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Autore: Subsonica_EFP    06/11/2015    0 recensioni
"Adoro Halloween.
E' l'unico periodo dell'anno in cui tutti indossano una maschera, non solo io.
La gente trova divertente fingere di essere un mostro, io passo la vita a far credere di non esserlo.
Fratello, amico, fidanzato, tutte maschere che indosso ogni giorno.
Qualcuno mi definirebbe un impostore... Io preferisco considerarmi un maestro del travestimento."
[Dexter]
Questa, vorrebbe essere una raccolta introspettiva e non -in prima/terza persona- dei personaggi, nel corso della serie. Insomma una cosa: NOSENSE.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Debra Morgan, Dexter Morgan, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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[pov. Dexter] 






Who is Dexter Morgan?


È una di quelle notti.
Le notti dove tutto prende forma.
Quelle notti di luna piena: dove ci si illude di poter fare qualsiasi cosa sotto il suo influsso.
                          
I mostri, escono nelle notti di luna piena, i licantropi i vampiri.. creature delle tenebre.
I predatori, come me.

Nelle favole, che spesso si raccontano ai bambini si cerca di tracciare una linea sottile, di dare una definizione di bene o male.                              
Una principesse, un principe, un re, una regina, il drago, il mostro cattivo.

 
Tutto collocato su una tavolozza di colori.
Dove il bianco indica il candore, il nero indica l’orrore.                  
Dove per azzurro sta a maschietto e rosa a femminuccia.

E se io pensassi di mischiarli questi colori?
Se nella tavolozza ci fosse una sfumatura di ognuno, allora come si definirebbe il processo di umanizzazione:
 
Non si è più umani, e si diventa mano umani?                                                                          
Che poi, l’umanità.                                                                              
Un concetto troppo astratto. Io, non ne so niente dell’umanità, della morale, dell’etica.

So del codice di Henry: una Costituzione personale. Anche quella riadattata col passare del tempo.

Il prodotto dell’evoluzione; un paio di giorni fa ho letto su una rivista scientifica che alcuni, psicopatici, sono il prodotto dell’evoluzione.

Quasi mi è venuto da ridere. Ma quelli come me, non ridono.
Le persone sono strane, i rapporti sociali anche, forse uno psicopatico che ha per natura mancanza di empatia non può fare riflessioni sulla vita, sull’umanità.
Seppur si tratti di uno psicopatico intelligente.
 
Aspettare mi fa pensare, e pensare mi fa immergere in una sorta di esistenzialismo.    
Sono più per le cose pratiche, certo ragiono. Ragiono anche bene; e uccido anche meglio.



E’ uscito.


‘C'è la siamo presa comoda.’ 
Michael Sallivan, prete di giorno, stupratore di bambini di notte.                                            
Chissà, se anche la luna agisce su questo tipo di persone, me lo sono sempre chiesto.

Eppure io non potrei mai uccidere dei bambini.
     

Questo fa di me, un mostro a metà?

Do un’occhiata veloce all’orologio: 3.12.
Un ottima ora per lasciare questo mondo.
 
Il tramezzino al prosciutto cotto acquista un sapore più commestibile, vista la tarda ora.
Ho fame, una fame accettabile, ma pur sempre fame. Ha bisogno di essere appagata, quel tipo di bisogno non solo fisiologico, ma mentale.                      
La gola leggermente arsa, potrei prendere la bottiglia d’acqua sotto al sediolino, ma sono troppo intento a seguire la macchina blu.

Un Opel vecchio stile, non che sia fondamentale, comunque.                                                                                                                          
Anche se fondamentale lo è stata per le mie indagini: fibre, macchie essiccate si sangue, tutto compatibile con i bambini scomparsi.

 
Lo vedo dirigersi al solito posto, quello dove ho trovato i piccoli corpi seppelliti. Sembravano tanti piccoli reperti archeologici, se non fosse che quelli erano bambini non più grandi di tredici anni.
 
Guanti neri, di pelle. La solita maglietta e pantalone verde bottiglia. Quel verde un po’ sbiadito, militare, il pantalone. 
Chissà sulla tavolozza di colori dove verrebbe catalogato.

Il borsone nero è al lato del passeggero, sento un fremito di adrenalina rilasciato dai neurotrasmettitori. Arriva diritto al mio sistema Nervoso Centrale. Le sinapsi, ringraziano.
 
Il mio passeggero oscuro, ringrazia.
 

Lamenti, preghiere, invocazioni a qualche dio, pietà. Io non provo pietà.
Ascolto queste cose da non so quanto tempo, sempre lo stesso copione.
Sei spazzatura, è meriti di finire nei miei sacchi.
 
Rosso, ecco la tavolozza dei miei colori.
Ha sfumature rossastre, come il sangue.
Il mio colore, credo sia anche normale visto che lavoro col sangue tutto il giorno. La mia vita è incentrata sul liquido così intenso.
 
Anche se quando uccido, vedo un puntino nero, che man mano si allarga man mano mi inghiotte.

Solo buio.
Poi la pace.

 
Tutto diviso metodicamente in dei sacchi neri della spazzatura, infondo all’oceano.
La calma del mare mi rilassa, mi sento bene.
Il bisogno è stato arginato. La fame si è placata. Ora posso tornare a mettermi la maschera.
 
In macchina, guardo il cellulare: due chiamate di Rita.
Non so se riesco a fare un’espressione contenta, se posso mostrare o provare qualcosa del genere, o come può risultare agli altri. Sentimenti di empatia proprio non mi appartengono, ma Rita è disturbata quasi quanto me, in un maniera diversa. Ma altamente disturbata. Per questo mi trovo bene con lei, è una buona copertura.
Fidanzato, figlio, fratello, ematologo, amico, serial Killer.

Allora, chi sono?
Probabilmente tutti questi e nessuno di questi.
Io sono pieno di niente.

Come un riflesso distorto allo specchio, uno specchio che cade, frantumandosi in tanti pezzi, dove alcuni finiscono sotto il letto, ed è difficile recuperarli.        
O perché l’aspirapolvere non ci arriva, o perché potresti tagliarti se provi a raccoglierlo, o semplicemente lo ignori.

Delle volte mi guardo allo specchio, e non mi riconosco, allora il rumore del vetro che silenziosamente si infrange, sembra tornare apposto, sembra ricomporsi quando: uccido.
Questo è il mio segreto.
Ho una dipendenza: non fumo, non mi drogo, non sono dipendente dal sesso, non ho una dipendenza comune, ma comunque una dipendenza.


Ma alla fine..


Tutti nascondiamo dei segreti, chi meno gravi, chi inconfessabili.                                                                                                                      
Bisogna tenere solo in piedi l’asse che regola l’equilibrio.

Le maschere che mettono le persone, continuamente:


'Di giorno hanno sembianze umane, ma di notte, tutti nascondono quello che sono veramente..                                                                  
a volte seppellisci una parte di te tanto in profondità da dimenticarti che esista.                                                                                              
E a volte vorresti solo dimenticarti chi sei.

Che dire di me...forse non sarò mai l'uomo che Harry avrebbe voluto. 
Non sono il mostro che vuole farmi diventare...non sono né un uomo né una bestia. 
Sono qualcosa di completamente nuovo. E seguo le mie regole.'  


Sono Dexter.




Dipendenza
[Si intende una alterazione del comportamento che da semplice o comune abitudine diventa una ricerca esagerata e patologica del piacere attraverso mezzi o sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica. L'individuo dipendente tende a perdere la capacità di un controllo sull'abitudine.]




OVVIAMENTE; Questi personaggi e la trama portante, non mi appartengono, ma sono proprietà degli ideatori; questa raccolta, è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
   
 
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