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Autore: felinala    05/11/2015    8 recensioni
Goku e Chichi vanno un bel giorno a caccia di fichi, la giovane donna, temendo che il vorace marito se li ingoi tutti, lo invoglia a distrarsi in maniera un po' insolita, ovvero imparare dei brevi scioglilingua che però finiranno per creare un mucchio di guai!
Genere: Comico, Demenziale, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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SCIOGLILINGUA … LETALI!


Un bel giorno Goku e Chichi
Andavan per il bosco a caccia di fichi.
Man mano che la coppia passeggiava, più Chichi si arrabbiava
Perché l'ingordo disgraziato mangiava
Ogni frutto che trovava.
Il ragazzo ai rimproveri così replicava:
"Chichina, la fame mi divorava!
E la mia testa con tutto quel cibo davanti, a nient'altro pensava!"
La donna a quella frase ebbe un'idea un po' strana
Per distrarre quella mente un po' balzana.
Disse allora la corvina:
"Perché non ti distrai con un po' di parlantina?
Ho pure la sfida adatta: degli scioglilingua come ai tempi di Re Kaio giù in cantina!
Al che il moro assunse un aria costernata e un po' ebetina.
Allora per invogliarlo la donna recitò:

 

“Un pugno sul grugno è poco salutare al mese di giugno,
ad un amico non lo tirare, a un nemico non esitare, un pugno sul grugno, a giugno, devi tirare ”
 

ed il volto del saiyan dopo un istante si illuminò.
“Urca che carino!” affermò
Poi di ripeterlo a voce alta di nuovo le comandò
Ma di impararlo al meglio gli riuscì solo dopo un po’,
E nel mentre SOLO quattro fichi (un record sbalorditivo!) in bocca si ficcò.
 
La donna allora, vedendo il suo piano funzionar,
un altro scioglilingua, lesta, si affrettò a rimembrar
prima che l’altro si ricordasse nuovamente di mangiar

 

“Verde è la pianta demente, per meglio confondersi con l’ambiente, invano!
Dillo tu alla verde pianta dolente, troppo grande essa è per confondersi con l’ambiente
Tagliata verrà, volente o nolente”
 
A queste parole però
L’eroe un poco si scandalizzò
“Ma Chichina siamo in un bosco!” esclamò
“Ed allora?” ella domandò
“Beh è poco cortese dare alle piante, che tanto ci danno, delle matte” egli sentenziò
E lei: “Disse ciò colui che l’inverno scorso le loro sorelle qui vicino tagliò!”
Poi divertita: ”Comunque è quasi uno scioglilingua pure la tua affermazione bravo!” lo elogiò
Ed il moro allora rasserenato
decise di imparar comunque il detto dissennato
che tanto aveva contestato
perché, nonostante il poco rispetto suonava bene, ed ormai in testa gli era entrato.
 
Dopo un po’, la corvina si accorse che l’uomo i detti ormai aveva imparato,
di recitar si era quindi stufato
Ed a mangiar fichi di nuovo aveva incominciato!
 
Seccata dell’imprevisto,
volendo ella salvare di fichi l’enorme cesto
un altro scioglilingua recitò, seppur esso si rivelò a doppio taglio, e quindi molesto:

 

Diciotto viperette si avvicinaron come sirenette
a sette povere caprette per farne un pasto;
caprette maledette, scappate veloci come cavallette, 
prima di diventar pasto per le diciotto voraci viperette

 

al che il moro esclamò ”Che perfide creature!”
la donna così lo confortò “E’ la natura delle cose si mangia si vive si muore”
poco dopo dunque lui si corresse “ Si hai ragione ed a pensarci meglio anch’io ho una fame da morire”
e con altri fichi il suo capiente stomaco si affrettò di nuovo a nutrire
 
In fretta in fretta allora la moretta, un altro scioglilingua lì su due piedi si  inventò
Cauta non fu, perché per i suoi frutti lei temeva, e le prime parole che guardando l’acqua del torrente
Le sovvennero alla mente
Sparò
E dunque così recitò:

 

“il polpo ha tre occhi, e tante ventose attaccate come pidocchi
Le ventose sembran occhi e per davvero non sembran pochi
Povero polpo tra occhi e pidocchi fanno miriadi di piccoli occhi”

 

Il moro la guardò e subito le chiese
“Adesso ho ancora più fame! Adoro il polpo lo cucini alla maniera cinese?”
Gli rispose ella: “Quando arriveremo a casa, se di andarlo a prendere sarai tu così cortese”
Al moro l’acquolina in bocca venne e, per non perder altro tempo, si alzò in volo portandola a braccia tese!
 
La serata
passò inosservata
ma qualcosa prima o poi doveva accader
altrimenti l’episodio non s’aveva da scriver!
 
 
Passarono i mesi ed un bel dì di giugno, Goku e Chichi
Andarono in città in cerca di amici
Trovarono Bulma e Vegeta intenti in battibecchi
Poco felici
Per distrarre i due improbabili “nemici”
Decisero così di dividere le fatiche:
Chichi propose a Bulma uno shopping tra amiche,
a Vegeta toccò un allenamento extra e la compagnia di colui che un idiota riteneva così da poter considerare la giornata buttata alle ortiche!
 
Venne dunque ora di pranzo e l’allenamento dai due saiyan venne mollato;
il più giovane infatti era crollato
dato che il suo stomaco lamentava cibo in modo incontrollato!
L’enorme frigo fu allora da entrambi completamente vuotato
Ma proprio sul finir del pasto
Goku scatenò quello che sarebbe stato l’inizio dell’evento a lui nefasto;
Egli infatti così esordì:
“Dopo questa bella scorpacciata ci vorrebbe il dolce alla marmellata di Chichi,
la marmellata tanto buona è fatta coi fichi
che noi abbiam raccolto tra i nostri innevati picchi”
 
Prendendo il silenzio dell’altro a mo’ di invito
egli poi continuò il suo monologo considerato da lui  ben riuscito:
“Sai,
quel giorno stranamente, pochi fichi io mangiai
perché Chichi mi fece recitar dei detti strani assai”
e poi gli domandò: “Vuoi forse sentirne uno?” sentendosi rispondere un piccato:”Giammai!”
 
Incurante del rifiuto
Goku, dotato si sa, di poco fiuto
Recitò lo stesso il primo detto con tono sostenuto:

 

“Un pugno sul grugno è poco salutare al mese di giugno,
ad un amico non lo tirare, a un nemico non esitare, un pugno sul grugno, a giugno, devi tirare ”
 

l’altro saiyan dopo averlo guardato tra l’incredulo e il basito
decise di prender alla lettera tale invito
e, con un ghigno, un forte pugno sul grugno tirò a Goku lasciandolo stordito!
Alle piccate proteste del malcapitato
L’altro rispose soave: “Beh, è giugno e tu volevi un pugno, non venirti ora a lamentare!”
E Goku “ Giugno o non giugno siamo amici e tu quindi, antipatico, il pugno non lo dovevi tirare!”
Vegeta allora mellifluo fece: “Supposizione tua ed ora mi hai stufato lasciami un po’ stare”
E se ne andò lontano a volare.
 
Rimasto solo, il nostro sfortunato,
dopo avere per un po’ all’indirizzo del principe borbottato,
decise di trovar altra compagnia
magari più congeniale al suo umor e all’allegria
per far loro sentir i detti che alla mente gli eran venuti e rider così in armonia.
 
Trovata l’aura del caro amico Crilin e del suo vecchio maestro,
si teletrasportò da loro per far presto
e lì trovò entrambi chini su un cesto
a far la guardia a materiale di dubbio gusto
 
Egli allora sorridente a chiacchierare cominciò
e presto a ciò che gli interessava arrivò
“Volete sentire uno scioglilingua carino?
Me lo ha insegnato Chichi un bel giorno settembrino!”
 
E a recitar
Cominciò ingenuamente, il più pericoloso che in quella casa poteva raccontar:


Diciotto viperette si avvicinaron come sirenette
a sette povere caprette per farne un pasto;
caprette maledette, scappate veloci come cavallette, 
prima di diventar pasto per le diciotto voraci viperette

 

non sapeva il poveretto che era appena arrivato qualcun altro ad ascoltar!
C-18 che lì col piccoletto da tempo era di casa era da poco rientrata con la figlia da una nuotata;
ed ora con sguardo assassino fulminava il saiyan furiosa e  amareggiata:
“Vieni tu a casa mia e proprio tal detto tra tanti devi recitar!?”
Disse l’androide, che si apprestò quindi a fare una scenata
Dato che la comunanza con le striscianti creature l’aveva scatenata
 
Ed allor il nostro eroe si accorse dell’errore
E preso dal terrore
Si fece blu e coperto di sudore
Perché con la donna proprio non voleva scatenar rancore.
Troppo tardi però era!
E la bella biondina, iniziò ad inseguir furiosa la sua preda!
 
Goku dopo vari tentativi di conciliazione
Non potendo correre qua e là in continuazione
Per salvarsi, pur tirando qualche maledizione,
usò il teletrasporto, nuovamente, stavolta per fuggire dalla situazione.
 
Un’aura forte dovendo scegliere,
ma soprattutto distante molte leghe
decise che Ten-Shin-Han sulle montagne era, seppur troppo serio, il suo miglior paciere
E fu così
che egli a quella volta partì.
 
Dai vecchi amici per un po’ si trattenne
Ma quando alla fine si decise
a rispondere sul perché era fin da loro arrivato, un altro passo falso egli commise
egli recitò infatti
i due scioglilingua già incriminati
ma poi un terzo gli sovvenne
e come sempre lo recitò solenne:

 
“Il polpo ha tre occhi, e tante ventose attaccate come pidocchi
Le ventose sembran occhi e per davvero non sembran pochi
Povero polpo tra occhi e pidocchi fanno miriadi di piccoli occhi”
 
A lui normale pareva
Ma all’uomo con tre occhi
Non piacque esser paragonato ad un polpo coi pidocchi
La cui furia non tardò a manifestarsi così che, a saltar al collo del saiyan egli voleva!
Cominciò allora un altro inseguimento
Goku come sempre a tentar di pacificar aveva il suo intento
Ma poi con sgomento
Si rese conto che anche da lì doveva fuggir al più presto
Onde evitar di finire pesto!
 
Da Piccolo allora se ne andò
Perché era il più forte e seppur brusco molto onesto;
ed appena da lui fu arrivato
disse trafelato:
“Piccolo aiutami! Sono braccato!
Cosa mai ho fatto di sbagliato?”
Il namecciano, sentita la storia, mormorò:
“Non mi sorprende, cerchi guai, che dissennato!”
E Goku sbuffò
Seccato dal fatto che il muso verde non lo rincuorò.
 
Dopo un’ora della silenziosa compagnia
Il saiyan si stava annoiando, ma per non andare via
Decise di provar di nuovo con gli scioglilingua per distrarre di nuovo lo stomaco dal cibo: che nostalgia!
Stando in mezzo alla foresta
Gli venne allora alla mente un’idea molesta;
Il quarto scioglilingua che Chichi aveva a suo tempo recitato
Fu allora riesumato
Davanti a chi lo avrebbe prevedibilmente poco apprezzato!

 

“Verde è la pianta demente, per meglio confondersi con l’ambiente, invano!
Dillo tu alla verde pianta dolente, troppo grande essa è per confondersi con l’ambiente
Tagliata verrà volente o nolente”
 

Ed un altro amico irato
Il grande Goku si era infine creato!
 
Piccolo infatti preso dall’ira data la palese somiglianza con la verde pianta dolente
Or che dir si volea, demente
Colpì l’ingrato dissennato con un colpo d’aura urlandogli: “A chi demente?”
E pure da lui il paladino
Un po’ idiota e birichino
Dovette scappar e pure velocemente!
 
Sul finir della sera
Bulma e Chichi stavano tornando sui monti dalla spesa
Poiché il marito ancora non aveva visto, la mora era in attesa
E nel frattempo una ricca cena stava imbastendo
Per soddisfar molti saiyan dall’appetito quasi orrendo!
Infatti oltre ai suoi due familiari,
vi erano inclusi altri tre commensali
la turchina il bambino aveva portato
e Vegeta aveva avvisato
il quale, solo per non perdersi una buona cena, aveva accettato
e sui monti era, pur se di malavoglia, volato.
 
Il sole stava ormai tramontando sui monti ombreggiati
Quando gli occupanti della casa sentirono urli assai oltraggiati
Provenire dai fitti boschi incantati
Che quei luoghi rendevano assai isolati
 
Uscirono dunque tutti dalla casina
Aspettandosi di tutto; una frana, una bestia, un nemico, una rovina
Ma mai si sarebbero aspettati quella scena tanto strana
Comica e pure balzana:
un Goku esasperato,
che correva con le braccia alzate tutto trafelato;
dietro a lui, tre figure
che coloro che guardavano, riconobbero come amici di vecchie avventure;
tra di essi non si capiva chi era il più infuriato
se la biondina, il verde namecciano oppure il tre occhi pelato!
 
“Aiuto!” Gridò al loro indirizzo il saiyan disperato
“Perché lo inseguono?” Chiesero in coro la moglie, l’amica ed il figlio del disgraziato
Il principe dopo un minuto di riflessione,
Giunse anche grazie alle urla degli inseguitori infuriati ad una conclusione
E ghignando mise a parte gli altri del singolar  baruffone
O, almeno, quello che era riuscito a capir nel mezzo di quella gran confusione
 
Seppure con le migliori intenzioni
Sentito il racconto, nessuno degli altri se la sentì per lui di finire a ruzzoloni
Travolto da quegli infuriati simpaticoni
Perché intenti ad asciugarsi i lacrimoni
Derivati da risate
Incontrollate
E fu con questa scena che di Goku il peggior dì di sempre
Finì

 
FINE
 
 
 
 
A.D.A.F.D.T (OVVERO Angolo Dell’Autrice Fuori di testa) (si ormai è la mia firma ^^)
 
Bene questo temo sarà il mio capolavoro (di demenza ma pazienza)
sono particolarmente soddisfatta degli scioglilingua di mia invenzione, ma se qualcuno li ritiene orribili può sempre farmelo sapere con una recensione, non mi offendo!
GRAZIE a chi è arrivato fino in fondo a questo strano scritto,
GRAZIE  a chi legge in silenzio
UN ENORME GRAZIE a chi vorrà spendere due  minutini per commentare in maniera positiva o negativa
Alla prossima (se immaginazione pazza vuole) che, prometto, cercherò di non fare in rima!
NALA
  
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