Holding Hands

Diede un calcio al bidone grigio che rotolò fino a qualche metro di distanza.
Dire che fosse infuriata era un eufemismo.
Lo stava aspettando da circa mezz’ora e quell’idiota non si era ancora presentato!
Stava per girare i tacchi e andarsene, quando sentì qualcuno urlare il suo nome:
“Chris! Chris! Mi dispiace! Mi dispiace!”
L'idiota le arrivò di fronte tutto affannato.
"Mi dispiace!” Ansimò.
Accidenti a Red!
Suo fratello lo aveva trattenuto tutto il tempo solo per parlare dei suoi videogiochi preferiti!
“Finalmente sei arrivato! È mezz’ora che ti aspetto!” Sbottò lei facendolo tremare. Quando Chris si arrabbiava, faceva veramente paura.
“Mi dispiace! È tutta colpa di Red!” Si giustificò lui.
“E che avrebbe fatto questa volta?” Domandò lei con una strana aura intorno.
Sentì i brividi dietro la schiena: se le avesse detto che aveva passato tutta l’ora precedente a parlare di videogiochi, ah, lì sarebbero stati dolori.
“Allora?” Chiese spazientita Chris.
“Ah… Beh… Ecco..” Cercò di trovare una scusa in tempo lui.
La ragazza sospirò.
“Non fa niente, andiamo Gold” Lo interruppe lei, girandosi e incamminandosi.
Gold per poco non saltò di gioia. Corse verso di lei e le prese la mano. Crystal arrossì come un pomodoro.
“C-c-cosa stai facendo?” Chiese ancora più rossa.
“Ti tengo la mano! Green ha detto che alle ragazze piace essere prese per mano” Spiegò lui abbozzando un sorriso.
Crystal lo guardò e sospirò girandosi verso l’ingresso del laboratorio del professor Elm, chiedendosi perché non gli avesse già rifilato un pugno in testa.
Si voltò nuovamente a guardarlo mentre un sorriso inconscio increspava le sue labbra.
Forse -ma solo forse- avrebbe anche potuto perdonarlo.