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Autore: Gokychan    24/02/2009    10 recensioni
Ed ha una vita tranquilla: Un fratello, una madre dolcissima, stà per iniziare l'università. Tuttavia, la madre un giorno confesserà a Ed e Al che da un pò di tempo stà uscendo con un uomo. Ed, dopo un pò, accetterà la situazione e le acque paiono calmarsi. Finchè non arriva il fatidico giorno: L'incontro del nuovo compagno della madre e di...suo figlio. Come andrà a finire? [Envy/Ed]
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Trishia Elric, Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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FRATELLI? MA NON SCHERZIAMO!

 

 

CAP 1

 

CIAO CIAO SHORTI!

 

Era da una settimana che Ed aveva i nervi a fior di pelle.

Solo un mese prima, sua madre aveva detto a lui e ad Al che si frequentava, da un po’ di tempo, con un uomo.

Un certo EricBerrickDerrick o come minchia si chiamava.

Inutile dire, che lo shock aveva preso possesso delle loro menti per circa una decina di minuti buoni.

Il primo a riprendersi era stato Al. Appena si era ripreso dalla sorpresa, si era alzato dalla sedia dove era seduto, ed era corso ad abbracciare calorosamente la madre, congratulandosi con lei.

Da quando loro padre era morto, Trishia si era sempre dedicata completamente alla loro felicità, facendo sempre in modo che non mancasse mai nulla nelle loro vite.

Quindi Al era più che felice che la madre avesse deciso di aprire il suo cuore ad un’altra persona, dopo tanto tempo e di dedicarsi, finalmente, anche alla sua, di felicità.

Inutile dire, che Edward non prese la cosa altrettanto bene.

“E da quanto tempo…conosci… questo Berresh?” domandò tra i denti.

“Si chiama Derek, tesoro” Lo corresse cauta la madre “Lo frequento da tre mesi”

“E hai dovuto aspettare tre dannatissimi mesi prima di parlarcene?!” sbottò il biondo scoccandole uno sguardo rancoroso.

La donna abbassò lo sguardo, come una bambina che viene sgridata dai genitori.

“Ed!” lo riprese Al, scoccandogli uno sguardo di rimprovero.

Il maggiore lo guardò con aria tradita, per poi alzarsi e uscire dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle.

Il seguito era stato più che scontato: ramanzina da parte di Al, sguardi da cucciolo ferito da parte della madre per il resto della serata, e la sua più che prevedibile resa.

E va bene. Avrebbe accettato la cosa con questo Derrish.

Per ora.

 

*    *    *    *    *

 

“Sono un coglione” mugolò Edward mentre si sistemava i capelli biondi nella solita treccia.

Era giunto il momento fatidico!

Avrebbe dovuto conoscere Derd…Ber…DERRECK o qualunque fosse il suo nome.

Lui, e suo figlio.

Eh, si. Perché l’accalappiatore di madri ingenue e indifese aveva anche della prole.

Sicuramente infima come il padre. E con un nome altrettanto detestabile.

Perché aveva accettato? Perché?!

“Sono un coglione” si ripeté per l’ennesima volta.

Ed ora eccolo li, dopo l’annuncio detto allegramente dalla madre una settimana prima, che annunciava loro il fatidico incontro, davanti allo specchio a sistemarsi per l’allegra uscita, dandosi ogni tre secondi del pirla.

Quella si che sarebbe stata una bella giornata.

 

*   *   *   *   *

 

“Edward” disse la madre con tono amorevole, quando lo vide arrivare “Come sei carino” esalò guardandolo con occhi luccicosi.

Il biondo alzò gli occhi al cielo e non rispose. Sua madre era assurda; lo avrebbe visto carino anche vestito da drag queen, con tanto di frustino alla mano.

Non indossava nulla di speciale al momento; una semplice maglietta nera con sopra una felpa bianca, dei jeans chiari strappati al ginocchio e delle scarpe da ginnastica scure.

“Dov’è Al?” chiese stancamente.

Prima sarebbero andati e prima sarebbero tornati.

“Eccomi, fratellone” ansimò Alfonse scendendo le scale trafelato.

Lui si, che non vedeva l’ora di conoscere quel Durke.

 “Siamo pronti?” chiese la madre allegra “Allora andiamo”

Si diressero verso la porta d’ingresso, quando la madre si fermò, come folgorata da qualcosa.

“Prima di andare, devo dirvi una cosa” disse agitata “Ricordate quando vi ho detto che Derek aveva un figlio?”

Giusto! Il ‘tipo’ si chiamava Derek. Da ricordare quando entrerai a contatto con lui.

Dopo questo appunto mentale Ed annuì insieme al fratello.

“Non è una cosa molto rilevante da dire” fece Trisha un po’ esitante “Ma penso che sia giusto che lo sappiate. Così, a titolo informativo”

Altre novità in arrivo? Che aveva ora, la prole dell’accalappiamadri? Era dotato di due teste? Mangiava cadaveri?

“Derek e suo figlio non sono imparentati per via sanguigna. Derek lo ha adottato”

Ah. Tutto lì? Niente strani gusti alimentari? Meglio di nulla…

“Oh” fece Alfonse dispiaciuto.

“Già” Annuì la madre “Derek lo ha adottato quando era piccolo, da un orfanotrofio” lo sguardo della donna si fece sognante “Non ha un cuore d’oro il mio Derek”

“Oh, si” fece Ed con voce atona “Un vero tesoro

 

*    *    *    *    *    *    *

 

“E’ questo il posto?” chiese esitante Al guardandosi intorno.

Erano appena arrivati in un piccolo ma grazioso ristorante per famiglie, dove diverse coppiette o gruppi di amici pranzavano allegramente su dei tavolini messi all’aperto, approfittando della bella giornata estiva.

“Si” disse la donna guardandosi intorno “Derek dovrebbe essere qui intorno. Oh, eccolo!” esclamò illuminandosi “Derek! Derek!”

I due fratelli seguirono lo sguardo della madre e intravidero, seduto in uno dei tavolini esterni, un bell’uomo sui trent’anni che, al richiamo della donna alzò lo sguardo e, sorridendo amichevolmente, si alzò raggiungendoli.

“Siete arrivati alla fine” disse con voce calda, guardandoli contento.

“Scusa il ritardo” disse Trisha guardandolo raggiante “Abbiamo incontrato un po’ di traffico”

“Nessun problema” fece quello per poi chinarsi e baciare amorevolmente sulla labbra la donna, scatenando così un leggero rossore sulle guance di Al e un rumoroso digrignare di denti di Ed.

“E questi dono i tuoi figli, allora” fece rivolgendo l’attenzione ai due fratelli “Finalmente vi conosco” esclamò porgendo la mano ad Al.

“Piacere di conoscervi, signore” disse Al un po’ imbarazzato.

L’uomo rise divertito “Chiamami Derek”

Al sorrise di rimando. Evidentemente quell’uomo gli piaceva.

Lo sguardo del moro poi andò su Ed e porse anche a lui la mano sorridendo.

“’cere” mugugnò Ed per poi togliere subito la mano da quella di quel tale.

Vabbè. Comunque era molto meno peggio di quello che si era immaginato. Magari una chance gliela poteva anche concedere…

L’uomo però lo continuò a guardare, perplesso.

“Accidenti” disse scherzoso a Trisha “Quando mi hai parlato dei tuoi figli devo aver capito male l’età del più piccolo. Avevo capito che il più grande aveva diciotto anni e il più piccolo solo uno in meno di lui” poi si rivolse ad Ed, non notando gli sguardi terrorizzati della donna e di Al “Tu quanti anni hai, ometto? A che anno sei delle elementari?” chiese con un sorriso smagliante.

Quei denti stavano per saltare uno per uno.

“Ciao BERRISH” disse Edward con un sorriso che avrebbe fatto impallidire Shining “Io sono Edward”

E da questo momento considerami il tuo peggior incubo.

“Ho diciotto anni e stò per iniziare il mio primo anno all’università” concluse facendo scivolare via come sapone liquido il sorriso dal volto dell’uomo.

Il silenzio regnò sovrano per dieci interminabili secondi.

“Oh” disse molto intelligentemente l’uomo.

“Perché non andiamo a sederci?” disse Trisha con un tono leggermente isterico, nonostante stesse sorridendo.

“Si” le venne subito in soccorso Al, lanciando occhiate allarmate al fratello che se ne stava ancora a fissare l’uomo con lo stesso sorriso inquietante e un sinistro luccichio negli occhi dorati “Lì c’è un tavolo libero, andiamo” disse prendendo il fratello sottobraccio il fratello e trascinandolo via.

Un omicidio in mezzo a tutti quei testimoni sarebbe stato rischioso.

“Non ucciderlo Edward” gli disse a mezza voce con tono supplichevole il fratello “Non lo ha detto con intenzioni malvagie”

Edward però non lo ascoltava, troppo preso dai suoi piani di morte e torture a discapito dell’uomo.

Una volta seduti, Trisha si guardò intorno interrogativa “Derek, dov’è tuo figlio?”

L’uomo alzò gli occhi al cielo “Stà arrivando. Anche lui ha trovato traffico, a quanto pare. Non è potuto venire con me, oggi, perché la sera prima è stato fuori con gli amici”

“Quanti anni ha vostro figlio, Derek?” domandò Al.

“Ne ha diciannove” disse l’uomo.

“Oh” fece Ed guardandolo fisso “Allora ha solo un anno in più rispetto a me”

“Si” fece l’uomo deglutendo.

“Che cosa adorabile” fece la donna guardando i figli “Vero?”

Ed non fece in tempo a dire quanto adorabile trovasse la cosa, che un rombo assordante di moto coprì le sue parole.

Un ragazzo aveva parcheggiato la propria moto nera fiammante davanti al locale ed era sceso con movimenti fluidi, togliendosi poi il casco, e lasciando libera una lunga chioma verde cupo, legata da una coda bassa.

“Oh, ecco mio figlio” fece Derek alzandosi da tavola e raggiungendo il ragazzo.

Lo condusse al tavolo dove la famiglia Elric era seduta e disse “Vi presento mio figlio”

La donna era visibilmente incantata dall’aspetto del giovane e si presentò allegramente, subito seguita da Al.

Ed dal canto suo, osservava il giovane con occhi leggermente sgranati.

Dire che quel ragazzo era bello sarebbe stato dire poco.

Aveva un fisico slanciato e longilineo, la pelle perfetta e chiarissima e quei capelli, anche se di un colore decisamente insolito, sembravano setosi e morbidi.

“Piacere” fece il nuovo venuto ad Ed porgendogli la mano “Il mio nome è Envy”

Il biondo si sentì quasi trafitto da quegli occhi viola che lo scrutavano con uno strano sguardo.

“Piacere” mormorò, sentendosi stranamente intontito “Il mio nome è Edward”

Bhè lui non sembrava malaccio. Magari non aveva nulla di che spartire con il padre…

“Ma davvero hai solo un anno meno di me?” gli chiese Envy guardandolo “Sembri molto più piccolo”

Buoni propositi azzerati.

“CHI SAREBBE IL NANO COSI’ MINUSCOLO DA RISCHIARE DI ESSERE SPIACCICATO DA UNA FORMICA?!”

Tutti gli occupanti del ristornate si voltarono nella loro direzione, perplessi.

Trisha e Al sospirano. Bhè dire che non si erano aspettati una reazione del genere sarebbe stata una bugia.

Dopo un primo momento di smarrimento, il ragazzo più grande scoppiò a ridere, scatenando delle furiose palpitazioni nella vena sulla fronte del biondo.

Bastardi! Lui e il padre! Li ucciderò! E questo imbecille di Envy può dire addio alla sua bella chioma! Appena si addormenterà andrò a casa sua la notte e lo raperò nel sonno! Sarà a costretto a portare una parrucca! MUAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!

“Mi dispiace, non volevo farti arrabbiare” disse quello, guardandolo sempre con quella strana luce negli occhi.

Troppo tardi, bello. È meglio se ti vai a prenotare una parrucca, altrimenti quando ti servirà ne sarai sprovvisto.

“Tzè!” si limitò a sbottare Ed, sedendosi nuovamente.

 

*    *    *    *

 

Alla fine del pranzo, le due famiglie si separarono, con grande soddisfazione e sollievo da parte di Ed.

Il biondo distolse lo sguardo quando la madre e l’essere si scambiarono il bacio dell’arrivederci.

Che schifo…

“Ci vediamo Envy” disse Alfonse con tono di voce neutro, seppur sorridendo.

Anche se Al non lo avrebbe mai detto, quel ragazzo aveva qualcosa che non gli piaceva. In più, aveva notato che, durante tutto il pranzo, aveva lanciato delle strane occhiate furtive al suo nii-san.

Ed era ancora di spalle, quando il ragazzo più grande gli venne alle spalle e si avvicinò al suo orecchio.

“Ciao, ciao Shorty” gli sussurrò per poi andarsene a passo svelto verso la sua moto.

Il biondo si voltò di scatto, furibondo.

Quel…quel…QUEL BASTARDO!!!

“Papà io devo vedere un amico. Torno un po’ tardi stasera” disse prima di mettersi il casco e sgommare via.

L’uomo si limitò ad alzare gli occhi al cielo e a mormorare con tono fintamente esasperato “I giovani!” facendo ridere Trisha.

 

*   *   *   *

 

Envy si fermò davanti ad una bella palazzina e suonò al citofono, tenendo il casco sotto braccio.

“Sono io” disse con voce suadente quando una voce femminile rispose.

Salì tranquillamente le scale del condominio e arrivò ad una porta lasciata appositamente aperta.

Ghignò mentre entrava e posava il casco sulla prima poltrona libera.

“Allora, finito di recitare la parte del bravo ragazzo per far contento il paparino?” disse una voce divertita.

Envy alzò lo sguardo, ghignando, e posandolo sulla figura formosa della ragazza davanti a lui.

“Si” disse per poi prenderla per la vita e baciandola passionalmente.

La ragazza in questione si chiamava Amy o qualcosa del genere. Non riteneva molto importante ricordare i nomi di quelle che si faceva occasionalmente. Questa al massimo gli sarebbe durata un altro paio di giorni e poi se ne sarebbe liberato.

“Allora?” ansimò quella mentre il ragazzo le mordeva il collo “Interessanti i nuovi fratellini?”

Envy si limitò a sorridere ferinamente per poi riprendere a baciarla. Quanto parlava quella tipa. Pensandoci bene, l’avrebbe scaricata domani. Due giorni erano troppi.

Tuttavia non potè fare a meno di pensare, mentre la ragazza gli sbottonava i pantaloni, che in effetti uno dei fratellini lo aveva decisamente colpito.

Avvertì un brivido di eccitazione attraversargli la spina dorsale, non per le attenzioni che la ragazza gli stava rivolgendo, ma al ricordo dell’incredibile impatto che quel paio di occhi dorati gli avevano causato la prima volta che avevano incrociato i suoi.

Un sensuale sorriso storto fece capolino sul suo viso.

Non era affatto male quell’Edward Elric.

 

 

 

 

 

 

 

 

Hahemm…papparapà! (volano coriandoli fatti grossolanamente da delle pagine di giornale) Ecco a voi la mia prima fanfiction del mondo di Full Metal Alchemist.

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto!

In verità, avevo pronta questa storiella da un annetto buono, ma non mi sono mai sentita pronta per postarla.

D’altronde, Envy ed Ed hanno dei caratterini tutti loro e avevo paura di non renderli al meglio. Per ora il rating sarà arancione ma poi lo alzerò a rosso.

Spero che non sia riuscita troppo male e che mi recensirete in tanti!

(Goky vi guarda con occhioni sbrilluccicosi e lacrimosi, sfarfallando le ciglia in modalità Bambi)

Me la lasciate una recensioncina, si?

Un bacione,

Gokychan.

  
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