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Autore: Yasha 26    10/11/2015    5 recensioni
La prima cosa che mi colpì di lui furono i suoi occhi, di un brillantissimo nero, tant’è che lo associai ai diamanti neri, che io prediligevo agli altri.
Mi dava strane sensazioni averlo vicino. Mi sentivo attirata come una calamita. Sentivo il mio corpo strano, come in balia delle onde irrequiete di una mareggiata. Il cuore mi balzava in gola ogni volta che mi porgeva qualche domanda. Batteva tumultuoso ad ogni suo sguardo tinto d’ardesia.
Avrei voluto per me un così bel ragazzo dagli occhi del colore della tempesta, dalla voce dolce e gentile, dai modi raffinati ed eleganti.
Lo pensai per giorni, e non conoscendo il suo nome lo soprannominai “Black Diamond” per via di quelle due gemme che mi avevano stregata da subito.
INCOMPIUTA
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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- Ciao Kagome. Dobbiamo parlare. –
- Signora Taisho… - rispondo sorpresa. Che ci fa lei qui?
- Potresti farmi entrare, invece di guardarmi come se avessi visto un fantasma? – chiede accigliata, mentre ancora indugio ad invitarla ad entrare. Che diamine è venuta a fare?
- Prego, entri. – la invito infine, non potendo sbatterle la porta in faccia, cosa che preferirei di gran lunga. – Cosa la porta qui? – di sicuro nulla di buono. Ci scommetto!
- Sono qui per parlare di mio figlio. – m’informa, accomodandosi sul divano, non prima di averlo controllato per bene, temendo forse di sporcare il suo tailleur firmato. Che stronza!
- Mi dica pure. Gradisce qualcosa da bere nel frattempo? – magari con aggiunta di arsenico! Tanto so che cosa è venuta a chiedermi.
- Un bicchiere d’acqua, grazie. – risponde, così vado in cucina, provando nel frattempo a mantenere la calma.
Ritorno nel salotto, trovandola intenta a chiudere la sua preziosa borsa di Louis Vuitton. Cercava forse le salviettine per pulirsi le mani? Da un tipo del genere c’è da aspettarselo.
- Ecco a lei. – le porgo il bicchiere, sedendomi di fronte alla mia sgradita ospite.
- Ti… ringrazio. – dice mezza schifata, osservando il bicchiere di plastica che le ho dato. Di certo, non apro lo scatolone dove ho riposto i bicchieri di cristallo, solo per lei! Lo poggia subito sul tavolino senza bere e mi guarda seria. - Ami mio figlio? – domanda.
- Sì, lo amo. – rispondo, senza esitazione.
- Sono sicura tu sia una ragazza molto intelligente, quindi capirai il perché della mia visita. –
- Lo posso immaginare. –
Mentre parliamo, vedo Midoriko raggiungerci e iniziare a ringhiare a “Mrs. Bon Ton”, che la guarda quasi terrorizzata, quando il cane inizia ad abbaiarle contro.
- Che ci fa qui questo cane? E stai un po’ zitta tu! Lo dicevo a mio figlio che non era una buona idea prendere un cucciolo dal canile che non fosse ammaestrato! – si lamenta, lasciandomi intuire il perché, un cane buono come Midoriko, abbia cambiato atteggiamento solamente vedendola.
- Vieni Midoriko, andiamo di là. – la prendo dal collare, tirandola via con un po’ di fatica, per allontanarla dall’arpia.  – Lo so che è insopportabile, ma credo che InuYasha si rattristerebbe se la azzannassimo alla giugulare. Sta’ qui per adesso. – le sussurro, accarezzandola e chiudendola dentro al bagno.
- Quella bestiaccia! Ogni volta che la vedo abbaia senza motivo! –
- A me sembra il cane più buono che esista. Evidentemente ha i suoi buoni motivi per abbaiare. -
- Senti Kagome, non userò mezzi termini: tu non sei adatta a lui! InuYasha fa parte dell’alta società adesso, e ha bisogno di avere al suo fianco una donna di classe, che sappia come ci si comporta in certe occasioni. Non ho nulla contro di te; magari sei anche una ragazza splendida, ma non sei adatta a mio figlio, quindi vorrei che ti allontanassi da lui, se lo ami davvero come dici. – sputa fuori la vipera che ho davanti, con una tale freddezza da fare invidia ad un iceberg.
Non sono poi molto sorpresa della sua richiesta. Me l’aspettavo prima o poi una sua visita.
- Credo questa sia una scelta che solo lui può fare, non certo lei. Se sono adatta o meno a suo figlio, può deciderlo solamente lui. Se è venuta qui, credendo di far leva sul mio amore per InuYasha, convincendomi che sarebbe un bene se lo lasciassi, si sbaglia di grosso. Sarò povera rispetto a lei, signora Izayoi, ma non sono una stupida. – replico con calma, cercando di trattenermi dal ficcarle due dita nelle orbite.
- Invece so qual è il bene migliore per lui, e fidati, non sei tu! Non solo non appartieni ad una buona famiglia, ma non hai neppure classe. Ma guardati! Indossi una maglietta tre volte più grande di te, dei pantaloni strappati e delle ciabatte da bambini! Per non parlare dei capelli in disordine e del viso struccato. Quando InuYasha tornerà da lavoro è così che ti troverà? Conciata come una stracciona? Queste cose vanno bene per i ragazzini, non per un uomo adulto e di prestigio come mio figlio! –
- Come si permette di venire in casa mia e offendermi in questo modo? Non mi sembra lei sia nata nel lusso! Ciò che ha, lo deve ai sacrifici di InuYasha, che ha mandato avanti la famiglia al posto suo, troppo concentrata a fare la povera vittima picchiata dal marito! Se fosse stato per lei, i suoi figli sarebbero cresciuti nella povertà! – sbotto arrabbiata, mandando al diavolo l’autocontrollo.
- Come osi ragazzina? Tu non sai niente di me e di ciò che ho passato! – ribatte offesa, alzandosi in piedi, cosa che faccio anche io.
- E lei che ne sa di me? Come può giudicarmi inadatta a suo figlio se non mi conosce nemmeno? Non sono i soldi a determinare l’amore per una persona. InuYasha mi ama così come sono, per il resto, le buone maniere che lei tanto decanta, posso sempre impararle e gli abiti acquistarli! L’amore per suo figlio non si acquista con i soldi, come vorrebbe fare lei. Detto questo, la pregherei di andarsene! – le intimo, dirigendomi alla porta e aprendola.
- Sei davvero una gran maleducata! Spero che mio figlio si renda conto dell’errore che sta commettendo! – replica arrogante, dirigendosi verso l’uscita.
- Io invece spero di non rivederla più per il resto della mia vita! – le urlo dietro, chiudendo la porta stizzita e sbattendola con forza, tanto da far tremare la parete.
Stramaledetta! Ma chi si crede di essere? Se non fosse per InuYasha non sarebbe niente! Altro che abiti firmati e posate da antipasto! Gliela faccio vedere io la forchetta dove gliela ficco la prossima volta che oserà umiliarmi come oggi! Mi ha chiamato stracciona, come si è permessa? Ok, non sarò il massimo dell’eleganza, ma sono a casa mia, intenta ad impacchettare le mie cose per il trasloco. Come accidenti avrei dovuto vestirmi? Tubino aderente e tacchi a spillo? Idiota! Avrei voglia di ucciderla!
Non capisco che accidenti ha in quella testa. Dovrebbe volere il meglio per il figlio, una donna che lo ami e lo rispetti, invece vuole solo una riccona di bell’aspetto. Se poi non ama suo figlio che importa! Brutta cretina!
Meglio che vada a fare una doccia, magari mi distende i nervi, perché in questo momento sarei in grado di spaccare tutto quello che mi capita sotto mano. Libero Midoriko, che salta sul divano ad annusarlo, sperando forse di trovarci ancora quella donna e ucciderla. Se solo si potesse…
Una quindicina di minuti dopo, esco dalla doccia un po’ più rilassata. E’ ora di pranzo e dovrei preparare qualcosa. Mentre guardo dentro il frigo, si avvicina Black con in bocca un foglietto stropicciato.
- Che hai in bocca? – gli chiedo cercando di prenderlo, ma lui scappa, saltando sul divano, dove noto altri foglietti. - Che cavolo hai combinato Black? - lo rimprovero avvicinandomi, e scoprendo che i foglietti altro non sono che soldi. E da dove accidenti vengono? Non faccio in tempo a chiedermelo, che noto subito un portamonete color cipria, marcato Louis Vuitton, fra i cuscini del divano. - Vuoi vedere che la strega ha perso il portafogli? E ora come glielo ridò? Di certo a casa sua non ci vado! – sbuffo, togliendo dalla bocca del gatto le banconote.
Potrei dirlo a InuYasha, ma lui è in riunione, non posso disturbarlo. Potrei dirlo a Mirei però! Così lo dice lei alla madre che il suo prezioso borsellino è qui. Compongo il suo numero e aspetto che risponda.
- “Kagome-chan! Ciao! Come va?” – risponde allegra come sempre, facendomi sorridere.
- Ciao Miri-chan, tutto bene! Ti disturbo? –
- “No tranquilla, sono in pausa pranzo. Ti serviva qualcosa?” –
- Come lo hai capito? –
- “Sono una sensitiva! Ahahaha!” – scherza, facendo ridere anche me. Se solo sua madre fosse come lei.
- Beh, volevo dirti di avvisare tua madre che ha perso il suo portafogli qui da me. Purtroppo Black ha mangiucchiato qualche banconota, ma sono ancora utilizzabili. – le spiego, pensando alla faccia schifata di sua madre quando saprà che sono stati sbavati da un gatto.
- “Mia madre è venuta da te? Per quale motivo?” – domanda, facendosi seria.
- Nulla di che, tranquilla. Abbiamo fatto due chiacchiere. – rispondo vaga. Non posso certo dirle che la madre è una vera stronza.
- “Kagome, non mentire, conosco mia madre. Che ti ha detto?” – insiste, intuendo che le ho mentito.
- E’ venuta a chiedermi di lasciare tuo fratello perché, secondo lei, non sono adatta a lui. – le spiego, e le racconto tutto a grandi linee, evitando gli insulti.
- “Quella testa dura! Quando capirà che InuYasha è adulto e sa prendere le sue scelte da solo? Lasciala perdere, e guai a te se lasci mio fratello, capito?” –
- Non ho la minima intenzione di farlo, Mirei! Amo davvero InuYasha, e non sarà di certo tua madre a dividerci. – la rassicuro.
- “Bene, ne sono felice. Anche perché penso che tu sia davvero perfetta per lui. Non lo vedevo così felice da tanto. Hai portato una ventata di gioia nella sua vita. E’ raro veder ridere mio fratello, ma in tua presenza non fa altro che sorridere come un ebete.” – ridacchia, seguita da me.
- Se ti sentisse credo, ti strangolerebbe. –
- “Nah! Mi ama troppo per farlo, ahahah!” –
Passiamo una decina di minuti a chiacchierare. Quando ci salutiamo, le ricordo nuovamente di dire alla madre del portafogli, che poi darò stasera a InuYasha quando tornerà.
E ora, ritorniamo a lavoro! Gli scatoloni non si riempiono da soli!
 



                                                                                *******************
 



Che giornata stressante! La riunione sembrava non voler finire più. Non vedo l’ora di tornare a casa.
Mentre mi appresto a prendere le mie cose per andare via, la segretaria mi chiama dall’interfono.
- Mi dica signorina Yuki. -
- Signor Taisho, l’ha cercata sua madre un paio di ore di fa. Ha lasciato detto di richiamarla al più presto. –
- D’accordo, la ringrazio Yuki. –
Appena termino la conversazione con la segretaria, chiamo mia madre. Cosa vorrà? Certo non dev’essere nulla di grave, o mi avrebbe chiamato al cellulare. Appena al secondo squillo, sono investito dalla sua voce strillante.
- “InuYasha! E’ terribile! Sono stata derubata! Vieni subito a casa!” –
- Come sarebbe che sei stata derubata? Dove? Ti hanno fatto del male? – domando preoccupato.
- “Non sono stata aggredita, ma non trovo più il portafogli, e dentro c’erano, oltre ai soldi, i documenti e le carte di credito!” – risponde allarmata. Tiro un sospiro di sollievo, sapendo che sta bene. I soldi vanno e vengono, mia madre no.
- Aspettami, arrivo subito. –
 
- Tesoro! Finalmente sei arrivato! – mi accoglie lei, in preda al panico.
- Sta’ tranquilla mamma. Non è successo niente. Ci basta andare a denunciarne lo smarrimento, e se lo troveranno te lo faranno riavere, almeno i documenti. – provo a tranquillizzarla.
- Ma avranno il mio indirizzo! E se venissero a cercarmi? –
- Per questo andremo a fare la denuncia alla polizia. E poi non credo verrà nessuno. –
- Io sono preoccupata però! Non so dove l’ho perso. Se lo trovasse qualche ladro? Spero di non averlo perso proprio dove temo. – dice pensierosa.
- E dove credi di averlo perso? –
- Nel quartiere di Roppongi*. Quando il taxi mi ha lasciato lì, avevo ancora il portafogli. – sembra riflettere.
- Che ci facevi in quel quartiere? – che tra l’altro è quello in cui vive Kagome.
- Beh… dovevo vedere una persona. – risponde vaga, facendomi venire un sospetto.
- Mamma, qualche giorno fa abbiamo parlato del fatto che mi fossi trasferito momentaneamente in quel quartiere, mentre aspettavo che casa mia fosse pronta per andarci a vivere con Kagome. Devo trovarla una coincidenza che ti trovassi proprio dove vive la mia fidanzata? –
- In effetti, no. Sono andata a trovarla. Oh no… aspetta! E se me lo avesse rubato lei? In fondo, non vive certo nel lusso… anzi… – sostiene maligna, lasciando me sorpreso dalla sua cattiveria.
- Smettila di avercela con lei! Adesso la reputi anche una ladra? Mi deludi tantissimo mamma! Non me l’aspettavo un simile comportamento da te! – l’aggredisco furioso. Perché deve per forza offenderla in questo modo?
- E se invece avessi ragione io? Andiamo figliolo, non ti ha mai sfiorato il pensiero che quella ragazza possa essere attratta solamente dal tuo denaro? Con te farebbe davvero un gran salto di qualità. –
- No! Non mi ha mai sfiorato questo pensiero ridicolo, e mi ferisce che tu lo pensi. Non solo per la poca stima che hai di Kagome, ma per quella che hai di tuo figlio. Credi che una donna mi trovi interessante solo per i miei soldi? –
- Non ho detto questo! Kikyo ti amava molto, e non aveva certo bisogno di soldi quando ti ha conosciuto, visto che lavori per suo padre! –
- Certo, come no! Per questo stava per prosciugarmi il conto in banca, quello che ti permette di vivere nell’agio e nella bella vita, o lo hai dimenticato? –
- Tua moglie era malata, poverina, e tu l’hai abbandonata. Dovevi starle accanto, non allontanarla. – replica, convinta delle sciocchezze che dice. La guardo allibito e stento a credere che sia la donna che mi ha cresciuto, sempre dolce e premurosa. Sembra essere un’altra donna!
- Mi hanno stancato i tuoi pregiudizi su Kagome, mamma! Te lo dico una volta per tutte: o la pianti di denigrarla e offenderla, oppure non mi vedrai più! E’ la donna che amo e con cui spero di formare una famiglia, quella che non sono mai riuscito ad avere. Se non vuoi farne parte, sta’ a te deciderlo! – l’avverto serio. Questa storia inizia a seccarmi! Anche se è mia madre, non le permetterò di rovinare il rapporto che c’è tra me e Kagome!
- Perché non capisci che mi preoccupo per te? Ho solo paura che quella ragazza possa prenderti in giro, fingendosi ciò che non è! Non leggi nei giornali di quelle donne che si fanno sposare per i soldi? Ho solo paura per te! Ma non sei un genitore, quindi non puoi capirlo! – ribatte, sperando ci caschi.
- Se anche fosse, non sono più un bambino. Non sono uno stupido! Se avessi anche solo pensato che Kagome fosse quel genere di persona, adesso non starei con lei! E se avessi provato a conoscerla anche tu, avresti capito che ragazza splendida sia. –
- D’accordo, va bene! Fai come vuoi! Non dirò più niente. Se è lei che hai scelto… ok, non vi ostacolerò più. Se sei così sicuro di quella ragazza, non posso che accettarla, a questo punto. – si arrende, forse in modo un po’ troppo repentino.
- Dici sul serio? – chiedo scettico.
- Voglio solo la tua felicità tesoro. Se sei davvero felice con quella ragazza, mi farò da parte, sperando sia quella giusta. –
- Spero le tue parole siano sincere mamma, perché non ti permetterò di metterti tra me e lei. – preciso, in modo da farle capire le mie posizioni.
- Va bene figliolo. Allora forse sarà meglio che mi riporti da lei, così potrò porgerle le mie scuse per oggi. Non sono stata molto gentile. – sostiene, lasciandomi ancora più dubbioso dal cambio di rotta che ha preso la discussione. Un attimo fa sembrava volerle dichiarare guerra, e adesso diventa accondiscendente?
Decido di non indagare oltre, o rischio di irritarmi ancora di più con lei. Ciò che m’interessa è che si scusi con Kagome. Arrivati a casa sua, apro la porta con le chiavi, trovandomi di fronte uno scenario che mi sconvolge.
 
 
                    

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- Black, dannazione! Ridammi quei soldi! Che diamine ti ha preso? Li trovi così buoni? – lo rimprovero, togliendogli nuovamente di bocca le banconote. Ha approfittato della mia distrazione per saltare sul tavolo e addentare il portafogli della strega, facendolo cadere a terra per giocarci. Non capisco se sia attratto dall’odore terrificante di profumo che emana**, o se sia solo un gatto scemo. – Hai fatto cadere perfino le monete, cavolo! Mi tocca doverle pure raccogliere! – sbraito, abbassandomi sotto il tavolo per prendere i soldi. Ci manca solo che a quella maledetta sparisca anche un solo yen, dandomi la colpa.
- Aaaaah! Ecco il mio portafogli! Hai visto figliolo? Avevo ragione! – sento urlare alle mie spalle. Presa alla sprovvista, sbatto la testa al tavolo nel tentativo di alzarmi. Ma che cavolo…
- Ahi… – borbotto, massaggiandomi la testa e mettendomi in piedi, trovando InuYasha e sua madre ad osservarmi. Il primo con un’espressione cadaverica, la seconda con un’aria di… soddisfazione? O mi sbaglio? E poi, che ci fa lei di nuovo qui?
- Kagome… che stai facendo? – mi chiede lui, guardando sconvolto i soldi ancora per terra.
- E’ stato Black, mi spiace. – mi scuso, mostrandogli le banconote mangiucchiate. Comunque non capisco perché abbia portato qui sua madre. Avevo detto a Mirei che avrei dato tutto a lui. Non c’era bisogno di portare anche lei.
- I miei soldi! Ma come ti sei permessa! Sono tutti strappati! – urla la strega, togliendomeli dalle mani.
- Mi dispiace davvero tanto, ma sembra che al gatto piaccia il loro odore. Lo avevo detto a Mirei. – così come le avevo detto di avvisare InuYasha di questo fatto, così i soldi rovinati li avrebbe presi lui, sostituendo quelli di sua madre. Porca miseriaccia! Già questa donna non mi sopporta, adesso sarà anche peggio.
- Che c’entra mia sorella? – domanda InuYasha, con espressione confusa.
- Come che c’entra? Non l’ha chiamata? – chiedo sorpresa alla megera.
- Che sfacciata che sei! Dovresti vergognarti! Non solo mi hai rubato il portafogli quando sono venuta, ma vuoi incolpare anche mia figlia adesso? Beh, sappi che non ci casco! Sei una ladra, come avevo immaginato! – inizia ad urlarmi contro, stupendomi non poco per le parole appena usate. Io… una ladra?  - Hai visto InuYasha? Avevo ragione io! Non dici niente tesoro? – prosegue, approfittando del mio momentaneo mutismo. Cosa mi sono persa di questa conversazione?
- Kagome, mi spieghi perché hai il portafogli di mia madre? – chiede, con un tono che non mi piace. Mi sta accusando di qualcosa?
- Non vedi che non riesce nemmeno a parlare? E come potrebbe spiegarti che l’ha rubato dalla mia borsa mentre ero distratta? E’ una vergogna! Potrei denunciarti per furto! Facevo bene a non fidarmi di te! L’istinto di una madre non fallisce mai. – continua a blaterare l’arpia, che non ascolto neanche più. La mia attenzione va tutta all’uomo che ho davanti e che mi sta guardando con sospetto, ed è a lui che rivolgo una domanda per me fondamentale.
- Tu credi che lo abbia rubato? – chiedo con il cuore in procinto di scoppiare. Non può davvero ritenermi colpevole!
- Io non… -
- Certo che sei stata tu! Di certo non è uscito da solo dalla mia borsa! – lo interrompe sua madre.
- Mamma, piantala e falla almeno parlare prima di accusarla.! – la zittisce lui, non rispondendo però alla mia domanda.
- Non ho niente da spiegare InuYasha. Voglio solo sapere se credi io sia una ladra. La risposta è semplice: Sì o no! – alzo la voce per la prima volta, iniziando a perdere le staffe. Punto il mio sguardo nel suo, aspettando la sua risposta che non tarda ad arrivare.
- No, non lo credo, ma è giusto tu ci spieghi cosa è successo. – dice brevemente, e non capisco se mi crede o no. Non c’era esitazione nella sua risposta, però, non mi convince ugualmente. Lo capisco dalla sua espressione, e questo, forse, è anche peggiore che essere additata come una ladra da questa pazza.
- Tua madre ha semplicemente perso il suo portamonete. L’ho trovato tra i cuscini del divano; deve esserle scivolato via. Quando l’ho trovato, ho chiamato tua sorella per avvisarla e far sapere a tua madre che lo aveva perso qui, così da non stare in pensiero, visto che è abbastanza pieno. Forse Mirei se n’è dimenticata. –
- Hai frugato al suo interno quindi, eh? Andiamo tesoro… non le crederai davvero? – chiede al figlio, fingendosi scandalizzata.
- Non ho affatto controllato quanti soldi avesse! Il gatto ha iniziato a giocarci. Non serve un genio per capire quanti ce ne fossero al suo interno, visto che si è aperto, come ha potuto vedere lei stessa! – mi difendo, stanca delle sue accuse infondate. Inizio perfino a pensare che lo abbia lasciato qui di proposito. Da questa donna c’è da aspettarsi di tutto.
- Questa è una scusa che ti sei inventata sul momento, poiché mio figlio ti ha scoperto. Magari è stato anche il gatto ad uscire il portafogli dalla mia borsa! Finiscila ragazzina! La tua è una scusa davvero patetica. Credo mio figlio abbia capito come stanno le cose adesso. Non è così InuYasha? – gli si rivolge contenta, e stavolta sono più che sicura che stia mostrando grande soddisfazione.
- Questo è troppo! Se ne vada da casa mia! Non le permetto di trattarmi così. Si prenda questo dannato coso rosa e sparisca da qui! Parli con sua figlia quando la vedrà. Io non ho più niente da dirle! – sbraito furente, tirandole addosso il suo ridicolo portamonete. –
- Come ti permetti? E tu non dici niente? Lasci che tratti tua madre così? – piagnucola, cercando un aiuto dal figlio, che invece sembra guardarla impassibile.
- Mamma, mi spieghi perché sei uscita con così tanti soldi? Solitamente usi le carte di credito. Non ti vedo toccare una banconota da anni. – le chiede pensieroso. Allora ho visto giusto. L’ha fatto di proposito! Maledetta!
- Eh? Ma… che c’entra adesso questo? E poi… beh… n-non è che non usi più il contante. – balbetta in difficoltà.
- Casualmente, hai deciso di usarlo oggi, per venire qua da Kagome. Mi dici che sei venuta a dirle? – le chiede, cambiando espressione. Sembra furioso, forse troppo.
- Le ho detto che… trovo affrettata la vostra scelta di andare a vivere insieme. Che sarebbe meglio aspettare un po’, non credi anche tu, tesoro? – mente spudoratamente, facendomi sogghignare ironica. Che bugiarda! Non ha nemmeno il coraggio di dire la verità.
- Kagome, ti ha detto questo? – domanda a me, mettendomi in seria difficoltà. Che dovrei rispondere? Dovrei metterli uno contro l’altra per una mia rivalsa?
- E’ come dice lei. – mento anch’io. Per quanto inizi ad odiare profondamente questa donna, non posso mettere InuYasha nella stessa condizione. E’ pur sempre sua madre.
La megera si volta a guardarmi sorpresa. Forse si aspettava fossi meschina quanto lei? Potrei benissimo essere anche peggiore di lei, ma non voglio mettere InuYasha nella posizione di dover scegliere o me o la madre. Mi basta me la tenga lontana. E lui deve averlo capito, da come mi guarda.
Sinceramente, ammetto che per oggi ne ho avuto abbastanza, quindi do le spalle ad entrambi e mi chiudo in camera. Sento il rumore della porta d’ingresso chiudersi e mi stendo a letto, dove mi raggiungono Black e Midoriko, intuendo forse l’odore delle lacrime che mi sfuggono per la rabbia. Midoriko si accoccola ai miei piedi, Black viene ad infilarsi tra le mie braccia. Almeno loro non mi giudicano.
Maledetta! Come ha potuto essere così meschina da accusarmi di furto? Com’è potuta arrivare ad ideare un piano tanto malvagio per liberarsi di me? Mi detesta al tal punto? E pensare che ho provato un’immensa pena per lei quando ho saputo ciò che aveva passato col marito. Dovrebbe essere una donna che guarda oltre le apparenze e un abito firmato. Capisco voglia il meglio per il figlio, ma perché io non potrei essere quel meglio? In fin dei conti, lei viveva nella miseria prima che InuYasha diventasse ricco. Lei non è migliore di me in nulla! Mi ha umiliato e offeso senza che io le avessi arrecato alcun torto. Non glielo perdonerò mai!
Per quanto riguarda InuYasha, l’ho visto insicuro. Non sono del tutto convinta che mi ritenesse innocente, o non avrebbe avuto quell’espressione dubbiosa quando è arrivato e mi ha trovato con i soldi in mano. Cosa avrà pensato realmente? Ha detto di non ritenermi una ladra, ma ne avrà avuto almeno il dubbio? In effetti, pensandoci con un po’ più di calma, non è tanto strano che il dubbio lo abbia avuto. Forse, al posto suo, anch’io lo avrei pensato. Però, anche se razionalmente lo comprendo, perché fa così male pensare che lui non ha avuto fiducia in me immediatamente? Perché non è come nelle favole o nei film, in cui l’innamorato crede ciecamente alle parole della persona amata? Forse… perché questa è la vita reale, e di storie brutte se ne sentono tante.
Mi stringo al cuscino, pensando a come comportarmi quando lui ritornerà. Devo arrabbiarmi? Devo urlare? Devo perdonarlo? Devo forse far finta di nulla? Non lo so. Davvero non so che fare. L’unica cosa che riesco a fare è chiudere gli occhi per il bruciore. Non so per quanto li tengo chiusi, ma quando li riapro, lui è al mio fianco, e mi guarda pensieroso.
 
 
 
 












 
*Secondo un articolo che ho letto, in Giappone vi sono dei quartieri non proprio sicuri, un po’ come ovunque nel mondo. Uno di questi quartieri è quello di Roppongi, un quartiere residenziale ma che vive praticamente di notte. Sicuro nel pomeriggio ma un po’ meno la sera, per la presenza di night club, per chi è in cerca di avventure sessuali, quindi la zona sembra essere gestita in maniera non proprio legale. Sembra anche che il governo degli Stati Uniti abbia emesso un avviso di viaggio per informare i propri connazionali di tenersi lontani dal quartiere Roppongi. Meglio prendere con le pinze ciò che si legge ovviamente, ma ho sfruttato la cosa per rendere Izayoi ancora più diffidente. Non so dirvi se sia affettivamente un quartiere pericoloso, ma in fondo, i pericoli sono ovunque.
 
** Che voi ci crediate o no, conoscevo una gatta che impazziva per alcuni profumi da donna e per degli spray per pulire i vetri di una marca particolare. Ogni volta che li sentiva, diventava strana e mordicchiava ciò che emanava quei profumi. Gatta strana ^^’
 
Ehm… da quanto non aggiorno? Boh, dubito perfino sia rimasto qualcuno a leggere questa storia, così come le altre ^^’
Che dire? Il fatto è che, sarò sincera, un po’ ho perso ispirazione con InuYasha, infatti sto scrivendo una nuova storia basata su un altro manga/anime che vi consiglio tantissimo, che è Skip Beat *^* awwww quanto lo amoooo *-* leggetelo e ditemi se è o no una meraviglia!!! L’anime poi, fa scompisciare dal ridere XD
In parole povere, vi sto dicendo che non so quando saranno i prossimi aggiornamenti di Inu ^^’ (ehm… chissà quanti vaffanpuffo mi sto beccando ^^’ avete ragione, ma non riesco a scrivere se non ho ispirazione, solo per pubblicare e magari deludervi con testi a cavolo T^T scusatemi per la mia poca (inesistente) professionalità da fanwriter T^T )
A rileggerci quando sarà ^^’’’’’’’
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3
P.S. Se vorrete leggermi nella sezione di Skip Beat, prossimamente, mica mi offendo eh U_U sappiatelo XD vabbè mi dileguo XD
   
 
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