Fumetti/Cartoni americani > X-men
Segui la storia  |       
Autore: Rin Hisegawa    25/02/2009    1 recensioni
Magneto ha 28 anni, Mystique 17. I due si incontrano per caso, ed ha inizio una collaborazione che è destinata a durare per moltissimo tempo... La mia versione di come Raven e Erik (del SINGERverse) si sono incontrati, con qualche spunto dal comics, scritta PRIMA dell'uscita di X-Men: First Class. [MAGNETO / MYSTICA]
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erick Lensherr/Magneto, Raven Darkholme/Mistica
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ogni bambino, inconsciamente, tende ad omologarsi agli altri, a confondersi in mezzo alla massa delle altre persone; ma quando si è davvero diversi, per sopravvivere è necessario trovare il modo di andare avanti da soli.
Silenzio di fronte allo scherno.
Ingenuità in cambio dell'ipocrisia.
Ingannare se stessi, per mantenere saldo l'instabile equilibrio della vita.
Ogni bambino ignora inconsciamente gli aspetti negativi del mondo, e crede che ogni cosa sia perfetta, ed ha fiducia... fino al giorno in cui, diventato grande, si rende conto che il giudizio degli altri non è infallibile, e il destino non è da considerarsi sempre un alleato.

Finché, un giorno, quel prezioso equilibrio si ruppe.

Sedici anni.
Sedici anni di gioie, dolori, traguardi e fallimenti che sono scivolati via come sabbia tra le dita. Sembrano trascorsi troppo in fretta, troppo rapidi persino per poter stabilire se è stato piacevole o meno far parte di quel piccolo microcosmo ipocrita e perfetto che è il luogo dove è sempre vissuta.
Raven raccoglie lo zaino con le poche cose che ha deciso di portarsi dietro, in quel viaggio imprevisto e indesiderato che è la sua fuga.
Pensa ai suoi genitori: saranno disperati, quando scopriranno che è andata via. Poi, col tempo, se ne faranno una ragione; è cosi che funziona, vero? E' in questo modo che gira il mondo, così vanno le cose.
Quando hai una figlia come lei, e sei costretto a vederla tutti i giorni diversa, a soffrire perchè gli atri bambini non la vogliono avvicinare... alla fine, se decide di andarsene, ti rendi conto che ha fatto la scelta giusta. Che puoi ricominciare a respirare, finalmente, libero di vivere la tua vita “normale” illudendoti che ogni cosa sia perfetta per davvero.
Il suo mondo di plastica, con le case imbiancate a regola d'arte ed i giardini curatissimi con l'erba accuratamente falciata. Cagnolini infiocchettati che inseguono il ragazzo dei giornali, come nella peggior commedia per famiglie mai trasmessa in televisione. Madri sorridenti e padri che tornano la sera dall'ufficio, abbracciano i bambini e consumano la loro cena americana.
Tutta una finzione, è chiaro: dietro ogni angolo ci sono soltanto risate di scherno e minacce sussurrate a mezza voce. Come l'uomo dell'altro giorno, quello che ha tentato di accoltellarla perchè non risponde ai canoni richiesti da quella società ipocrita e preconfezionata.
Con uno svolazzo, Raven termina il breve biglietto che lascerà sul tavolo della cucina, in bella vista, sotto al vaso da fiori perchè il vento non se lo porti via. Con un gesto rabbioso, scioglie le lunghe trecce di un rosso innaturale: via quell'inutile travestimento da bambina modello, che non ha mai ingannato nessuno.
La cascata liscia e vellutata che le ricade sulle spalle, scarlatta e lucente, basterebbe da sola a smascherare la sua diversità; ma il fato non è stato così clemente con lei, la genetica si è spinta ben oltre nello scempio che ha fatto del suo corpo minuto.
I bellissimi lineamenti del viso – sarebbero bellissimi, se qualcuno si soffermasse a guardarli davvero – non hanno alcun valore, quando la pelle è di un blu vivace tempestato di lentiggini più scure. Scaglie? Alle elementari la chiamavano “bambina serpente”, e ridevano di quella strana carnagione, degli occhi di un giallo vivo così innaturale... alle elementari ridevano, adesso hanno paura.
E Raven, mentre si allontana silenziosamente lungo il vialetto della casa a cui non ha intenzione di fare ritorno, senza rimpianti, si sente perfettamente sicura che stavolta nessuno cercherà di riportarla indietro.

Lasciai un biglietto, spiegando che avrei seguito la mia strada da sola. Senza che le mie scelte influenzassero altre persone, o che le scelte di altre persone influenzassero me.
Volevo solo vivere giorno per giorno, e non legarmi a niente e nessuno,
Perché ero in continuo mutamento, ed in evoluzione.

Per questo motivo, dissi addio alla vecchia me stessa.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > X-men / Vai alla pagina dell'autore: Rin Hisegawa