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Autore: BloodyMoon    24/02/2009    0 recensioni
Un'insieme di banalità, ma che avevano bisogno di essere estratte dal cervello.
"E, ditemi, come fate a vivere in questo modo, con un grumo di dolore al posto del vostro cuore che tanto amate?"
Genere: Dark, Sovrannaturale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il monologo della Vecchia Bisbetica

 

 

 

 

Prima o poi morirete tutti.

 

Non c’è molto da capire, si tratta solo di accettare il fatto così com’è.

 

Diciamocelo, succede a tutti gli esseri umani, prima o poi, ed è ragionevole come cosa.

 

Il vostro egoismo, la vostra sete di potere, vi portano ad uccidervi l’uno con l’altro.

 

La specie umana non ha futuro, non è capace di evolversi.

 

Perché dico questo? Vi ho osservato, e anche spesso, seppur non dovrei. Ho delle anime da ritirare, io, un lavoro a tempo pieno. Ma io, speranzosa – sì, posso essere davvero speranzosa –, continuo a rivolgere lo sguardo verso di voi e ad aspettarmi qualcosa di diverso.

 

Che puntualmente non accade.

 

Ma non voglio dilungarmi troppo. Ogni tanto mi capita di passare da un discorso all’altro, ma credo sia normale per chi è esistito tanto e ha ancora molta strada davanti a sé. Dritta e senza curve, oltretutto.

 

Ma, torniamo all’argomento principale: l’uomo non si evolve.

 

Come può se ha come nemico il Tempo, che gli fa dimenticare persino ciò che ha imparato in un’intera vita – e, attenzione, io sarò pure immortale, ma non disprezzo l’esistenza di nessuno, nonostante la sua breve o lunga durata. E invece ricorda le sue sofferenze, quanto dolore ha provato, quando, chi gliel’ha inflitto e perché. E se anche i dettagli risultano sfocati, la sensazione è lì, palpabile

 

E, ditemi, come fate a vivere in questo modo, con un grumo di dolore al posto del vostro cuore che tanto amate?

 

Vivete dell’esteriorità, alla ricerca di un bello ideale che non potete raggiungere, così esigenti nelle vostre facciate senza – o così pensate – imperfezioni.

 

E così, anche la cosa più piccola e insignificante può sconvolgervi un mondo. Un dito che scorre su una guancia, lasciando una scia di bianco su un volto verniciato con troppo fondotinta e di tonalità troppo scura.

 

Eppure…

 

Ecco, eppure. Ve l’aspettavate, vero? Certo, siete così maledettamente geniali, voi! Dicevo, eppure non posso certo decidere io di farvi sparire con uno schiocco di dita solo perché la quasi totalità di voi è indegna di vivere – e persino di morire. Anche se ci fosse un solo individuo da salvare, andrebbe fatto.

 

E non è certo faccenda di mia giurisdizione. Io sono solo una spazzina. A quello ci pensa il Tempo.

 

 

Tic-tac.

 

Ah ah ah!

  
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