Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: ChelseaH    17/11/2015    4 recensioni
Dove Harry e Louis pensano di non poter essere più incompatibili di così, finché Louis non riesce a trascinare Harry nei proprio guai.
“Non rispondere. Dimenticati dell’erba. Aspetta, ho un’idea... ricominciamo da capo.”
Così dicendo uscì dal negozio, lasciò passare due minuti esatti di orologio e rientrò.
“Buongiorno, sono Louis Tomlinson, sono qui per un colloquio,” disse allungando una mano verso Harry dall’altra parte del bancone.
“Tu sei pazzo,” disse Harry guardandolo come se fosse un alieno. “E comunque da dove vieni con quell’accento così marcato?”
“Donny.”
Harry lo fissò interrogativo.
“Doncaster,” ripeté usando il nome completo della cittadina dalla quale veniva. “Non l’hai letto sul mio curriculum? Sono abbastanza sicuro di averci scritto ‘Doncaster, patria dei gloriosi Rovers’.”

[Harry/Louis]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DANCE INSIDE

What makes the one to shake you down?
Each touch belongs to each new sound
Say now you want to shake me too
Move down to me, slip into you 



Epilogo
Un anno e mezzo dopo
 
“Ricordami perché lo stiamo facendo,” sbuffò Louis mentre Harry gli sistemava il cravattino e gli dava un’ultima stirata alle maniche della giacca con le mani.
“Perché è uno dei nostri più cari amici,” gli sorrise Harry dandogli un bacio sulla fronte.
“Sappi che appena il parroco chiederà se c’è qualcuno che si oppone a questa unione, mi alzerò e urlerò al mondo tutta la mia indignazione.”
“Si può sapere cos’hai contro ai matrimoni?”
“Contro ai matrimoni in generale, nulla. Contro ai matrimoni prematuri? Tutto. Spiegami perché una persona dovrebbe sposarsi a questa età.” Harry scrollò la testa sconsolato, sospirando sonoramente. “No, Harold, non mi inginocchierò davanti a te non appena riuscirai ad acchiappare il bouquet anzi, sappi che ho diffidato Sophia dal lanciarlo dalla tua parte.”
Harry si lasciò andare a un altro respiro sconsolato, era una conversazione che avevano affrontato decine di volte negli ultimi mesi, ovvero da quando Liam si era presentato sullo zerbino di casa loro con aria trionfante perché Sophia gli aveva detto il fatidico , dopo circa sei mesi che si erano rimessi insieme. Sulle prime Harry aveva tentato di convincere Louis che sarebbe stato meraviglioso mettere in piedi un doppio matrimonio, un po’ come quello di Brittana e Klaine in GleeDavvero, Styles? Già che ci sei perché non ti sposi con te stesso come ha fatto Sue, visto che Glee ti ispira così tanto! Poi aveva deciso di volere un matrimonio tutto suo, e visto che sarebbero stati troppo impegnati ad aiutare Liam con i preparativi, la cosa più romantica di tutte sarebbe stata che Louis gli facesse la proposta proprio al matrimonio dell’amico – Non essere ridicolo, e poi spiegami perché dovrei essere io a fare la proposta fra i due. Al che Harry se ne era uscito con un Allora sposami e basta offeso ma sincero, che aveva lasciato Louis senza parole, probabilmente per la prima volta in tutta la sua vita. Ma no, Louis non ne voleva sapere, continuando a sostenere che un pezzo di carta non avrebbe cambiato nulla fra loro. Harry aveva tentato di spiegargli che non gliene importava niente del pezzo di carta in sé, ma che sarebbe stato proprio bello avere un matrimonio tutto loro.
“Hey, stiamo aspettando solo voi due, Liam si sta innervosendo,” Niall aveva fatto capolino dalla porta e Louis lo afferrò per la mano e lo trascinò fuori, prima che potesse trovare qualche altro argomento a difesa della sua smania di matrimonio.
Insieme a Niall raggiunsero Zayn – non riuscendo a scegliere fra loro, Liam aveva finito col nominarli tutti e quattro testimoni – e quando si unirono all’amico vicino all’altare, Harry avrebbe voluto piangere di commozione. Era tutto perfetto, quella piccola chiesetta alla periferia di Londra, tutte le persone più care a Liam e Sophia in piedi ad attendere l’ingresso della sposa. Liam brillava di luce propria e Louis accanto a lui aveva smesso di fare il Brontolo della situazione e si stava commuovendo a sua volta, riusciva a leggerglielo chiaramente negli occhi.
La cerimonia fu meravigliosa, Sophia resistette meno di dieci minuti senza piangere e anche Liam verso la fine aveva gli occhi lucidi. Lo stesso valeva per Niall, che da quando si era lasciato alle spalle le sue tresche rovina vita e aveva trovato qualcun altro per cui perdere la testa, aveva tirato fuori il suo lato più romantico - che come Louis amava sottolineare era perfino peggio di quello di Harry, e che il cielo li aiutasse. Anche Zayn era evidentemente commosso, e Harry avrebbe potuto giurare che stesse facendo sforzi immani per impedire ai propri occhi di diventare lucidi, e che lo stesse facendo solo per evitare prese in giro non appena la cerimonia fosse finita. Harry seguì la traiettoria dello sguardo dell’amico e si ritrovò a stringere la mano di Louis quando notò che il suo sguardo era fisso su Perrie, seduta nella terza fila di panche di fianco a Jude, la ragazza di Niall. Ancora non riusciva a credere che Zayn avesse messo la testa a posto, perfino lui a un certo punto aveva iniziato a pensare che per gli Zerrie, come li chiamava Louis, non ci fosse proprio speranza, e invece all’ennesimo tira e molla – dopo che Perrie gli aveva detto di sparire per sempre, e dopo due mesi di totale assenza di contatti fra i due – Zayn si era presentato alle due di notte bussando sonoramente alla loro porta tirandoli giù dal letto e svegliando i loro vicini, il tutto perché aveva capito che la sua vita senza Perrie non aveva senso, parole sue.
Era strano pensare che quando era sbarcato a Londra ormai più di due anni prima le vite di tutti quanti loro erano confusionarie e costellate di piccoli drammi quotidiani, mentre ora tutti e cinque sembravano avere trovato il loro posto nel mondo e la persona con cui condividerlo.
Louis gli strinse a sua volta la mano, in una specie di codice morse tutto loro che stava a significare sono qui di fianco a te e lo sarò per sempre.
 
***
 
Louis ci avrebbe scommesso la vita, e le vite di tutte le persone a lui più care, sul fatto che in qualche maniera Harry sarebbe riuscito a mettere le mani per primo sul bouquet di Sophia, e infatti ora glielo stava sventolando in faccia tutto fiero di se stesso mentre guidavano verso il ristorante che Liam e Sophia avevano scelto per il ricevimento - che si trovava all’interno di una cascina rimodernata che aveva uno splendido giardino che dava su un boschetto.
“Se non la smetti di agitarmi quel coso in faccia, finiremo per fare un incidente,” sbuffò afferrandogli il bouquet dalle mani e buttandolo con malagrazia sul sedile posteriore.
“Sei solo geloso perché l’ho preso prima di te.”
Louis sbuffò di nuovo ma non era molto sicuro di riuscire a tenere in piedi quella recita ancora per molto. Harry era semplicemente troppo tenero con il suo entusiasmo, e lui troppo innamorato, ma doveva resistere all’impulso di accostare all’improvviso sul ciglio della strada e di dirgli tutto ciò che aveva da dirgli. Poche ore, mancavano solo poche ore alla fine di quella giornata e Harry avrebbe avuto tutto ciò che sembrava desiderare, ma fino a quel momento Louis doveva costringersi a mantenere un contegno e fingere irritazione.
Quando arrivarono alla cascina scoppiarono entrambi in una sonora risata, quando videro su una delle vetrate esterne un adesivo appiccicato che aveva disegnato sopra un quadrifoglio e la scritta Nialler Irish Craft. Circa tre mesi dopo l’incidente, Niall non era più riuscito a tenersi dentro quel peso e aveva raccontato tutta la verità allo zio di Zayn, che per ricompensarlo dell’onestà e del duro lavoro che aveva fatto fino a quel momento, si era offerto di aiutarlo ad aprire una propria attività. Niall aveva deciso di buttarsi sull’artigianato irlandese e aveva anche avuto un discreto successo. Liam si era rivolto a lui per le bomboniere e a quanto pareva il ragazzo si era quindi sentito in diritto di farsi un po’ di pubblicità, già che c’era. Liam invece era passato a fare lavoro d’ufficio per l’agenzia di organizzazione eventi per la quale lavoravano anche lui e Harry, mentre Harry era stato contattato dal fotografo che aveva conosciuto tempo prima via Eleanor che gli aveva proposto di fargli da stylist per i suoi servizi fotografici. Lui invece si era lasciato sballonzolare da un lavoro all’altro, fino a quando non aveva trovato un posto all’interno della redazione di una casa editrice di fumetti, e per una volta era riuscito a resistere più di quattro mesi nello stesso posto. La loro nuova situazione lavorativa aveva permesso a lui e Harry di cercarsi un’altra sistemazione, una che non comportasse gite nello scantinato solo per fare il bucato e che non sembrasse una sistemazione da studenti squattrinati. Avevano trovato questo delizioso appartamento a Chelsea - delizioso ovviamente era stato l’aggettivo usato da Harry non appena ci era entrato e Louis aveva capito dallo sguardo dell’altro che quella sarebbe stata la loro nuova casa – ed era stato assolutamente meraviglioso imbarcarsi in quella nuova avventura con Harry. La prima notte dopo aver firmato il contratto avevano dormito a lume di candela accucciati in un sacco a pelo, e i giorni a seguire li avevano passati a ridipingere i muri e arredare insieme una stanza dopo l’altra. Avevano mantenuto per altri due mesi anche l’altro appartamento, visto che avevano bisogno di un posto completamente funzionante almeno per dormire e sistemarsi per andare a lavorare, ma la verità era che quel sacco a pelo li aveva ospitati molto spesso perché quella ormai era casa loro.
“È tutto così bello, non riesco a credere di aver avuto l’onore di aiutare a organizzare tutto questo,” Harry gli stava strattonando la manica indicandogli le decorazioni che abbellivano il lungo gazebo disposto in giardino, sotto al quale c’erano posizionati i tavoli che dovevano ospitare gli invitati per il resto della giornata. Guardando la luce negli occhi di Harry, Louis comprese che non sarebbe mai riuscito ad arrivare a sera fingendo di non avere un segreto letteralmente nascosto nella tasca dei pantaloni.
“Ti devo parlare,” gli disse e senza aspettare risposta lo prese per mano e lo trascinò al riparo del boschetto, lontano da occhi indiscreti. Harry ora lo stava fissando con una leggera punta di preoccupazione negli occhi. “Non fare quella faccia,” gli ingiunse.
“Sei molto strano oggi, più del solito intendo,” osservò Harry grattandosi la testa come se stesse cercando di risolvere un puzzle complicato.
“Harold... sappi che non mi inginocchierò e che non ho nessuna scatolina da aprire al rallentatore perché era troppo ingombrante da tenere in tasca. Non hai idea di quanto siano inaccurati i film a riguardo, dai sul serio... come fai a tenere in tasca una dannata scatolina senza che nessuno se ne accorga? Comunque... tieni.”
Così dicendo Louis lo tirò fuori dalla tasca e lo porse a Harry.
Era un anello color argento, largo, sulla cui superficie c’era incisa un’ancora la cui corda formava una ‘L’. Harry lo prese e se lo rigirò per un istante fra le mani, poi alzò lo sguardo verso di lui con gli occhi pieni di stupore.
“E visto che ti conosco e so che stai per iniziare a piagnucolare sul fatto che dovremmo averli uguali e blablabla, questo è il mio. Tieni, fai finta di darmelo.”
Harry gli prese dalla mano anche il secondo anello, identico al primo con la sola differenza che la corda formava una ‘H’.
“Dunque?” lo sollecitò Louis impaziente.
Harry finalmente sorrise e Louis non aveva mai visto un sorriso così immenso e radioso in tutta la sua vita. Un istante dopo le labbra di Harry erano sulle sue, mentre le sue mani cercavano la sua mano sinistra e gli infilavano l’anello.
“Sì, lo voglio,” gli sussurrò poi il ricciolino a fior di labbra e Louis lo attirò a sé con forza.
  
FINE.

NOTE.

Ed è giunta la fine e mi ha fatto stranissimo rileggere questo epilogo che ho scritto mesi fa. Questa storia era partita con una trama estremamente angst, in cui Harry e Louis si ritrovavano a essere coinquilini per caso - come è stato - ma dovevano impiegare molto ma molto più tempo e fatica a trovare il loro happy ending. A dirla tutta, Harry doveva innamorarsi follemente di Louis, che però era un tossico con tutta una serie di problemi, che preferiva passare le sue giornate a farsi di roba strana col suo compare Zayn piuttosto che badare a lui. Capite quanto sia uscita dai binari, semplicemente non ce l'ho fatta e questi Louis e Harry hanno preso la loro strada e insomma, chi sono io per mettermi in mezzo? Dall'angst al fluff più puro, non ci credo nemmeno io perché credetemi... non ho mai scritto niente di così "latte alle ginocchia" in tutta la mia vita. 
I luoghi di Londra che hanno fatto da sfondo alla loro storia esistono tutti e li potete trovare esattamente dove li ho descritti - anche se potrei non essere stata esattamente fedele in tutto, visto che lo skatepark di southbank alle otto di sera è più affollato che alle due del pomeriggio, per dirne una - e sono luoghi a cui sono personalmente parecchio affezionata, e quindi li ho resi un po' protagonisti insieme a loro.

Per chiudere, volevo ringraziare di cuore ogni singola persona che ha letto questa storia, che l'ha commentata, che l'ha messa nelle storie preferite o seguite. Grazie di cuore, davvero <3
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ChelseaH