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Autore: OblivionRoseSide    11/11/2015    1 recensioni
E se i draghi fossero figli delle stelle?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero ancora rannicchiata nel mio giaciglio, quel letto sembrava fin troppo grande per un'unica creatura come me dato che era stato fatto per due. Schiusi gli occhi, la stanza era avvolta dalla penombra e si vedevano solo i profili degli oggetti che la arredavano. Mi tirai su con i gomiti e mi passai una mano tra i capelli. Fin troppi pensieri mi affollavano la mente, mi massaggiai le tempie infastidita da tutta la confusione che non tardava a calmarsi... di solito non i succedevano cose di quel genere. Mi avvicinai al bordo del letto e cercai di calmarmi, la pietra si stava agitando e non riuscivo a capire per quale motivo fosse così irrequieta, sfiorai piano il punto sotto il quale avevo sempre conservato la mia essenza, mi ricordai quando mia nonna mi aveva raccontato l'origine delle nostre pietre, noi draghi nascevamo dall'esplosione di una supernova, tutti i detriti e l'energia viaggiavano per molto tempo per le galassie, la materia veniva plasmata e l'energia faceva si che attorno ad un piccolo detrito di roccia stellare, appunto la nostra perla, si creasse un corpo, liquido ed ardente che all'allontanarsi dal calore dell'esplosione di solidificava , era rivestito da forti scaglie per proteggersi e poteva espellere fuoco quando voleva, diveniva un vero e proprio essere vivente plasmato dalla morte di uno dei corpi più lucenti e caldi di tutto l'universo. Quella storia mi aveva sempre fatto sorridere... eravamo parte di una stella, la cosa più irraggiungibile... plasmati dalla sua stessa essenza. In noi risiedeva la speranza donataci da una stella che in noi riponeva ogni sogno di vita, eravamo il frutto di una morte secolare. Ciò che ci rendeva figli di quel cielo immenso era la piccola pietra attorno alla quale tutto si era creato, tolta quella eravamo solo miseri lucertoloni indeboliti, niente di più... senza la nostra essenza non ci era possibile riunirci alle stelle, a nessuna di esse... ci avrebbero respinti come esseri schifosi e non meritevoli, guardati con occhi inquisitori e giudicanti. Per un drago senza il suo essere erano irraggiungibili e desiderabili, una misera creatura che si era venduta per altro non poteva nemmeno minimamente ambire a meritare la visione e la fusione con una stella... un tuffo al cuore... mi avvicinai alla finestra, e guardai fuori facendo vagare lo sguardo da una stella all'altra, ogni drago si sarebbe rifuso con una di quelle piccole luci che da lontano apparivano così minuscole ed irrilevanti... mi accorsi che stavo guardando i nostri avi... tutto ciò da cui anche io avevo avuto origine... la culla della vita di un drago. Quell'immerso cielo ci aveva donato una gemma che dovevamo proteggere ad ogni costo e molti di noi si erano abbassati a concedere cosa di più prezioso avevano a dei miseri mortali... quella cosa andava contro la mia comprensione e pensavo proprio che sarei restata con quel bruciante e terribile dubbio per fin troppo tempo, mi allontanai dalla finestra e scacciai quei pensieri, non avevo voglia di star male... sarei andata a decimare qualche cittadina, avevo voglia di morte e di ossa da sgranocchiare, non certo di pensare che la nostra specie si stava uccidendo stupidamente. Cercai nell'armadio qualcosa di elegante da mettermi e optai per un vestito nero... rifletteva decisamente il mio umore. Indossai quel vestito così finemente ricamato pensando che a contatto con il fuoco tanta bellezza e maestria sarebbe di sicuro andata sprecata e persa... il fuoco... si... mi girai verso le molteplici candele che illuminavano la mia stanza e che mi facevano sentire a casa. Mi persi per un po' di tempo nelle curve sensuali che quelle fiammelle creavano. Poi infine decisi che era ora di andare... uscii dalla stanza ... “la guerra è madre di tutte le cose... “ sussurrai tra me e me involontariamente “la guerra è madre di tutte le cose “
   
 
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