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Autore: _petrichor_    19/11/2015    8 recensioni
Louis è il presidente di un po' tutto alla Royal.
Harry non sa scegliere i nicknames.
Eleanor ha un blog e Niall ha i capelli turchesi.
Tra pois e righe che fanno a pugni, troppo eyeliner nero e riviste per teenagers, Harry riuscirà a conquistare la sua cotta?
Ovviamente Larry
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologue.
 
Nella Royal High School si respirava eccitazione in ogni angolo, gli studenti erano emozionatissimi per il ballo di Primavera e ogni giorno pareva essere più luminoso. Gli uccellini cantavano, le ore di lezione volavano e persino il cibo della mensa sembrava più buono. Già in giro si parlava della futura reginetta del ballo e si scommetteva su chi avrebbe vinto la corona tanto agognata, e gli innamorati invitavano la propria metà al ballo. Era un periodo magico, quello, per tutti gli studenti.
Be’.                                           
Quasi tutti.
«Avevo detto che il tappeto avrebbe dovuto essere rosso Falun mentre questo è decisamente rosso di Persia!» un urlo acuto si diffuse per la palestra non appena Ashton, un ragazzetto brufoloso, mostrò la stoffa per il red carpet «Adesso il ballo sarà un fiasco per colpa tua, stupido biondo finto!»
«In realtà è natural–»
«Oh per l’amor di Dio, Ash, vedo la ricrescita lunga un chilometro!» sbottò aggiustandosi il ciuffo gellato a regola d’arte sul lato e «cambia questo tappeto, adesso. Deve essere tutto perfetto per il ballo del mese prossimo, TUTTO ASSOLUTAMENTE PERFETTO!». Prese un respiro profondo, calmando il battito accelerato e abbassando la pressione sanguigna. Poi «Eleanor» chiamò «preparami un tè che non sappia di piscio come quello dell’altra volta». La ragazza al suo fianco annuì, scomparendo subito dopo.
Luke in quel momento entrò con due cavalli bianchi nella palestra e Louis quasi non svenne alla vista degli animali. Vivi. «Luke avevo detto taralli non cavalli! Oh santo cielo ma devo fare tutto io qui? Che massa di incapaci» piagnucolò, passando una mano sul volto, frustrato.
Louis Tomlinson era il presidente del comitato del ballo e ciò non aveva assolutamente stupito gli alunni del Royal. Che si parlasse di feste, rappresentazioni teatrali, costumi, club glee, persino delle divise della mensa, Louis Tomlinson doveva avere l’ultima parola. Un metro e settantacinque di pura malvagità, ma soprattutto di buon stile che, a detta sua, mancava al 98% degli studenti di quell’istituto. L’unica che forse riusciva a salvarsi era Eleanor, la sua migliore amica-sbarra-assistente. Ancora qualcuno aveva dei dubbi a riguardo, in realtà.
Organizzare il ballo per Louis era, più che un compito, una vocazione. Come se fosse un dovere assegnatogli da qualcuno che da lassù gli avrebbe aperto le porte del successo solo se tutto fosse stato perfetto. Aggiustò la camicia blu a pois piccoli e bianchi e la tracolla color panna sulla spalla, dopodiché agitò il ciuffo e voltò le spalle alla palestra, allontanandosi a passo svelto verso il cortile.
Eleanor gli correva dietro con una tazza di tè fumante.
 
«Quindi mi stai dicendo che i fondi sono troppo pochi per un concerto Britney Spears?»
Ed, un ragazzo del penultimo anno rosso e grassoccio, annuì dispiaciuto e leggermente a disagio. «Il suo agente ha chiesto una cifra troppo esagerata per il nostro budget e noi..»
Louis sollevò una mano e quello s’ammutolì di colpo. «Sai leggere, Edward?»
Ed annuì e Louis sorrise. «Cosa c’è scritto qui?» chiese sventolandogli sotto al naso l’inserto in prima pagina del giornalino scolastico.
«Concerto di Britney Spears»
Con il suo migliore sguardo felino Louis, accarezzò il volto del rosso e «Allora perché ancora non vedo quella pazza di Britney cantarmi Toxic nel corridoio?» sbraitò facendo tremare il ragazzo.
Sarebbe stato tutto un disastro. Prima Ashton e il tappeto, poi Luke e i cavalli e infine Ed con Britney Spears. Louis voleva la sua Britney Spears.
Per fortuna esisteva Niall.
Un ragazzo dai capelli turchesi salutò calorosamente il tavolo attorno a cui Louis, Eleanor e il tizio rosso erano riuniti con altri partecipanti all’allestimento del ballo, sedendosi tra di loro e abbracciando il presidente con tanto di sonoro bacio sulla guancia.
«Grazie a Dio, Horan!» sospirò, asciugando una gocciolina di sudore dalla tempia «Hai chiesto alla preside se possiamo stampare i volantini in redazione?»
Il ragazzo annuì e «Calmati un po’, Lou» gli disse massaggiandogli le spalle tese «Hai bisogno di scaricare lo stress»
Louis convenne con Niall e affidò la sua cartellina rosa fluo a Eleanor, chiedendole di controllare che tutti i punti fossero stati rispettati, dopodiché in compagnia di Niall entrò in redazione per controllare il blog e rispondere alle recensioni del precedente articolo.
“Perché pois e righe fanno a pugni”
Aveva ricevuto centinaia di complimenti dai followers, rendendolo un po’ più orgoglioso del proprio lavoro. Scorse i commenti e rispose ad alcuni con uno smile, solo perché quel giorno si sentiva caritatevole, poi andò nei messaggi privati trovandone uno particolarmente interessante da “CaramellinaZuccherosa”
Sollevò un sopracciglio alla vista del nick e lesse il contenuto della mail.

Ciao Louis, sono un tuo grande fan.
Vorrei parlarti faccia a faccia di una cosa molto importante. Aspettami fuori dall’aula di arte a fine lezioni domani.
Grazie mille x.
 
«Oi, Nì»
«Mh?» Il ragazzo, che poco prima aveva la testa infilata nella stampante, alzò il capo prestando attenzione a Louis accigliato dietro lo schermo del pc.
«Ma chi cazzo sceglierebbe mai CaramellinaZuccherosa come nickname?»
 
Quindi Louis era fuori dall’aula di fotografia ad aspettare CaramellinaZuccherosa, e a dir la verità ancora non sapeva perché avesse accettato di incontrarla. Forse stava diventando una brava persona.
Rabbrividì al solo pensiero.
Eleanor era accanto a lui, la cartella con la “to do list” sotto al braccio mentre smanettava al cellulare, digitando ad una velocità impressionante.
«El» la richiamò, distratto.
La ragazza scoppiò la bolla di chewing-gum rosa e «mh?» fece, mettendo via l’aggeggio elettronico.
«Secondo te sono una brava persona?»
Eleanor lo guardò per un lasso di tempo indeterminato prima di «no» rispondere secca e tornare a messaggiare.
Louis tirò un sospiro di sollievo.
La campanella suonò stridula e una folla di alunni si riversò nei corridoi prima vuoti e noiosi. Louis adocchiò un paio di sandali con le calze e dei leggins color carne e quasi svenne se non fosse stato per Eleanor che gli aveva coperto gli occhi e sussurrato all’orecchio che andasse tutto bene.
Anche dall’aula di fotografia uscirono alcuni ragazzi. Louis li aveva già visti in giro per la scuola, non mancando di commentare “quelle ridicole chiome hipster” e “il gusto dell’orrido” di alcuni. Si appoggiò al muro sperando vivamente che CaramellinaZuccherosa fosse più normale di quella gente.
Anche se CaramellinaZuccherosa…. Gesù! Sarebbe già stato un miracolo se non avesse avuto una maglietta con un pony stampato sopra.
«Secondo te com’è?» gli chiese Eleanor, non guardandolo in faccia, troppo occupata a squadrare con occhio critico gli alunni della Royal.
Louis scrollò le spalle. «Per chiamarsi CaramellinaZuccherosa deve avere qualche problema, quindi immagino sia uno di quei figli dei fiori moderni che non sanno nulla di anni ’60 e che metteno i fiori tra i capelli solo per fumarseli».
«In realtà i fiori mi piacciono così come sono, non ci tengo a fumarmeli»
Una voce profonda arrivò all’orecchio di Louis facendolo sobbalzare. Quando si voltò un ragazzo alto e completamente vestito di nero gli stava sorridendo con tanto di fossette ai lati della bocca. Aveva i ricci gellati portati indietro, lasciando però che alcune ciocche gli incorniciassero il viso magro e pallido, e gli occhi contornati da una sottile linea di eyeliner sbavata. Quello che notò Louis furono le troppe cerniere sulla sua giacca di pelle.
«CaramellinaZuccherosa?»
Il ragazzo gli sorrise ancora e annuì, porgendogli una mano «In realtà mi chiamo Harry»
«Meno male» sbuffò, stingendogliela per un millisecondo, per poi lasciarla e sfregare il palmo contro i pantaloni azzurri.
Eleanor si presentò al ragazzo e quello continuò a sorridere come se gli avesse appena regalato un nuovo eyeliner. Louis si interrogò su che problemi avesse, davvero.
«In cosa posso esserti utile?» gli domandò non cercando neanche di nascondere il disappunto nel trovarsi a scuola oltre l’orario di lezione. Aveva un articolo sul beige e il bianco che non vanno mai abbinati insieme da scrivere e invece per colpa di quella giraffa in lutto i suoi piani erano saltati.
Doveva anche incontrarsi con Niall e parlare del catering, per dio!
Harry si fece serio, mantenendo quell’allegria di fondo e «possiamo parlarne davanti una tazza di caffè, magari» suggerì, cordiale.
«Tè» lo corresse Louis «solo tè».
Eleanor annuì.
 
Il posto ricordava una sala fumatori. I tavoli erano troppo bassi, le sedie troppo alte e il suo tè alla vaniglia sapeva di piscio con lo zucchero. Harry, invece, sembrava soddisfatto del suo cappuccino annacquato, ma Harry aveva problemi quindi non faceva testo.
«Allora?»
Il riccio smise di giocare con la schiuma della bevanda e poggiò i gomiti sul tavolo intrecciando le mani, nervoso. Louis avrebbe voluto sbattergli il libro del galateo sul naso, ma non lo fece. Al contrario, ascoltò.
«Tu dai i consigli migliori della scuola, vero?»
Louis annuì, ricordando il sottoparagrafo del suo blog.
Esperto di moda e disperati. I miei consigli saranno l’unica cosa sensata della vostra vita.
Sorrise, orgoglioso.
«E gestisci anche la posta del cuore o sbaglio?»
«Qualche volta, ora se ne occupa Eleanor»
Harry spostò lo sguardo sulla ragazza e quella ammiccò in risposta.
«Ho bisogno del vostro aiuto per conquistare una ragazza» confessò alla fine, rosso come un pomodoro.
Louis sbuffò un «non ci penso proprio» mentre Eleanor squittì un «si!» eccitato, attirando uno sguardo carico d’odio da parte del suo migliore amico.
Harry sporse un labbro e «ti preeeeego» miagolò, guardando Louis con occhi da cucciolo. Eleanor la traditrice, lo pregava a sua volta di accettare.
Solo perché quel giorno si sentiva inspiegabilmente una brava persona  e perché temeva che Harry potesse offrirgli altri di quei tè al sapore di piscio pur di convincerlo, accettò.
Sapeva già che se ne sarebbe pentito, ma per il momento preferiva fuggire da quel locale tremendo e scrivere un articolo di tre pagine sul perché il bianco andasse su tutto tranne che sul beige liberando tutta la malvagità repressa.
Eleanor lo seguì, non prima di aver lasciato ad Harry l’indirizzo di Louis e avergli dato appuntamento per il giorno dopo alle cinque.
 
***
 
Quando Louis uscì dal locale, Harry prese un sospiro di sollievo ed esultò mentalmente per la riuscita del piano.
Compose il numero che ormai conosceva a memoria e «Niall?» fece non appena la voce dall’altro capo rispose.«Louis mi ha dato il suo indirizzo!»
Il ragazzo dai capelli turchesi si lasciò scappare una risata per poi regalargli un «conquistalo, bestia!»
Harry sentiva che tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Lo sapeva.
 
 

Care lettrici del blog di cui L non sa l’esistenza,
Abbiamo scoperto chi è CaramellinaZuccherosa e non ci crederete mai! Tutte immaginavamo un ragazzino vestito di rosa con la passione per i pony e invece si chiama H ed è uno di quei punkettari vestiti di nero con l’eyeliner!
E’ molto carino e ha chiesto il nostro aiuto per conquistare una ragazza. L non voleva ma lo abbiamo convinto e domani inizieremo la prima lezione.
Già immagino come inizierà L. “Togli tutte quelle borchie e passa alle cravatte”
Vi tengo aggiornate!
Baci, baci.
El.



 
Hi, mi prendo un minuscolissimo spazio per dirvi che non sarà una long questa, ma una mini long. Ovvero avrà meno di dieci capitoli.
Per ringraziare chi recensirà, poiché non lo faccio mai e mi sento in colpa, regalerò uno spoiler sul capitolo successivo.

Ah il personaggio di Louis è ispirato a Sharpay Evans, quindi ugh. Amatelo.
No, non è un high school musical!Au 
No, non è il rating definitivo.
 
  
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