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Autore: anna__97    17/11/2015    0 recensioni
Anne è stata costretta a subire le intemperie di una vita bastarda, una vita che ha deciso di punirla per aver vissuto "serenamente" fino a poco tempo fa. Anticipo già da ora che parlerà molto di se stessa nel primo capitolo, ma nei prossimi arriverà a conoscere realmente l'amore e tutte le sue sfaccettature. Non è la classica storia semplice e felice, potrebbe avvicinarsi a ciascuna delle vostre storie.
Di sicuro si avvicina alla mia.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Anne, penso sia l'unica cosa che so per certo di me stessa. Ho 18 anni e mi sono trasferita da poco più di un anno a Londra. Vivevo nella mia bellissima New York con la mia famiglia, le mie certezze e la mia ingenuità. A questo punto direte -"Che gran rottura di palle!"-. Beh, non potrei essere più d'accordo!
Cominciamo dal principio, così capirete man mano (o almeno lo spero).
Quando avevo pochi giorni mia madre ha deciso che, per la sua e per la nostra serenità, doveva lasciare definitivamente mio padre. Mio padre ha avuto un'infanzia terribile, un padre alcolizzato che diventava violento nei confronti di moglie e figli.. Penso sia questo uno dei motivi che l'hanno portato ad avere problemi di alcolismo e ad essere un padre assente. Mia madre ha faticato tanto per aiutarlo, ma in alcune situazioni si arriva a un punto di non ritorno, questa era una di quelle situazioni. Lui, a quanto mi hanno raccontato, ha cercato di essere minimamente presente per noi quando eravamo piccole, ma mia madre non si è mai fidata ciecamente di lui e io le do ragione. Lui si è poi trasferito a Philadelphia, l'ho rivisto per la prima volta 11 anni fa per una questione sanitaria; abbiamo passato una bella settimana insieme ed è lì che ho conosciuto la sua compagna e i suoi cani, che sembrava amasse più di noi. Dopo quell'occasione non l'ho più visto per molto tempo; abbiamo litigato varie volte fino a un distacco completo perché lui rifiutava il dovere di padre che effettivamente gli spettava, ho imparato a diventare forte anche per mia sorella. In tutto questo non ho menzionato chi realmente mi ha fatto da padre, il compagno di mia madre! Si sono conosciuti quando io avevo un anno e mezzo e si sono innamorati quasi subito l'uno dell'altra, ma non starò quì a parlare dell'intera storia della loro vita perché non mi basterebbero mille mani per poterlo fare. Mio padre (intendo chi mi ha cresciuto) aveva già 4 figli da relazioni precedenti e dopo 4/5 anni ha avuto un'altra bambina da mia madre; siamo cresciuti come una famiglia vera e propria nonostante le reazioni contrastanti dei miei nonni, che hanno sempre visto mia madre come la cenerentola di casa. Tra varie difficoltà ce la siamo sempre cavata, ma per motivi finanziari ci siamo dovuti trasferire a Londra. Adesso siamo anche più vicini ai figli di mio padre e ne sono molto felice, però io sono sempre stata legatissima alla musica e alle tradizioni del luogo in cui vivevo.. Come diavolo potevo anche solo pensare di potermi abituare a una vita completamente diversa e lontano dalla famiglia di mia madre? Loro non hanno preso bene il nostro trasferimento, preferisco riassumere questo anno in poche righe:
ci siamo trasferiti, ho instaurato pochi rapporti amichevoli perché sono una persona timidissima e molto introversa e nella nuova scuola sono durata solo due mesi. Durante questo anno abbiamo avuto dei normalissimi problemi finanziari, come è normale per chi si trasferisce molto lontano da casa. Mio padre ha iniziato a lavorare in un impresa e ci stiamo rimettendo in piedi! Le cattive notizie ovviamente ci sono state, mi hanno portato a chiedermi chi sono realmente e perché sono fatta in questo modo. Appena sono arrivata a Londra ho avuto il tempo di 10 giorni per essere distrutta: mio padre aveva appena scoperto di avere il cancro.
Ho ingoiato il dolore e il rancore nei suoi confronti e abbiamo iniziato un nuovo rapporto limitandoci a telefonate in cui tentavamo di essere noi stessi.
L'anno passa velocemente tra alti e bassi e arriva l'estate con le sue nuvole nere.
A luglio ho perso la mia nonna materna, colei che rappresentava IL punto di riferimento, colei che mi ha anche fatto da madre. Ho pianto all'infinito e piango ancora oggi. Quel momento di distruzione ha portato me e mia sorella alla decisione definitiva di andare da nostro padre:
lo abbiamo trovato in condizioni abbastanza brutte, siamo arrivate al limite della sopportazione emotiva. Tutto ciò ci ha rese più forti, ma io non so più cosa significhi realmente voler bene a una persona, non so più se ciò che sono o ciò che faccio sia giusto o sbagliato.
Ora vi chiederete -"Perché questo monologo?"-. Beh, questa è un introduzione alla mia vita.
Mi chiamo Anne e non capisco più chi sono.
Solo la musica potrà salvarmi.

Ciao a tutti! Non è la prima volta che provo a scrivere una storia e ad arrivare alla conclusione.. Questa storia, però, mi tocca molto da vicino e ci tengo in particolar modo. In questo capitolo ho introdotto Anne e i suoi mille casini. So che è un introduzione abbastanza pesante, ma quando immagino la storia nella mia testa non la immagino diversamente da come l'ho scritta. Spero voi possiate apprezzarla e capirla quanto me. Accetto consigli e spero di ricevere almeno una piccola recensione, giusto per capire se ciò che scrivo ha senso per gli altri come ha senso per me. Vi ringrazio in anticipo, anche se non mi calcolerete :D AL PROSSIMO CAPITOLO! :)
   
 
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