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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    09/11/2015    1 recensioni
[Terza classificata al "Inside Out Flash contest" di madelifje]
Una nuova emozione sta per sbarcare nel Quartier Generale.
Ebbene sì, la piccola Riley sta ormai approcciando una nuova fase della sua vita e sembra necessario un piccolo aiutino in più che andrà ad unirsi ai suoi cinque compagni di vita.
Gioia, entusiasta dell’arrivo, dovrà occuparsi dello stato d’animo di ognuna delle altre emozioni, assicurandosi che ogni cosa proceda nel migliore dei modi … almeno fino a quando non si accorge che lei stessa si ritrova a provare proprio le sensazioni e stati d’animo dei compagni.
Riuscirà a gestirle?
Riuscirà a capirle, accettandole come parte di sé, dei propri pregi e difetti?
Ma soprattutto, riusciranno tutti e cinque ad accogliere un nuovo membro di cui nessuno sa nulla?
Sei piccoli capitoletti che descrivono le reazioni delle varie emozioni dinnanzi al nuovo arrivo e, al contempo, una maturazione del personaggio di Gioia verso una vera comprensione dei suoi compagni.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Crack Pairing
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Surprise!
 
Lo osservò con un’espressione perplessa, un misto di curiosità ed incomprensione, ma soprattutto sorpresa.
E lui faceva altrettanto.
Era un tipo piuttosto alto, quasi imponente, una carnagione marroncina lo caratterizzava mentre indosso portava quello che sembrava un completo hawaiano - camicia beige con fiori bianchi – con tanto di collana floreale. I capelli erano di un marrone leggermente più scuro, di media lunghezza per un maschio, con tanto di riporto – o ciuffo esagerato? – su un lato.
Gioia si alzò lentamente dal letto, mentre lui scostava gli occhiali da sole, lasciando visibili gli splendidi occhi nocciola.
«Ehm, salve!» Esclamò lei accennando ad avvicinarsi, ma si interruppe quando lui lasciò cadere gli occhiali a terra, rimanendo letteralmente a bocca aperta nel fissarla.
«Quale splendore!» Esclamò d’improvviso, facendola sussultare e raggiungendola con una velocità impressionante.
Gioia se lo ritrovò a pochissima distanza, le mani dell’altro – fin troppo grandi, vista la stazza – che le circondavano il volto con fare benevolo.
«Oh sì, sei persino meglio di quello che mi avevano detto!» Continuò con un sorrisone impressionante, la dentatura bianchissima pressoché impeccabile.
«Mi scusi, lei sarebbe – »
«Meravigliosa!» Continuò imperterrito, prendendola per i fianchi ed alzandola d’improvviso, facendo un giro su se stesso senza abbandonare quella luce di sincero stupore dipinta sul volto appena barbuto.
La lasciò a terra subito dopo, senza tuttavia allontanarsi da lei e, finalmente, accorgendosi della sua espressione sorpresa da un simile fare.
Non diffidente, non contrariata né scontrosa, eppure giustamente confusa.
«Oh, che maleducato che sono! Mi scusi, signorina Gioia, mi sono lasciato trasportare dallo stupore di vedervi dal vivo e – »
«Togli SUBITO le tue sudice mani da lei!» La voce squillante di Disgusto arrivò ai due in pochi attimi, il tono già fin troppo acido che non lasciava presagire nulla di buono.
Quando entrambi si voltarono in direzione della porta, tutte e quattro le altre emozioni erano ben schierate, ognuna con la sua espressione, anche se una certa diffidenza e perplessità generale continuava a predominare.
«E’-E’ un maniaco, lo sapevo! Ve l’avevo detto!» Esclamò Paura terrorizzato, nascondendosi dietro a Rabbia che, naturalmente, era già sul piede di guerra.
«Chi diavolo ti credi di essere per piombare così d’improvviso nella stanza di qualcuno, eh?!» Sbraitò, le fiammelle sulla nuca avevano già cominciato a manifestarsi, mentre Tristezza sospirava con fare sconsolato in direzione dei compagni.
«Oh no, ora ricominciano a litigare … » asserì con la solita voce monotono, sicura che da un momento all’altro sarebbe scoppiata l’ennesima lite che li avrebbe resi tutti di malumore. E lei c’era fin troppo abituata.
Lo sconosciuto li guardò tutti, uno per uno, con una meraviglia nello sguardo che non esitava a trattenere e che, naturalmente, non fece che aumentare il disorientamento degli altri – e l’irritazione di Rabbia per l’inefficacia delle sue accuse.
«Splendidi!» Esclamò di colpo, lasciando finalmente i fianchi di Gioia ed avvicinandosi agli altri con le braccia aperte.
Inutile dire che la leader non avesse ancora chiuso la bocca per lo stupore - la sorpresa - nel ritrovarsi dinnanzi un individuo del genere, talmente preso dalle proprie considerazioni da ignorare – più o meno – le constatazioni altrui.
«Oh quale onore conoscervi, quale privilegio!» Continuò, placando i loro animi in poche e semplici parole.
La sua attenzione venne rivolta immediatamente a Disgusto, la quale lo stava ancora guardando in cagnesco per aver toccato la sua Gioia.
«Mi avevano parlato di voi, ma non mi avevano detto che foste così … impeccabile!» La elogiò in tutta sincerità, tanto che la verdina addolcì – metaforicamente parlando – la propria espressione, limitandosi ad un sopracciglio alzato.
«E che impeto, che furore! Un vero portento, signor Rabbia!» Si complimentò, tanto che il rosso assunse un’espressione immediatamente compiaciuta, incrociando le braccia sul petto con fare orgoglioso.
«E Paura … oh, siete meravigliosamente calato nel ruolo, dico sul serio!» La serie di complimenti continuava, ma non erano elogi casuali o forzati, in quella nuova presenza v’era soltanto uno stupore sinceramente sentito – e positivo – nell’incontrare quelli che, era ormai evidente, sarebbero stati i suoi nuovi compagni di vita.
«Voi siete il nuovo arrivato …? » Domandò infine Tristezza, lo sguardo perennemente demotivato, una sorta di opposizione all’individuo che si rimise gli occhiali da sole con fare entusiasta.
«Non mi avevano detto che foste così perspicace, Tristezza, ma … sì, sono io!» Asserì facendo loro un inchino, mentre Gioia aveva lentamente affiancato i compagni – e Disgusto si era assicurata che fosse ad una debita distanza dallo sconosciuto.
«Piacere di conoscervi, io sono Sorpresa!» Si presentò ufficialmente.
Disgusto inarcò un sopracciglio, Rabbia lo fissò più intensamente, Paura non si era ancora ripreso dallo spavento di prima e Tristezza non faceva una piega.
Gioia, al contrario, ampliava il proprio sorriso secondo dopo secondo: si era immaginata qualcuno di speciale, ma la sorpresa nel trovarsi davanti uno come lui era stata ancora maggiore.
«Sono cresciuto in un’altra “zona” di Riley, chiamiamola così, ma mi hanno insegnato molto su di voi! Cioè, come dire, sono nato con voi, mi hanno spiegato tante cose ma … ma vedervi dal vivo è tutta un’altra cosa!» Le sue parole erano entusiaste, non smetteva mai di guardarli uno per uno con gli occhi colmi di meraviglia, di stupore, di piacevole sorpresa.
E, a loro volta, erano incantati anche loro, chi più e chi meno evidentemente.
Non ci furono momenti di silenzio né di imbarazzo, Gioia – come solito – si fece avanti per prima, porgendogli la mano. Anche lei sfoggiava l’immancabile sorriso.
«Sei assolutamente il benvenuto tra noi!» Esclamò, stringendo la sua mano con determinazione, uno sguardo estremamente contento che incontrava quello piacevolmente colpito dell’altro.
«Sì, in fondo non sei male.» Asserì dopo poco Disgusto, facendo mezzo passo verso lo sconosciuto per dare una piccola pacchettina sulle loro mani giunte, in modo tale che la stretta si sciogliesse. «Con le dovute distanze.» Si premurò di aggiungere con un sorriso ironico.
Lui sorrise. «Sissignora!» Esclamò.
Certo, incontrarli era una vera emozione per lui, ma non voleva certamente cominciare col piede sbagliato: avrebbe dovuto adattarsi a loro, alle abitudini e relazioni, non si sarebbe mai permesso di rovinare qualcosa di tanto strabiliante ai suoi occhi!
«Ma sì, qualcuno che capisca davvero il mio valore non può che farci bene, benvenuto in famiglia!» Asserì Rabbia, stringendogli la mano energicamente.
«Uffa, okay … d’accordo … però non prendere anche tu l’abitudine di svegliarmi nelle giornate di sole.» Proferì Tristezza, allungando verso di lui una mano particolarmente moscia.
«Lo dici come se ti dispiacesse!» Proferì Gioia, facendo l’occhiolino all’amica.
Paura, dal canto suo, aveva osservato quegli scambi di gesti e battute ancora ad una certa distanza di sicurezza dallo sconosciuto, ma nel vedere la confidenza – sebbene parziale – che i compagni gli riservavano si fece un poco più di coraggio – per modo di dire!
«Va bene, va bene … benvenuto.» Esclamò, ma nel momento in cui Sorpresa accennò ad allungare la mano verso di lui, il violetto si ritirò.
«Ma mi associo a Disgusto per le distanze!» Precisò ancora un po’ tremante: il nuovo arrivato era di una notevole stazza, non avrebbe impiegato molta fatica per spezzettargli le ossicine!
«Certo, amico!» Esclamò l’altro ritirando le mani, ma continuando a mantenere il sorriso.
Gioia si stava quasi commovendo all’idea di aver trovato qualcuno che sorridesse quasi quanto lei!
«Bene, direi che allora ci vuole una bella festa!» Gioiosa ed entusiasta come sempre, non perse troppo tempo e prese sia Sorpresa che Disgusto – onde evitare che si arrabbiasse o offendesse – per mano, trascinandoli nella sala operativa, seguita da tutti gli altri.
Era al settimo cielo, forse – dopo tanto tempo – lo erano tutti quanti: qualcosa di nuovo e sorprendente stava per cominciare!
  
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