Fanfic su artisti musicali > MBLAQ
Ricorda la storia  |      
Autore: Nana5974    06/11/2015    0 recensioni
Joon è in bilico, dopo un periodo alquanto strano, non sa se fare gli auguri di buon compleanno al suo hyung o meno.
[G.oon]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: G.O., Lee Joon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Era lì disteso sul letto con le braccia dietro il capo ed indeciso sul quel che doveva fare, mai come quella volta, aveva trovato difficile fare gli auguri al suo hyung. 
Si girò su di un fianco e pian piano si lasciò andare, pensando a tutto quello che avevano trascorso insieme. Pensò al momento in cui lo conobbe, quello in cui gli facevano fare tutti quei giochi stupidi come il papero game o qualcosa del genere, poi pian piano le emozioni si facevano sempre più intense, finché non arrivò a rivivere il momento in cui si rese conto di amare l’ altro. 
Scoprire di amare Byunghee era stato davvero shoccante, non l’ aveva affatto presa bene, aveva cercato di evitare i suoi sguardi, di trattarlo persino male, eppure tutto quello non aveva fatto altro che intensificare i suoi sentimenti. 
Ricordò la notte di giugno in cui le cose erano degenerate, si stavano scrivendo via sms perché l’ altro non era al dormitorio e quando tornò, gli portò delle camomille. La spiegazione a quel gesto fu “É il fiore simbolo della forza nelle avversità e quindi ho pensato a te.” Quelle parole gli entrarono dentro e non lo lasciarono più, neanche quando dovettero separarsi.
La decisione di andare via dagli MBLAQ non fu facile, ci aveva pensato davvero tanto e solo dopo aver capito di avere un pizzico do egoismo in più, aveva fatto il passo decisivo. Nel frattempo la relazione con Byunghee non era cambiata, erano due semplici amici ma non si negavano alcune attenzioni in quei rari momenti di totale sconforto.
Gennaio arrivò e dovette andare via dal dormitorio in fretta, aveva traslocato dall’ altra parte di Seoul e tutto divenne davvero difficile, nessuna carezza, nessun bacio e nessuna chiamata.
Dire che ci era rimasto male per il comportamento del maggiore era un eufemismo, i primi tempi stette davvero male ma dopo undici mesi e si trovava in una strana situazione.
Si asciugò le calde lacrime che avevano solcato il suo viso e prese quel maledettissimo telefono, su cui al posto del solito “Byunghee hyung” c’ era scritto “Amore mio”; scrisse un rapido messaggio in cui gli augurava buon compleanno e soprattutto di fare una vita serena.
Dopo alcuni minuti il telefono illuminò tutta la stanza, quindi lo prese e il suo cuore perse un battito, era l’ altro che aveva risposto.

“Ti ringrazio Joonie-ah! Perché non fai un salto al dormitorio?”

Non se lo fece ripetere due volte, prese il cappotto che aveva lasciato all’ ingresso, le chiavi di casa e dell’ auto, avviandosi proprio verso quella che era la sua vecchia dimora.
Ancora entusiasta aveva dimenticato di cambiarsi, quindi era in pigiama ma sapeva che gli altri non si ponevano il problema. Ci volle circa mezz’ ora, mezz’ ora in cui pensò a come rapportarsi all’ altro, a come salutarlo e soprattutto se accennare alla loro situazione in bilico da un anno a quella parte.
Ancora affannato, bussò al campanello e quando fu aperto, fu invaso dal profumo del maggiore, il suo profumo naturale. Per un solo secondo chiuse gli occhi ed inspirò lentamente, per poi rendersi conto di star lì come un emerito cretino.

«Buonasera e buon compleanno hyung!» Un sorriso a trentadue denti si aprì sul volto, successivamente si avvicinò per abbracciarlo, beandosi di quel momento. Appena si scostò, notò il volto tutto felice dell’ altro che lo invitò ad entrare. Quando vide anche gli altri due componenti del gruppo, saltò su di loro, gettandoli a terra, era davvero contento di poterli rivedere, di scherzare e di passare qualche ora in loro compagnia. Per tutto il tempo parlarono dei vecchi tempi e di stupidaggini, finché Joon e Byunghee non rimasero soli. L’ imbarazzo calò su di loro ma dopo poco Joon si lasciò andare e iniziò a fare qualche domanda all’ altro.

«Allora hyung, come va la tua vita sentimentale? Hai trovato qualcuno, eh?» Fece un sorriso leggero e gli diede una leggera gomitata nel fianco, non sapeva se l’ altro provasse ancora quel sentimento del tutto speciale che non avevano neanche avuto modo di consumare, quindi rimase del tutto leggero.

«Devo proprio rispondere a questa domanda?» Il tono dell’ altro era serio e da come lo conosceva Joon, non portava a nulla di buono. In un primo momento nei pensieri del minore iniziarono a vagare delle figure femminili, poi l’ altro che rientrava a casa e la donna che lo aiutava con il cappotto e le scarpe. Inizialmente un lampo di gelosia si propagò per il suo cuore, poi pensò che era tutto inutile perché non avrebbe mai potuto prendere il posto di quella donna, non sarebbe mai stato all’ altezza di uno come Byunghee. Poi comparve una figura maschile che non corrispondeva a lui e tutto ciò non fece altro che peggiorare il suo stato d’ animo ma si fece forza e come risposta all’ altro fece spallucce. Prese una lattina di birra che vi era sul piccolo tavolino, l’ aprì e ne bevve metà tutta d’ un fiato, non era solito farlo, quindi l’ altro prese il fondo della lattina e la tirò via, facendo sporcare anche il pavimento.

«Ma cosa ti è preso? Sei impazzito per caso? Da quando bevi così?» Aggrottò le sopracciglia visibilmente preoccupato.

«Bevo così da ora, da quando tu non vuoi dirmi se hai o non hai una ragazza o un ragazzo. Cos’è, ora non hai neanche il coraggio di dir-» Non riuscì a finire la frase, le labbra del maggiore erano premute sulle sue e non ebbe più abbastanza ossigeno per capire tutto quello che stava accadendo. 
Tempo addietro, quando si scambiavano dei baci, non erano così improvvisi e pieni di sentimento come quello, erano del tutto casti.
Ovviamente il maggiore non si accontentò di un semplice bacio, infatti con quella linguetta furba, toccò le labbra del minore che subito gli diedero accesso. Joon non ricordava più come fosse il sapore dall’ altro ma ora poteva riscoprirlo e bearsene in totale tranquillità. Si lasciò andare del tutto, mise le mani tra i capelli del festeggiato e non vi si staccò se non per mancanza di fiato.
Ripresosi del tutto, puntò gli occhi in quelli dell’ altro e come qualsiasi persona normale, chiese spiegazioni.

«Direi che è ora di chiarire un po’ di cose, mh.» Si portò una mano tra i capelli e poi la lasciò andare.

«So che in tutto questo tempo non ti ho chiamato e non ho avuto la decenza di mandarti un semplice sms per chiederti come stessi, però non l’ hai fatto neanche tu. Con questo non significa che io non ti abbia pensato o qualcosa del genere, è solo che avevo bisogno del tempo per metabolizzare qualcosa che per me non è stato facile ammettere.» Fece una piccola pausa e chinò lo sguardo sulla macchia di birra. 
Nel frattempo il più piccolo iniziò a giocare con i pollici, del tutto nervoso e ansioso. Quella situazione non gli avrebbe fatto bene ma avrebbe dato del tempo all’ altro, sarebbe rimasto lì anche tutta la notte se fosse servito a qualcosa.

«Non è stato facile ammettere a me stesso che mi piacesse un uomo, sai che sono sempre stato con le donne, che ne ho sempre amata una nel profondo del mio cuore ed è stato un vero e proprio shock quando sono arrivato a questa conclusione. Ci sono voluti davvero molti mesi, inoltre Seungho hyung e Miru mi hanno aiutato in tutta questa storia. Il problema ho iniziato a farmelo quando tu sei andato via, quando ho capito che tutti quegli abbracci, che tutti quei baci scambiati per gioco, in realtà erano qualcosa di più.» Appena finì quella frase, Byunghee puntò gli occhi in quelli dell’ altro e rimase così, aspettandosi una reazione negativa.
Il minore rimase fermo per qualche minuto, in modo che potesse collegare tutto il discorso al quale non riusciva a credere. Appena si riprese, abbracciò di getto l’ altro chiudendogli le braccia intorno al collo e inondandolo di bacini per tutto il viso.

«É vero, forse ho sbagliato a non contattarti in tutti questi mesi ma ero davvero depresso. Purtroppo o per fortuna, ho iniziato a provare qualcosa di avvero forte per te e quando ci baciavamo, non riuscivo mai a non mettervi del sentimento. Devo ammettere che sono rimasto deluso da te, non mi hai scritto o non mi hai mai chiamato, quindi ho iniziato a pensare che fossi una persona qualunque, che gli anni che avevamo trascorso insieme, non valevano a nulla.
Hyung sappi che ti ho amato dal giorno in cui mi portasti le camomille e non ho mai smesso di farlo, ti amo ancora.» Quelle parole furono naturali, gli uscirono come un fiume in piena, troppo emozionato per qualsiasi cosa. Il cuore ormai era scomparso, non riusciva neanche a capire a quale frequenza potesse battere.
Il maggiore sorrise ampiamente e con quelle mani che tutti desideravano, carezzò il viso del minore per poi lasciargli un bacio sul capo.

«Ti amo anche io Joonie-ah.»
Ancora una volta delle lacrime caddero dal volto del minore ma stavolta erano lacrime di felicità.




 

Nana’s corner

Salve a tutti!
Ammetto che è la prima volta che scrivo una fan fic G.oon e spero di essermela cavata bene. Vorrei sapere il vostro parere a riguardo, che sia negativo o positivo, fa sempre piacere.
Se ci dovessero essere errori di battitura, sappiate che mi spiace e grazie per essere arrivati fin qui.
Alla prossima!

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > MBLAQ / Vai alla pagina dell'autore: Nana5974