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Autore: kae    28/02/2009    7 recensioni
Seguito di "Come vennero decise le sorti di Alagaësia" o "Eragon e Murtagh al bar…"
Eragon e Roran incontrano Murtagh a Gil'ead per scappare da Alagaësia. Ce la faranno?
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eragon, Murtagh, Roran
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 1

Capitolo 1

Eragon si aggirava circospetto per le strade di Gilead. Nasuada era ormai alle porte della città e Islanzadi non avrebbe tardato ad arrivare. Il Cavaliere temeva che delle spie inviate dalle due si aggirassero per la città a sua insaputa. Ci mancava solo che lo scoprissero lì invece che in viaggio per chissà dove. Beh, non che si fosse recato a Gilead impreparato. Aveva adottato un travestimento. Sì, sì, si era travestito. E anche bene! Avrebbe ingannato persino sua madre…beh, no, sua madre forse no. Suo padre! Sì, se Brom l’avesse intravisto di schiena in una stradina buia in una notte buia e piovosa di un villaggio sperduto all’ombra di una montagna che nascondeva costantemente il sole e la luna, non l’avrebbe riconosciuto.

Roran avanzava gobbo per la stanchezza, gli occhi semichiusi appesantiti dal sonno senza capire dove si trovasse né come ci fosse arrivato. L’unica cosa che non gli impediva di separarsi da Eragon era una corda legata in vita di cui suo cugino si era allacciato un capo al polso, come fosse un palloncino.

Mentre Eragon cambiava strada con uno scarto di pochi secondi tra una deviazione e l’altra – tutto per non farsi seguire, anche se così attirava parecchio l’attenzione – sballottando Roran da un lato all’altro delle stradine senza curarsi del fatto che il cugino si schiantava contro i muri delle case, Murtagh aspettava davanti al bar. Con sé aveva due grosse bisacce e una aveva un aspetto vagamente familiare. Controllava sempre più frequentemente il suo T-Touch preoccupato per il ritardo di Eragon. Continuava a chiedersi quanto ci avrebbe messo Galbatorix per finire il nuovo gioco che gli aveva comprato per la Play Station 3 e, se invece non ci fosse riuscito, quanto avrebbe resistito prima di disintegrarla. Con tutta la fatica che avevano fatto lui e Castigo per procuragliela. Insomma dirottare l’aereo della “Consegne espresse di re Orrin spa” non era stata una passeggiata. A parte il casino che si era scatenato all’imbarco quando aveva risposto affermativamente alla domanda “hai intenzione di dirottare questo aereo?”, avevano dovuto fare i conti anche con il fatto che Castigo non riusciva a stare dietro all’aereo. Troppo veloce. Ah, la tecnologia…

Improvvisamente da una stradina alle sue spalle comparve Eragon seguito da una cosa indefinita ma certamente sanguinante.

« Ma dove diavolo ti eri cacciato? » lo riproverò. Poi guardando meglio suo fratello si accorse del suo strano abbigliamento. « Ma devi imbarcarti sull’Enterprise o stai solo facendo il cosplay di Spock? No, perché non ti è riuscito tanto bene, sai? Ti sei solo cambiato d’abito. Non hai l’andatura, il carisma, la mimica facciale,… »

« Lasciamo perdere Spock, ok? » sbottò Eragon seccato dalle critiche di Murtagh. « Piuttosto, ce l’hai? »

« Ci mancherebbe altro! Io non sono come te, le cose le porto a termine. »

« Sì, come quando mi hai catturato sulle Pianure Ardenti o quando mi ha sconfitto la seconda volta che ci siamo incontrati sul campo di battaglia o quando non sei riuscito a uccidere Oromis da solo o quando… »

« Ok, ok, ho capito! »

Varcarono la soglia del bar e la porta si chiuse dietro di loro. Mentre avanzavano verso un tavolo isolato si sentì un tonfo e Eragon fu costretto a fermarsi. Non vedendo più suo fratello al suo fianco, Murtagh tornò indietro.

« Che succede? Muoviti dai, che ci fregano il posto. »

Il biondo gli indicò il polso e l’altro seguì con lo sguardo la corda che da dove si trovavano proseguiva fino alla porta per poi interrompersi ad un lato dell’uscio. Eragon tirò la corda e si udì un secondo tonfo.

« Ma che diavolo è? » chiese Murtagh.

« Io non…Oddio! Roran! »

Eragon si precipitò alla porta e la spalancò per raggiungere il cugino. Mentre usciva in strada incespicò e finì a terra. Un gemito si levò ai suoi piedi e lui si voltò per vedere che era successo. Murtagh intanto lo aveva seguito e se non fosse stato per il buonsenso di non scagliarsi fuori dal bar, sarebbe finito anche lui per terra.

« Così questa cosa è Roran? » chiese interessato. « Non l’avevo mai visto da vicino…sai, quando ha affrontato e ucciso i Gemelli erano parecchio distanti e c’era anche quel mucchio di corpi che lo nascondeva in parte… »

Eragon si districò da Roran e balzò in piedi.

« Dammi una mano a portarlo dentro, invece di studiarlo come fosse una specie rara. »

« Eragon, Roran è una specie rara… »

Lo trascinarono per le braccia nel bar e si diressero verso il tavolo preferito Murtagh. Era distante dalle finestre e dalla folla che rumoreggiava, e si poteva stare tranquilli a parlare del più e del meno senza che qualche seccatore si interessasse ai fatti tuoi. Purtroppo però era già stato occupato da una coppietta che festeggiava l’anniversario di matrimonio. Il cavaliere lasciò andare il braccio di Roran e furibondo si avvicinò alla coppia.

« Questo è il mio tavolo! »

Eragon con il cugino caricato sulle spalle seguì il fratello per impedirgli di far scoppiare una rissa.

« Dai, possiamo prenderne un altro… » disse vago guardandosi intorno in cerca di un altro posto libero.

L’unico disponibile era un tavolo in mezzo al bar circondato da un gruppo di amici che festeggiavano una laurea. Eragon si volse verso la coppia, gli occhi fiammeggianti.

« Dateci questo posto o farete la fine di questo qui » li minacciò.

Per rendere tutto più teatrale scaraventò il corpo quasi esanime del cugino sul tavolo. I due poveri innamorati si alzarono in tutta fretta e scapparono verso il tavolo al centro del bar.

« E non provate mai più ad occuparlo! » gridò Eragon.

Prese il palmare che l’uomo si era dimenticato e fece per lanciarglielo, ma Murtagh lo fermò.

« Che fai?! » esclamò scioccato. « È un i-phone! Può sempre tornare utile. »

E se lo infilò in borsa.

Intanto Eragon aveva fatto sedere Roran su una delle due sedie che accerchiavano il tavolo.

« Ne manca una… »

Murtagh gli fece cenno di prendere posto sull’altra e si avvicinò a dei giapponesi poco distanti. Erano tutti intenti a fotografare in giro, così il cavaliere afferrò saldamente lo schienale della sedia di uno di loro e gliela tolse da sotto il sedere facendolo stramazzare a terra. Poi tornò al tavolo.

« Eccomi qua. »

« Bene! Cosa prendiamo? »

Un debole lamento si levò da Roran e i due cavalieri dovettero avvicinarsi per capire quello che diceva.

« …ci…u…o… »

« Ciuccio? »

« Eddai, Roran, non sei più un bambino! » esclamò Eragon.

« …c…an…uro… » ripetè Roran

« Che? » chiese Murtagh alzando gli occhi sul fratello speranzoso che lui avesse capito.

« Un canguro? »

« …n…cia… »

« Ah, un succo d’arancia! »

« Che è?! Il matrimonio ti ha rammollito? » chiese Murtagh. « Va beh! Cameriere, due Martini e un succo d’arancia. »

Il cameriere, che stava a tre metri dal cavaliere, annuì e si diresse verso il bancone per consegnare l’ordinazione.

« Contento? »

« Certo che io non ti capisco…del succo d’arancia…poi ti brucia lo stomaco… »

« Ma che arancia e arancia! Del cianuro! Voglio del cianuro! Così vado al Creatore e non sto più a sentirvi! » ululò Roran.

Lo sforzo lo prosciugò di tutta la forza rimastagli e il povero neo Varden si accasciò sul tavolo molto più vicino alla morte di prima.

Murtagh rimase spiazzato e – finalmente! – si rese conto che aveva sottovalutato la gravità delle condizioni di Roran. Eragon d’altro canto scoppiò a ridere.

« Ma dai che dopo ti fa male, Roran! »

Poi si avvicinò al fratello e gli sussurrò all’orecchio: « Ma guarda te,sti contadini. Non capiscono niente di alcolici. »

Murtagh tacque, indeciso tra il credere a Eragon o il prenderlo a schiaffi per la sua idiozia. In quel momento arrivò il cameriere e portò l’ordinazione. I tre bevvero in silenzio le loro bibite…cioè, Eragon e Murtagh bevvero in silenzio le loro bibite. Poi travasarono il succo d’arancia in un biberon e lo portarono alle bocca di Roran. Gli solleticarono le labbra con la tettarella di silicone – a Roran il gusto del caucciù non piaceva – finché non le schiuse abbastanza da potercela infilare dentro.

Al terzo giro, finalmente Eragon si ricordò del perché erano lì.

« Allora? Ce l’hai? »

Murtagh gli lanciò un’occhiata.

« Me l’hai già chiesto e ti ho detto di sì. »

« E allora che aspettiamo?! »

« Che tuo cugino si riprenda! »

« Nostro. »

« Che? » chiese il maggiore, ma la sua attenzione era da tutt’altra parte.

Aveva notato che dall’altra parte del locale c’era una ressa di ragazze adoranti intorno ad un uomo che tracannava Glen Grant.

« È nostro cugino. »

« Io mi disimparento, se continua così » disse tornando a guardare il fratello. « Allora, che hai intenzione di fare? »

« Intanto ci riprendiamo dal viaggio, poi potremmo uscire dalla città di nascosto, e anzi ho portato un travestimento per te… »

« Io da Darth Maul non mi travesto! Che poi finisce male. »

« Sì, sì, come vuoi. »

Eragon mise il broncio e si volse dall’altra parte. In quel momento Roran si riprese e Murtagh gli si avvicinò.

« Senti, ma fa sempre così, o si è rincretinito quando ha incontrato Saphira? »

« Ma che Saphira e Saphira! È tutta colpa di Arya»

« Altro due di picche? » chiese il cavaliere interessato.

« Macché! Improvvisamente gli si è dichiarata e Eragon era tutto felice. Il problema è che poi si è reso conto che è incredibilmente appiccicosa. È per questo che è single da cent’anni… » disse Roran. Poi abbassando ulteriormente la voce continuò: « Me l’ha detto Blodqualcosa…sai quella specie di elfo-licantropo blu… »

Murtagh annuì.

« Meglio soli che mal accompagnati, eh? »

« Già. Non sai quanto mi sia pentito di aver sposato Katrina! È che fa davvero paura, quando si arrabbia… »

« Eragon me l’ha accennato. »

« Poi ora sta sempre con Angela. Stanno facendo una coperta all’uncinetto per Saphira»

« Tuo cugino…mio fratello…insomma, Spock me l’ha detto. »

« E poi quando il bambino piange di notte sono sempre io che devo alzarmi per vedere che c’ha. “Io me ne occupo di giorno e tu di notte” » continuò Roran imitando la moglie. « Come se io non lavorassi durante il giorno. »

« È quello che dico anche io » disse Murtagh per niente interessato alle vicende del cugino.

Quello probabilmente se ne accorse perché smise all’istante di parlargli e si volse verso Eragon e prese a punzecchiarlo rinfacciandogli tutte le idiozie fatte in gioventù. Il cavaliere scosse la testa. Altro che Arya! Era la vita contadina che faceva quell’effetto!

Si guardò intorno annoiato e quando non riuscì più a sopportare i racconti sulla gioventù in comune dei suoi due improbabili compagni di bevuta, si alzò prese le sue borse e li guardò impaziente.

« Andiamo, allora? »

Eragon e Roran raccattarono le loro cose e si affrettarono a seguire Murtagh che si era avviato all’uscita.

« Metti sul conto dell’altra volta » lo sentirono dire al barista.

Quello da dietro il bancone annuì e gli fece un cenno di saluto. Il cavaliere si fermò sull’uscio e spalancò la porta per lasciar passare i due sventurati ex contadini. Poi si volse verso il gruppo di ragazze che lì accanto stava ancora attorniando il tizio col Glen Grant.

« Ci si vede, Alessandro! » lo salutò.

Uscì e raggiunse i compagni. Mentre la porta si chiudeva si udì provenire dall’interno un’esclamazione sdegnata.

« Ma io sono Michele! »

 

 

 

 

Commento dell’autrice

Forse questa è la parte dove potete capire che non sono pazza del tutto. Comunque!

In molti (per così dire) mi hanno chiesto un seguito a “Come vennero decise le sorti di Alagaësia o Eragon e Murtagh al bar” e così li ho accontentati, anche se pensavo di non scrivere un seguito per una storia così pazza. Anche perché le demenziali non sono il mio forte.

Il punto è che secondo me la parodia non deve necessariamente essere un susseguirsi di idiozie e prese in giro. Dovrebbe invece essere una cosa vagamente seria che contiene battute intelligenti. Non credo di esserci appieno riuscita come la scorsa volta e mi dispiace molto per questo, un po’ perché i miei standard non sono stati rispettati, un po’ perché a rimettercene principalmente siete voi, che avete letto questo capitolo.

Passando alle citazioni. Il T-Touch di Murtagh deriva dal fatto che mio fratello lo scorso maggio continuava a nominarlo costantemente e quindi mi ha condizionato un po’ la vita.

Altra citazione è “Star Trek”. Solo dopo averlo scritto mi sono resa conto che qualcun altro prima di me aveva tirato in ballo Spock e l’Enterprise in una fan fiction su “Il Ciclo dell’Eredità”. È una delle mie storie preferite e una parodia che mi ha fatto ridere fino alle lacrime. Quindi ringrazio Dk86 per la sua splendida storia “Diario di un cavaliere di riserva” e per avermi fatto apprezzare almeno un po’ il periodo che Eragon trascorre tra gli elfi in “Eldest”.

Non è una citazione, ma ci stava lo stesso: Murtagh che dice che vuole dirottare l’aereo. Insomma come è possibile che negli aeroporti ti chiedano “Scusi, signore, per caso vuole dirottare l’aereo?”. Insomma solo un deficiente viene a dirti di sì! O no?! E questo vuol dire che Murtagh è deficiente…Inoltre per un libro Nasuada ha rotto le scatole con il commercio dei merletti…ci sarà qualcuno che deve trasportarli, no? La “Consegne espresse di re Orrin spa”, appunto!

L’i-phone è stato nominato perché…così. Insomma è l’ultima frontiera del “se non ce l’hai, sei out”, non poteva mancare, no?

Darth Maul è l’unico cattivo di “Star Wars” (tranne Anakin per parte del terzo episodio) da essere abbastanza giovane per essere interpretato da Murtagh. Ok, poteva interpretare il conte Dooku, ma ve lo immaginate Murtagh vestito alla Christopher Lee, un po’ Sith, un po’ Saruman? Inoltre Darth Maul muore tagliato in due da Obi Wan, quindi…

Tornando alle cose serie.

Ringrazio chi ha recensito la prima parte di questo storia per aver apprezzato il delirio di una pazza, e in particolare:

ayay, spero che apprezzerai anche questa “parte seconda”. Come mai quasi ti commuovevi?

stefy_81, spero di non aver deluso le aspettative che avevi per il seguito.

Bilu_emo, sono contenta che ti sia piaciuta tanto. Come ho già netto, non pensavo di riuscire a scrivere una parodia, tanto meno se demenziale. I miei generi sono più che altro quello romantico e quello fantasy. Mi trovo molto più a mio agio…ma sono felice che il mio esperimento abbia dato buoni frutti. Spero ti divertirai ancora.

Nelithen, il povero Murtagh…speriamo che Paolini non ce lo faccia finire male. L’eroe che si redime è sempre stato un must delle storie fantasy ed eroiche. Anche perché quando un personaggio sparisce dalle serie io mi scoraggio e non ci fantastico più. Non potrei mai tirar fuori un personaggio morto in una fanfiction a meno che non si tratti di un AU. Spero che Murtagh non ti deluda!

Nahid, davvero, non ti aspettavi la dedica? Era di dovere per una che l’ha promossa da “delirio da nascondere” a “delirio da pubblicare”! Comunque presto o tardi (credo molto tardi) arriveremo a dedicarci capitoli alla velocità della luce (e a buona intenditrice poche parole)! Inutile augurarmi che le tue speranze abbiano trovato conferma, tanto l’hai letta in anteprima…

DreamGirl91, chissà che cosa accadrà tra Nasuada e Murtagh…al momento in cui scrivo i ringraziamenti non lo so nemmeno io (per la cronaca, questo accade quasi due mesi fa). Secondo me invece Eragon ha qualche speranza con Arya [seguono spoiler sul terzo libro] soprattutto per come si comportava su “Brisingr”. Spero che tu non sia rimasta delusa. Quanto a Islanzadi…siamo fortunati che Arya non sia come sua madre!

Skaky Drastez, spero che Murtagh ti piaccia anche in questo seguito.

Torno a ringraziare quanti hanno letto la mia prima sciocca storia e ringrazio chi ha deciso di darmi una seconda chance. Se voi non ci foste, sarebbe stupido scrivere fan fiction.

A presto, spero. Baci,

Chiara.

10 dicembre 2008 – 28 febbraio 2009

 

PS: questo capitolo è dedicato a tutti voi. In particolare a Nahid, che è sempre disponibile a darmi un giudizio in anteprima, e agli utenti del forum Gedwëy Ignasia di forumfree, che continuavano a chiedermi a gran voce il seguito e che si sono zittiti dopo aver capito che ci avrei messo un’eternità ad accontentarli. Scusate!!!

 

   
 
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