C'è nebbia oggi
accoccolante
m'avvolge
mi sento a casa.
Niente attorno
fatta eccezione
per lo spettro
di qualche albero
che stringe in pugno una manciata di foglie arrugginite, tende i rami
contro il fluire lento
di questo bianco
fende tra le crepe
della dura scorza
imperlata di verde
appena sotto urla
un fulvo sbiadito.
Vaga il gracchio
in tubinii di luci
e grigiori spenti
cerca ciò che è lontano
ma eppure così vicino.
Respiro nel profondo
dei miei occhi chiusi.
il profumo del colore di un iris morto, seppellito nel terreno.