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Autore: Liliav    09/11/2015    0 recensioni
Solo una piccola favola con una piccola riflessione.
C’era una volta una donna che aveva il cuore di ghiaccio. Non per modo di dire, non era cattiva o priva di emozioni, aveva solo un cuore di ghiaccio al posto di un cuore normale.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta una donna che aveva il cuore di ghiaccio. Non per modo di dire, non era cattiva o priva di emozioni, aveva solo un cuore di ghiaccio al posto di un cuore normale. La cosa più strana era che funzionava perfettamente, nessuno aveva mai notato questa particolarità. La donna stessa per molto tempo non se ne era resa conto. Però sentiva di non essere esattamente normale. Quando era piccola, pensava che essere come lei fosse comune, ma si dovette ricredere quando incontrò altri bambini. Si sa che i bambini sono più osservatori degli adulti e a volte anche più crudeli. Quando incontrarono la piccola, capirono che non era esattamente come loro, anche se non sapevano spiegarlo. Ma quando non si capisce qualcosa la si teme e quindi bisogna combatterla. E alla bambina sembrò di diventare come il drago cattivo, che nella sue amate fiabe faceva sempre una brutta fine. Tante domande iniziarono a vorticare nella sua testa, tutte senza una risposta soddisfacente. Perché stava accadendo tutto questo? Dove aveva sbagliato? Pian piano si rese quindi conto della su particolarità, del suo cuore di ghiaccio. Avrebbe dovuto cambiarlo, farlo diventare un cuore di carne e sangue, ma più ci pensava, più non le sembrava giusto. Era il suo cuore, non voleva cambiarlo. E poi non faceva del male a nessuno, se ne stava semplicemente lì nel suo petto. Ma gli altri non la pensavano così. Anche i suoi genitori si accorsero che qualcosa non andava e volendo solo la felicità della piccola, cercarono aiuti da psicologi, esperti dell’infanzia e altro ancora. Lei cercò di assecondarli, sperando che in qualche modo tutto si sarebbe risolto, ma non fece parola con nessuno del suo cuore di ghiaccio, per paura che potessero portaglielo via. E così la sua infanzia passò. Dato che la situazione non cambiava, la ragazzina decise di prendere esempio dal drago in cui era stata involontariamente trasformata e crearsi una corazza per proteggere se stessa e il suo cuore di ghiaccio. Divenne sempre più silenziosa, cercando di diventare invisibile, e lasciandosi scivolare addosso le parole o gli sguardi taglienti di chi le stava intorno. Non condivideva più i suoi pensieri, le sue idee o i suoi sogni. E man mano che il tempo passava, fu in grado anche di leggere le anime altrui, e capendo cosa si aspettavano da lei, li accontentò. La sua corazza si trasformò in una maschera che doveva indossare ogni giorno in pubblico, ma che era ben felice di togliere quando era da sola, o con la sua famiglia. Indossare la maschera era estremamente faticoso, consisteva nell’accettare compromessi sempre più pesanti e nel fingere al contempo che tutto andasse bene. Eppure era un grande aiuto: non essere più vista come un drago, ma come un essere umano, l’aiutava a rendere più sopportabile la vita quotidiana e le persone che ne facevano parte. Sempre più spesso quando era sola, amava lasciar espandere il ghiaccio dal suo cuore al resto del corpo, solo per ricordarsi di chi era veramente. Orami adulta, temeva di non poter mai più fare a meno della sua maschera. Col tempo era riuscita a trovare delle scappatoie per permettere al suo cuore di ghiaccio di battere al suo ritmo, come i film, la musica, i libri, tutto rigorosamente da sola certo, ma che dava una parvenza di normalità. Ma questo non le bastava. Il suo cuore non era sbagliato, era solo diverso, e voleva poter vivere serenamente anche con un cuore strano. Ma cosa sarebbe accaduto se si fosse rivelato? Il ghiaccio è un elemento molto solido, ma alla luce del sole poteva sciogliersi, ed era anche troppo friabile, qualcuno a cui non piaceva poteva prenderlo e spezzarlo. Quindi che fare? La donna non lo sapeva. Per ora avrebbe continuato a vivere un vita a metà, in parte nel mondo al di fuori, dove avrebbe strenuamente protetto il suo cuore indossando la pesante maschera, in parte nel suo regno solitario, dove il suo cuore poteva pulsare senza paura e lei poteva essere felice. Forse un giorno il suo stesso cuore le avrebbe dato la soluzione, forse un giorno le avrebbe detto che era forte abbastanza da affrontare il mondo reale, e forse lei lo avrebbe ascoltato. Ma per ora il cuore di ghiaccio era muto, essendo dovuto diventarlo tanto tempo fa.
  
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