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Autore: Master Chopper    07/11/2015    1 recensioni
[History\\\'s Strongest Disciple Kenichi]
[History\'s Strongest Disciple Kenichi][History\'s Strongest Disciple Kenichi]Hystory's Strongest Disciple Kenichi. Ambientato un anno dopo gli avvenimenti del Tramonto Eterno.
Kenichi, in un giorno particolarmente importante della sua vita, ripensa a tutta la sua esperienza da Discepolo al Ryozanpaku.
Una pausa, passata al parco, palcoscenico del suo vero io.
Una serata davvero speciale per parlare con una persona molto importante.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                              Cinque minuti di pausa- Cosa sarò da grande?!

 


“ Bene, Kenichi-kun … credo che per un po’ potrà bastare. Pausa di cinque minuti e poi ricominciamo.”

 

Il Discepolo Più Forte della storia ansimò, distendendosi a terra.

Il Filosofico Maestro di Jujutsu, Akisame Koetsuji aveva appena spento il nuovo Magno Volt-kun 7.0, una delle sue adorate macchine di allenamento infernali.

“ Intanto vado già a spolverare Ti Prendo-kun 12.5 dalla sala …” mormorò lisciandosi i baffetti, mentre con sguardo assorto nei pensieri, si avviava verso il fusuma.

 

“ Ooi, Koetsuji-dono! Non starai sforzando troppo Kenichi-kun? Potrei prenderlo io per la prossima ora.”

La figura bassa del Maestro di tutti i Kenpo Cinesi, Ma Kensei, sbucò dal corridoio, sorprendendo il sensei di jujutsu.

“ Sì! Voglio allenarmi con Kensei-sama !” Kenichi tramutò il poco fiato rimasto in un appena udibile grido, per cercare di convincere il mastro.

Gli allenamenti con Ma-sensei, seppur altrettanto micidiali, erano spesso interrotte da visite fuori programma alla sorgente termale dove Miu-chan e Shigure-san facevano il bagno.

 

“ Ma cosa stai dicendo?! Toccava a me questa settimana l’ottava ora del giovedì !”

“ Apaa! No, Miu-chan ha scritto sulla lavagna che oggi era il turno di Apachai.”

 

L’espressione sognante, e patetica, del ragazzo si tramutò presto in terrore.

Infatti alle sue spalle erano sopraggiunti il Maestro di Karate dai Cento Dan, Sakaki Shio e il Dio della Morte del Muay Thai sotterraneo, Apachai Opachai.

I due giganteschi maestri, infatti, erano tristemente famosi per la loro mancanza di tatto e per l’ignoranza verso le parole ‘Andarci piano’.

Se non fosse stato infatti per Akisame e Kensei, il Discepolo più Forte della Storia sarebbe stato da un bel pezzo morto e sepolto.

 

“ Bene …”

Mentre i sensei affrontavano l’ennesima discussione sulla spartizione del punching ball a.k.a Shirama Kenichi, il diretto interessato era sgattaiolato via.

 

“ Uff, è dura la vita al Ryozanpaku …” aveva sussurrato tra sé e sé, una volta raggiunto il parco segreto della sua città.

Non era la prima volta che faceva così.

 

Da un anno a quel giorno, ogni volta che si sentiva a pezzi per gli allenamenti, non correva più a casa a nascondersi.

Sapeva bene che suo padre avrebbe sicuramente imbracciato il fucile da caccia Sebastian, e si sarebbe messo a caccia dei suoi mostruosi maestri. Rischiando la vita …

Poi, sua sorella Honoka era una grande amica di Apachai e Shigure, quindi avrebbe sicuramente svelato il suo nascondiglio.

 

Ma, a parte tutto quello, non sarebbe mai riuscito a guardare in faccia Miu-chan il giorno dopo, a scuola.

 

Ora entrambi frequentavano il terzo anno alla Koryo High School, insieme a Tanimoto Natsu e Haruo Nijima.

Takeda Ikki, Ukita Kozo, Nanjo Kisara e Freja … ops, Kaname Kugatachi, avevano scelte strade diverse per la specializzazione.

Invece, Sigfrido … Hibiki Kugenin (dannazione!) era nuovamente partito per il Tibet.

 

Senza accorgersene, si aprì un sorriso sul suo volto.

Il sol venire lì gli aveva fatto ricordare così tante cose … e allora perché non assecondare il destino?

 

Lentamente si abbandonò in balia dei ricordi.

 

Spesso lui e Miu-chan ridevano della sua incapacità di adattarsi ai reali nomi dei due ragazzi.

Seppur fosse un motivo di risate, i titoli Sigrido e Freja derivavano da un qualcosa non proprio divertente.

 

Tutto era iniziato con la sua rivincita sui preconcetti di Kenichi-gambe molli nella sua scuola. Grazie ad un breve, ma devastante, primo allenamento al Ryozanpaku, era riuscito a fermare il bullismo del club di karate.

In seguito, una certa Valkyria lo aveva notato e … gli aveva sguinzagliato alle calcagna teppisti davvero pericolosi.

Tra i quali, ironia della sorte, spuntavano Takeda, ora il prodigio della boxe, sia del mondo sotterranea che legale, e Ukita, bandito dal suo dojo di judo.

 

Dopo uno scontro dove erano emersi vecchi rancori e sconfitte gravanti sull’onore, aveva ricordato a Takeda l’importanza della vita, guadagnando anche il rispetto di Ukita.

L’ex-campione dei pesi leggeri aveva riacquistato, grazie all’uso di Akisame-sensei, l’uso del suo braccio sinistro e da allora poté inseguire la sua passione senza ricorrere a pestaggi o imboscate.

 

Grazie all’infido genio calcolatore di Nijima, erano riusciti a risalire all’identità di Valkyria, ossia una certa Kisara Najou.

Sembra familiare? 

 

I Ragnarok, la vera e propria organizzazione a monte, era formata dai temuti Sette Pugni, pochi giorni dopo la sconfitta di Takeda, diventati otto con l’aggiunta della stessa Kisara.

 

E … chi l’avrebbe mai detto che i nemici di ieri sarebbero diventati i compagni e gli amici del futuro?

Era una domanda che Kenichi si poneva spesso.

Il rispetto che un artista marziale si guadagna sconfiggendo l’avversario, può davvero portare alla lealtà e all’amicizia?

 

Erro, questo problema se lo poneva quando ancora sognava di iscriversi al club di karate, nei primi giorni del primo anno.

Rivedeva come se fossero stati filmati nitidi nella sua mente, i giorni delle battaglie contro Siegfrido, Eremita, Thor e Freja.

 

Ma … cos’erano adesso quei titoli, se non semplici lapsus che potevano scappare nei momenti di deconcentrazione?

 

L’immortale Compositore Quinto Pugno Siegfrido, alias il combattente invincibile assetato di battaglie per la sola ricerca di ispirazione musicale … non esisteva più. Era solo Hibiki.

E anche l’ambizioso Settimo Pungo Thor, colui che voleva imporre il Sumo in tutti i dojo del mondo … aveva imparato a non privare gli altri dei propri sogni, ed era rimasto Chiaki Yuma.

L’unica donna del Three of Cards, l’impassibile Freya, si era innamorata, e ora continuava ad allenarsi seguendo gli insegnamenti di bojutsu di suo nonno, insieme a Takeda.

 

E Kisara … bhe, lei e Ukita si erano fidanzati e recentemente avevano prenotato un viaggio per l’America, appena passato il prossimo esame.

 

“ Perché solo tu non ti sei fermato in tempo, Ryuto-kun …?”

 

Davanti al parco c’era un negozietto di antiquariato, che durante il periodo estivo vendeva anche gelati e dolci surgelati.

Era lì da quando suo padre era piccolo, e lui aveva passato innumerevoli giorni della sua vita lì, prima di trasferirsi nella casa dei suoi genitori.

 

Aveva stretto amicizia con un bambino, Asamiya Ryuto. Era basso, con gli occhiali e molto mingherlino.

Però era più coraggioso ed intelligente di lui, quindi insieme si eguagliavano come lo Ying e lo Yang.

Già … peccato che assomigliassero così tanto a Luce e Oscurità.

 

Un giorno avevano lottato perché Ryuto voleva rivendicare la spilla che aveva scambiato con un’abilissima bambina pratica nelle arti marziali.

Sì, proprio Miu Furinji, la nipote del Grande Maestro Anziano del Ryozanpaku.

 

Lui all’epoca aveva vinto, proprio in quel parco.

Ma non avrebbe mai potuto sconfiggere il suo migliore amico, così si arrese e gli consegnò la spilla scambiata ottenuta dallo scambio con Miu.

 

Chi avrebbe pensato che quel gesto gli sarebbe costato così tanto.

Sette anni dopo, Ryuto era morto, ed Odino, la malefica creazione di un perverso artista marziale, era divenuto il capo dei Ragnarok.

 

Sempre in quel parco, aveva rivendicato per la seconda volta la spilla, ancora umiliato dalla patetica vittoria ottenuta.

 

Senza pensarci stava cercando nella rubrica del suo cellulare quel preciso nome.

Chiamò …

Non rispose, sicuramente era impegnato in qualche viaggio per il mondo in compagnia della sua fidanzata, Rimi.

 

Sorrise e ripose il telefono in tasca, ma non prima di aver dato un’occhiata ad altri nomi.

“ Boris Ivanov, Combat Sabo. Chikage Kushinada, Jujutsu dello stile Kushinada. Tirawit Kokin, Muay Borang. Rachel Stanley, Lucha Libre. Ethanx Stanley, Kalarippayattu. Radix ‘Re di Tirat’ Jihan, Penckat Silat. ”

Cavolo, ora aveva anche preso il vizio di abbinare al nome l’arte marziale praticata dai suoi amici!

Forse Nijima lo aveva infettato con i suoi poteri alieni?

“ Speriamo di no !” rabbrividì.

 

Però, d’altronde era difficile dimenticarsi quei volti e le loro mosse per un semplice motivo: quei ragazzi, in passato erano stati assassini incaricati di ucciderlo.

Quella era la dura legge di Yomi, una radice, come Ragnarok e Titans, del grande albero del male che era stata Yami. La più grande organizzazione segreta del mondo, contava come membri maestri di arte marziali, qualificati come superuomini dagli stessi Sensei del Ryozanpaku.

 

Gli Yomi erano soltanto gli allievi più portati di ciascuno dei Un Ombra, Nove Pugni, proprio gli Official Agents di Yami.

 

Però, anche con quei tempi bui alle spalle …

“ E’ difficile pensare che un tempo erano degli assassini.”

 

Passeggiando per la piccola città, era possibile vedere individui con un passato altrettanto carico di rabbia e odio, così presi dagli impegni quotidiani da non poter nemmeno pensare di uccidere o scatenare una rissa.

 

“ Ciao, Tanimoto-kun !”

“ Shirama, dì a tua sorella di non intrufolarsi più a casa mia prima che ritorni dalle lezioni.”

Rispose secco il biondo, per poi ritornare all’identità del Gentile Principe Tanimoto, con le ragazze della sua classe.

Ma ormai, aveva gettato da tempo la maschera di Eremita, Sesto Pungo dei Ragnarock.

 

“ Ciao Chikage-chan! Che fai di bello ?”

“ Vado … alla tavola calda con le amiche di Kaname-san e Kisara-san. Non sono invitati i ragazzi.” La ragazzina, mantenendo la stessa espressione apatica, trotterellò via.

“ E ti pareva …”

 

“ Wow, Sie- ehm … H-Hibiki-kun. Non pensavo fossi già tornato dal Tibet !”

“ Ossequi, Generale Kenichi. La-La-La-Laaah ♪! Stavo giusto provando la mia ultima composizione. L’ho chiamata ‘ Rondo dei Mani’. Gradireste ascoltarlo ?”

“ Eh? Guarda, ora devo proprio scappare. Però magari me lo fai sentire tra qualche ora, all’Alleanza Shinpaku !”

 

“ Generale, la vedo particolarmente Allegro e Vivace oggi. Mi-mi mimiii ! Come mai, se permette ?”

Domandò con voce gutturale Hibiki, ruotando il flessibile collo di 180° per seguire con lo sguardo il suo Generale.

“ Diciamo che oggi è una giornata speciale per un momento speciale! Ma mi raccomando: è un segreto.”

 

 

“ Quindi è oggi il gran giorno, Kenichi ?!”

L’urlo di Ukita, nei corridoi dell’enorme edificio vuoto gli fece accapponare la pelle.

“ Shhh! Ukita-san !”

“ Ma guardati! E tu vorresti dirle quella cosa  vestito con gli abiti di tutti i giorni? Certo che non hai proprio il senso del gusto.” Sbottò Kisara, con il sol intento di farlo agitare ancora di più, nonostante il ragazzo fosse abbastanza nervoso.

“ Ma … amore mio, anche tu sei vestita come al solito.”

Il volto di Ukita venne presto bersagliato dai calci dell'artista di Nyakwondo.

 

‘ Cosa sarebbe diventato da grande ?’

Questo si era chiesto prima di spalancare la porta per la sala riunioni dell’Alleanza Shinpaku.


Non era una domanda semplice.

Niente a che vedere con il ‘cosa sarebbe voluto essere’ … qui era tutto molto più serio e diretto.

 

Nessuno gli aveva mai detto: diventerai uno scrittore. Eppure aveva ottenuto il premio dei suoi sogni l’anno scorso.

Nessuno gli aveva mai detto: diventerai forte. Eppure lo era diventato, avevano sconfitto Yomi e dato il loro contributo nella battaglia per impedire il Tramonto Eterno.

 

Ma … nessuno gli aveva detto: diventerai un maestro, oppure, proteggerai Miu.

Nessuno, mai. Nemmeno Apachai in punto di morte lo aveva fatto. Nemmeno quando il padre stesso di Miu lo aveva visto sconfiggere il leader di Yomi e allievo dell’Ombra.

 

 

Quindi, questo voleva dire che ci sarebbe riuscito. O no?

 

“ Generale Kenichi! Auguri !!”

Un urlo lo scosse dai suoi pensieri.

 

La sala era illuminata a giorno dai fari solitamente montati nelle palestre e i tavoli erano imbanditi.

Uno striscione svolazzava sopra il trono del Comandante dell’Alleanza.

‘ Anniversario della Fondazione dell’Alleanza Shin-Paku ’

Il resto era decorato da navicelle spaziali e teste di alieni … pardon, Nijima.

 

Però, non fu quello a farlo piangere per i successivi secondi.

Ma fu invece il vedere tutti i suoi amici lì presenti, anche i più impensabili.

“ Kenichi-kun … che ne pensi di questa mia magnifica idea? Non mi dirai che hai scordato per caso il giorno della nostra rinascita e riscatto sul mondo ?” sibilò perfida la voce di Nijima Haruo, dall’alto del suo podio.

 

In diversi decimi di secondo il suo sguardo vagò da un volto all’altro.

‘ Tirawit non doveva essere in Tailandia? Boris in Russia? Rachel e Ethanx in America? Kushinada alla tavola cald- …’

“ Aaargh !” ruggì improvvisamente il Discepolo più forte della storia, mettendo a tacere tutti i presenti.


Rimase immobile, con i pugni serrati e i denti stretti … mentre tremava per i singhiozzi.

“ Vi … voglio bene amici miei.”

 

La figura della ragazza abbastanza formosa e vestita con l’acceso abito rosso, si stagliava in netto contrasto contro il cielo notturno.

Sul tetto del palazzo, il vento le accarezzava i capelli biondi, tenuti sciolti e liberi come mai aveva fatto prima.

 

Improvvisamente spalancò gli occhi, proiettando violentemente un’ombra misteriosa alle sue spalle verso terra.

“ Oh! Scusami Kenichi-kun, mi hai spaventata !!”

Mormorò con aria complice, rimanendo però stupita nel vedere il ragazzo perfettamente in piedi davanti a lei.

“ Tranquilla, ormai mi ci sono abituato.” Il ragazzo si strinse nelle spalle, strappando una risata divertita a lei.

 

Passarono i secondi.

 

Loro due. Sul punto più alto del mondo, solo loro due.

Come sempre. Come non mai.

 

‘ Proteggerò Miu Furinji, dovessi diventare il miglior Maestro di arti marziali al mondo !’

 

“ Buon anniversario, Miu-chan.”

“ Anche a te, Kenichi-kun.”

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autore:

Welcome! Sono Andrea, conosciuto come Master Chopper sul web.

Questa è la mia prima fan fiction su History’s Strongest Discipline Kenichi , un fandom che, purtroppo, manca ancora su EFP. Incoraggio volentieri altri scrittori carichi di idee su questa bellissima opera, a farsi valere per aiutare a costruire un buon fandom di fan fiction anche qui in Italia.

Poi …

Probabilmente per chi non conosce HSDK, non avrà capito un beneamato NULLA di quanto scritto.

Anche per questo, ho completamente eliminato le descrizioni (a mio parere futili in questo contesto) e ho reso il finale abbastanza aperto.

Per chi è stato comunque abbastanza audace da leggere fino a qui, lascio qualche nome, in modo che possa trovarsi le immagini dei suddetti personaggi.

-Shirahama Kenichi

 Furinji Miu

 Akisame Koetsuji

 Takeda Ikki

 Apachai Hopachai ( Dovete. Per forza)

 Sigfrido (Dovreste scrivere Sigfrido Kenichi, in quanto, come tutti i titoli dei Ragnarok, è un riferimento alla mitologia nordica)

 Nijima Haruo.

 

Vi invito a lasciarmi una recensione. Vi assicuro che ho dedicato tutto me stesso per scrivere una one-shot per questa (a mio parere) SUPREMA opera.

Bye bye … o forse … alla prossima!

   
 
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