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Autore: John Spangler    11/11/2015    6 recensioni
E' una notte come tante sulla Going Merry. Tutto sembra tranquillo. Ma all'improvviso un urlo squarcia la quiete notturna: sono spariti tutti i vestiti! Chi sarà stato? E soprattutto, perchè? Scopritelo in questo allegro oneshot in cui i nostri eroi verranno letteralmente messi a nudo! (e preparatevi a ridere)
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nudi e crudi

 

Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere la nudità.

(Carlo Dossi)

 

Fin dalla formazione della ciurma, i Pirati di Cappello di Paglia avevano stabilito (o meglio, Nami aveva deciso e gli altri avevano annuito) di effettuare dei turni di guardia notturni. Mentre il resto della ciurma dormiva, uno di loro sarebbe rimasto in piedi a tenere d'occhio il mare circostante, in cerca di eventuali altri pirati o di navi della Marina. Stavolta era il turno di Rufy.

 

Tuttavia, nonostante i suoi buoni propositi, il ragazzo di gomma si era rapidamente addormentato come un sasso. E aveva iniziato a sognare. Se conoscete anche solo vagamente il giovane pirata, potete tranquillamente immaginare di cosa si trattava.

 

Cibo, la cosa che Rufy amava di più (naturalmente, dopo i suoi compagni). Nello specifico, stava sognando di trovarsi in mezzo a un mare di spaghetti al sugo ed enormi polpette, nudo e con addosso soltanto il cappello. Dopo essersi tuffato nel mucchio di pasta, riemerse e si leccò il sugo dalla faccia. Subito dopo, vide in lontananza un'enorme scoglio fatto di bistecche.

 

- Guarda quante carne! Chissà che sapore ha...- Iniziò a nuotare velocemente verso lo scoglio, la bava che gli colava dalla bocca e gli occhi che brillavano come stelle. Le sue narici colsero l'odore della carne.- E ha anche un buon profumino.-

 

Dopo un paio di minuti, arrivò nei pressi della massa di carne e sorrise. Aveva un aspetto davvero delizioso. Ma all'improvviso, proprio quando aveva spalancato le fauci e stava per dare un bel morso...

 

- AAAAAAHHHHHH!!!!!!-

 

...un urlo maschile lo svegliò. Sbattè un pò le palpebre, leggermente confuso. Si diede un'occhiata attorno e si ricordò di essersi addormentato sul ponte della Going Merry, con la testa appoggiata all'albero maestro. Poi ci fu un altro urlo.

 

- AAAAAAHHHHHH!!!!!!-

 

A differenza del primo, stavolta si trattava di un urlo femminile. E Rufy lo riconobbe subito.

 

- Nami!-

 

Preoccupato per i suoi compagni, si alzò in piedi, senza curarsi del perchè all'improvviso sentisse un pò freddo, e corse verso l'interno della nave.

 

Trovò i suoi compagni fuori dalle loro stanze, tutti con espressioni sconvolte. Fece per chiedere cos'era successo, ma un particolare attirò la sua attenzione. Inclinò leggermente la testa e si grattò il naso.

 

- Perchè siete tutti nudi?-

 

***

 

Nami controllò che l'asciugamano che la copriva fosse stretto bene. Incrociò le braccia sul seno e guardò uno a uno i suoi compagni. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, la stanza sarebbe stata piena di cadaveri.- Allora, facciamo il punto della situazione.- disse, la voce carica di rabbia.

 

Usop si massaggiò un paio di bernoccoli spuntatigli in testa (il prezzo pagato per un'occhiata di troppo alla dolce navigatrice).- Abbiamo cercato in tutta la nave, ma non abbiamo trovato niente. Chiunque abbia rubato i nostri vestiti, sembra proprio che sia sparito nel nulla.-

 

Era stato un risveglio piuttosto traumatico per i pirati. Dopo aver appurato la mancanza di tutti i loro indumenti, comprese la biancheria intima e la bandana di Zoro, avevano dovuto setacciare la nave in cerca dell'autore del furto (Robin li aveva aiutati con i suoi poteri, ma non era servito a nulla) tra le urla di Nami, le imprecazioni di Zoro e Usop e le risate di Rufy. Quest'ultimo era stato l'unico della ciurma ad essersi divertito; vedeva il tutto come una spassosa caccia al tesoro. All'inizio non si era neanche preoccupato di coprirsi, ma un paio dei pugni di Nami lo avevano costretto a cambiare idea.

 

Ora sedevano tutti nella cucina della nave, avvolti (anche Robin, la quale, sebbene all'inizio avesse usato i propri poteri per coprirsi, aveva dovuto rinunciare a causa dell'effetto che aveva avuto su Sanji. Il cuoco era già sù di giri all'idea che le sue compagne fossero nude, ma la vista di Robin coperta solo dalla proprie braccia supplementari lo aveva fatto svenire dalla gioia. Chopper aveva dovuto faticare un bel pò per farlo rinvenire) da alcuni asciugamani che erano riusciti a trovare (il misterioso ladro aveva rubato anche le lenzuola). L'unico a non essere coperto era Chopper. Essendo un animale, per lui la faccenda era diversa.

 

La rossa strinse i denti e mollò un pugno sul tavolo che fece tremare l'intera stanza. Gli occhi le si iniettarono di sangue e iniziò a ruggire. Qualcuno le aveva rubato i vestiti. Rubato. A lei, la Gatta Ladra! Era lei che derubava gli altri, non il contrario! Chiunque fosse stato, l'avrebbe pagata cara. Nessuno poteva permettersi di derubarla e pensare di passarla liscia!- Com'è possibile? Non avete trovato nessun segno del suo passaggio? Non avete visto una nave allontanarsi?-

 

- P-purtroppo no, Nami. Mi d-dispiace.- balbettò Usop.

 

Nami diede un pugno in testa al cecchino, procurandogli un altro bernoccolo.- Tutto qui quello che sai dire, razza di idiota?!-

 

- Nami, non prendertela con Usop. Non è colpa sua.- intervenne timidamente Chopper.

 

La navigatrice sospirò e si rivolse alla renna.- Lo so, Chopper. Ma questa storia mi sta facendo imbestialire!-

 

- Non dovresti arrabbiarti così tanto, fa male al cuore. Cerca di restare calma.-

 

- Restare calma, Chopper? Con quello che è successo? Qualcuno ha rubato i mie...i nostri vestiti!-

 

- Sì, ma arrabbiandoci non risolveremo niente. Dobbiamo restare calmi. Guarda Robin.-

 

A differenza di Nami, Robin non aveva dato in escandescenze. Anzi, non sembrava neanche imbarazzata dalla situazione.- Il Dottore ha ragione, Navigatrice. Da calmi si ragiona meglio.-

 

- E come faccio? Ci hanno rubato i vestiti! Se non fosse stato per questi asciugamani, saremmo nudi come vermi! Come fai tu ad essere così calma?!-

 

L'archeologa fece spallucce.- La nudità non mi imbarazza.- Appoggiò il mento sul dorso della mano.- Anche se preferirei evitare gli sguardi troppo insistenti...-

 

Sanji sussultò e scattò sull'attenti.- M-ma certo, cara Robin! P-perdonami se ho osato posare il mio umile sguardo sulla tua divina bellezza!-

 

- Veramente, mi riferivo al Capitano.-

 

Gli occhi di tutti si girarono verso Rufy, notando solo in quel momento che stava fissando il petto di Robin. Ma non nel modo in cui solitamente un uomo guarda una donna. La sua era più...curiosità, come quella di un bambino che ha appena scoperto qualcosa di nuovo.

 

- Smetti subito di guardare Robin, porco!- disse Sanji rifilando un manrovescio al suo capitano. Tuttavia, quest'ultimo lo ignorò completamente.

 

- Robin, cosa sono quelle cose che tu e Nami avete sul petto?-

 

Ci fu un attimo di silenzio, in cui i pirati fissarono sbigottiti il ragazzo di gomma.

 

- Che...che razza di domanda è?- disse Zoro. Ormai era abituato alla bizzarrie del suo capitano, ma questa...

 

- Si chiamano seni, Capitano. Ma in genere si usano dei sinonimi per indicarli, come ad esempio "tette".-

 

- E ce le hanno anche le altre donne?-

 

- Sì, tutte le donne.-

 

- E a cosa servono?-

 

Se possibile, l'atmosfera nella stanza diventò ancora più surreale.

 

- Di solito vengono usati dalle donne per attirare gli uomini, ma il loro scopo principale è fornire nutrimento per i neonati.-

 

- E come si fa?-

 

- E' semplice. Il neonato prende in bocca il capezzolo...che sarebbe una piccola sporgenza scura al centro di ogni seno...e succhia il latte.-

 

- Una piccola sporgenza scura...- Si indicò il petto.- Come quelle che hanno qui gli uomini?-

 

- Esatto, Capitano. Anche gli uomini hanno i capezzoli, ma nel loro caso non servono ad allattare. Servono più a mettere in risalto il petto.-

 

- Forte.- disse Rufy sorridendo, per poi aggiungere: - Ehi Robin, non è che potresti darmi un pò di latte?-

 

Prima che Robin potesse rispondere, ci fu il tempestivo intervento di Sanji.- CHE RAZZA DI DOMANDE FAI, IDIOTA DI GOMMA? CHIEDI SUBITO SCUSA!- Iniziò a tempestare di calci il povero Rufy, che reagì con una gragnola di pugni di gomma, ridendo come suo solito.

 

Esasperata, Nami scattò in piedi e battè i pugni sul tavolo.- BASTA, PIANTATELA!- Purtroppo per lei, il movimento fu così brusco che l'asciugamano che la copriva venne giù, lasciandola completamente nuda. Era talmente infuriata che se ne accorse solo quando vide Zoro arrossire e Sanji, Usop e Rufy svenire con un fiotto di sangue che gli usciva dal naso. Abbassò lo sguardo, sussultò e si affrettò a ricoprirsi, mentre Chopper faceva rinvenire i tre. Si sedette e guardò in cagnesco gli uomini della ciurma.- Sarà meglio per voi che dimentichiate quello che avete visto.- sibilò minacciosa.

 

Robin ridacchiò.- Non ti facevo così pudica, Navigatrice.-

 

Nami sbuffò.- Non è pudo...oh, al diavolo! Non parliamone, va bene?! Argh, che situazione del cavolo!- Si mise le mani tra i capelli.

 

- Si può sapere perchè continui ad agitarti così tanto?- chiese Zoro. Proprio non riusciva a capire perchè Nami si stesse comportando in quel modo. L'imbarazzo per la nudità era comprensibile, ma la rossa stava davvero esagerando. Perchè non poteva rimanere calma come Robin, o come Zoro stesso? Pur essendo leggermente imbarazzato (non per sè stesso, ma per le due donne. Anche se certe cose non gli interessavano, inconsciamente riconosceva comunque la loro bellezza, come testimoniato dall'erezione che aveva avuto quando l'asciugamano di Nami era venuto giù), era rimasto impassibile, come si addiceva a un vero spadaccino.

 

- Zoro ha ragione.- intervenne Usop.- Siamo tra amici, perchè dovrebbe esserci imbarazzo? Tra l'altro, non è la prima volta che ti vediamo senza vestiti. Ti sei già dimenticata quello che è successo nei bagni del palazzo reale di Alabasta?-

 

Robin inarcò un sopracciglio.

 

- Che c'entra adesso quello che è successo nei bagni?! Era tutta un'altra cosa! A proposito, mi dovete ancora 100.000 berry a testa.-

 

L'archeologa aggrottò la fronte.- Navigatrice...per caso, svolgi altre mansioni in questa ciurma?-

 

- Che cosa...- La rossa ci mise un paio di secondi per capire a quali "mansioni" si riferiva la mora.- Oh no, Robin, non è come pensi!- E si affrettò a spiegarle le circostanze in cui aveva usato il Pugno della Felicità. Alla fine della spiegazione, i dubbi di Robin sulla salute mentale dei suoi nuovi compagni iniziarono ad aumentare, e si chiese di nuovo se unirsi a loro fosse stata una scelta saggia.

 

- Comunque, visto che qui a bordo non c'è nessun altro oltre a noi, suggerirei di...- iniziò a dire Zoro, venendo però interrotto da un rumore di colpi contro la porta della cucina.- E adesso che c'è?- I colpi si ripeterono, stavolta seguiti da uno strano verso.

 

- Sembra il verso di un uccello.- disse Chopper.

 

- Vado a vedere.- Zoro si alzò e andò verso la porta, seguito dagli sguardi dei suoi compagni. Tenendo una mano pronta ad estrarre una spada in caso di necessità, usò l'altra mano per aprire la porta.- Allora, chi...- Non c'era nessuno.

 

- Ma che diavolo...-

 

Squak!

 

Lo spadaccino abbassò lo sguardo e vide un gabbiano appollaiato su una piccola scatola.

 

- E tu da dove salti fuori?-

 

Squak!

 

- Ha detto: mi manda il mio padrone. Nella scatola c'è qualcosa per voi.- tradusse Chopper.

 

Il gabbiano annuì, fece un altro verso (che Chopper tradusse con "arrivederci") e volò via. Zoro prese la scatola e la aprì.

 

- Cosa c'è dentro?- chiese Nami.

 

Zoro tornò dai suoi compagni e posò sul tavolo la scatola aperta. Dentro vi erano due oggetti: un Eternal Pose e un foglio piegato in due parti.

 

- Un Eternal Pose?- Nami osservò attentamente lo strumento di navigazione.- Hmm...non c'è scritto niente. Vediamo il foglio...- Prese il pezzo di carta e lo aprì.- Ah, è una lettera.- Iniziò a leggere.

 

Cari gentiluomini e gentildonne,

 

Il mio nome è Erik, e sono l'autore del furto dei vostri indumenti. Li ho presi mentre dormivate, per un motivo che, se anche vi spiegassi, non sareste in grado di capire. Gente semplice come voi non può comprendere un genio come me. Comunque, essendo anche un uomo generoso, ho deciso di darvi una possibilità di recuperare i vostri vestiti. Recatevi sull'isola che vi indicherà l'Eternal Pose e cercate di superare tutti gli ostacoli che troverete. Se riuscirete nell'impresa, vi restituirò gli abiti. Vi avverto, però: non siete i primi, e tutti coloro che sono venuti prima di voi hanno fallito miseramente. Pertanto, potete anche decidere di non accettare la mia sfida. Ma se accetterete, dovrete stare molto attenti.

 

Detto questo, vi saluto e spero che accetterete. Sinceramente vostro,

 

Erik.

 

I Pirati di Cappello di Paglia erano rimasti a bocca aperta per l'incredulità.

 

- Ma...cos'è, uno scherzo?- disse Usop.

 

- Temo che sia abbastanza improbabile, Naso Lungo.- disse Robin.

 

- Che razza di pazzoide è, questo qui?- ruggì Sanji.- E poi, chi diavolo si crede di essere? "Gente semplice come voi non può comprendere un genio come me". Ma che...-

 

- Silenzio!- urlò Nami.

 

La Gatta Ladra diede un'altra occhiata alla lettera, per poi appallottolarla e scagliarla lontano con rabbia. Mollò un pugno sul tavolo e si alzò in piedi, tenendo fermo l'asciugamano per evitare altri incidenti.

 

- Preparatevi, andiamo ad affrontare la sfida di questo pazzo! Ci riprenderemo i nostri vestiti e gliela faremo pagare, quant'è vero che siamo i Pirati di Cappello di Paglia!- La rabbia che emanava era tale che nessuno si azzardò a contraddirla. Anche perchè erano della stessa opinione: volevano recuperare i loro abiti, e soprattutto farla pagare al responsabile. Pertanto, annuirono tutti solennemente. L'unico che reagì diversamente fu Rufy.

 

- Evviva, andiamo a cercare il ladro di vestiti!- Sorrise e levò i pugni in aria. I suoi compagni scossero il capo: il loro capitano vedeva la cosa come una grande avventura. C'era da aspettarselo. Ma nonostante questo particolare lato del suo carattere, quando ci si metteva sapeva essere davvero tremendo. Di ciò potevano stare certi.

 

***

 

Un paio di ore dopo, i nostri eroi arrivarono a destinazione.

 

- Hmm...non ha un bell'aspetto.- disse Usop, guardando col cannocchiale.

 

In effetti, l'isola su cui sarebbero sbarcati di lì a poco aveva un aspetto leggermente inquietante. Circondata da una nebbia fitta che non consentiva di vedere molto, a parte una vasta foresta scura, sembrava uscita da un racconto dell'orrore.

 

- Bell'aspetto o no, non mi importa. Quel pazzo si trova qui. Quindi adesso sbarchiamo e andiamo a riprenderci i vestiti!- dichiarò risoluta Nami.

 

Gli altri annuirono. Usop continuò a scrutare l'isola in cerca di un punto in cui attraccare.

 

- Ecco, lì sarebbe perfetto...- iniziò a dire il cecchino, ma si interruppe quando notò un gorgoglio nell'acqua, a pochi metri dalla nave.- E adesso cosa c'è?-

 

Ebbe la sua risposta qualche secondo dopo, quando una sagoma gigantesca emerse dai flutti, seguita a ruota da altre due.

 

- RE DEL MARE!- strillò Usop in preda al panico.

 

Come tutti gli altri membri della loro specie, i tre re del mare apparsi davanti alla Going Merry si cibavano occasionalmente di esseri umani. E quei tre in particolare avevano un debole per la carne umana. Perciò, avendo tutti quei succulenti bocconcini a disposizione, spalancarono le fauci e si avvicinarono.

 

- AAAAHHHH! FATE QUALCOSA, IDIOTI!- urlò Nami, nascondendosi dietro Usop, che a sua volta si nascose dietro Robin, la quale non fece una piega. Chopper decise che sarebbe stato più al sicuro sottocoperta.

 

Zoro sguainò le spade.- Pensi di farcela, cuoco?-

 

- Tu pensa al tuo, testa d'alga. Io penso al mio.-

 

Rufy guardò i re del mare in avvicinamento e si leccò le labbra.- Hmm...sembrano gustosi. Sanji, dopo mi prepari un arrosto di re del mare?-

 

- Appena tutta questa faccenda sarà finita, sì.- Il biondo puntò il secondo dei tre mostri marini.- Collier Shot!- Saltò in aria e assestò un calcio al collo del re del mare, che ruggì dal dolore e sfoderò le zanne, solo per ricevere un altro calcio.

 

- Hmpf.- Zoro scelse un'altra delle tre creature e partì all'attacco.- Tecnica a tre spade...Tornado del Drago!- Iniziò a roteare, generando una corrente che scagliò in cielo il re del mare. La povera creatura marina non ebbe neanche il tempo di contrattaccare.

 

Ovviamente, l'ultimo re del mare rimasto toccò a Rufy. Il ragazzo strinse i pugni e sorrise.- Gom Gom...Gatling Gun!- Le braccia gli si allungarono e una devastante raffica di pugni partì verso il mostro marino. Sfortunatamente, quest'ultimo era molto più sveglio dei suoi compagni, e un attimo prima che i pugni di Rufy arrivassero a destinazione, si mosse di lato e schivò il colpo, per poi mordere le braccia del ragazzo.

 

- Ahia! Ehi, lascia andare le mie braccia, brutto mostro!- Cercò di liberarsi, ma il re del mare aveva una presa d'acciaio. Allora Rufy spiccò un salto e atterrò in testa al mostro, iniziando a tempestarlo di calci. La creatura marina mollò la presa.

 

- E adesso beccati questo. Gom Gom...Bullett!- Allungò un braccio all'indietro e colpì l'avversario in piena fronte. Il colpo fu così forte che il re del mare perse i sensi. Rufy era così contento per la sua vittoria che si dimenticò di saltare via prima che il mostro iniziasse a cadere, finendo così in acqua.

 

- RUFY!- gridò Sanji, che aveva appena assestato il colpo di grazia al suo mostro e gli si era appollaiato sul collo, valutando quali potessero essere i tagli di carne migliori per un arrosto. Si tuffò in acqua, e, con un paio di rapide bracciate, raggiunse il suo capitano e se lo caricò in spalla. Riemerse e iniziò a nuotare verso la nave. Quasi contemporaneamente, Zoro tornò a bordo con un grosso pezzo del corpo del suo avversario e l'aria soddisfatta.

 

Rientrati tutti sulla nave, Sanji distese Rufy sul ponte e gli fece sputare tutta l'acqua che aveva ingoiato. Il ragazzo si alzò lentamente a sedere e si guardò attorno.- Abbiamo...abbiamo vinto?-

 

- Sì. Ma la prossima volta cerca di ricordarti di saltare via.- disse il cuoco.

 

- Va bene.- Vide il pezzo di re del mare portato da Zoro e il suo stomaco scelse quel momento per emettere un brontolio.- Tutto quel movimento mi ha messo fame. Sanji, non è che potresti farmelo adesso, l'arrosto?-

 

- Ma pensi sempre a mangiare, tu?- gli urlò il cuoco.- E comunque, non è il momento. Ci penseremo dopo che avremo recuperato i vestiti. Festeggeremo con un bel banchetto a base di re del mare, contento?-

 

- Evviva!- Rufy tornò in piedi in un attimo, ringalluzzito dalla prospettiva del futuro pasto.- Cosa stiamo aspettando? Andiamo a prendere il ladro di vestiti!-

 

Il resto della ciurma annuì.

 

***

 

Sistemata la nave nel punto prima individuato da Usop, i pirati sbarcarono. Il cecchino decise di rimanere a bordo, un pò perchè c'era bisogno di qualcuno che facesse la guardia alla nave, e un pò perchè era stato colto da un improvviso attacco di "non posso andare su quell'isola", una misteriosa malattia che sembrava affliggerlo in maniera sporadica. Naturalmente, l'unico a credergli fu Chopper.

 

Comunque, gli altri sei pirati si addentrarono nella foresta, in una formazione decisa da Nami: in testa Zoro, subito dopo Sanji e Rufy (per controllare che lo spadaccino non si perdesse), poi Chopper in Heavy Point, e dietro di lui Nami e Robin (in modo da poterle nascondere con la sua massa nel caso ci fosse stato qualche incidente con gli asciugamani. Inutile dire che, proprio considerando questa eventualità, la rossa aveva minacciato i quattro uomini di pesanti ritorsioni se si fossero azzardati a sbirciare. Nami avrebbe preferito il Guard Point, ma Chopper le aveva fatto notare che poteva mantenere quella forma solo per tre minuti, e non sapevano quanto ci avrebbero messo per attraversare la foresta).

 

La foresta confermò le iniziali impressioni di Usop. Era un luogo spettrale, pieno di ombre e versi cupi di chissà quali animali. Nami strinse a sè il bastone Clima Takt. Anche se non era proprio un'arma perfetta, la sua presenza la rassicurava (e poi, se fosse successo qualcosa, poteva sempre contare sulla forza dei suoi compagni).

 

- Niente male, questa foresta.- disse Robin.

 

Nami le lanciò un'occhiataccia.- Che diavolo dici, Robin?-

 

- Ha un bell'aspetto. Mi piace.-

 

La navigatrice sbattè le palpebre un paio di volte e poi scosse la testa.- Lasciamo perdere. Piuttosto, cosa pensi di questo pazzo che ci ha rubato i vestiti?-

 

- Non saprei, Navigatrice. Da quel poco che so in base al contenuto della lettera, posso solo ipotizzare che non sia un individuo sano di mente e che abbia riempito questa foresta di trappole. Dovremo stare molto attenti.-

 

Sentendo le parole di Robin, Chopper iniziò a tremare.

 

- Già, era quello che...E CHE SCHIFO!-

 

Gli altri si girarono verso la navigatrice.- Cosa ti è successo, Nami?- chiese Sanji, allarmato.

 

La Gatta Ladra alzò leggermente la gamba destra. Il piede e il sandalo erano ricoperti di una qualche materia scura.- Ho pestato la cacca di qualche animale!-

 

- E c'è bisogno di urlare in quel modo? Prendi qualche foglia e pulisciti.- disse Zoro con una punta di irritazione. Voleva bene a Nami, ma a volte gli dava davvero sui nervi.

 

- Non azzardarti a parlare in quel modo a Nami, spadaccino da due soldi! Ha tutto il diritto di lamentarsi!-

 

- Quando la finirai di fare lo zerbino, erotomane?-

 

- SILENZIO!- gridò Nami. I due si zittirono all'istante. Il cuoco prese delle foglie da un albero vicino e iniziò a pulire con cura il piede e la calzatura della ragazza (per un attimo fu tentato di dare una sbirciatina in alto, ma ebbe il buonsenso di non farlo). Appena ebbe finito, ripresero tutti la marcia.

 

- Quando torneremo sulla nave dovrò lavarlo per bene o la puzza rimarrà attaccata per chissà quanto!- borbottò la rossa tra sè e sè.

 

- Non arrabbiarti così tanto, Navigatrice. In fondo è un'inezia. Poteva anche capitare qualcosa di peggio.- disse la mora nel tentativo di consolarla.

 

E come tutte le altre volte in cui un essere umano ha pronunciato delle frasi simili, anche in questo caso il peggio accadde davvero.

 

Appena i pirati ebbero messo piede su un tappeto di foglie dall'aria innocua, ci fu uno scatto e all'improvviso vennero tutti avvolti da una rete che si chiuse e li sollevò di qualche metro da terra.

 

- E QUESTO COS'ERA?- riuscì a strillare Nami, quasi soffocata dalla pelliccia di Chopper.

 

- Deve essere una delle trappole di cui parlava Robin prima.- disse Chopper con un filo di voce.

 

- E adesso cosa...- fece per dire Rufy, quando la rete iniziò a muoversi. Oscillò per un attimo e andò a sbattere contro un albero. Un attimo dopo, si mosse di nuovo e si scontrò con un altro albero, per poi ripetere l'operazione. Inutile dire che per i pirati all'interno la cosa non fu affatto piacevole. Avevano a malapena lo spazio per respirare, e in più venivano sballottati a destra e a manca come dei pupazzi.

 

- QUESTO PAZZO STA CERCANDO DI UCCIDERCI!- gridò Chopper.

 

- Non credo che questa trappola serva ad uccidere, Dottore.- disse Robin cercando di usare i suoi poteri in qualche modo, ma senza successo. In quelle condizioni non poteva concentrarsi adeguatamente.- Credo che sia più un mezzo per stordire le persone.-

 

- Magra consolazione.- rispose la renna.

 

- Un attimo, forse ho un'idea!- intervenne Rufy. Strinse i denti e riuscì ad infilare un braccio tra le maglie della rete. Lo allungò di qualche metro e si aggrappò a un albero. La rete smise subito di muoversi.

 

- Finalmente! Bravo, Rufy!- disse Nami.

 

- E adesso?- chiese Sanji.

 

- Un attimo, cerco di prendere una delle spade...- Zoro mosse a tentoni la mano nel poco spazio che aveva a disposizione. Sfiorò accidentalmente la "spada" di Sanji e ritrasse la mano disgustato. Alla fine trovò quello che cercava. Estrasse a fatica Yubashiri e iniziò a tagliare la rete.- Preparatevi alla caduta.-

 

Due secondi dopo, la rete fu completamente squarciata dalla lama di Zoro, e i sei pirati caddero a terra urlando. Ci fu un tonfo e diverse imprecazioni, seguite dalla risata di Rufy. Essendo di gomma, il capitano non aveva avuto alcun problema nella caduta, ed era rimbalzato allegramente un paio di volte prima di fermarsi. Gli altri non furono così fortunati.

 

- Che diavolo credi di fare, testa d'alga? Levati subito di dosso!-

 

Sanji era caduto sulla schiena, mentre Zoro era finito sopra di lui, con le labbra a pochi centimetri da quelle del cuoco. Nella caduta aveva spinto istintivamente le mani in avanti, e ora sembrava che i due fossero impegnati nella posizione del missionario. Lo spadaccino si rialzò, disgustato, e recuperò le sue spade. Il biondo si mise a sedere e si massaggiò la schiena dolorante.

 

Nel frattempo, Chopper stava verificando le condizioni di Nami e Robin. Durante le caduta, le due donne erano state schiacciate dalla sua mole, e ora respiravano con un pò di fatica.- Mi dispiace tantissimo, Robin, Nami...-

 

- Non ti preoccupare, Chopper.- disse Nami a denti stretti per il dolore.- La colpa è di quello squilibrato che ci ha costretti a venire qui.- Si girò verso l'archeologa.- Robin, stai bene?-

 

- Un pò ammaccata, ma me la caverò, Navigatrice.- Si massaggiò la schiena e si mise in piedi, poi aiutò la rossa a rialzarsi. Si aggiustarono gli asciugamani prima che potessero cadere.

 

- Muovetevi tutti con attenzione, potreste avere qualcosa di rotto. Quando torneremo sulla nave vi farò un check-up completo.- disse Chopper.

 

Nami annuì.- Va bene. Ora però rimettiamoci in marcia.-

 

Stavolta procedettero con una maggiore cautela. Grazie ai poteri di Robin evitarono altre due trappole identiche alla prima. Successivamente, ebbero un incontro ravvicinato con un orso (di cui si occupò l'archeologa, spezzandogli il collo), uno sciame di insetti grossi come gufi (che spaventarono a morte il povero Sanji e furono allontanati dal Ciclone Tempo di Nami) e un fiume pieno di coccodrilli (che scapparono via di fronte allo sguardo famelico di Rufy). Finalmente, dopo quella che sembrò un'eternità, arrivarono al limitare della foresta.

 

- Finalmente, non ne potevo più.- disse Nami esasperata.

 

- A quanto pare siamo arrivati a destinazione.- disse Robin.

 

Davanti a loro, a qualche centinaio di metri di distanza, c'era una grande villa dall'aspetto antico.

 

- Sarà la casa del ladro?- disse Rufy.

 

- Probabile, ma dovremmo...- Nami si interruppe, sentendo un rumore di ali che sbattevano. Un attimo dopo, le si avvicinò un gabbiano con un foglio di carta nel becco.

 

- E' lo stesso che era sulla nave!- notò Chopper.

 

Il volatile porse il foglio alla navigatrice. Lei lo prese e guardò il gabbiano allontanarsi. Aprì il foglio e lo lesse ad alta voce.

 

Complimenti per essere arrivati fino a questo punto, gentiluomini e gentildonne. Mi avete davvero sorpreso. Ma non pensiate che sia finita qui. Dovete prima affrontare gli ostacoli all'interno della mia villa. Se riuscirete a superare anche quelli, allora avrete l'onore di incontrarmi. Buona fortuna.

 

Sinceramente vostro, Erik.

 

Nami fece a pezzi il foglio e digrignò i denti.- Appena troveremo questo pazzoide, giuro che gli farò rimpiangere di essere nato!- Puntò la sua arma in direzione dell'edificio.- Entriamo e facciamola finita!-

 

I pirati entrarono nella villa, pronti al peggio.

 

***

 

Qualche ora dopo...

 

- Non so perchè, ma ho l'impressione che siamo finiti in una specie di labirinto.- disse Zoro.

 

Erano entrati nella villa con la speranza di trovare subito il pazzo, ma sfortunatamente non era andata così. Avevano passato un bel pò di tempo a girovagare tra i corridoi vuoti, e ormai iniziavano a spazientirsi.

 

- Odio ammetterlo, ma sono d'accordo con Zoro. Questo posto ha qualcosa che non va.- borbottò Sanji, guardando in tutte le direzioni in cerca di neanche lui sapeva cosa.

 

- Argh! Sto cominciando a perdere la pazienza!- gridò Nami esasperata.

 

- Anch'io. E ho anche fame. Sanji, non è che ti sei portato dietro degli snack?- chiese Rufy.

 

- No. E poi, dove avrei potuto metterli?-

 

- Se vuoi te lo suggerisco io un posto...- disse Zoro con un ghigno.

 

- Non cominciate, voi due!- Nami stava per esplodere dalla rabbia.- Robin, qualche idea?-

 

- Non molte, Navigatrice. E' probabile che l'interno di questa villa sia stato costruito come un labirinto. Oppure che sotto il pavimento ci sia un qualche meccanismo nascosto che fa ruotare le stanze. L'unica cosa certa è che dobbiamo per forza andare avanti.-

 

Nami abbassò la testa, abbattuta.- Mi fanno anche male i piedi...-

 

- Se vuoi posso portarti io, cara Nami!- Sanji arrivò trotterellando.- Sarei più che felice di...-

 

La rossa gli mollò un ceffone.- Torna davanti, tu! E vedi di non distrarti!- Il cuoco si allontanò.

 

Vedendo la scena, Robin ridacchiò.- Sei davvero dura con lui, Navigatrice.-

 

- Se non facessi così, l'intera ciurma sarebbe spacc...-

 

All'improvviso, nell'aria risuonò un click e si aprì una botola. Sfortunatamente per i pirati, si trovava proprio sotto i loro piedi. Rimasero un attimo sospesi nel vuoto (in base alle strane leggi della fisica che sembrano governare anime e manga, ciò è possibile), e poi caddero giù, urlando come ossessi.

 

- AAAAAHHHHH! MORIREMO TUTTI!- urlò Nami.

 

- Ti salvo io, Nami!- disse Sanji, cercando di muoversi verso la navigatrice. Naturalmente, non riuscì a combinare un bel nulla.

 

Fortunatamente, Robin riuscì a non andare nel panico.- Tranquilli, ci penso io.- Incrociò le braccia e fece appello ai suoi poteri.- Cien Flur...Spider Net!-

 

Dalle pareti dell'ampia sala in cui la botola li aveva portati, a poca distanza dal pavimento, spuntarono un centinaio di braccia che iniziarono ad intrecciarsi fino a formare un'enorme rete. Pochi secondi dopo, i pirati vi caddero sopra. Appena Rufy ebbe finito di rimbalzare, scesero dalla rete, e subito dopo le braccia si dissolsero in un'infinità di petali di ciliegio.

 

- Grazie Robin, ci hai salvati...- ansimò Nami, provata dall'esperienza.

 

- Di niente, Navigatrice.-

 

- E' stato bellissimo! Possiamo rifarlo?- disse allegramente Rufy, zittito poi dalle occhiatacce dei suoi compagni.

 

- I miei complimenti, gentildonna dai capelli corvini. Un vero colpo di genio.-

 

I pirati si guardarono attorno.- Che altro c'è, adesso?- ruggì Zoro.

 

- E' inutile che vi affanniate a cercarmi, non sono lì con voi. Vi sto parlando dal mio sancta sanctorum, grazie ad alcuni lumacofoni nascosti qua e là nella stanza dove vi trovate e nel resto della villa, con cui ho anche osservato i vostri movimenti. A proposito, che ve ne pare della mia villa? Bella, eh?-

 

- Figlio di...fatti vedere!- gridò Nami.

 

- Temo che non sia ancora possibile, gentildonna dai capelli di fiamma. Dovete ancora superare un paio di ostacoli. Se ce la farete, avrete l'onore di incontrarmi. Buona fortuna!-

 

Ci fu una risata malefica e la comunicazione si interruppe. I pirati si guardarono attorno, spaesati.

 

- Chissà in cosa consistono le prossime prove.- mormorò tra sè e sè Robin.

 

Quasi in risposta, la parete che avevano davanti si aprì in due, rivelando quattro enormi robot dall'aspetto poco rassicurante.

 

- Sai una cosa, Robin? Sto cominciando a pensare che porti sfortuna.- disse Nami con gli occhi sbarrati, nascondendosi dietro Chopper, il quale si era a sua volta nascosto dietro l'archeologa. Quest'ultima si limitò a inarcare un sopracciglio.

 

I robot iniziarono a muoversi verso di loro.

 

- Sembrano tosti, questi quattro.- borbottò Zoro sguainando le spade.

 

- Sono solo lattine troppo cresciute.- disse Sanji con aria sprezzante.

 

- Che bello, ne voglio uno!- disse Rufy, gli occhi che gli brillavano.

 

- Vi dispiace se vi dò una mano?- chiese l'archeologa.

 

- Fai pure.- rispose Zoro.

 

La mora incrociò di nuovo le braccia.- Cien Fleur...Flip!- Cento braccia spuntarono all'improvviso davanti alle gambe dei robot, facendogli perdere l'equilibrio. Le braccia sparirono e i robot caddero a terra con un gran fragore metallico.

 

- Un pò troppo facile così, ma a caval donato non si guarda in bocca. Grazie.- Zoro saltò su uno dei robot e iniziò a farlo a pezzi con le spade, mentre Sanji e Rufy si occupavano degli altri. In meno di un minuto, i quattro robot furono ridotti a un mucchio di ferraglia.

 

- Peccato, speravo di vedere un pò più di azione. Comunque, di nuovo complimenti, gentildonna dai capelli corvini. Adesso entrate nella stanza da cui sono entrati i robot. Troverete una porta che vi condurrà all'ultima parte della sfida. Buona fortuna!- La voce del pazzo sembrava leggermente preoccupata, ma i pirati non ci fecero caso. Entrarono nell'altra stanza e trovarono subito la porta.

 

- Apro io.- disse Zoro, le spade pronte all'uso. Aprì la porta con cautela e diede un'occhiata dall'altra parte.- Sembra tutto a posto.- Lo spadaccino entrò e gli altri lo seguirono.

 

Attraversarono un breve corridoio alla fine del quale trovarono un'ennesima porta. Aprirono anche quella e si ritrovarono in una stanza con le pareti piene di specchi, simili a quelle che si trovano in alcuni luna park.

 

Rufy guardò gli specchi con curiosità.- Quanti specchi...chissà a che servono.- Si avvicinò a uno di essi e vide la propria immagine deformata.- Hihihihi! Guardate quanto sono buffo.-

 

Nami scosse la testa e si girò verso uno degli specchi. Stette un attimo a rimirare la propria immagine riflessa.- Hmm...- Si mise una mano sul fianco e sorrise, rivolgendo allo specchio uno sguardo ammiccante.- Sono proprio carina, eh?-

 

- Sei bellissima, Nami!- disse alle sue spalle Sanji.

 

- Non distraetevi, voi due! Per quanto ne sappiamo il posto potrebbe essere pieno di trappole!- latrò Zoro.

 

E appena Zoro ebbe pronunciato queste parole, la trappola scattò. Ci fu un rumore di ingranaggi che si avviavano, e le pareti iniziarono a muoversi verso di loro.

 

- Ehi, che sta succedendo?-

 

- Credo che stiamo per essere schiacciati, Capitano.- disse Robin.

 

- Oh, no!- Nami corse verso la porta e tentò di aprirla.- Dannazione, è chiusa!-

 

Chopper andò nel panico e si aggrappò alla gamba di Robin.

 

- E' la fine!-

 

Zoro digrignò i denti. No, non era la fine. Doveva pur esserci un modo per...ma certo! Si girò verso i suoi compagni.- Rufy, sei capace di gonfiarti fino a coprire gli altri?-

 

- Credo di sì, perchè?-

 

- Allora fallo. Ho avuto un'idea che potrebbe salvarci!-

 

- Va bene. Ragazzi, dietro di me!- Rufy si gonfiò fino a diventare dieci volte più grosso. I suoi compagni si misero dietro di lui.

 

Frattanto, Zoro si era messo in posizione per attaccare.- Dunque, dove posso colpire?- Guardò gli specchi che si avvicinavano sempre di più. Alla fine, individuò un punto adatto.- Lì dovrebbe andare. Tecnica a tre spade...Tremila Mondi!- Spiccò un salto e scagliò le lame delle sue spade contro il vetro, mandandolo in frantumi. Ignorò le schegge che gli lacerarono la pelle e ripetè l'operazione più volte. Dopo un pò individuò uno strano meccanismo e vi conficcò la lama di Wado Ichimonji. Immediatamente le pareti smisero di muoversi. Atterrò con un tonfo e sospirò.

 

Rufy tornò normale e corse verso lo spadaccino assieme agli altri.

 

- Fammi vedere i tagli, Zoro!- Chopper controllò le ferite dello spadaccino.- Meno male, non sono gravi. Appena torneremo sulla nave te le medicherò.-

 

- Se tornerete sulla vostra nave, piccolo gentiluomo peloso.- La voce di Erik era tornata.- Avete superato tutti gli ostacoli, ma dovete ancora incontrare il sottoscritto! Dall'altra parte della stanza in cui vi trovate c'è una porta. Apritela e finalmente ci incontreremo di persona.- Le pareti tornarono alla loro posizione originale.

 

- Finalmente! Non ne potevo più.- Nami si avviò verso la porta dall'altra parte della stanza. Guardò un attimo i suoi compagni.- Pronti?- Gli altri annuirono. La rossa aprì la porta ed entrarono tutti nell'ultima stanza.

 

Si trovarono davanti un'enorme quantità di vestiti, di ogni foggia e colore. Nel mucchio riconobbero i loro indumenti. E in mezzo a tutto questo, l'uomo responsabile di tutto.

 

- Hihihihi...ben arrivati, gentiluomini e gentildonne. Io sono Erik.- Fece un breve inchino. Era un uomo alto e magro, calvo e con degli occhialini rotondi che gli davano un'aria da intellettuale. Indossava una tunica blu a righe dorate che gli arrivava alle caviglie ed era scalzo. Aveva le mani nascoste dietro la schiena e fissava i pirati con aria divertita.

 

- Finalmente! Ridacci i vestiti, pazzoide!- urlò Nami, brandendo minacciosamente la Clima Takt.

 

- Mi dispiace, cara gentildonna dai capelli di fiamma, ma non è possibile. Questi vestiti ora mi appartengono. Hihihihi.-

 

- Che vai blaterando, zucca pelata?-

 

- Non insultarmi, gentiluomo dai capelli verdi.-

 

- Scusa...Erik, giusto?- intervenne Robin.- Potresti spiegarci il motivo per cui hai rubato i nostri indumenti? E magari anche come hai fatto a rubarceli senza che ce ne accorgessimo?-

 

- Ecco, queste sì che sono buone maniere. Riguardo al come, non posso dirvelo, è un segreto. Ma il perché ve lo posso dire! Dunque, cercherò di spiegarvelo in modo che possiate capire. Da dove posso cominciare...ah, sì! Dunque, tanti anni fa ho cercato di sfondare come stilista nel mondo della moda, ma purtroppo alcuni invidiosi mi hanno ostacolato. Così ho deciso di ritirarmi su quest'isola e studiare i vari capi di vestiario esistenti, in modo da riuscire a creare il vestito perfetto. E per farlo, ho iniziato a rubare i vestiti dalla navi di passaggio. E per rendere le cose un pò più interessanti, ho inventato il percorso che avete appena superato. Tra l'altro, voi siete i primi ad arrivare fino a questo punto. Complimenti!-

 

I pirati erano rimasti a bocca aperta, increduli.

 

- E'...è la cosa più folle che abbia mai sentito!- disse Sanji.

 

- Ecco, lo sapevo! Non mi capite. Ma non c'è da stupirsi, i geni non vengono mai compresi dalle persone comuni.- Tirò su con il naso.- Ma non importa, perchè adesso vi ucciderò tutti.- Mosse di scatto le braccia, rivelando un paio di grossi coltelli.- Allora, chi vuol essere il primo?-

 

- Ocho Fleur!- Robin cercò di usare i suoi poteri. Stranamente, non accadde nulla.- Cosa...-

 

- Mi dispiace, gentildonna dai capelli corvini, ma non potrai usare i tuoi poteri su di me. Vedi, questo vestito è stato realizzato con una speciale lega di agalmatolite. Una delle mie creazioni migliori, lo ammetto.-

 

- Allora te la vedrai con me! Tecnica a tre spade, Caccia alla Tigre!- Zoro partì all'attacco.

 

- E anche con me! Gigot!- Sanji prese a correre verso il suo avversario.

 

- Ehi, aspettatemi! Gom Gom Bazooka!-

 

Chopper seguì l'esempio dei suoi compagni e si gettò nella mischia.- Heavy Gong!-

 

Erik ridacchiò.- Hihihihi...che bello, tutti questi avversari! Hmm...forse dopo ricaverò un abito dalla vostra pelle!- Parò l'attacco di Zoro con un coltello e il colpo di Sanji con l'altro. Saltò all'indietro ed evitò Rufy e Chopper. Lanciò un coltello in direzione del biondo, riuscendo a ferirlo, poi respinse lo spadaccino e lo fece cadere addosso alla renna e al ragazzo di gomma.- Sapete, sto proprio iniziando a divertirmi.-

 

Intanto, Nami e Robin erano rimaste in disparte a guardare lo scontro.

 

- Dannazione, gli sta dando del filo da torcere!- Effettivamente, Erik si stava dimostrando un ottimo avversario. Per un attimo, ebbe paura per i suoi compagni.

 

- Questa proprio non ci voleva.-

 

- Che cosa facciamo, Robin?-

 

- Non lo so, forse...- Robin si prese un attimo per riflettere.- Navigatrice, avrei avuto un'idea che potrebbe funzionare.-

 

- Di che si tratta?-

 

L'archeologa le spiegò la sua idea. Nami strabuzzò gli occhi.- Ma...stai scherzando, o cosa?-

 

- No, sono seria. Capisco che possa sembrare folle, ma se funziona ci permetterà di porre fine a questa faccenda.-

 

Nami strinse i denti. Per quanto l'idea fosse bizzarra, Robin aveva ragione. Si rivolse ai suoi compagni.- Ragazzi, chiudete gli occhi e non riapriteli finchè non ve lo dico io!-

 

- Che cosa...-

 

- FATE COME VI HO DETTO, DANNAZIONE!-

 

I pirati chiusero gli occhi. Vedendoli, Erik si insospettì. Cosa diavolo...

 

- EHI TU, ERIK! GUARDA UN PO' QUA!-

 

Due asciugamani caddero a terra. Erik si girò e vide i due corpi femminili più belli che avesse mai visto. Lasciò cadere i coltelli. La bocca gli si spalancò e iniziò a sbavare.- Che...CHE VISIONE CELESTIALE!- L'eccitazione fu tale che svenne per la gioia. Cadde a terra con un tonfo, e Nami e Robin ne approfittarono per ricoprirsi.

 

- Ora potete riaprire gli occhi.-

 

Gli uomini della ciurma riaprirono gli occhi.- Ehi, come avete fatto?- chiese Rufy, indicando Erik.

 

- Segreto.- disse Nami, facendo l'occhiolino a Robin.- Piuttosto, pensiamo a riprenderci i vestiti e ad andarcene. Ne ho abbastanza di questo posto.-

 

- Un attimo, e di lui che ne facciamo?- Chopper indicò Erik.

 

Robin si accarezzò il mento.- Forse ho un'idea. Sarebbe una sorta di giustizia poetica...-

 

***

 

Erik aprì lentamente gli occhi, la testa che gli doleva. Si guardò attorno, ma vide solo oscurità.

 

- Cosa...dove sono?-

 

L'ultima cosa che ricordava erano quei pirati che combattevano contro di lui, e poi gli splendidi corpi di quelle due ragazze. Ma cos'era successo dopo? Era forse svenuto? E perchè non vedeva niente? E soprattutto, dov'era? Si alzò in piedi e iniziò a camminare in avanti.

 

- Un attimo...sento delle voci...ma perchè non vedo nessuno?- Continuò a camminare verso le voci e dopo qualche metro si fermò. All'improvviso, le voci si zittirono.

 

- AAAAAHHHHH! UN UOMO NUDO!-

 

- SVELTI, METTETE AL SICURO I BAMBINI! E CHIAMATE LE GUARDIE!-

 

Erik era confuso. Nudo? Si passò le mani sul corpo. Sì, era davvero senza vestiti. Ma perchè...poi capì. Forse aveva una benda sugli occhi. Si portò una mano sul volto, e si accorse che era effettivamente così. Si tolse la benda, e scoprì di essere in una piazza gremita di persone, molte delle quali lo fissavano orripilate, mentre altre correvano via.

 

- Ma come ci sono arrivato, qui?-

 

In quel momento, nella piazza comparve un gruppo di marines.

 

- Eccolo lì! Prendiamolo!-

 

Erik strabuzzò gli occhi.- Oh, no...- Doveva cercare di mettersi in salvo. Si girò e iniziò a correre.

 

- TORNA SUBITO QUI, PERVERTITO!-

 

***

 

Nami appese alla parete della sua stanza la mappa che aveva appena finito di disegnare. Sorrise e ripensò agli ultimi avvenimenti.

 

Era stata un'avventura a dir poco bizzarra, ma erano riusciti a cavarsela alla grande. E non solo: si erano anche vendicati di quel pazzo. Sicuramente a quest'ora l'avranno già arrestato per atti osceni in luogo pubblico, pensò la navigatrice. Se lo merita. Robin ha avuto davvero un'ottima idea. Portarlo su un'altra isola e lasciarlo senza vestiti è stata davvero giustizia poetica! Guardò la maglia che indossava. E mi sono anche rifatta il guardaroba! Certo che quel pazzoide ne aveva, di vestiti.

 

Naturalmente, non si era accontentata di riprendersi i suoi vestiti. Aveva approfittato dell'occasione per fare un pò di shopping senza dover sborsare neanche un centesimo. Ed era anche stata fortunata; aveva trovato degli ottimi abiti, che in circostanze normali le sarebbero costati un occhio della testa, e...

 

- Ehi, Nami?-

 

Interruppe la sua reminiscenza e si girò verso la fonte della voce.- Sì? Cosa c'è, Rufy?-

 

Cappello di Paglia si avvicinò alla Gatta Ladra.- Ecco...vedi, prima mi era venuta voglia di un pò di latte, così sono andato in cucina, ma purtroppo Sanji mi ha buttato fuori.-

 

- E allora?-

 

Indicò il petto della rossa.- Posso prendere un pò di latte dalle tue tette?-

 

***

 

-...e fu così che pescai un salmone di duecento chili.-

 

- Forte! Chissà com'era buono.-

 

- Era magnifico. E poi c'è stata quella volta che...-

 

Robin sorrise, ascoltando Usop raccontare l'ennesima frottola a Chopper. I due erano appoggiati al parapetto e si stavano preparando a pescare. Più in là, Zoro dormiva con la schiena appoggiata all'albero maestro. Lei, invece, aveva intenzione di rilassarsi con un libro che aveva trovato nella villa di Erik. Era un vecchio testo di archeologia fuori catalogo, che lei cercava da un sacco di tempo e che non sperava più di trovare. Si adagiò sullo schienale della sedia e aprì il libro.

 

- Ahia, che male...-

 

Il lamento attirò la sua attenzione, e anche quella di due degli altri pirati presenti sul ponte (Zoro continuò tranquillamente a ronfare). Si girò e vide qualcosa che la lasciò a bocca aperta.- Capitano...-

 

- Rufy!-

 

- Porca vacca, chi ti ha conciato così?-

 

Rufy aveva un aspetto a dir poco tremendo. Pieno di lividi e bernoccoli, un occhio gonfio e del sangue che gli colava da una ferita sulla fronte, sembrava quasi che l'avesse investito un treno. Barcollò un attimo e si massaggiò un grosso bernoccolo che aveva in testa.- Ragazzi...lo volete un consiglio? Non chiedete mai del latte a Nami!-

 

 

NOTA DELL’AUTORE: Come promesso, rieccomi qua con un’altra storia. L’ispirazione mi è venuta qualche tempo fa, grazie a una storia che ho letto sul sito fanfiction.net e che si intitola “Naked sailing”, in cui i nostri eroi si ritrovano senza vestiti. Naturalmente non l’ho copiata, mi sono limitato a prendere l’idea di base e a cambiare alcune cosucce: il motivo della sparizione dei vestiti (lì si trattava di un uomo che aveva mangiato un frutto del diavolo particolare), l’ambientazione (quella storia era ambientata dopo Thriller Bark, mentre la mia è ambientata tra Alabasta e Jaya) e alcuni altri effetti (quella storia era incentrata sulla coppia Rufy/Nami, mentre la mia contiene solo un po’ di risate e di cara, vecchia nakamaship). Spero che la storia vi sia piaciuta. Se sì, fatemelo sapere con una bella recensione.

 

Inoltre, un ringraziamento speciale và a Yellow Canadair, senza i cui preziosi consigli non sarei riuscito a superare le difficoltà incontrate durante la stesura degli appunti.

 

E adesso, due parole su ciò che verrà: oltre a continuare a lavorare alla traduzione di “Anche se un uccello non può volare, non significa che non lo farà mai” (un AU in cui Kuina è sopravvissuta), ho iniziato a lavorare agli appunti della mia prossima storia. Si intitola “Modern Day Life”, ed è un AU ambientato nella nostra epoca. Salvo imprevisti, il primo capitolo arriverà verso la seconda metà di Gennaio.

 

E adesso vi saluto, ho già parlato troppo. Alla prossima, cari lettori!

  
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