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Autore: itachiforever    16/11/2015    5 recensioni
Dal capitolo 1
“Sono già passati mesi dal mio arrivo, ma ricordo ogni singola cosa sia successa da quel giorno come se fosse passato solo qualche minuto. Non so ancora come andrà a finire questa storia. Ho deciso di scrivere tutto dal principio, non si sa mai dovessi fare una brutta fine…magari qualcuno troverà questo libro e cercherà di portare avanti la mia causa. Mi chiamo Sasha, ho 17 anni e questa è la storia di come sono arrivata qui, a Minecraft, e di come sono diventata “Colei che porterà l’ordine”.”
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo uno


“Sono già passati mesi dal mio arrivo, ma ricordo ogni singola cosa sia successa da quel giorno come se fosse passato solo qualche minuto.                                                                                                                                             Non so ancora come andrà a finire questa storia. Ho deciso di scrivere tutto dal principio, non si sa mai dovessi fare una brutta fine…magari qualcuno troverà questo libro e cercherà di portare avanti la mia causa.                             Mi chiamo Sasha, ho 17 anni e questa è la storia di come sono arrivata qui, a Minecraft, e di come sono diventata “Colei che porterà l’ordine”.”

Una ragazza era seduta alla scrivania della sua stanza a scrivere su un libro di cuoio marrone con una piuma bianca e una boccettina di inchiostro di calamaro vicino. Sembrava più la stanza di un guerriero che quella di una ragazza normale.                                                                                                                                                          Ma lei non era normale, e non solo perché era arrivata da un’altra dimensione.

“Era un pomeriggio di autunno e stavo camminando per le strade della mia città diretta verso casa. Il mio sguardo fu catturato da una piccola cosa metallica illuminata dalla luce di un lampione. Mi fermai ad osservarla e vidi che era una collana con un ciondolo argentato a forma di croce. Lo girai e con mia sorpresa vidi che non era una croce, ma una spada di diamanti. Pensai che qualcuno doveva averlo perso, così lo misi in tasca e continuai a camminare verso casa.                                                                                                                                      Da dove vengo io Minecraft non esiste, è soltanto un gioco creato per passare il tempo quando ci si annoia. Può sembrare una cosa assurda ma è così.                                                                                           
È inutile che io vi racconti cosa feci appena arrivata a casa.                                                                                                 Appena iniziai ad avere sonno, mi preparai per andare a dormire e ricordai la collana che avevo messo in tasca. La presi e me la provai, guardandomi allo specchio. Per un attimo mi sembrò di vederla luccicare, come se fosse stata incantata. Pensando fosse stato solo l’effetto della luce andai a letto senza toglierla e mi addormentai.
Mi ero avvicinata da poco al mondo virtuale di Minecraft e non me la cavavo affatto bene… finivo sempre per perdermi in qualche dungeon, cadere in un burrone o in mezzo alla lava. Così mi limitavo a guardare altre persone, molto più brave, che giocavano in modalità hardcore come se fossero in creativa. Una delle cose peggiori che poteva capitarmi, pensavo, era finire in Minecraft hardcore…ironia della sorte!
Torniamo ora a me che dormivo.                                                                                                                                         Quella notte non ricordo cosa sognai di preciso…di essere caduta in una sorta di portale forse…e due occhi bianchi e luminosi che mi fissavano…                                                                                                                               Quando mi svegliai non capii subito cosa fosse successo…guardai la mia mano, poi l’altra…mi alzai da terra esterrefatta e mi guardai intorno…non avevo più il mio normale aspetto…non ero più a casa mia…non ero più nel mio letto…non ero più nel mio mondo.                                                                                                                                                             Ero chissà come stata catapultata in Minecraft, in questo mondo di cubi che tanto mi attirava.                                       Come era possibile? Stavo sognando? Temo di no.                                                                                                             Rimasi in stato di shock per un po’, a guardare il vuoto davanti a me. Poi un bagliore attirò la mia attenzione.                         Accanto al punto in cui mi ero risvegliata c’era una spada di diamanti. Controllai la collana ma non c’era.                Cercai una soluzione, un modo per tornare indietro, ma non riuscii a fare nulla. Conclusi che la cosa migliore era comportarmi come avrei fatto nel gioco…speravo ancora di risvegliarmi da un momento all’altro.                        Feci un giro di esplorazione e constatai di essere su una piccolissima isola circondata dalla spiaggia e con due colline dominate dagli alberi. Mentre camminavo  mi imbattei in una chest con intorno quattro torce. La aprii e dentro trovai uno zaino, 9 blocchi di legno di quercia,3 bastoni, un’ascia e un piccone in legno. Misi tutto, comprese le quattro torce e la chest, nello zaino e continuai a girare. Ricavai alcuni semi cercando tra l’erba e vidi che a non molta distanza c’erano altre isolette. Provai ad abbattere un albero prendendolo a pugni, non credendo di potercela fare, ma effettivamente riuscii a ricavare un blocco di legno di betulla, facendomi comunque male alle mani. Presi quindi l’ascia e continuai ad abbattere un po’ di querce e betulle. Trovai una mela (da dove vengo io le mele non crescono né sulle querce né tantomeno sulle betulle), raccolsi i ramoscelli e li piantai (se lo avessi fatto nel mio mondo non sarebbero cresciuti ma solo seccati). Presi dei papaveri e dei denti di leone che avrei potuto usare se avessi incontrato dei conigli per attirarli. Presi anche un fungo e cercando di abbattere altri alberi l’ascia si ruppe.                                                                                                                                                                                                            Trovai una caverna, ma si stava facendo buio e per evitare spiacevoli inconvenienti cercai di crearmi un tavolo da lavoro. Non credevo fosse possibile ma riuscii a trasformare in assi i blocchi di legno e da quattro assi vicini messi a formare un quadrato creai un banco da lavoro. Costruii quindi attorno ad esso un piccolissimo rifugio dove a stento riuscivo a muovermi e usai una torcia per fare luce.                                                                                             Creai un’ascia e una spada di legno, pur avendo già quella di diamante e iniziai a sentire un rumore all’esterno che riconobbi subito: un ragno era vicinissimo.                                                                                                                     Ero stanca ma non sarei riuscita a dormire nelle condizioni in cui mi trovavo e soprattutto per la paura che avevo. Quindi costruii una barca e poi levai un blocco di legno dal rifugio per riuscire a vedere fuori, tenendo in mano la spada di legno.                                                                                                                                                                               Guardai fuori pregando che il ragno non fosse lì davanti. Lo sentivo, ma non lo vedevo. In compenso, in mezzo all’acqua di fronte a me, c’era un creeper che galleggiava, incapace di nuotare. Si girò e stette un po’ a fissarmi, mentre ero congelata sul posto. Dopo un po’ si girò di lato e mi ignorò…forse.                                                          Trasformai tutto il legno che avevo ottenuto in assi, ottenendone due stack da 64. Non riesco ancora a capire come diavolo si possa a trasportare tutta quella roba senza fatica. Da dove vengo io sarebbe impossibile!               Spuntò finalmente l’alba e decisi di uscire.”


“Oink!” La ragazza venne interrotta dal grugnito di un porcellino che la fissava.                                              “Cosa c’è Piggly?”                                                                                                                                                                   “Oink! Oink!” Il porcellino posò un guinzaglio ai suoi piedi.                                                                                          “E va bene, andiamo a fare una passeggiata” Sasha gli sorrise e gli mise il guinzaglio, per poi uscire insieme a lui dalla porta della sua camera.
                                                     


Angolo Autrice
Salve bella gente! :D (cit. Gabby16Bit)
Che posso dirvi…mi è venuta in mente questa storia mentre guardavo alcuni gameplay di minecraft e ho deciso di scriverla. Non so cosa ne verrà fuori di preciso ma farò del mio meglio.
Mi sono avvicinata da non molto al mondo di minecraft e quello che so si basa solo sui gameplay che ho visto e da quello che alcune amiche (più esperte di me) mi hanno detto, oltre a quella fantastica cosa che è wikipedia.
Spero che questa storia possa piacervi e che lasciate qualche recensione :3 e fatemi sapere se secondo voi c’è qualcosa da cambiare o migliorare.
A presto! (^v^)”/”
P.S. Il nome del maialino, Piggly, è un omaggio a un cartone animato che facevano tempo fa in tv che vedevo: Le avventure di Piggly Winks. Ditemi che qualcuno lo conosce vi prego!
  
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