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Autore: Come What Klaine    20/11/2015    2 recensioni
Chris sentì le lacrime pizzicargli gli occhi. Ripensò a ciò che erano quindici anni fa e a quanta strada avevano fatto.
La pista era sempre la stessa, ma ai suoi occhi sembrava ancora più bella e magica adesso. O forse era la compagnia di suo marito e dei loro due figli che rendeva il tutto ancora più speciale.
"Ehi" lo chiamò dolcemente Darren, mettendogli una mano sulla spalla. Chris si voltò e gli sorrise e Darren lo capì.
"E' bello ritornare sui propri passi e vedere quante cose siano cambiate" disse Darren, puntando lo sguardo sui loro figli, che si agitavano sul posto, ansiosi di prendere i loro pattini e andare in pista.
Chris sorrise. "Va bene tornare sui propri passi, ma perché dobbiamo farlo proprio con i pattini?" chiese con una nota di esasperazione nel suo tono di voce.
Darren scoppiò a ridere, sollevandosi appena sulle punte per baciargli la guancia.
"Perché quel lontano 19 novembre 2012 è stato uno dei giorni più belli della mia vita, e volevo rivivere quest'esperienza con i nostri figli" rispose Darren, sorridendogli dolcemente. E Chris non poté replicare nulla.
{Daddy!CC a Bryant Park}
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche se con un giorno di ritardo, HAPPY ANNIVERSARY! 

Ho finalmente portato a termine questa ff che avevo iniziato tempo fa, ma non ero mai riuscita a terminarla. Quale occasione migliore per finirla se non per festeggiare la never ending riot?

Una Daddy!CrissColfer super fluff. 

E' da tantissimo che non scrivo una CrissColfer e mi sento un po' arrugginita xD

Fatemi sapere cosa ne pensate çwç 






 
Dedicata a tutti noi, che siamo ancora qui nonostante tutto.
Still going strong, gente. 

 





Still going strong. Always and forever.







Chris non sapeva quando esattamente avesse detto 'Sì' a Darren nella sua folle idea. Bé, per molti sarebbe stata un'idea carina e un modo nuovo per passare la domenica in famiglia, ma non per Chris. Ma doveva ammettere che Amelia, George e Darren sapevano come farlo cedere. Come avrebbe potuto resistere quando i suoi tre più grandi amori della sua vita lo guardavano con l'espressione da cuccioli?
Era una causa persa e lo sapevano tutti e tre.

Per questo quella domenica mattina si trovarono tutti e quattro in macchina, diretti dall'aeroporto di New York a Bryant Park. Sì, proprio lì. Non esattamente il posto ideale di Chris. Ma si sa che per amore si farebbe di tutto. E lui amava infinitamente Darren e i loro due figli, Amelia e George.

Quando arrivarono, Chris si guardò intorno e sorrise. Erano passati quasi quindici anni da quando lui e Darren erano stati lì per la prima volta. Quindici anni erano tanti, eppure Chris ricordava vividamente quel giorno. L'ansia di andare sui pattini e scivolare sul ghiaccio, il freddo che penetrava fin dentro le ossa, i dolori alla schiena e alle gambe dopo aver passato undici ore su quegli aggeggi infernali. Ma soprattutto ricordava quanto si era sentito vivo e libero, e questo grazie a Darren. Quel giorno avevano abbassato le difese ed erano stati loro, senza alcuna paura. 
Avevano passato ogni singolo secondo insieme, anche quando erano in pausa dalle riprese. Erano stati fianco a fianco, godendosi quell'avventura fino in fondo. 

Chris sentì le lacrime pizzicargli gli occhi. Ripensò a ciò che erano quindici anni fa e a quanta strada avevano fatto. 
La pista era sempre la stessa, ma ai suoi occhi sembrava ancora più bella e magica adesso. O forse era la compagnia di suo marito e dei loro due figli che rendeva il tutto ancora più speciale. 

"Ehi" lo chiamò dolcemente Darren, mettendogli una mano sulla spalla. Chris si voltò e gli sorrise e Darren lo capì. 

"E' bello ritornare sui propri passi e vedere quante cose siano cambiate" disse Darren, puntando lo sguardo sui loro figli, che si agitavano sul posto, ansiosi di prendere i loro pattini e andare in pista.

Chris sorrise. "Va bene tornare sui propri passi, ma perché dobbiamo farlo proprio con i pattini?" chiese con una nota di esasperazione nel suo tono di voce.
Darren scoppiò a ridere, sollevandosi appena sulle punte per baciargli la guancia.
"Perché quel lontano 19 novembre 2012 è stato uno dei giorni più belli della mia vita, e volevo rivivere quest'esperienza con i nostri figli" rispose Darren, sorridendogli dolcemente. E Chris non poté replicare nulla. 

***

"Io voglio i pattini rosa" disse Amelia, mettendosi in punta di piedi per riuscire a vedere qualcosa. Allungò le braccia verso Chris, che la prese prontamente in braccio.  

 "Appena arriva il nostro turno lo chiedi tu, va bene?" le disse, spostandole un riccio ribelle sfuggito dalla coda. Lei annuì, dandogli un bacio sulla guancia.
Chris la strinse forte a sé, dandole dei baci rumorosi sul viso, facendola ridere. 

"Ok, ora scendi che papino non riesce più a tenerti in braccio come prima. Sei una signorina di sette anni ormai" le disse, mettendola a terra. 

"Niente bacini a papi?" chiese Darren, portando un braccio intorno alla vita di Chris. 

"Sì. Tanti bacini a papi" rispose Amelia, lanciandosi letteralmente fra le sue braccia, aggrappandosi a lui. Chris sorrise e si abbassò per prendere  George in braccio, che stringeva la sua mano e si guardava intorno a metà fra l'intimidito e il curioso. 

Chris e Darren si guardarono e poi spostarono lo sguardo sui loro figli che tenevano in braccio. Ne avevano fatta davvero tanta di strada. Il loro era stato un percorso difficile, ma ce l'avevano fatta. 
Dopo tre anni dalla fine di glee, decisero di sposarsi. L'anno dopo avviarono le pratiche per avere una madre surrogata. La prima a nascere fu Amelia, figlia biologica di Darren. Dopo due anni e mezzo la famiglia si completò con George, figlio biologico di Chris. 

Persi nei loro pensieri, non si accorsero che erano arrivati al bancone. Amelia disse subito all'addetta di volere i pattini rosa, facendola sorridere. 

"E questo bel giovanotto di che colore li vuole?" chiese la ragazza, rivolgendosi a George che, vergognandosi, si nascose nell'incavo fra collo e spalla di Chris, facendolo ridere.

"Li prendiamo rossi, va bene tesoro mio?" gli chiese Darren e il piccolo annuì, ancora stretto alle spalle di Chris. 

"Secondo te posso prenderli fucsia?" aggiunse, sussurrando all'orecchio di Chris che si voltò a sorridergli. "Puoi prenderli come vuoi" 

Dopo aver preso i pattini, sfortunatamente per Darren quelli fucsia non erano disponibili nella sua misura, si diressero verso l'enorme lastra di ghiaccio. 

"Prevedo così tante cadute" si lamentò Chris, facendo sorridere Darren che stava porgendo la mano a George per trascinarlo sulla pista. 

"Papino, è facile. Io ci sono andata con la scuola e ho imparato subito" disse Amelia a Chris, cominciando a pattinare con passo sicuro, tenendosi comunque vicina al parapetto. 

Chris prese un respiro profondo e poi seguì la sua famiglia in pista, aggrappandosi al passamano. 

"Vieni qui, tesoro" gli disse Darren, mentre George si stringeva forte alle sue mani per paura di cadere. 

"Siete tutti lenti" gridò Amelia, mentre pattinava sicura intorno alla pista. 

"Amore, stai attenta" la riprese Chris, muovendo qualche passo verso Darren e George. Barcollò appena e George ridacchiò. Chris mise su un'espressione ferita, che fece ridere il piccolo ancora di più.

"Ti stai per caso prendendo gioco del tuo papà?" chiese, fingendo un tono triste. George lo guardò con i suoi enormi occhi azzurri, una luce di divertimento brillava in essi, e annuì. Chris si portò teatralmente un mano sul petto, fingendosi risentito.

"Allora suppongo che qui ci voglia una punizione" iniziò, avvicinandosi a lui. George si nascose dietro le gambe di Darren e lo spiò. 
"Magari un super solletico" propose Chris, allungando le braccia verso di lui e imitando il gesto del solletico con le mani. George fece un piccolo urlo e si strinse a Darren.

"Papino, aiuto" disse, tirandogli la manica del cappotto per farsi prendere in braccio. Darren ridacchiò e si abbassò per essere alla sua altezza.

"Ti svelo un segreto. Papà non sa pattinare, quindi ora io e te ci prendiamo per mano e andiamo da Amelia, e papà non ci raggiungerà mai" sussurrò Darren, e George annuì ridacchiando. 
"Che avete da confabulare voi due?" chiese Chris, incrociando le braccia e guardandoli sospettosi. In realtà aveva sentito tutto ciò che aveva detto Darren, ma voleva far credere a George di non sapere nulla.

"Adesso" disse Darren, stringendo la manina di George e muovendo qualche passo sul ghiaccio, tenendosi vicino al parapetto. George barcollò appena in avanti, ma Darren lo stava tenendo saldamente quindi non cadde.

Chris sorrise, sentendo il cuore scoppiare per quanto era felice. Quando George si girò a guardarlo, Chris iniziò a pattinare lentamente, tenendo un braccio steso verso di lui, come se fosse pronto ad acchiapparlo.

"Papà ci sta seguendo. Coi coi" esclamò, incespicando sulla lettera r che non riusciva ancora a pronunciare bene. Darren si voltò e fece un occhiolino a Chris, per poi guardare George e fingersi spaventato per assecondarlo. 
"E' vero, ma noi siamo più veloci" lo rassicurò, afferrando il corrimano per avere una presa salda e darsi una spinta più decisa. George srinse forte la sua mano e rise contento. 

"Amelia, guadda" gridò a sua sorella, agitando il braccio per farsi vedere. Amelia gli sorrise e battè le mani. 
"Bravo Georgie" gli disse, mentre continuava a pattinare intorno alla pista. Sollevò una gamba, continuando ad andare avanti su un piede solo. George la guardò ammirata e provò a farlo anche lui, ma perse l'equilibrio e cadde in ginocchio sul ghiaccio. Darren, che non si era accorto di quel movimento, non aveva avuto la prontezza di stringergli più forte la mano. Chris fu subito al suo fianco. 

"Amore, ti sei fatto male?" gli chiese, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. George sollevò il viso e Chris e Darren videro le sue labbra arricciate in un broncio e gli occhi riempirsi di lacrime. Stava per piangere.

"Ehi, piccolo no. Non è successo niente" lo rassicurò Darren, accarezzandogli dolcemente i capelli. 
"Non è niente. Sai quante volte sono caduto io?" gli disse Chris, provando a tranquillizzarlo. 
"Bua" sussurrò George, il labbro inferiore che tremava.
Amelia li raggiunse velocemente e, appena arrivò davanti a loro, si buttò sul ghiaccio, fingendo di cadere. "Guarda Georgie, sono caduta anche io" esclamò, scoppiando a ridere. 
George la guardò confusamente, non capendo perché stesse ridendo dopo essere caduta. 

"Bua" ripeté, ma Amelia scosse la testa. 
"No, tesoro. Ora ci alziamo tutti e due e pattiniamo insieme, va bene?" propose, porgendo la mano a suo fratello. George l'afferrò senza esitazioni e si alzò, barcollando appena. 
"Bravissimo Georgie" gli disse lei, dandogli un bacio sulla guancia paffuta, facendolo ridacchiare.

Chris e Darren li guardarono, sentendo il cuore gonfiarsi di gioia e orgoglio. Il legame che avevano instaurato George e Amelia era incredibile. Chris e Darren avevano deciso di far avere entrambi i bambini alla stessa donna, cosicché ci fosse un legame fra i loro figli.   
"State bene?" chiese loro Darren, facendo un occhiolino ad Amelia che sorrise.
"Sì, papi. Stiamo bene"

"Non più bua" rispose George, avendo recuperato il suo buonumore. Amelia lo guardò e sorrise soddisfatta. Era contenta di aver fatto riprendere il suo fratellino.

"Andiamo Georgie" disse Amelia, muovendo qualche piccolo passo sul ghiaccio, stando attenta a George. Si poggiò al parapetto, tenendosi con una mano così da essere più sicura. 
Darren li seguì e poi si voltò verso Chris, facendogli segno di raggiungerlo. Chris sbuffò, ma pattinò lentamente verso di lui. Stava per perdere l'equilibrio ma, proprio come quindici anni prima, le mani di Darren furono subito su i suoi fianchi per dargli sostegno. Chris si mordicchiò l'interno del labbro inferiore e sorrise a Darren, che ricambiò in modo complice.

"Possono anche passare quindici anni, ma certe cose non cambiano mai" disse, continuando a guardarlo e a sorridere. 

Lo sguardo di Chris si fece serio. "Una cosa veramente è cambiata" replicò, mettendogli le mani sulle spalle. 
"Cosa?" chiese Darren, guardandolo incuriosito.

Chris fece aderire il suo petto contro quello di Darren e sorrise. 
"Adesso posso fare questo" soffiò, inclinando il viso quel tanto che bastava per unire le loro labbra. Darren inspirò a quel gesto, ma poi sorrise e strinse i fianchi di Chris con più decisione, mentre si baciavano. 

Non appena si staccarono, Darren afferrò la mano di Chris e la strinse. 
"Pronto a pattinare?" gli chiese, stendendo le labbra in un ghigno divertito. Chris lo guardò per qualche secondo con espressione indecifrabile, ma poi sorrise.
"Sono pronto a tutto se ti ho al mio fianco" 

***

Ci fu una caduta dopo l'altra. Soprattutto erano Chris e George a cadere. E Darren se ne era uscito con la battuta "E' nel DNA", guadagnandosi una delle occhiatacce made in Colfer. 

Amelia non aveva lasciato un attimo la mano di George, nonostante Darren e Chris le avessero detto che lo tenevano loro se voleva pattinare da sola, ma lei aveva sorriso e scosso la testa.

Darren abbracciò Chris da dietro, circondandogli la vita e poggiando il mento sulla sua spalla. Sfregò il naso contro quella parte di collo lasciata scoperta dalla sciarpa che indossava. 
Chris sorrise e portò le mani su quelle di Darren. 

"E' stata un'idea carina venire qui, non è vero?" chiese Darren, solleticandogli la pelle col suo respiro caldo. 

Chris si voltò per poterlo guardare negli occhi. Darren sorrise impaziente e Chris sentì il cuore sussultare, nonostante fossero passati tutti quegli anni. Darren riusciva ancora a farlo emozionare come la prima volta. Ogni sguardo, ogni sorriso, ogni bacio, ogni gesto erano sempre nuovi e speciali. 

"Sì" ammise. Perché nonostante le piste di ghiaccio non fossero il suo luogo ideale, Bryant Park aveva un posto speciale nel suo cuore ed era davvero contento di rivivere quell'esperienza con Darren e con i loro due figli. 

Darren si sporse per dargli un bacio sull'angolo della bocca, dopodiché sciolse l'abbraccio, prendendogli la mano per fare un'ultima pattinata.

 ***

"Papi, io e George abbiamo fame" disse Amelia, poggiandosi al parapetto. 

"Ora andiamo a mangiare qualcosa, tesoro" le disse prontamente Chris.

"Aspettate" esclamò Darren, come se si fosse appena ricordato di qualcosa. Si sedette sul ghiaccio e lanciò un'occhiata complice a Chris mentre si stendeva e tirava fuori il cellulare.
Chris lo guardò con occhi pieni di amore e annuì. Prese la mano di George e mostrò a lui e ad Amelia come mettersi in posa. Amelia sorrise emozionata. "Come la foto che ha papà sul comodino" esclamò felice, e Darren annuì, mentre scattava la foto. Dopodiché si alzò e raggiunse Chris e i suoi figli, mostrando loro la foto. Li guardò con occhi lucidi e si sentì così fortunato e soddisfatto di ciò che aveva. 

"Adesso ne ho tre di angeli"

***

Fecero un'altra foto, in cui stavolta erano tutti e quattro messi in posa con il busto leggermente piegato e le braccia stese, come se stessero per prendere il volo, mentre si tenevano per mano.

Dopo una settimana quella foto era stata ingrandita, incorniciata e sistemata sul muro del salone. Sui bordi della cornice spiccava la scritta incisa con i pennarelli colorati.

Still going strong. Always and forever. 







  
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