Anime & Manga > Kamisama Kiss
Ricorda la storia  |       
Autore: Shayleene    16/11/2015    0 recensioni
"-Ma certo, in fondo io non sono altro che una banale, goffa e inutile umana.- gli disse con una calma che presagiva la tempesta. Si alzò di scatto in piedi, togliendosi bruscamente in grembiule bianco che aveva addosso e dirigendosi a passo spedito verso il corridoio. -E visto che sono una semplice umana incapace non avrai problemi a gestire il tempio da solo per un po' di tempo!- gridò, mettendosi a correre senza voltarsi indietro.
-Nanami!- la chiamò Tomoe, allungando la mano. Nella sua mente comparve per l'ennesima volta l'immagine di Mikage l'ultima volta che l'aveva visto, quando aveva detto che sarebbe andato in città per un po' di tempo. Erano passsati più di ventun'anni da allora, e non era più tornato."
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mizuki, Nanami Momozono, Tomoe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Black wings

 

La FF è ambientata dopo la fine della seconda stagione dell'anime di Kamisama Hajimemashita (che ho terminato ieri e ho adorato alla follia). Spero vi piaccia, lasciate un commento e una stellina se è di vostro gradimento!

CAPITOLO 1

Era una giornata come tante al Mikage Shrine, durante il secondo anno di permanenza di Nanami come divinità protettrice della Terra. Nell'ultimo periodo era stato tutto relativamente calmo, o almeno così lo si poteva definire se paragonato alla maggior parte delle disavventure vissute dalla ragazza e dai suoi due famigli.
I visitatori erano diventati più numerosi, e tutti erano perennemente impegnati con i più svariati compiti. Anche Onikiri e Kotetsu dovevano correre parecchio per aiutare la loro dea ad esaudire almeno una parte delle preghiere che le venivano rivolte. In poche parole: tutto procedeva per il meglio.
Mentre all'esterno risuonava il cinguettio degli uccellini appollaiati sugli alberi in fiore, dalla cucina del tempio si sentivano provenire dei rumori: quel giorno Nanami aveva deciso di occuparsi del pranzo al posto di Tomoe, visto che era impegnato come il suo solito nel giardino. Probabilmente doveva sentirsi più a suo agio circondato dalla natura che racchiuso da mura.
Davanti alla ragazza c'era una padella dove stava cucinando dello spezzatino, immerso in un sughetto profumato che bolliva leggermente per il calore della fiamma. Accanto c'era un'altra pentola in cui il riso con germogli di bambù si stava rosolando.
-Bene, ora devo solo sminuzzare le verdure...- mormorò Nanami afferrando il coltello e calandolo sulle zucchine. Ma da pasticciona com'era si distrasse in fretta e dopo pochi attimi si fece un taglio al dito. -Ahi!- esclamò, mettendo la mano ferita sotto l'acqua per cercare di arrestare il piccolo flusso di sangue.
Si udì una specie di rumore temporalesco quasi un uragano stesse sconquassando il tempio, e dopo pochi attimi Tomoe fu accanto a lei, lo sguardo vigile e le fiamme blu già pronte a bruciare l'eventuale nemico. Tuttavia, non appena vide cos'era successo fece un sospiro a metà tra il sollievo e la frustrazione.
-Certo che devi sempre combinare qualche disastro...- borbottò scuotendo la testa, la lunga coda grigio chiaro che saettava nell'aria.
Nanami gli assestò un pugno deciso tra le orecchie. -Non iniziare con le tue prediche, mi sono tagliata mentre stavo preparando il pranzo di cui avresti dovuto occuparti tu!- lo rimbrottò, mettendo il broncio.
"Perché dev'essere sempre così insopportabile?" pensò indignata lanciandogli uno sguardo truce. "Possibile che trovi sempre da ridire qualsiasi cosa io faccia?"
Il demone volpe si avvicinò a lei mugugnando qualcosa sul fatto che veniva sempre picchiato ingiustamente, facendola sedere su una sedia lì vicino e osservandole la mano. -Non è nulla di grave, basta metterci un cerotto e guarirà in poco tempo.-
Nanami fece per alzarsi e andare a prenderlo, ma Tomoe la fermò. -Resta ferma lì, ci penso io.- le ordinò in tono più morbido, tornando subito dopo con una garza bianca. Si inginocchiò davanti a lei, prendendole con delicatezza la mano tra le sue e iniziando ad avvolgere lentamente la garza attorno al dito.
"Incredibile come nonostante gli artigli riesca ad avere un tocco così leggero..." pensò Nanami sentendo un gran calore provenire dalla mano che il suo famiglio stava medicando.
La ragazza arrossì di colpo, agitandosi sulla sedia.
-Ecco fatto- proclamò Tomoe, rialzandosi in piedi. -Ehi, non ti sarai mica presa anche la febbre?- le chiese subito dopo, vedendo che la sua mistress era tutta rossa.
-N-non è nulla- balbettò lei agitando le mani davanti a sé e rischiando quasi di cadere dalla sedia.. -E' solo che sembrava che stessi per farmi la proposta di matrimonio, inginocchiato com'eri!- esclamò, sistemandosi più volte una ciocca di capelli dietro l'orecchio e ridacchiando nervosa.
Tomoe si irrigidì di colpo, scuro in volto. -Non c'è pericolo che lo fosse, non mi mischierei mai con una debole umana.- La sua voce era fredda e dura come il marmo, agghiacciante quasi come nei momenti in cui era infuriato.
Gli occhi di Nanami diventarono grandi per lo stupore dovuto alla serietà della voce del suo famiglio e per la rabbia all'ennesimo rimprovero ingiusto che aveva ricevuto.
"Come può continuare a trattarmi così nonostante sappia benissimo ciò che provo per lui?! E' davvero un idiota senza cuore!"
-Ma certo, in fondo io non sono altro che una banale, goffa e inutile umana.- gli disse con una calma che presagiva la tempesta. Si alzò di scatto in piedi, togliendosi bruscamente in grembiule bianco che aveva addosso e dirigendosi a passo spedito verso il corridoio. -E visto che sono una semplice umana incapace non avrai problemi a gestire il tempio da solo per un po' di tempo!- gridò, mettendosi a correre senza voltarsi indietro.
-Nanami!- la chiamò Tomoe, allungando la mano. Nella sua mente comparve per l'ennesima volta l'immagine di Mikage l'ultima volta che l'aveva visto, quando aveva detto che sarebbe andato in città per un po' di tempo. Erano passsati più di ventun'anni da allora, e non era più tornato.
"No... non posso perdere anche lei!" rifletté in preda al panico, precipitandosi a cercarla. Mise a soqquadro tutto il tempio da cima a fondo perlustrando le camere, il ripostiglio, la sala da pranzo, il salotto e salendo perfino sopra il tetto, ma della dea non c'era traccia. Come aveva fatto a sparire così in fretta?
-Mizuki!- esclamò, quando vide l'altro famiglio che se ne stava spaparanzato sul pavimento a bere del sake. -Hai visto dov'è andata Nanami?-
Il serpente bianco si sollevò sui gomiti guardandolo con aria beffarda. -E perché dovrei dirtelo? In fondo sei stato proprio tu a farla scappare, idiota di una volpe. Sai, a volte mi chiedo se ti comporti da stupido o se lo sei veramente...- 
In un istante si ritrovò schiacciato contro la parete, con delle minacciose fiammelle bluastre a pochi centimetri dal suoi occhi verde acqua. -Giuro che se non me lo dici immediatamente stasera per cena ci sarà del serpente flambé appena catturato.- gli sibilò Tomoe all'orecchio con espressione malefica.
Mizuki emise un verso stridulo, cercando di allontanare il demone volpe da sé. -Va bene va bene, tieni giù quelle maledette zampacce dalla mia pelle delicata!- gridò, portandosi a distanza di sicurezza. Solitamente contava sul fatto che il demone volpe non lo avrebbe ferito per non far arrabbiare ulteriormente Nanami, ma se il problema era proprio lei non poteva essere certo di avere la completa incolumità. -Ad ogni modo...- aggiunse con un sorriso sornione, -sei davvero sicuro di volerlo sapere?-
Vedendo lo sguardo inceneritore che l'altro famiglio gli stava indirizzando, si affrettò a continuare infilando le mani nelle ampie maniche del suo kimono bianco decorato con linee azzurre. -Sai com'è, visto che tu non fai altro che respingerla e trattarla in malo modo ha preferito andare da qualcuno che l'apprezza maggiormente.-
-Giuro che se quel bastardo di Kurama osa metterle le mani addosso io...- sibilò Tomoe uscendo dalla stanza pronto a precipitarsi nell'appartamento del tengu-rock star, ma venne bloccato dalla voce palesemente compiaciuta di Mizuki.
-Oh no, non è andata affatto da lui.- Fece una breve pausa durante la quale guardò Tomoe negli occhi con aria di sfida. -Ma sul monte Kurama.-
Tomoe strinse le mani fino a farsi sbiancare le nocche. "Questa è la volta buona in cui farò sparire quel maledettissimo tengu dalla faccia della terra" pensò. Non avrebbe permesso a Jirou di portargli via Nanami. Aveva persino osato dichiararsi spudoratamente a lei quando credeva di essere spacciato a causa della bestia del tuono, e Nanami era ben conscia dei suoi sentimenti. "Devo impedirle anche solo di raggiungere quella montagna!"
L'attimo dopo era già sparito sul suo carro, in direzione del monte Kurama.
-Eh caro mio...- sospirò Mizuki divertito osservando il cielo mentre si portava alle labbra un'altra ciotolina di sake. -E' inutile fingere, sei follemente innamorato di lei.- 
Un fiore di ciliegio rosa acceso con piccole venature biance si staccò dall'albero lì vicino scendendo lentamente fino a posarglisi sul kimono, e il serpente bianco lo prese delicatamente, annusandone il profumo. -Ma ormai temo che sia sfuggita anche dalle tue mani.- mormorò amaramente, lasciando cadere il fiore a terra.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kamisama Kiss / Vai alla pagina dell'autore: Shayleene