Il
monologo della Vecchia Bisbetica
Prima
o poi morirete tutti.
Non
c’è molto da capire, si tratta solo di accettare il fatto così com’è.
Diciamocelo,
succede a tutti gli esseri umani, prima o poi, ed è ragionevole come cosa.
Il
vostro egoismo, la vostra sete di potere, vi portano ad uccidervi l’uno con l’altro.
La
specie umana non ha futuro, non è capace di evolversi.
Perché
dico questo? Vi ho osservato, e anche spesso, seppur non dovrei. Ho delle anime
da ritirare, io, un lavoro a tempo pieno. Ma io, speranzosa – sì, posso essere
davvero speranzosa –, continuo a rivolgere lo sguardo verso di voi e ad
aspettarmi qualcosa di diverso.
Che
puntualmente non accade.
Ma
non voglio dilungarmi troppo. Ogni tanto mi capita di passare da un discorso
all’altro, ma credo sia normale per chi è esistito tanto e ha ancora molta
strada davanti a sé. Dritta e senza curve, oltretutto.
Ma,
torniamo all’argomento principale: l’uomo non si evolve.
Come
può se ha come nemico il Tempo, che gli fa dimenticare persino ciò che ha
imparato in un’intera vita – e, attenzione, io sarò pure immortale, ma non
disprezzo l’esistenza di nessuno, nonostante la sua breve o lunga durata. E invece
ricorda le sue sofferenze, quanto dolore ha provato, quando, chi gliel’ha
inflitto e perché. E se anche i dettagli risultano sfocati, la sensazione è lì,
palpabile
E,
ditemi, come fate a vivere in questo modo, con un grumo di dolore al posto del
vostro cuore che tanto amate?
Vivete
dell’esteriorità, alla ricerca di un bello ideale che non potete raggiungere,
così esigenti nelle vostre facciate senza – o così pensate – imperfezioni.
E
così, anche la cosa più piccola e insignificante può sconvolgervi un mondo. Un dito
che scorre su una guancia, lasciando una scia di bianco su un volto verniciato
con troppo fondotinta e di tonalità troppo scura.
Eppure…
Ecco,
eppure. Ve l’aspettavate, vero? Certo, siete così maledettamente geniali, voi! Dicevo,
eppure non posso certo decidere io di farvi sparire con uno schiocco di dita
solo perché la quasi totalità di voi
è indegna di vivere – e persino di morire. Anche se ci fosse un solo individuo da
salvare, andrebbe fatto.
E
non è certo faccenda di mia giurisdizione. Io sono solo una spazzina. A quello
ci pensa il Tempo.
Tic-tac.
Ah ah ah!