Note: Ringrazio dal profondo del cuore l'anima bella che mi ha promptato questi due prompt. Grazie, I love you *flip* Titoli molto meh, ma sapete: mancanza di fantasia -  e voglia di pensare a titoli più decenti.



Vuole vederlo.

[Prompt: Tyki non riesce a fare a meno di pensare a quel piccolo baro da quando a stretto il suo cuore tra le dita.]
[188 parole]
 
Si rigira quel bottone d’argento tra le dita da ore. Non riesce a dormire e non è certo di voler risposare.
Appena chiude gli occhi vede dietro le palpebre i due specchi argentei del piccolo Esorcista – e quasi sente ancora tra le dita il calore del cuore palpitante che gli ha strappato.
Un sospiro scivola tra le labbra carnose del portoghese mentre si porta gli avambracci sugli occhi, rimanendo steso prono sul materasso – le lenzuola scompostamente gettate addosso dalla giovane con cui ha trascorso quella notte.
Quel piccolo baro era molto più bello di lei.
Era puro e candido, un tenero angioletto innocente che tanto avrebbe desiderato macchiare. Un apostolo di Dio che per salvare i suoi compagni si è lasciato uccidere.
Stringe il bottone nel pugno e si morde la lingua in un impeto di rabbia: vuole rivederlo, dannazione.
Maledetto Allen Walker, che è riuscito a incastrare addirittura il Piacere stesso.
Osserva la bella donna che gli cammina incontro e che si siede sulle sue gambe. È bella, ma non è lui.
L’ultimo pensiero prima di baciare il collo della donna è che – maledizione - vuole vederlo.


 

Fa male.

[Prompt: Lavi non riesce ad essere solo uno spettatore imparziale con quel ragazzino albino dal peso enorme sulle spalle. Quindi non può fare a meno di aiutarlo, anche se questo significa far finta di poter prendere il posto di un certo Noah.]
[274 parole]
 
In diciotto anni di vita, Lavi non si era mai chiesto perché i Bookman non devono provare emozioni. Certo, all’inizio era stato difficile… ma poi aveva imparato ed era riuscito a rimanere impassibile davanti a ogni cosa.
Quarantotto identità diverse erano riuscite in questo intento, ma più passava il tempo più Lavi si ripeteva che la quarantanovesima era… “difettosa”.
-Ah… - ansima, il piccolo Allen, stringendo tra le mani i suoi capelli rossi e gettando la testa all’indietro, lasciando il collo in balia della labbra dell’apprendista di Bookman.
I suoi gemiti sono musica per le orecchie di Lavi, che li ha memorizzati tutti dal primo all’ultimo – questo è uno dei momenti in cui ringrazia la fantastica dote dei Bookman.
Allen continua a gemere e ad ansimare mentre si inarca con la schiena, gli occhi socchiusi e liquidi per il piacere, e Lavi fa scivolare le labbra lungo il petto pallido del ragazzino.
Chiude gli occhi, Lavi, abbandonando il “Bookman” e restando soltanto “Lavi” – per qualche ora può permetterselo, almeno finché è chiuso in quella stanza insieme al piccolo Allen – e tutto sembra perfetto.
-…T… Tyki… -
La perfezione si frantuma nel sentire quella quattro lettere e “Bookman” osserva “Lavi” piangere in silenzio perché fa male.
Fa male sapere che non potrebbe mai amarlo davvero.
Fa male sapere che Allen non lo ama.
Fa male sapere che “Lavi” è solo un sostituto.
Per questo, quando uscirà da quella stanza, indosserà di nuovo la solita faccia da Stupido Coniglio.
Tornerà a essere solo “Bookman”, mentre “Lavi” raccoglie i cocci di un cuore che non dovrebbe avere andato in frantumi per l’ennesima volta.
E questo fa male.




D.P.P.: Deliri Post Partum
Sono tornata dopo millenni nel fandom da cui sono partita. Ditelo, vi sono mancata!
*le lanciano pomodori in faccia*
Okay. Ehm. La colpa non è mia ma è tutto merito di questi prompt meravigliosi.
...Siete liberi di uccidermi e/o mandarmi via a calci *indossa armatura*
Però mi fareste tanto felice se lasciaste commenti/recensioni/insulti/minacce.
Adieu

Maki