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Autore: Darth Curunir    22/11/2015    2 recensioni
L'oscuro diario di Jadis, la Strega Bianca. Una donna esperta di magia oscura con una ossessione per il gelo, e che coltiva una ed una sola grande ambizione: dominare. E sarebbe pronta a tutto pur di ridurre una città, una regione, un mondo intero sotto il suo comando incontrastato.
P.S. Alcuni dettagli sono presi dalla versione cinematografica de Il leone, la strega e l'armadio.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aslan, Digory Kirke, Edmund Pevensie, Jadis, Polly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Memorie di una strega
IL DIARIO DELLA REGINA DELLE NEVI
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Anno 3578° del Regno di Charn
Non ho deciso di scrivere questo diario per piangere su queste pagine, per sfogare la mia tristezza o per altre futili motivazioni. Non si addice a una principessa come me fare queste cose. Questo diario sarà il resoconto di come io, principessa Jadis e futura regina suprema di Charn, conquisterò il potere, e sarò la più potente donna del mondo.
Questo non sarà uno stupido diario infantile, carico di piagnistei e nomignoli. Sarà il simbolo della mia grandezza futura.
Ora parlerò un po’ di me. Sono figlia della Regina di Charn, discendente di una nobile stirpe che la sporca plebaglia definisce “demoniaca” in quanto iniziata dal “demone” Lilith, prima donna apparsa nell’universo. Chi sia mio padre non l’ho mai saputo.
Purtroppo ho una sorella, e il suo nome è Mellys. Crede di abbindolare tutti con la sua bellezza e la sua apparente dolcezza, ma io so perfettamente che, dopo la morte di nostra madre, tenterà di prendere il potere con la forza. Ma non c’è da preoccuparsi, perché io la fermerò.
E ho un metodo infallibile per farlo: la Stregoneria. Da secoli (in quanto discendente di Lilith la mia vita è molto più lunga di una Figlia di Eva) studio questa nobile arte antica, che getta radici profondissime, e che garantisce poteri ineguagliabili da chiunque. Mi interesso in particolar modo alla Magia dei Ghiacci, che mi dà la padronanza di neve, gelo, ghiaccio e freddo, e la Magia Proibita, che molti chiamano “Magia Oscura”. Quanta ignoranza esiste!
Ma non importa. La mia padronanza del gelo e della Magia Proibita mi garantiscono un futuro luminoso e prospero, e non vi è modo di preoccuparsi di Mellys.
 
Anno 3580°
Ho scoperto l’esistenza di un incantesimo potentissimo, il più potente che sia mai esistito: la “parola deplorevole”. La sua formula, che è *****, annienta ogni forma di vita al di fuori di colui che l’ha pronunciata.
È agghiacciante ma… potenzialmente utile.
 
Stesso anno
Mia madre è morta. Ora sono già iniziate le lotte politiche fra me e mia sorella per la conquista del Regno. Lei sostiene che la mamma glielo ha lasciato siccome è la primogenita. Ma che importa se lo è? Io sono la più potente di Charn! È a me che spetta il controllo del Regno!
 
Anno 3581°
Da un anno continua la guerra civile. Io ho radunato il mio esercito di Ciclopi, Giganti, Arpie, Orchi e mostri, e mia sorella un esercito di altri esseri bellicosi. Continuano le lotte, ma ho il presentimento che perderò la guerra. Il mio esercito ha subito gravi perdite, e ne subisce ogni giorno di più.
 
Stesso anno
Oggi l’ultimo dei miei soldati è caduto. Io mi sono ritirata in cima alla scalinata del palazzo, e Mellys è venuta da me, gridando “Vittoria!”. Allora io ho detto: “Sì, vittoria. Ma non appartiene a te.”
E ciò detto, ho gridato la “parola deplorevole”. In un solo istante, con la più sorprendente rapidità che io abbia mai visto, tutti sono svaniti, scomparsi. Tutte le forme di vita sul regno di Charn si sono estinte senza lasciar traccia.
Mi sono ritrovata da sola. Ma… che senso ha governare un regno vuoto e spopolato? Su tutto il mondo di Charn non è rimasta una forma di vita tranne me… perché restare?
Così, ho preso una decisione. Siederò fra le statue dei miei antenati, ed eseguirò su di me l’Incantesimo del Sonno Perpetuo, e cadrò in un sonno eterno. Solo suonando una campana che porrò lì vicino, io mi potrò risvegliare. Ma se nessuno la suonerà, rimarrò addormentata per sempre.
Jadis ha fallito ancor prima di ricominciare.
 
 
 
Anno 1 del mondo di Narnia
Mi sono ridestata.
Quest’oggi, ho udito nel mio Sonno il suono della campana. Sono tornata alla vita, e ho visto che gli artefici del mio risveglio erano due ragazzini, un Figlio di Adamo e una Figlia di Eva. È stato il ragazzo, Digory, a suonare la campana, e allora io ho raccontato ai due la storia del mio passato.
Allora, Digory mi ha raccontato di suo zio Andrew, un mago, e mi ha detto che era il più potente del mondo. Era stato lo zio a costruire degli anelli magici, coi quali Digory e Polly (la ragazzina) erano giunti a Charn. Mi sono sentita offesa, e ho chiesto ai ragazzi di portarmi a casa loro, un posto chiamato Londra.
Era una città con palazzi strani, vie alberate, persone vestite in maniera bizzarra. Qui ho incontrato lo zio Andrew, un anziano mago inetto, che però aveva effettivamente dei buoni poteri magici. Allora mi è venuta un’idea: rendere Andrew mio schiavo e, con i nostri poteri, conquistare quel mondo strano.
Quindi, insieme a zio Andrew ho compiuto un giro di quella strana e bizzarra città. Ho visto un negozio che vendeva pietre scintillanti e, pensando che potessero adornare la mia bellezza, ne ho presa una. Poi ho deciso di guidare io stessa una delle carrozze, che però ho portato a sbattere contro più carrozze.
Allora siamo stati  inseguiti dai “poliziotti”, la guardia pubblica di Londra. Così Digory e Polly mi hanno condotto, grazie agli anelli magici, in una foresta, la Foresta di Mezzo, che permette l’accesso a molti mondi e realtà.
Mi sono sentita improvvisamente debole e priva dei miei poteri, come se quella Foresta li avesse neutralizzati. Poi, ho visto che anche lo zio Andrew, il cocchiere della carrozza e il cavallo erano stati trascinati lì. Il gruppo si è diretto verso un mondo che doveva ancora essere creato, e io li ho seguiti. Quel mondo era Narnia.
Narnia non era più che un luogo deserto, quando vi arrivammo. Ma ecco che si è fatto avanti un leone, di nome Aslan, che con il suo canto ha creato le stelle, il sole, la terra, l’aria, l’acqua, le creature e i luoghi di Narnia. Ho percepito che era magia contraria alla mia, la cosiddetta “Magia Buona”, e non potevo sopportare di avere rivali. Allora mi sono scontrata con Aslan per la supremazia del luogo, e gli ho scagliato contro un’asta di ferro che è diventato un lampione. Poi, me ne sono andata, infuriata e decisa ad esplorare da sola quel mondo.
Sono giunta, attraverso luoghi remoti e montagne impervie, in un luogo, un Giardino. Lì cresceva un albero, le cui mele potevano essere raccolte solo per far del bene agli altri. Ma a me non importava far del bene ad altri al di fuori di me. Ne ho mangiata una.
Improvvisamente, mi sono sentita potente, potentissima, forse persino immortale. Ho sentito la ferma convinzione che non sarei morta mai, che i miei poteri sarebbero durati per sempre.
È passato del tempo, e un giorno è arrivato al Giardino Segreto Digory e Polly. I due hanno raccolto una mela su ordine di Aslan, e io ho detto loro che erano degli ingenui: perché dovevano fare un favore al leone? Cosa aveva fatto lui per loro?
Ho letto negli occhi di Digory, grazie ai miei poteri, che sua madre era malata. Allora l’ho tentato, gli ho detto di prendere una mela per sé, di portarla a casa per guarire la madre, o di mangiarne un’altra, e divenire mio servitore: insieme, avremmo dominato quel mondo ancora in fasce.
Ma loro non mi hanno ascoltato, e sono tornati da Aslan su un cavallo alato.
Ora sono qui, a Narnia, e attendo il momento propizio per prendere il potere a Narnia e governare questo mondo nel gelo.
 
Pochi giorni dopo
Non ci credo! Quel pidocchioso leone ha piantato la mela raccolta da Digory all’entrata di Narnia. Io non mi posso avvicinare! È come se l’albero che è nato dalla mela abbia il potere di tenermi lontana!
È magia antica, molto antica, e non la posso fermare. Di certo, Aslan avrà capito le mie intenzioni di dominio e ha piantato l’albero affinché Narnia possa vivere in pace senza di me.
Ma io sono paziente, oltre che immortale (grazie alla mela). Attenderò che l’albero magico appassisca, e poi prenderò con la forza il potere a Narnia. Questo mondo cadrà nel gelo, e allora finalmente io sarò quello che ho sempre desiderato essere: l’incontrastata regina di un mondo!
 
Anno 30° di Narnia
Ho creato il mio dominio fra i monti del Nord. Fra i ghiacciai e le nevi ho edificato, grazie alla mia magia, un palazzo di ghiaccio. Il mio potere ha intimorito lupi, orsi, giganti, ciclopi e altri esseri, che ora sono miei servitori.
Per adesso passo i miei anni nel castello, e attendo che l’albero appassisca.
 
Anno 500°
L’albero non è ancora appassito. Aslan governa Narnia con benevolenza, amato da tutto e da tutti. Tranne che da me. Non appena l’albero appassirà, Aslan dovrà arrendersi alla mia potenza. Lui stesso lo sa.
Man mano che gli anni passano, sento che la mela del Giardino Proibito che ho mangiato 500 anni fa mi sta corrodendo. Ho capito la magia che avvolgeva quell’albero: chiunque mangia un frutto per non far del bene al prossimo, viene corroso dal male.
Ma a me non importa. Non fa differenza. Cosa mi importa essere buona, cattiva, benevola o crudele? L’unica cosa che mi interessa è il potere, e lo raggiungerò, dovessi uccidere io stessa quell’Aslan!
 
Anno 824°
Oggi ho fatto visita di nascosto all’albero. Molti rami stanno appassendo. La corteccia invecchia, e l’albero lentamente appassisce. La sua magia è ancora troppo potente per permettermi di entrare a Narnia, ma ben presto, l’albero appassirà.
 
Anno 898°
I miei seguaci aumentano di giorno in giorno. Ho raccolto a me innumerevoli esseri orrendi, come Orchi, Ciclopi, Minotauri, Giganti, Lupi, Pipistrelli giganteschi o Uomini Bestia, che mi seguono per paura del mio immenso potere.
A proposito, sto affinando le mie già eccelse capacità magiche. Ho fabbricato una potentissima bacchetta, con la quale posso uccidere, ferire o pietrificare i miei nemici. Al momento opportuno, mi tornerà utile.
 
Anno 900°
Sì! SÌ!! L’albero è appassito! Narnia è mia!
Quest’oggi, mentre ero nel mio palazzo di ghiaccio, ho avvertito una strana sensazione. Non mi ero mai sentita tanto potente. Con la mente vagai per le terre remote, finché non vidi nitido l’albero: era appassito.
Così, sono salita sulla torre più alta del mio castello, la più alta delle alture di Narnia e del Nord, e ho pronunciato, nella Lingua del Gelo, la formula per inondare il mondo di neve e ghiacci:
Spirate, venti terribili,
stridete, ghiacci eterni,
sbuffate, nevi orribili,
venite, gelidi inverni!
Che Narnia cada nel gelo,
che tutto sia ghiacciato,
la neve tutto copra come velo,
ché così Jadis ha comandato!
All’istante, gelidi venti, tifoni invernali, nevi perenni, ghiacciai immortali hanno coperto Narnia, venendo dal Nord. Le foreste caddero sotto il peso della neve, il terreno scomparve sotto una bianca corazza, le acque furono imprigionate da strati di ghiaccio.
Tutto, ora, è mio!
 
Anno 980°
Ora che io, la Strega Bianca Jadis, sono regina indiscussa di Narnia, e che Aslan è fuggito in lande remote, la paura del mio potere sterminato aleggia per il Regno.
Tuttavia, quest’oggi sono venuta a conoscenza di una preoccupante profezia. Essa recita:
Verrà il tempo in cui due figli d'Adamo e due figlie di Eva
libereranno Narnia dalla tirannia.
Il dolore sparirà,
quando Aslan comparirà;
al digrignare dei suoi denti

fuggon tutti i malviventi;
quando romba il suo ruggito,

gelo e inverno è ormai finito;
se lui scuote la sua criniera,

qui torna la Primavera.
Non mi preoccupa il fatto che Aslan mi possa sconfiggere. Mi preoccupa il fatto che possa tornare. E la profezia dice chiaramente che Aslan tornerà quando due figli di Adamo e due figlie di Eva compariranno a Narnia.
Non posso permettere che due maschi e due femmine possano usurpare il mio Regno. Così, ho organizzato un corpo speciale di sorveglianza, formato dai miei servitori lupi: essi gireranno Narnia in lungo e in largo, scoveranno tutti i figli di Adamo e tutti i figli di Eva, e li condurranno da me. Io, con i miei poteri, li pietrificherò.
Ho già pietrificato due figli d’Adamo e una figlia di Eva. Potrebbero essercene molti in giro, ma non mi devo preoccupare. Presto tutti saranno eliminati.
 
Anno 997°
Ormai, la maggior parte dei Figli di Adamo e dei Figli di Eva è stata catturata e pietrificata dalla mia verga magica. Aslan è relegato al sud, e il Regno di Narnia giace nel suo cupo e meraviglioso inverno perenne.
Io sono l’indiscussa signora di tutto e di tutti. Dalla mia parola dipende la vita di ogni singolo animale, mostro o creatura di Narnia!
 
Anno 1000° [giorno 1]
Questa mattina, mentre giravo per il mio fantastico Regno sulla mia slitta guidata da Ginarrbik, il Nano Oscuro alle mie dipendenze, quando ho visto per la strada un… un bambino. Un cucciolo d’Uomo, un Figlio di Adamo… nel mio Regno! Il suo nome era Edmund Pevensie.
L’ho fatto salire sulla mia slitta, e gli ho parlato con maniere affabili, dicendo di essere la Regina di Narnia. Edmund mi ha ingenuamente riferito di avere un fratello e due sorelle…
… due figli di Adamo e due figlie di Eva…
Mi ha rivelato che la sua sorella più piccola, Lucy, è amica di un fauno che abita alle porte del Regno, il signor Tumnus. Domani saprò come ricompensare Tumnus per la sua mancanza di rispetto verso il divieto di ospitare umani…
Ora però sono presa dall’agitazione: e se quei quattro mocciosi fossero i prescelti, coloro che riporteranno la Primavera a Narnia? Tuttavia, ho saputo controllarmi: gli ho detto di presentarmeli, un giorno, e di portarli nel mio Palazzo a nord. Gli ho offerto dei biscotti stregati, che creano dipendenza nella mente di chi li mangia: solo se tornerà al Palazzo con i fratelli, gliene offrirò altri.
In cambio del suo favore, gli ho offerto grandi poteri, e anche il trono di Narnia. Ovviamente non ho bisogno di un compagno nel governare Narnia, ma Edmund è attirato dal potere e dal dominio, glielo si legge negli occhi.
Ora sono nel mio Palazzo, e attendo di vedere i quattro putridi ragazzini…
 
[giorno 2]
Questa mattina Tumnus il Fauno è stato arrestato per complicità con una Figlia di Eva nemica del Regno, ed ora è nelle mie segrete. Ho atteso sul mio trono l’arrivo di Edmund per tutto il giorno, e poi l’ho visto arrivare verso sera. Da solo.
Mi sono molto adirata con quello stupido ragazzino, che non mi ha saputo portare i tre fratelli. Preso dallo spavento, Edmund mi ha rivelato una cosa interessante: i suoi tre fratelli sono a Narnia, nella diga costruita dal signor Castoro e da sua moglie.
Ho fatto rinchiudere Edmund nelle segrete, in attesa di prendere una decisione sul suo conto. Dopo un’attenta riflessione, ho deciso di inviare Maugrim, capo della mia Polizia segreta, alla ricerca dei tre Pevensie.
Ora, sono nella mia carrozza con Edmund e Ginarrbik, e sto cercando io stessa i tre Umani: mai fidarsi solo dei Lupi.
 
[giorno 3]
Oggi ho scoperto che i tre Pevensie non sono più alla diga: sono scappati con la complicità di una volpe (che ho ovviamente pietrificato). Sono riusciti a scampare a Maugrim e agli altri Lupi, e adesso si stanno dirigendo verso la Tavola di Pietra, un luogo ancestrale, una tavola costruita in pietra, che si dice sia pervasa da un’antica magia. Si dice che nelle vicinanze di quel luogo sia accampato Aslan col suo esercito.
Mi sono sorti molti dubbi. Nel corso del mio viaggio sulle tracce dei tre Pevensie, ho visto che la neve e il ghiaccio stanno lentamente svanendo da Narnia. Il terreno bianco ormai inizia ad avere dei buchi di vegetazione… il mio incantesimo sta svanendo.
Temo che i quattro Pevensie siano davvero i due Figli di Adamo e le due Figlie di Eva della Profezia. E se… se il mio potere dovesse finire? Tutto il mio dominio cadere, andare in frantumi, tornare a quel pidocchioso felino… oh, no, no! Non ho atteso invano per novecento anni che l’Albero di Aslan appassisse! Non ho governato Narnia nel gelo per cento anni invano!
Narnia è mia, e tale rimarrà!
Quindi, ho deciso di sferrare un attacco ad Aslan. Farò preparare il mio esercito di creature mostruose, e attaccherò il Leone e i quattro fratelli.
Ma, mentre prendevo questa decisione, uno dei miei Lupi è tornato da me, dicendo che Maugrim era stato ucciso. Improvvisamente, sono piombati su di noi i soldati di Aslan, che hanno riportato Edmund dai suoi fratelli, all’accampamento di Aslan.
Ora, i quattro fratelli sono di nuovo uniti, e sento che il mio potere vacilla. Sto organizzando il mio assalto ad Aslan, ma credo che domattina mi recherò dal leone: gli chiederò un favore…
 
[giorno 4]
Quest’oggi mi sono recata all’accampamento di Aslan, vicino alla Tavola di Pietra. Il leone era insieme ai suoi soldati (Centauri, Grifoni, Aquile, Fauni, Satiri), e con lui c’erano Edmund e i suoi fratelli Peter, Susan e Lucy. Ho parlato con Aslan e gli ho ricordato di un’atavica legge, nata con la nascita di Narnia: io reclamo il sangue di ogni traditore.
Così, ho chiesto Aslan di consegnarmi Edmund, che aveva tradito il signor Tumnus e i propri fratelli, affinché io potessi ucciderlo sulla Tavola di Pietra. In tale modo, non ci sarebbero più stati due figli d’Adamo! Ma quello sciocco felino si è lasciato prendere da quella che lui definisce Magia dell’Amore, ma che io definisco Idiozia: ha accettato di farsi uccidere al posto di Aslan. Tanto meglio per me!
Così, questa notte, mi recherò alla Tavola di Pietra, e sacrificherò Aslan il Leone. Quando lui morirà, io sarò l’indiscussa regina di Narnia, e nessun esercito potrà resistere alla mia immensa potenza!
 
[stesso giorno – notte]
Aslan, il Creatore di Narnia, il Signore degli Animali e degli Uomini, il Grande Leone, è morto!!
Questa stessa notte, poche ore fa, Aslan si è presentato alla Tavola di Pietra. Con l’aiuto dei miei servitori, l’ho rasato e umiliato, e poi, con un lungo pugnale (niente magia in questi casi, solo sangue), ho ucciso il mio nemico.
Ho dato ordine al mio Generale Minotauro Otmin di preparare tutte le mie truppe: domani mattina, mi dirigerò a Beruna, il Campo dove i quattro Pevensie stanno preparando il loro esercito. Io stessa guiderò le mie truppe alla vittoria, e vinceremo, ne sono certa. Ora che Aslan è morto, l’esercito dei Pevensie non ha speranze di vittoria.
Peter, Edmund, Susan e Lucy Pevensie moriranno, il loro esercito sarà sterminato, e poi Narnia cadrà nuovamente in un gelo ancor più perenne e totale del precedente. Io sarò finalmente la Regina di Narnia senza alcuna opposizione, ora che Aslan è morto.
Jadis sarà Signora di Tutto!!
 
 
 
Come narrato nel libro Il leone, la Strega e l’armadio, Jadis non fu così fortunata.
Il giorno seguente, le sue truppe si scontrarono con quelle capitanate da Peter Pevensie, il maggiore dei quattro fratelli. Nella Battaglia di Beruna, molti soldati perirono da ambo le parti.
Ma, nel bel mezzo della mischia, apparve Aslan, il Leone. Infatti, la magia che circondava la Tavola di Pietra (ignota alla crudele Strega Bianca) impediva che il sangue di un innocente la macchiasse. Così, all’alba, Aslan era risorto, accolto da Lucy e Susan. Il leone, accompagnato dalle due sorelle, si era recato al Palazzo di Jadis e aveva riportato alla vita tutti gli innocenti pietrificati da Jadis, compreso il signor Tumnus. Così, accompagnato da questi soldati e dalle due sorelle Pevensie, Aslan era tornato a Beruna.
Il Leone combatté contro i soldati della Strega, e alla fine si scontrò con la stessa Jadis, atterrita davanti alla luminosa potenza di Aslan. Alla fine, Jadis non poté più resistere, e fu uccisa da Aslan.
I quattro fratelli Pevensie divennero i quattro Re di Narnia, sedendo sui troni (a lungo rimasti vuoti) di Cair Paravel, il Castello di Narnia sulla foce del Grande Fiume. Così, l’Inverno di Narnia svanì per sempre, i troni del Regno furono nuovamente occupati, e Jadis fu finalmente sconfitta.
 
 
 
   
 
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