Film > Captain America
Segui la storia  |       
Autore: Jess2792    15/11/2015    0 recensioni
Gli agenti dello S.H.I.E.L.D. dopo tanto trambusto iniziato con la scoperta dell'H.Y.D.R.A. nei loro ranghi vengono sottoposti a controlli psichiatrici approfonditi, in fondo sono agenti come tutti. La stessa cosa vale per Bucky che, ormai da mesi impegnato con gli Avengers, non si concesso ancora un attimo di libero sfogo. Così gli viene imposta una seduta per tranquillizzarlo e tenerlo lontano dalle missioni quotidiane.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, James 'Bucky' Barnes, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PARTE II
 
-“Desidera un bicchiere d’acqua?”, mi chiede.
Porca miseria, certo che lo voglio! Ho bisogno di tranquillizzarmi. Una camomilla sarebbe ancora meglio, ma accontentiamoci di un sorso d’acqua. I ricordi di mia sorella, del mio passato turbolento e dello Schifoso mi hanno prosciugato e manca ancora un po’ al termine della seduta. Ma perché diavolo Coulson e Fury mi hanno costretto a fare terapia? Non ne ho bisogno. Sì, potrei approfittarne per tirare fuori un po’ di angosce e un po’ di rabbia represse, ma dopo che succederebbe? Tornerei di nuovo punto e a capo, alla solita vita da soldato e da spia, allo SHIELD, alle missioni, agli alieni e agli Inumani. Problemi da risolvere, soluzioni da trovare, viaggi, promesse che forse non manterrò. Come ho detto: di nuovo punto e a capo.
-“Da quanto tempo ha una relazione con l’agente Romanoff?”
Questa è una maga! Perché riesce a toccare tutti i punti più dolenti della mia vita? Inizio a sospettare che sia una Candid Camera organizzata da Coulson e Barton.
-“Non abbiamo una relazione.”, non è vero!
-“A me risulta, dai verbali del Kremlino, da alcuni documenti dell’HYDRA e dalle informazioni ricavate dagli archivi dello SHIELD, che lei e Romanoff avete avuto una relazione clandestina negli anni Novanta in Russia. A Mosca, più precisamente. È corretto?”
Okay, che vuole sapere adesso?
-“Si, abbiamo avuto una relazione clandestina, e con questo?”
-“Come la fa sentire Natasha?”
-“Come mi faceva.”
-“Come, scusi?”
-“Come mi faceva sentire. Tempo passato. Ora non esiste più un noi. È stata questione di pochi mesi.”
Le farfalle nello stomaco, il cuore che batte a mille, la testa che mi scoppia. Ormai ho capito che non posso mentire alla dottoressa, posso solo limitarmi a non rispondere alle domande. Eppure ho la sensazione che mi tirerà fuori ogni singola briciola di paura e rabbia. In fondo è il suo lavoro, analizzare i problemi degli altri.
-“Come la faceva sentire, allora?”
-“In una parola? Vivo. Era tutto ciò che avevo sempre sognato. Non avevo più ricordi del vecchio me, ma sentivo che lei era ciò di cui avevo bisogno. Qualcuno che mi amasse sinceramente, qualcuno che mi stesse vicino, che mi ascoltasse. Anche se ero una spia dell’HYDRA, ero pur sempre un uomo e un uomo ha bisogno di libero sfogo.”
-“Immagino che quello sfogo lo trovasse liberatorio e divertente.”
Aspetta, fermi tutti, stiamo ancora parlando di sentimenti? Non siamo caduti in qualche meandro segreto delle riviste porno di Stark… vero? Non esiste che io riveli dettagli piccanti a una sconosciuta.
-“Questo me lo deve dire lei.”
-“Natasha non era solo sesso, era animo. Anche essendo una spia sovietica, era pura e semplice. Era giovane, bella, intelligente. Non doveva finire in quell’istituto. Non meritava questa vita. Era una ballerina splendida.”
Ed ecco riaffiorare il ricordo del nostro primo incontro. Il Kremlino mi aveva appena assunto per addestrare una ragazza a mia scelta. Ne avevano circa una decina, tutte nuove, alcune piuttosto valide, altre che sapevo sarebbero morte durante la prima missione. Natasha mi diede subito all’occhio, non era tra le valide, ma sentivo che in lei c’era qualcosa che l’avrebbe resa grande. Non è il maestro che fa il guerriero, è la forza di volontà del guerriero a renderlo un maestro e Natasha aveva tutta la forza di volontà che solo una donna determinata poteva avere. Non me ne innamorai subito, ma sapevo che sarei dovuto stare attento con lei. Sapevo che mi avrebbe fatto impazzire. Quando fu lei a baciarmi, la prima volta, avrei voluto spararle, cosicché sarei stato certo di non averla sulla coscienza. Mi avrebbe fatto molto meno male. Come per mia sorella, avrei preferito ucciderla io, piuttosto che lasciarla in pasto agli squali.
-“Le informazioni parlano anche di una ‘Nota Rossa’, di un bambino, di un ospedale. Molte informazioni piuttosto confuse e incomplete.”
-“L’HYDR e il Kremlino avranno cancellato buona parte.”
-“Si, ma ciò che mi chiedo è se non fosse lei, Sergente, il famoso мастер di cui si parla tanto.”
Spieghiamo anche questa, tanto non ha davvero più senso rimanere in silenzio e farsi inacidire il sangue per una persona che sta facendo il suo lavoro per aiutarmi.
-“Maestro. Significa Maestro, è russo. Io ero il suo Maestro.”
-“E amante.”
Le notti insonni, guardarla dormire dopo un po’ di baldoria, tra le lenzuola profumate. Il suo volto mi donava pace e serenità, non mi faceva pensare al male che ci spettava fuori dal letto, al timore di venire scoperti. In quei momenti eravamo solo io e lei, gli altri erano cenere.
-“Cenere, ciò che divenne poi il nostro rapporto. E comunque la Nota Rossa non c’entra con me, o almeno non direttamente. La Nota Rossa non è altri che una nota che informa del passato status dell’agente. In questo caso, la Nota Rossa informa che Natalia Alianova Romanoff utilizzò, in passato, le sue doti per scopi ostili alla sicurezza pubblica.”
-“Sapeva che ha avuto una storia, seppur breve, con il professor Banner?”
Okay, Bucky, inspira, espira. Inspira, espira. Stai calmo. Sei già stato informato di questo, era nei file dello SHIELD che hai studiato per mesi. Natasha è il passato, era naturale che sarebbe andata avanti e si sarebbe innamorata ancora. Tieni a freno la tua odiosissima gelosia. Non fare l’idiota. Avrai tutto il tempo per sganciare un pugno in faccia a Banner, aspetta però che trovi una cura al suo problema, così non rischierai di diventare parte d’arredamento.
-“E con questo?”
-“L’ha chiamata Natalia, per la prima volta dopo mesi. Ha stretto i pugni e si è irrigidito quando le ho nominato Banner. Lei è ancora innamorato di Natasha, vero?”
-“Ogni giorno. In ogni istante.” – è vero, la amo, la amo ancora, forse l’amerò per sempre. – “Non mi capacito di averla abbandonata su quel ponte.”
-“Come sa che le avrei chiesto…?”
-“Non è l’unica a saper osservare, dottoressa.”
Eh sì, questa volta sono riuscito a fregarti prima che tu fregassi me. Però mi hai fregato ugualmente, te lo concedo dottoressa, perché questo è solo l’ennesimo evento che dimostra che razza di uomo io sia. Fa male. Prima mia sorella e poi la donna che amo. Le ho abbandonate come immondizia, mi sono affidato solo all’orgoglio e alla voglia di dimenticare e le ho lasciate entrambe in mano a Satana.
Quanto mi mancano le serate con lei, svegli e nudi nel letto o davanti al camino, in attesa di ricevere ordini. Anche se leggermente cresciuti, sembravamo due adolescenti che non devono farsi scoprire dai genitori a fumare erba. Per quanto fosse folle, mi fece risentire un ragazzino. Mi fece davvero sentire vivo. Il mio unico rammarico è che non ho più il coraggio nemmeno di guardarla negli occhi.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: Jess2792