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Autore: hummelssmythe    22/11/2015    2 recensioni
In quel momento, Santana si sentiva come se qualcosa fosse cambiato nel suo petto, apparso nel punto dove prima c'era solo un buco. (Brittany/Santana, su richiesta, basata sulla frase “Penso di essere innamorata di te e sono terrorizzata”; tradotta da ManuKaikan).
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tradotta da: ManuKaikan
Link originale: AO3.
Note autrice: Salve! Questa è una nota di Edy! Ci tengo a precisare un paio di cose :) :
1) questa storia è basata su di un prompt anonimo che mi hanno mandato su tumblr (frase "I think I'm in love with you and I'm terrified"), e siccome la Brittana è ormai felicissima in canon e non mi andava di scrivere un AU, ho pensato di scrivere in un'ambientazione prima-seconda serie;
2) per chi fosse interessato a seguire i miei aggiornamenti, mandare richieste o fare domande, la mia pagina adesso è: questa

Il cuore di Santana le martellava nel petto.

Non si era mai sentita così viva e collegata a qualcuno prima. Nonostante le apparenze, il suo fuoco bruciava sempre all'esterno, lasciandole un senso di vuoto dentro che non era mai stata in grado di superare. Forse era questo che la faceva arrabbiare, forse era questo che stava cercando di superare da un sacco di tempo.

In quel momento, Santana si sentiva come se qualcosa fosse cambiato nel suo petto, apparso nel punto dove prima c'era solo un buco.

Forse era Brittany che le accarezzava i capelli, un po' arricciati per il sudore.

Forse era la risatina di Brittany e le dolci parole che le sussurrava all'orecchio.

Forse erano le loro gambe aggrovigliate e le loro bocche che si cercavano l'una l'altra.

Non era la prima volta che accadeva.

Da quella notte in cui Sue le aveva spedite nude in mezzo alla natura, Santana e Brittany non avevano più smesso. Il più della volte, Santana non aveva parlato. Lei e Brittany erano quelle tipiche ragazze che se viste insieme, venivano semplicemente etichettate come amiche molto intime. Erano ragazze. La gente non vedeva nulla di strano nella loro vicinanza, camminare mano nella mano, essere premurose.

Ma era proprio quello il punto, no?

Quando avevano iniziato tutto, era solo quello. Santana non sentiva la necessità di camminare tenendole il mignolo o cantare canzoni con Brittany se non per divertimento.

Adesso sembrava che il vuoto che sentiva stesse mutando, ma in qualcosa di molto più spaventoso.

Santana non aveva mai pensato di essere una persona fatta per l'amore – questo fu il pensiero che l'attraversò quando Brittany le baciò la spalla nuda – l'amore in generale. Si era sempre figurata sposata ad un uomo di sport, solo per convenienza, in modo da poter avere successo e vivere una vita abbastanza adagiata, con nessuna preoccupazione. Non aveva mai immaginato di innamorarsi di qualcuno.

E questo la portava ovviamente a non aver mai immaginato cosa si provasse ad essere innamorata. Certo, aveva visto i film, aveva sentito la gente parlarne, aveva ascoltato le canzoni (la maggior parte cantate al Glee Club dai suoi compagni); ma l'avrebbe riconosciuto se l'avesse provato? Santana non ne era per niente sicura.

“Non stai dicendo niente.” Brittany la riscosse dai suoi stessi pensieri, un braccio avvolto attorno a lei, mentre erano ancora stese nude nel letto. “E non stai scappando via, è strano. Ma, strano in modo carino.”

Santana sospirò profondamente. “Vuoi che me ne vada?” uscì un tono molto duro e se ne accorse subito.

Sapeva che Brittany aveva ragione e che glielo stava chiedendo senza cattive intenzioni, era sempre solo genuinamente curiosa ed interessata.

“Perché mai dovrei volerlo?” chiese Brittany tristemente e il senso di colpa colpì immediatamente Santana, dritto allo stomaco. “Non voglio, mai ... ma lo fai sempre, così ho chiesto.”

Santana cominciò a contare sino a dieci nella sua testa, aveva imparato a farlo quando era con Brittany. Con le altre persone non gli importava di essere scortese o cattiva, ma con Brittany... beh, lei era una storia completamente diversa. (E questo le faceva chiedere a se stessa ... non sarebbe bastata la consapevolezza di ciò a chiarire tutto?)

“Ti piace quando rimango?” le chiese infine.

“Questa è la prima volta che rimani.” rispose Brittany facendo un piccolo broncio confuso.

Santana poteva dire che aveva il broncio anche se non poteva vedere il suo volto, visto che aveva la fronte appoggiata al braccio della ragazza.

“Ti piace adesso?” chiese tranquilla e vulnerabile, un sentimento che non era abituata a provare.

“Mi piace.”

La risposta arrivò così veloce e naturale che Santana non avrebbe avuto nessun motivo per non crederci, Brittany non era una che mentiva. Eppure c'era qualcosa che non andava, come se Brittany avesse capito che c'era qualcosa di sbagliato quel giorno.

“Allora rimarrò qui per un po',” rispose, non pronta a far tramutare la conversazione in qualcosa di più grande, ma nemmeno disposta a farla scemare completamente.

Sentì Brittany ridacchiare di nuovo, vicina, calda e meravigliosa.

“Sarebbe bellissimo.” sussurrò, con una voce che svegliò in Santana cose che non aveva mai sentito prima.

Santana non aveva idea di cosa fosse successo, ma improvvisamente si sentì spaventata da quella vicinanza, come se essere così vicino a Brittany non fosse più facile come prima. Non era una sensazione brutta ... ma era pericolosa perché avrebbe voluto essere vicina a Brittany molto più che fisicamente. Le tremarono le ginocchia e si sentì fortunata di essere ancora stesa nel letto, così non si sarebbe dovuta impegnare per nasconderlo.

“Santana?” chiese Brittany nel silenzio della stanza.

Santana si irrigidì e respirò più pesantemente come se fosse stata colta in flagranza, come se Brittany potesse leggerle nella mente.

“Hmm?” fu tutto quello che Brittany ottenne in risposta.

Santana finse di rilassarsi, finse di addormentarsi, sperando che Brittany lasciasse cadere l'argomento.

Ovviamente Brittany non lo fece.

“Che hai oggi?” chiese con così tanta preoccupazione che a Santana venne da vomitare all'idea di doverle mentire.

“Io...”

Santana non era una che balbettava, lo sapevano tutti, eppure tutto quello che riuscì a fare fu un mormorio insensato, in un vago tentativo di eludere la domanda.

E quando aprì la bocca: 'Penso di essere innamorata di te e sono terrorizzata' era quello che credeva sarebbe uscito.

“Sono solo stanca. Glee Club e tutto il resto.” Fu quello che in realtà uscì.

Qualcosa le disse che Brittany non ci avrebbe creduto, ma rimase sorpresa quando la ragazza l'attirò verso di lei per baciarla sulla testa. Chiuse gli occhi, le venne voglia di piangere alla consapevolezza, che anche solo per un istante aveva pensato di essere innamorata della persona che la stava stringendo. Innamorata di Brittany che era una ragazza e la sua migliore amica.

Santana spinse tutte quelle sensazioni via, cercando di soffocarle e il buco nero ricomparve ingoiando tutto e riportandola al punto di partenza. Quel vuoto non durò a lungo, la rabbia prese il sopravvento, sostituendo gli spazi vuoti e raggiungendo ogni nervo del suo corpo.

Con urgenza si allontanò da Brittany, sentendosi come se quel tocco le bruciasse la pelle in un modo a dir poco doloroso. Ore prima era solo desiderio, in quel momento le fiamme erano dolosamente bollenti.

Saltò giù dal letto e iniziò a cercare i propri vestiti, il cuore che le batteva all'impazzata nel petto, sentendosi come se stesse abbandonando una parte di lei nel letto, proprio accanto a Brittany. Santana non era sicura di volerlo riconoscere, non più di quanto non avesse già fatto.

“Dove vai?” chiese Brittany, un suono lamentoso nella voce. Santana si rifiutò di alzare lo sguardo. “Credevo che saresti rimasta questa volta.”

“Sono rimasta.” rispose Santana mentre si rivestiva, sentendosi come se avesse il bisogno di coprirsi, come se si vergognasse. “Non posso rimanere per sempre.”

“Ma-”

“Non. Posso. Restare.” insistette duramente Santana, alzando istintivamente lo sguardo.

Brittany era ancora nel letto, nuda e con solo una parte del corpo riparato dalle lenzuola. Si sentì debole fissandole il volto, perché era chiaro che Brittany stesse cercando di capire se avesse fatto qualcosa di sbagliato.

Santana si era sentita felice per qualche istante al suo fianco, davvero felice. Si era sentita felice quando lei e Brittany si erano toccate, baciate e spinte l'una contro l'altra, tutte disordinate e bisognose. Ma non si sentiva felice in quel momento: c'era sola paura dove prima c'era stata felicità e ... amore.

“Devo solo andare.” disse distogliendo lo sguardo. “Mi piacerebbe rimanere, ma non posso. Devo andare.”

Non c'era bisogno di ripeterlo, ma farlo fece sentire a Santana come se in parte fosse la verità, come se avesse davvero qualcosa da fare e non stesse solo cercando di scappare da lei.

“Va bene.” Brittany suonò un po' sconfitta. “Ci sentiamo più tardi, se Lord Tubbington mi ridà il telefono. Sta comprando delle cose dallo store di nascosto.”

Santana sorrise nonostante si stesse sforzando di non farlo e si passò una mano nei capelli per sistemarli, così che non avessero l'aspetto di una che aveva appena fatto sesso.

“Va bene, a più tardi.” disse infine, mentre il: 'Credo di essere innamorata di te' suonò più forte nella sua testa quando vide il sorriso luminoso di Brittany.

Quando uscì dalla casa della ragazza, Santana si sentì di nuovo al sicuro.

Vuota, arrabbiata e delusa.

Ma di nuovo al sicuro, lì poteva fingere che fossero solo amiche, che si divertissero, lì poteva fingere di non essere innamorata di Brittany.

   
 
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