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Autore: Onyxandopal    06/11/2015    0 recensioni
Tre ragazzi. Tre adolescenti normali, almeno in apparenza. Tra due di loro non scorre buon sangue. Ma la vita ti costringe a mettere da parte certi sentimenti. Ti costringe a mettere da parte qualsiasi cosa sia d'intralcio allo scopo finale. Luke, Kresley e Michael impareranno questa lezione. E la impareranno nel peggiore dei modi, compiendo scelte che cambieranno radicalmente le loro vite.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo uno

Il primo giorno alla Nordwestern Christian College fu esattamente come lo immaginavo, nulla di nuovo. Solita scuola con i soliti studenti, nessun avvenimento a stravolgere la routine monotona di un liceo di Sydney. La scuola e i suoi alunni non erano le uniche cose rimaste invariate rispetto all'anno precedente, anche io ero la stessa. Più o meno. La stessa sorellina minore di Luke, la stessa ragazzina indifesa che deve stare a ciò che dice il fratello.

Uguali solo nell'aspetto, con i caratteri agli antipodi: lui determinato e fiero, prepotente e ambizioso, io passiva e silenziosa, costretta a stare dentro una pelle che non era la mia. Io ero totalmente diversa da ciò che gli altri vedevano, da ciò che Luke voleva che fossi.

Sbuffai preparandomi mentalmente ad affrontare l'anno scolastico onorata (si fa per dire) di avere mio fratello, alias il mio cane da guardia, in classe. Invece che concentrarsi sugli esami, aveva sprecato il proprio tempo a sistemarsi quel benedetto ciuffo biondo quasi fosse una sua religione.

-Più guardo quei cosi che hai al posto dei capelli, più ho voglia di farteli rasare a zero. esclamò Luke guardando con disprezzo i miei capelli. Proprio non digeriva che li avessi tinti di azzurro.

-Che sarà mai un po' di colore ai capelli...- Sbuffai per l'ennesima volta. Avevamo affrontato quel discorso una quantità di volte tale da superare la mia pazienza. Ovviamente questo non avrei mai potuto dirlo a Luke, non avrebbe fatto altro che sbraitare.

-Ma con tutti i colori di tinte normali, dovevi scegliere l'azzurro? Un bel castano no? O magari lasciarteli biondi naturali?- Non sopportavo che si comportasse come fosse nostro padre, lui non lo era. Erano ormai otto mesi che parlava come se fossi sua figlia, solo perché nostro papà era lontano per lavoro.

-Ho una predilizione da sempre per questo colore, se non ti piace è un problema tuo.-

Portai le mani nelle tasche dei jeans, guardandomi in giro. Come sospettavo nessuno osava posare lo sguardo su di noi, su di me. Per chiunque io ero off limits, se Luke Hemmings diceva di stare alla larga di qualcuno automaticamente si creava il vuoto assoluto intorno al povero malcapitato.

-Ma la guerra fredda tra te e Clifford è ancora in corso?- Domandai notando il ragazzo a qualche metro da noi. Anche lui se ne stava con le mani nelle tasche dei jeans neri, nascosto dentro una felpa extra large grigia.

-Sì perchè?- chiese Luke guardandomi dalla sua altezza troneggiante.

-Perchè mi sa che quest'anno sarà un inferno con entrambi nella mia classe- risposi calciando un sassolino. Posò i suoi occhi azzurri sulla figura del ragazzo, oggetto della nostra conversazione. Si rabbuiò all'istante, sarebbe stato un lungo anno scolastico.

-Perchè lo odi tanto?- chiesi per l'innumerata volta, sapendo già la risposta che avrei ottenuto.

-Sta alla larga da lui e basta. Fidati di me-. Ringhiò a denti stretti. Ormai non mi spaventava più il tono che usava quando di mezzo c'era Clifford, non mi faceva più paura il suo sguardo tetro. Ormai ero abituata ai loro sguardi di fuoco, ai loro commenti cattivi.

L'intera situazione sembrava una faida tra criminali quasi. Mi sorprendeva che Luke non avesse ancora ottenuto la resa di Clifford, per una volta il carisma spiccato di mio fratello aveva fallito. Era uno di quei ragazzi che quando chiedeva otteneva, senza nessuna fatica. Sapeva di avere un certo ascendente sulle persone e non si tirava certo indietro quando poteva esercitarlo.
Sbadigliai, quella mattina mi ero dovuta alzare molto presto per guadagnare il bagno. I miei genitori avevano avuto la brillante idea di farmi condividere il bagno con quell'iper protettivo di mio fratello, che era piuttosto vaneggiante quando si trattava di vestirsi e sistemarsi i capelli. Il fatto era che non aveva nemmeno bisogno di sforzarsi per essere perfettamente in ordine e sembrare uscito da una rivista per modelli. Io invece, necessitavo di almeno mezz'ora per rendermi presentabile. Non era la classica frase da adolescente che non accetta se stessa, ma la semplice verità.

-Non capisco quale bisogno di truccarti tu abbia. Hai dei tratti già belli così, non devi stuccarti la faccia al mattino-. Sbuffai e risposi, evitando di insultarlo.

- Lo stesso bisogno che hai tu di alzare in aria quel ciuffo.- Luke lanciò l'ennesima occhiataccia al mio outfit, odiava proprio i vestiti che avevo comprato per rinnovare il mio armadio. Fece per parlare ma lo fermai, non avrei accettato altre critiche gratuite.

- Non chiedermi dove voglio andare vestita così, lo hai già fatto venti volte a casa.-. Allungai il passo verso la segreteria, per ritirare i nostri orari. Avevo deciso che quell'anno sarebbe stato diverso, Luke avrebbe smesso di condizionare la mia vita e avrebbe capito che un padre lo avevamo anche se in quel momento era lontano per lavoro.
Entrai in segreteria e sorrisi alla donna dietro il bancone. -Kresley Isabella Hemmings?- chiese sorpresa -Sì, Lottie. Mi servono gli orari... anzi no, l'orario. Ora mi tocca averlo pure in classe mio fratello- mi lamentai, socchiudendo gli occhi come faceva sempre mia madre.

-Sai che ti vuole bene...- rispose lei frugando in mezzo a dei fogli. No, mi vuole chiudere in convento, pensai. Mi passò dei fogli e quando mi voltai per andarmene venni interrotta da una voce.

-Ma che bei capelli, Bella. Dove hai lasciato il pitbull?- chiese ridendo. -

-Oh, Gordon. Per quanto riguarda i capelli, so che sono belli. Non li avrei fatti così altrimenti. Per quanto riguarda Lucas, non ho bisogno di una guardia. Gira alla larga, non sei tra i potenziali amici- mi morsi la lingua, in pratica avevo ammesso di essere sola.

-Potenziali amici? Ti sei finalmente ribellata al fratellone? Sei una dura allora!- mi derise pizzicandomi la guancia. Gli mollai un ceffone, doveva solo ringraziare che avessi atteso più di tre minuti per farlo. -Toccami una seconda volta e ti taglio le mani- sibilai prima di allontanarmi .-Si fa interessante la cosa...-sentii dire a quel'idiota di Clifford. Dopo averci parlato, mi stava davvero sulle scatole. Mi avviai verso la mia classe, certa che Luke mi stesse tenendo sotto controllo.
Prima che suonasse la campanella, la voce di una ragazza trillò nelle mie orecchie. -Posso?- chiese indicando il posto vuoto accanto al mio. Sorrisi voltandomi nella sua direzione.

-Certo.- Aveva i capelli a metà tra il rosso e l'arancione, rasati ai lati della testa e un ciuffo a coprirle l'occhio destro. -Corinne, piacere- Mi porse la mano gentilmente, gesto che faceva a botte con la prima impressione che avrebbe dato la ragazza. - Kresley, piacere mio. Figo il tatuaggio-. L'inchiostro decorava la pelle candida della giovane dietro l'orecchio, a sua volta agghindato con un dilatatore nero. Qualcuno alle mie spalle si schiarì la voce.

Conoscevo esattamente l'identità della persona dietro di noi. Mi voltai con l'espressione più innocente del mio repertorio e chiesi -Si?- . Luke mi guardò severo e con tono piatto disse -Bella, mi siedo io con te.- il suo sguardo duro balzava da me a Corinne e viceversa.-Come vedi è occupato. Smamma biondino-. Replicò acidamente la rossa al mio fianco. Luke si piegò a raggiungere il suo orecchio e ringhiò -Non te lo sto chiedendo, ti sto ordinando di alzarti immediatamente.-Luke non sono una tua proprietà. Corinne non ascoltarlo, crede che il mondo giri intorno al suo ciuffo biondo-. Luke mi poggiò una mano sulla spalla -Sappi che ci saranno delle conseguenze Isabella- si andò a sedere nel banco dietro il mio.-Chi era quello? Chi è Isabella?-. Aveva un'espressione piuttosto confusa e lo capivo.-Isabella è il mio secondo nome e quello li è un rompi palle- Lei fece una bolla con la gomma da masticare. -Sarà rompi palle, ma è sexy da far paura e la sua voce... castità portami via.-. Feci una smorfia di disgusto, sentendomi morire. Non doveva dire quelle cose su Luke-È mio fratello.-Esclamai giocherellando con una biro.-Hai un fratello figo-. Avevo capito che Corinne non aveva peli ne sulla lingua ne in testa.-Potresti evitare? Vorrei tenere la colazione dentro il mio stomaco-Corinne ridacchiò. -Wow, mini Hemmo senza il pitbull accanto. Sei proprio una ribelle ora, piccola-La voce fastidiosa di Clifford solleticò il mio timpano, dandomi un senso di disgusto maggiore. Luke doveva avermi influnzato.-Hey Clifford. Se vuoi sono qui. Risolviamo alla vecchia maniera?-Chiese Luke seduto con i piedi sul banco.-Alla vecchia maniera? Credi di esserne ancora capace, Lucas?- lo derise Michael. Vecchia maniera? Ma di cosa stavano parlando?- posso essere capace di tutto e di niente, dipende dalla posta in gioco. Mia sorella è una posta abbastanza alta per spaccarti il culo.- rispose con un sorriso sghembo Luke. Mi alzai e spattei le mani sul tavolo -Smettetela di parlare come se non ci fossi! Tu razza di tinta ambulante sparisci e tu Lucas Robert piantala di trattarmi come avessi due anni!-
La prof interruppe il nostro discorso entrando e assegnandoci subito degli esercizi da svoglegere in coppia. Per complicare le cose, le coppie le scelse lei.- Luke Hemmings con Clifford-Annunciò la iena. Oh no no no no. Se voleva dar inizio alla terza guerra mondiale. Dovevo intervenire, prima di dover fare la conta dei feriti.-Prof, mi scusi. Vorrei fare a cambio con mio fratello. Sappiamo bene che tra lui e Clifford scorre tutt'altro che buon sangue. Credo che Corinne non avrà da ridire se facesse i compiti con Luke.-. Avevo deciso di dare mio fratello in pasto ad una possibile stupratrice.
Luke mi guardò in cagnesco, mentre Michael sembrò piuttosto divertito dalla situazione. Era l'inizio dell'inferno.

   
 
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