Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Rimiesse    19/11/2015    2 recensioni
La guerra ninja è finita da poco ed Ino si ritrova a fare i conti con il dolore della perdita di sua padre ed un forte senso di inadeguatezza.
Troverà mai qualcosa capace di riempire il vuoto che ora sente nel suo cuore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ah, che rottura!

Ino porse alla signora che aveva dinanzi un bel mazzo di fiori, gialli come il sole. La ringraziò gioiosa ma come la cliente si chiuse la porta alle spalle, il sorriso di Ino si trasformò in una smorfia.
Era davvero difficile ostentare felicità quando chiunque avessi davanti ti fissava con gli occhi carichi di compassione.
Guardò l'orologio. L'orario di chiusura era passato già da un bel pezzo.
«Un giorno o l'altro ti troveremo in negozio a mangiare fiori per cena!» si sentì rimproverare da suo padre.
Si avviò verso la porta e voltò il cartello da "Aperto" a "Chiuso" per poi chiudere tutte le tapparelle e far calare il buio sul negozio.
Erano passate già diverse settimane dalla fine della guerra. Un tempo che poteva bastare per guarire dalle ferite fisiche ma non abbastanza per alienare le perdite.
Ino ancora, alle volte, sentiva la voce del padre così forte e chiara da farle sembrare che lui fosse ancora lì, accanto a lei.
Infilò il cappotto ed uscì dal negozio.
C'era diversa gente a spasso per le vie di Konoha. Il villaggio stava riprendendo la sua quotidianità.
Ino stessa aveva deciso da poco di riaprire il negozio di famiglia. Sua madre non era stata pienamente d'accordo ma Ino aveva sentito il bisogno di farlo.
Aveva ereditato la passione dal padre e come lui Ino amava passare il tempo nel negozio dopo i suoi allenamenti. Stare in mezzo alla gente, ascoltare le loro chiacchiere, dare loro consiglio, la aiutava a rilassarsi.
E mai come in quel periodo Ino aveva estremo bisogno di rilassarsi.
In lontananza scorse Choza ma fu felice di vederlo svoltare in una strada secondaria.
Non che ce l'avesse in qualche modo con lui ma era ancora scossa dall'ultima sua visita.
Choza si era presentato al negozio, il giorno stesso della sua riapertura, ma la sua visita era durata poco. Come l'aveva vista era scappato dal negozio in lacrime.
Per lui perdere i suoi due migliori amici era stato doloroso quanto per Ino era stato perdere il padre e lo zio.
Ed anche con Choji la situazione era pressoché identica. Quando si incontravano era abbastanza evidente che il ragazzo si sentisse in imbarazzo verso lei e Shikamaru. Ino aveva provato a ripetergli più volte che lei era molto felice che almeno lo zio Choza fosse sopravvissuto ma Chojii aveva più sentimenti che ciccia e per questo stava male anche per i suoi amici.
Senza essersene accorta, nel suo camminare, aveva raggiunto il cimitero.
All'inizio, ogni sera, Ino portava un mazzo di fiori sulla tomba del padre, ma dopo aver sognato lo stesso che la rimproverava di starlo annegando nei fiori, aveva in parte perso quel vizio.
Quando raggiunse la tomba del padre e di Shikaku, scoprì che c'era già qualcuno a farli visita.
Shikamaru era lì con il vento che gli muoveva il codino.
In quella maledetta guerra potevo perdere anche lui. Si ritrovò a pensare Ino mentre lo osservava.
La sensazione di impotenza di quei momenti la attraversò come se fosse ancora laggiù, a guardarlo morente tra le braccia di Chojii.
Non avrebbe mai smesso di ringraziare Sakura e Naruto per averlo salvato da morte certa.
Non poteva nemmeno immaginare cosa ne sarebbe stato di lei se avesse perso anche Shikamaru.
Gli si avvicinò. Shikamaru non si accorse di lei finché non gli fu accanto.
«Ino!» esclamò, affrettandosi a strofinarsi gli occhi per asciugarli.
«Non mi dire che ti è entrato un fiocco di neve negli occhi.» commentò Ino, cercando a sua volta di trattenere le lacrime.
Durante il funerale, quando per lei il dolore era stato così forte da toglierle il respiro, Shikamaru l'aveva stretta forte a sé e le aveva sussurrato parole di conforto, aiutandola a calmarsi.
Ora si sentiva in dovere di sdebitarsi, cercando di mostrarsi più forte.
«Che rottura che sei.» Le rispose Shikamaru.
Rimasero qualche secondo in silenzio a fissare le due tombe, ai loro piedi.
Chi si sarebbe mai immaginato che dopo Asuma, il loro sensei, avrebbere perso così presto anche i loro genitori.
«Stamattina è passata in negozio Kurenai con la sua bimba...» si mise poi a raccontare Ino: « E' davvero bellissima. Mi ha pure sorriso. A quanto pare giá le piaccio.. Non che ci sia da stupirsene, io piaccio a tutti!»
Shikamaru le lanciò una delle sue occhiate scocciate ed Ino accennò un sorriso.
Era bello rivedere qualcosa di solito e quotidiano.
Poi però venne di nuovo attraversata da una fitta di malinconia.
«Povera piccola...» commentò: «Lei non avrà nemmeno un ricordo di suo padre che le sorride orgoglioso.»
Provò a trattenersi, non voleva di nuovo scoppiare a piangere davanti a Shikamaru; solo che non poteva proprio fare a meno di non pensare a quanto tutto ciò fosse ingiusto.
Quella bambina non aveva fatto nulla di male, perché allora le era toccato nascere già orfana di padre?
Asuma era stato un grande e coraggioso ninja, perché allora non si era meritato di poter rimanere accanto alla donna che amava ed alla loro figlia?
Suo padre e Shikaku si erano sempre battuti per il bene del villaggio, perché allora non avevano potuto invecchiare insieme a Choza?
Una lacrima le scivolò lungo la guancia senza che lei potesse far nulla per fermarla.
«Ino...» mormorò Shikamaru.
Di nuovo le sue braccia l'avvolsero e la strinsero forte a sé.
«Prima Asuma.» mormorò tra i singhiozzi Ino: « Poi i nostri genitori... poi quasi tu... »
«Io posso capire cosa stai provando, Ino. » le disse Shikamaru.
Ed era davvero così, loro stavano provando lo stesso dolore.
«Scusa.» sussurrò Ino mentre si lasciava cullare dal suo calore.
«Non scusarti, mendekouse!» le rispose lui.
Nel sentire quel nomignolo ad Ino scappò una risatina.
«Grazie, Shikamaru.» gli disse mentre sentiva il cuore cominciare a battere un po' più forte.
Si sentiva così al sicuro tra le braccia di Shikamaru.
«Meglio che torni a casa.» disse d'un tratto, affrettandosi a scostarsi dall'abbraccio, imbarazzata da quel pensiero.
«Ti accompagno.» le disse Shikamaru.
La parte razionale la esortò a rifiutare ma la risposta di Ino fu:
«Va bene.»
Si avviarono, cominciando a discutere su qualche sciocchezza ed il cuore di Ino si tranquillizzò.
Quando Shikamaru le parlò delle voci che giravano riguardo ad una possibile elezione di Naruto come futuro hokage, Ino si ritrovò a pensare al loro futuro.
Quello di Shikamaru sembrava così ben delineato. Grazie alla sua intelligenza sarebbe stato un perfetto consigliere per quell'irruento di Naruto.
Accanto a sé poi avrebbe avuto bisogno di una donna forte, di carattere e Temari sembrava perfetta per quel ruolo. Non che lei avesse dato segni eloquenti di interessamento verso di lui ma erano cose che una donna capiva senza troppe parole.
Al tempo stesso Ino non sapeva bene cosa Shikamaru provasse per la ragazza ma aveva imparato a conoscerlo abbastanza bene da sapere che piu' una cosa era una scocciatura per lui, più finiva per affezionarcisi.
Il suo futuro invece non le sembrava altrettanto certo.
Aveva una buona preparazione come ninja medico ma, per quando non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, non era di sicuro ai livelli di Fronte Spaziosa.
Per non parlare poi di come fosse messa sul fronte amoroso.
Sasuke era momentaneamente tornato a Konoha ma per tutti era abbastanza evidente che le sue intenzioni non erano di rimanerci e poi aveva già capito da tempo che per quanto lei lo avesse a cuore, non sarebbe mai riuscita a colmare il vuoto che lui provava.
Poi c'era Sai. Anche lui rispondeva ai suoi canoni di ragazzo ideale: figo e con un pizzico di mistero. Non le sarebbe per nulla dispiaciuto essere lei la ragazza capace di insegnargli cosa fosse l'amore.
Quel pensiero però non le scaldava più il cuore come faceva fino a qualche mese prima.
Provò di nuovo quel senso di incompletezza che aveva sentito quando si era svegliata dal tsukuyomi infinito e si era chiesta se davvero avere due bei ragazzi che combattevano per il suo amore fosse tutto ciò che lei desiderava dalla vita.
«Ino...»
La voce di Shikamaru la riscosse dai suoi pensieri.
«Tutto bene?» le chiese lui.
«Si.» rispose lei: «Mi ero distratta solo un momento, cosa mi stavi dicendo?»
«Che siamo arrivati a casa tua.»
Solo allora Ino si accorse di essere davanti alla porta di casa sua.
«Ah, già.» commentò con tono malinconico.
«Ino...» mormorò preoccupato Shikamaru.
«Sto bene.» disse lei anche se tutto ciò che desiderava in quel momento era di potersi gettare di nuovo tra le sue braccia.
«Buona serata, Shikamaru.» si affrettò a dirgli.
Fece per aprire la porta di casa ma Shikamaru la prese per il braccio, fermandola.
«Senti Ino...» cominciò a dire: «A me dispiace davvero pensare che tu stia male perché io... io... Ah, che rottura!»
La trascinò a sé e poggiò le sue labbra sulle sue.
Ino ne rimase talmente scossa da non avere nemmeno la forza di reagire.
Che stava succedendo?
Shikamaru si scostò.
«Beh, ecco...» commentò, senza riuscire a fissarla negli occhi.
Ino ritrovò la voce.
«Ecco... cosa?» gli chiese Ino: «Che significa tutto questo?»
«Eh, dai! Hai capito!» sbuffò l'altro.
«E' chiaro di no!» rispose Ino, scostando in malo modo la sua mano che ancora le teneva il braccio.
Shikamaru si grattò la testa.
«Sei davvero una gran seccatura...» le disse: «E' evidente che ti abbia baciato perché mi piaci.»
Mi piaci?
Ino si agitò. Shikamaru era un suo amico, un suo compagno di squadra. Erano praticamente cresciuti insieme.
Era evidente che anche lei provasse qualcosa per lui ma non in senso romantico, giusto?
Sentì le guance scaldarsi.
Shikamaru rialzò lo sguardo per incrociare il suo.
Nella profondità delle sue iride scure, Ino vide riflettersi i suoi stessi occhi. Sembravano di un azzurro più chiaro, più luminoso.
D'improvviso le fu chiaro cosa potesse davvero riempire il vuoto che ora provava.
Prese il volto del ragazzo tra le sue mani e poggiò le labbra sulle sue.
Shikamaru si irrigidì e quando lei si scostò le chiese:
«E questo come devo interpretarlo?»
«Mendekouse!» gli rispose Ino e poi lo baciò di nuovo.
Shikamaru le cinse la vita e ricambiò il bacio.

_________________________________________

Ciaooo :3
In realtà questa fanfiction l'ho scritta parecchi mesi fa ma oggi mentre facevo pulizie tra i miei appunti, l'ho ritrovata scritta su dei fogli e così l'ho riportata al computer.. xD
La shikaino rimane una delle mie coppie preferite di Naruto. Trovo che siano talmente diversi da completarsi e mi piace troppo l'idea che dopo aver provato un dolore così simile, abbiano finito per consolarsi a vicenda ^^
Grazie per aver letto :D

-Rimi


  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Rimiesse