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Autore: Letizia25    22/11/2015    2 recensioni
Mentirei se ti dicessi che non ho paura; che andrà tutto bene e che le cose andranno solo in discesa. Sarebbe la bugia più grande che potrei dirti, il torto più grande che potrei farti. Perché lo sappiamo entrambi che, tra non molto, le cose si faranno ancora più difficili e che non risparmieranno niente. Lo sappiamo troppo bene; io lo so troppo bene.
E non hai idea di quanto mi faccia male sapere che tra poco me ne andrò, lasciandoti. Perché, Michael, io non voglio lasciarti. Ti amo troppo e non voglio ferirti così tanto. Non me lo perdonerei mai. Perché lo sai, sai che mi odio, sai che non sopporto quello che mi sta portando via da te, da tutto quello che mi hai fatto vedere e provare, da tutto quello che abbiamo passato insieme.
Genere: Angst, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I was here
 
 

 
I wanna say I lived each day, until I died
And know that I meant something in somebody’s life
The hearts I have touched, will be the proof that I leave
That I made a difference, and this world will see

 
I just want them to know
That I gave my all, did my best
Brought someone some  hapiness
Let this world live better just because…

 
Beyoncé – I was here
 
Ciao Michael.
Io… Non so neppure da dove cominciare per farti capire tutto quello che mi sta succedendo. Ho un uragano nella testa; un uragano che mi fa perdere la bussola e che mi fa sentire ancora più spaesata di quanto già non fossi; quello stesso uragano che mi sta mandando al tappeto…
Mentirei se ti dicessi che non ho paura; che andrà tutto bene e che le cose andranno solo in discesa. Sarebbe la bugia più grande che potrei dirti, il torto più grande che potrei farti. Perché lo sappiamo entrambi che, tra non molto, le cose si faranno ancora più difficili e che non risparmieranno niente. Lo sappiamo troppo bene; io lo so troppo bene.
E non hai idea di quanto mi faccia male sapere che tra poco me ne andrò, lasciandoti. Perché, Michael, io non voglio lasciarti. Ti amo troppo e non voglio ferirti così tanto. Non me lo perdonerei mai. Perché lo sai, sai che mi odio, sai che non sopporto quello che mi sta portando via da te, da tutto quello che mi hai fatto vedere e provare, da tutto quello che abbiamo passato insieme.
Se solo non fossi malata; se solo non ci fosse stato questa stupida leucemia di mezzo, saremo stati una coppia come tutte le altre, con i nostri alti e bassi, i nostri litigi che poi sono sempre finiti in un bacio, le risate, i momenti passati insieme. Saremo stati felici più a lungo, saremo stati insieme. Saremo potuti andare a vedere quella casa sul lago che ti piace tanto e che avremo potuto affittare per una vacanza insieme agli altri tre.
Io non voglio andare via, Michael, non voglio, non ancora; perché so, lo sento dentro che non è ancora finita, ne sono sicura. Non voglio andare via perché ho paura… Ho davvero tanta paura. Per i miei genitori, perché non voglio farli stare male; per mio fratello, perché sai quanto mi sarebbe piaciuto essere al suo matrimonio, magari come testimone; per i ragazzi, perché sono delle persone meravigliose che mi hanno dato davvero tanto, un tanto che avrei voluto ricambiare se solo ne fossi stata in grado.
Io… Ho anche paura per te, amore mio. Troppa paura. Perché non voglio vederti buttare via la tua vita, quando io non ci sarò più. Non voglio che tu perda tappe importanti che il futuro ti riserverà solo perché io non sarò più con te. Quindi, ti prego, fammi una promessa, una soltanto: vivi; continua a farlo anche se dovessi mancarti così tanto da mozzarti il fiato; continua anche se i ricordi verranno a tormentarti; continua a vivere amore mio, anche quando io non ci sarò più; volta pagina; fai entrare la luce; non rinunciare. Perché non è sbagliato riprendere in mano la propria vita per farla andare avanti.
Non ti rimproverò se starai con una ragazza, una donna, che riuscirà a farti felice. Non mi arrabbierò con te se formerai una famiglia – che so che sarà bellissima in tutto e per tutto. Non potrei mai avercela con te perché voglio solo che tu sia felice, in ogni modo possibile. Perché tu, Michael, meriti ogni cosa bella che la vita ha da offrire. Meriti tutto il meglio che c’è.
Perché sei un angelo, Michael Gordon Clifford. Sei quell’angelo che mi ha dato la speranza che mi mancava per affrontare quest’ultimo anno insieme; sei l’angelo che mi ha fatta sentire normale almeno per un po’, amandomi, dandomi tutto quello di cui avevo bisogno senza saperlo prima di conoscere te; sei l’angelo a cui sarò sempre grata e per il quale spero e prego solo per il meglio; sei l’angelo di cui mi sono innamorata, che mi ha sconvolto la vita senza darmi modo di prepararmi a dovere, che mi ha fatto entrare dentro quella luce che da troppo tempo mancava, che mi ha fatta sentire viva. Soprattutto, sei l’angelo che mi ha aiutato a realizzare l’unico sogno che avevo. Mi hai aiutata a dire, a mettere in atto quella frase in cui ho sempre sperato.
Io ero qui.
Quella piccola frase che per me significa un mondo intero. Un mondo fatto di speranza, di sogni che non devono andare perduti, nonostante tutto; un mondo che, prima di conoscere te, non avrei mai sperato di poter vedere, neppure per un attimo soltanto.
Perché è stato solo e soltanto grazie a te, Michael, se ho capito che la mia vita non è stata del tutto persa; è grazie a te se ho capito che, in un modo o nell’altro, sono riuscita a donare qualcosa, anche se piccolo, alle persone che amo; ed è sempre grazie a te se nel cuore di chi stava male per me sono riuscita a mettere un po’ di tranquillità, per affrontare questa situazione che sta facendo andare tutti fuori di testa.
Sai che non sono perfetta; sai che ho tanti difetti. E sai che se non fosse stato per te io non sarei dove sono adesso e non avrei mai vissuto ciò che tu mi hai mostrato. Quindi è solo merito tuo se sono riuscita in quelle poche cose che, almeno una volta nella vita, dovevo fare per me, prima di lasciare questo mondo. Prima di lasciare te.
E adesso, mentre scrivo, mi chiedo quanto tempo passerà tra le varie volte in cui riprenderai in mano questa lettera, se mai lo farai; mi domando da quanto tempo non ci sarò più, mentre tu forse starai ancora leggendo queste poche parole; mi immagino come potresti passare le tue giornate: magari con una birra o una Coca Cola appena finita prima di giocare a Fifa a casa di uno dei ragazzi; magari in un ufficio, in giacca e cravatta con l’aria pronta per affrontare una nuova giornata; o magari a casa tua, mentre ti occupi dei tuoi figli che, sono sicura, saranno bellissimi.
Chissà che cosa succederà.
Io… So soltanto che tra qualche giorno andrò in America per tentare l’ultima carta che ho da giocare; l’ultima carta per sparire questa stupida leucemia che non ho mai odiato così tanto in vita mia prima di conoscere te. Io… Ho paura, Mike… Ho davvero tanta paura di partire e andare laggiù. Perché le probabilità che l’operazione vada bene sono ormai basse, troppo, perché il donatore è stato trovato solo adesso e forse non c’è più alcuna possibilità che le cose possano andare per il meglio.
Io ho… Ho una dannatissima paura di morire laggiù, lontana da casa, lontana dai pochi amici che mi sono rimasti. Ho paura di non tornare e non poterti vedere mai più; ho troppa, troppa paura di perderti e di farti male, perché non te lo meriti, non tu amore mio; non tu. Ho paura di ciò che potrebbe esserci dopo. Ho paura di affrontare quel viaggio da sola. Perché non sono pronta ad abbonare tutto questo, non sono pronta ad abbandonare la mia vita, non ancora; ho ancora tante cose da fare, posti da vedere, ricordi da creare. Ho ancora una vita intera davanti, e non voglio perderla così, non ancora.
I medici sono tutti ottimisti. Sono bravi a dire «Questa volta andrà bene, non preoccuparti.». Ma loro, anche se curano, anche se vedono giorno dopo giorno, non potranno mai capire cosa si provi a vedere le proprie speranze cadere, morire una dopo l’altra perché nessuna delle cure provate va bene per debellare questa stupida leucemia diversa dalle altre.
Spero solo che questo viaggio possa portare qualcosa di buono. Lo spero, davvero, con tutto il cuore. Perché lo so, sento fin dentro le ossa che non è ancora finita, che il gioco non è ancora finito. In fondo, mi hai insegnato tu a non smettere di credere. E lo sai che, se voglio, posso diventare un’ottima allieva.
Mi hai insegnato che ogni giorno è sempre ricco, più del precedente ma meno del successivo, perché altrimenti non ci sarebbe gusto. Mi hai mostrato quanto possa essere bello un semplice tramonto che infuoca la città, o quanto siano divertenti le gocce di pioggia che si rincorrono sulle finestre. Mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno, senza chiedere niente in cambio, riempiendomi il cuore con quell’amore che mai, mai avrei sperato di poter vivere almeno una volta. Mi hai dato tutto.
Mi hai dato la conferma che la vita è bella, stupefacente nonostante tutto, nonostante le brutte sorprese che qualche volta possono capitare; che la vita è un viaggio continuo, che non ha mete definitive ma solo tante, tantissime soste che portano sempre novità. Mi hai vedere che l’amore vero esiste, quello di cui ho sognato per anni a causa di tutti quei libri che ti hanno spaventato la prima volta che hai messo piede in camera mia.
Mi hai dato una nuova vita. Sei riuscito a farmi vivere quel sono stata qui. E non avrò mai abbastanza parole per dirti quanto te ne sia grata. Come non avrò mai parole sufficienti per ringraziarti di tutto; per farti capire quanto ti ami e quanto importante tu sarai sempre per me.
Perché mai avrei creduto di poter incontrare proprio te quel pomeriggio all’ospedale. Tu che, con i tuoi occhi stanchi e tristi, pieni di un qualcosa che ancora non eri pronto a raccontare, mi hai attirata come una calamita, lasciandomi senza difese, facendomi subito cadere in quella rete che prima di quel momento non avevo mai capito davvero.
Mi hai dato speranza, Michael. Mi hai dato tutto. E adesso voglio donarla io a te, per non arrenderti mai. Perché voglio, ho bisogno di sperare che potremo rivederci il più presto possibile.
Ti amo, Michael, ti amo davvero tanto.
E scusami se questa lettera è tutto meno che logica, che niente dovrebbe essere come dovrebbe; scusami, ti prego, scusami tanto. Sappi solo che, per me, tu rimarrai la persona più importante di tutta la mia vita.
Ti amo, ti amerò sempre. Non dimenticarlo mai, ti prego.
Tua per sempre.





Letizia
Ciao a tutti tesori miei! Spero stiate tutti bene :3 <3.
E niente, eccomi qui con l'ennesima OS su uno di questi quattro bellissimi ragazzi :3.
La trama l'avevo in mente da parecchio, ad essere sincera. Addirittura, all'inizio ero partita con l'intenzione di scrivere una long, basata proprio sul significato che "Io ero qui" ha per la nostra protagonista senza nome. Poi però, tra impegni, altre storie a cui ho dato più importanza, mi sono limitata a scrivere questa piccola OS (di 1.720 parole tonde tonde ;)). Probabilmente potrei fare una long sequel, come ho fatto con Imprevedibile ed Inatteso. Beh, vedrò più in avanti cosa macchierà la mia testa u.u
Anche perchè la long su Cal stra ancora andando avanti (ma tranquilli che la pubblico eh, la data è fissata *^*); e anche perchè quello scemo di Hood mi ha fatto venire in mente un'altra storia, un'altra long per la precisione; ed io non so più come fare! Accidenti a me e alla mia testa che macina e macina cose o.O
E va beh, ahahah, che possiamo farci?
Tornando alla OS, ho cercato di trattare questa tematica nel modo migliore possibile. Spero di esserci riuscita; perchè ci tengo, ci tengo davvero tanto. E spero pure che questa piccolina vi sia piaciuta :3.
Grazie per tutto fin da ora (risponderò alle recensioni quando inizio a prestare la long su Calum, così vi avverto, non preoccupatevi ;)).
Un bacione e a presto, Letizia <3
   
 
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