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Autore: slanif    06/11/2015    2 recensioni
Dieci anni.
Dieci.
A nessuno di loro sembrava possibile.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '50 Prompt'
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Titolo: Favola
Autore: slanif
Fandom: Super Junior
Personaggio/Coppia: Un Po’ Tutti
Prompt: 12
Rating: Verde
Conteggio Parole: 224
Dediche: Ai Super Junior tutti e a me, che sclero appresso a loro dal sei novembre duemilacinque.
 
 
 
 
Dieci anni.
Dieci.
A nessuno di loro sembrava possibile.
Erano stati dieci anni da favola. Difficili, certo, ma incredibili. Ricchi di emozioni, esperienze, sentimenti. Avevano pianto, gioito, esultato, litigato, si erano picchiati e avevano detto cose inopportune, si erano perdonati e abbracciati. Si erano sorretti e aiutati, consolati. Erano stati tutto quello che una famiglia è.
Come in ogni favola che si rispetti, il cammino era stato periglioso e ricco di ostacoli, ma in quel giorno, in quel sei novembre del duemilaquindici, erano riusciti a scalare la montagna, a sconfiggere il Drago e a salvare la Principessa.
In quel sei novembre duemilaquindici la loro favola aveva il lieto fine.
E non perché sarebbe finita, ma solo perché da lì in poi la strada sarebbe stata in discesa.
Tutti, nei loro cuori, se lo sentivano: era arrivato il momento di godere dei successi, di essere acclamati dal popolo e portati in trionfo.
Era il momento, quello, che la favola vedesse loro protagonisti e che illuminasse la strada delle ELF e delle persone a loro care. Di quelle persone che, da dieci anni, credevano in loro.
«I primi dieci di altri cento.», disse un membro.
Gli altri cozzarono i loro calici contro quello degli altri, in un muto consenso.
La loro favola era solo all’inizio.
La loro favola non avrebbe mai visto scritta la parola “fine”.
 
 
 
 
FINE
 
Okay.
All’inizio non volevo scrivere niente, perché nell’ultimo periodo ce l’ho un po’ con loro per vari motivi e mi stanno un po’ sulle palle a oltranza; però io dieci anni fa c’ero. Ero lì, su un sito cinese incomprensibile (all’epoca la “versione inglese” era un’utopia), a vedere lo streaming della loro prima esibizione.
Ho pensato che fossero troppi, che fossero tutti uguali e con i capelli da Super Sayan.
Però li ho amati.
Subito.
Sapete quelle cose a pelle, quella sensazione che vi dice che dovete rimanere lì a guardare e ricordarvi come si chiama quel gruppo di psicopatici con i pantaloni troppo larghi e i capelli troppo lunghi e gonfi, perché ti entreranno nel cuore. Probabilmente mi ci sono entrati subito. E ci sono restati.
Ho cantato, ballato, gioito, sofferto, riso a crepapelle. In 10 anni mi hanno accompagnata in tante cose e calmata in molte altre. Poche lo sanno, ma “All My Heart” è la cura a tutti i miei mali. Magari ho un casino nella testa, e non fa silenzio, e allora mi metto quella canzone nelle orecchie e tutto torna tranquillo.
Ho convertito gente; ci ho messo quasi 9 anni a trovare un Ultimate e, cosa più importante di tutte, li ho offesi sempre tutti a morte e con tutto il cuore, perché come dice giustamente Tinni: «L’amore per l’Oppa è inversamente proporzionale agli insulti che gli lanciamo.» Ecco. Io non ho risparmiato nessuno, perché nel bene e nel male li amo tutti ed è per questo che per tanti anni – penso – non ho mai avuto un preferito.
E in fondo, credo, non potrò mai avercelo davvero.
Perché ho Leeteuk, la “mamma” dei Super Junior, piagnone come una femminuccia e con la fossetta come uno spillo, leader incontrastato, più vecchio degli altri anagraficamente ma demente peggio di tutti loro messi insieme, il primo a far casino e a rendere il palco un vero e proprio bordello, svaccandosi e togliendosi la maglietta con nostra immensa gioia.
Ho Heechul, il primo che mi ha colpito, mio dannato ed eterno Stalker, meravigliosa donna mancata, Regina del mio cuore senza cui non avrei tutti i complessi che ho e di cui adoro le sfacciate allusioni sessuali continue, di cui apprezzo la sincerità e la gran voglia di dire sempre e soltanto quello che pensa, anche se va contro di lui, perché di persone crudelmente sincere ce ne sono poche a questo Mondo, e lui è tra queste.
Ho Yesung, con quel suo modo assurdo di muoversi e quella voce graffiante quando canta, che mi fa crepare dal ridere per le idiozie che fa e dice con un’aria assolutamente convinta e seria, inconsapevole di quanto sia scemo in realtà, che mi ha esasperato con continui aggiornamenti e selfie non richiesti quando in teoria doveva essere al militare e quindi “fuori dai social”, il cui “ballo del polpo” è la cosa più bella e idiota insieme che io abbia mai visto.
Ho Kangin, l’orso Kangin, il “papà” dei Super Junior, che mi fa morire dal ridere e mi fa sorridere ogni volta che sorride, con quel visto che si illumina tutto come un sole e rende la giornata migliore anche a me.
Ho Shindong, che è incredibilmente talentuoso, un ballerino eccezionale, un vero creativo, con quel gigantesco senso dell’umorismo che mi fa scompisciare letteralmente e mi fa sperare che continui sempre a sorridere lui per primo.
Ho Sungmin, che mi ha sempre fatto impressione per la sua aria femminile, per il suo agyeo inquietante e con cui ho sempre avuto un rapporto conflittuale, fatto di amore e odio perenne.
Ho Eunhyuk, ballerino eccezionale, sorriso tutto gengive, con cui condivido sia quello che l’amore per gli animali, che mi fa ridere con le sue scemenze e mi fa provare tenerezza quando accantona l’aria da figo che vuole darsi e mostra il piagnone che è in realtà.
Ho Donghae, quel pesce idiota, tenero come un bambino, irritante come un poppante, grande soddisfazione per i miei feels EunHae, imbarazzante nel suo ovvio amore per Hyukjae, con quel sorriso innocente che ti fa credere che ci sia ancora qualcosa di puro a questo Mondo.
Ho Siwon, che è il più macho e che mi ha colpito subito, con quelle fossette deliziose e quella derpaggine incontrollabile che mi fa sganasciare in maniera vergognosa, con quel talento multitasking che lo rende un po’ irritante e al contempo fottutamente affascinante.
Ho Ryeowook, dannato uomo con la pelle perfetta e le mise imbarazzanti, con quella voce irritantemente stridula quando parla ma incredibilmente particolare quando canta.
E infine ho Kyuhyun, con la sua voce meravigliosa, la sua ciccia trasbordante, colui che vestito di rosso e con una parrucca bionda mi ha fatto rendere conto che dopo 9 anni avevo trovato un Ultimate, colui che per la maggior parte delle volte mi fa provare vergogna perché è appunto il mio Bias, ma che mi ricorda costantemente con la sua innata cattiveria il perché lo sia.
Ho avuto Hangeng e Kibum, che ci siamo persi per strada e di cui non sento sinceramente la mancanza. Evidentemente se se ne sono andati, è perché la loro strada non era con loro. Per questo non apprezzo i “Se” e i “Ma”. Se poteva essere qualcos’altro, lo sarebbe stato.
Anche se vi bullizzo sempre – anzi, proprio per quello! – vi voglio bene.
Grazie per questi dieci anni.

   
 
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