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Autore: Grinpow    23/11/2015    1 recensioni
Un anima solitaria troverà quello cerca....
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sousuke Sagara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi non sono miei, ma dei loro autori.

Cara Chidori…

 

un anima solitaria troverà ciò che cerca…

 

 

Capitolo unico

 

 

 

20 Novembre

 

 

 

Cara Chidori,

 

quando leggerai queste poche righe mi sarà già stato affidato un nuovo incarico, ma volevo comunque salutarti e ringraziarti per quanto hai fatto per me.

 

Di sicuro ti starai chiedendo a cosa mi riferisco, ovviamente a come è cambiata la mia vita da quando mi è stato ordinato di farti da guardia del corpo.

 

I giorni trascorsi con te egli altri sono stati davvero preziosi, per la prima volta nella mia vita mi sono sentito semplicemente un ragazzino di sedici anni e di questo devo ringraziare te e soltanto te.

 

Mi mancherai infinitamente, è la prima volta che lo dico ops scusa che lo scrivo, ma è la semplice verità.

 

Non sono mai stato molto bravo con le parole.

 

Cordialmente tuo Sergente Sosuke Sagara

 

 

 

Chidori rilesse la lettera che Sosuke le aveva scritto per la millesima volta, ancora non si capacitava del fatto che quel maniaco delle armi non sarebbe stato più parte della sua vita.

 

 

 

A distanza di Chilometri dalla città nella sede della società Mithril Sosuke si girava e rigirava nella brandina, poche ore e tra lui e Chidori ci sarebbe stato un mare intero, in fatti la squadra di cui lui faceva parte sarebbe partita di li a poco per l’Europa, non era certo la prima volta che Sosuke se ne andava da una nazione lui aveva sempre viaggiato, ma in questa particolare occasione il ragazzo era stranamente agitato.

 

Sosuke - certo la lettera che le ho scritto era un po’ scarna, ma è già tanto se il comandante mi ha dato la possibilità di scriverle -

 

Kurts ridendo - Ehi Sosuke su con la vita -

 

Il ragazzo si giro dalla parte opposta per non far vedere al amico che aveva gli occhi lucidi.

 

 

 

Il telefono squillava da parecchi minuti quando Chidori rispose pensando - Ti prego fa che sia lui - dall’altra parte della cornetta un a vocetta disse - Ehi piccola Kana ci sei? -

 

Lei rispose - A… sei solo tu -

 

- Scusami se sono solo io - disse lei seccata.

 

- Senti Kyoko potresti chiamarmi in un altro momento ho da fare – chiese con un filo di voce Chidori

 

- Cosa, startene li a piangerti addosso… per chi poi… per quel Sagara -

 

Chidori furibonda gridò - Non ti permettere di parlare così di lui - e le attacco il telefono in faccia stendendosi poi sul letto.

 

 

 

Melissa entrò nella stanza vedendo la situazione (Kurz che disturbava Sosuke) intervenne - Kurz potresti allontanarti dalla cabina devo parlare con Sosuke -

 

- Agli ordini Sergente maggiore Mao - disse il biondino andandosene.

 

- Grazie - disse Sosuke-

 

- Di niente - ripose lei riprendendo a parlare - Sosuke se hai un problema ne puoi parlare con me -

 

- Non è niente - rispose brusco lui.

 

 

 

- Kaname scendi è pronta la cena - gridò la madre.

 

lei un po’ assonnata rispose - Arrivo -

 

mentre Kaname apparecchiava la madre disse - E’ finito il sushi, Chidori potresti andare al supermercato a prenderlo? -

 

- Vado - detto questo Kaname usci di casa.

 

 

 

Il Sergente Maggiore Mao osservava Sosuke con la coda degli occhi già da un po’ quando disse - Io devo andare a parlare con il comandane -

 

- Va bene - disse Kurz.

 

Melissa si diresse immediatamente dal comandante per chiedere di poter tornare all’appartamento poiché vi aveva dimenticato qualcosa.

 

 

 

Kaname stava ormai tornando a casa quando si fermò davanti all’appartamento dove prima viveva Sosuke.

 

Sentendo un rumore si girò e si trovo davanti il superiore di Sosuke, se lo ricordava bene perché era stata la prima persona che aveva visto quando si era svegliata all’ospedale dopo la disavventura del dirottamento aereo.

 

- Buona sera Chidori - disse la donna

 

- Buona sera - rispose la ragazza

 

Nonostante sapesse che quella bellissima donna era il superiore di Sosuke non era mai riuscita a non provare per lei una piccola avversione anche se non ne capiva il motivo.

 

- Come mai sei qui? - le chiese a bruciapelo

 

- Sono andata a fare la spesa. - rispose Kaname, poi aggiunse - E lei? -

 

- Volevo parlarti. - rispose la soldatessa

 

- Di cosa? - chiese Kaname

 

Senza troppe spiegazioni Melissa mise in mano a Chidori un biglietto e poi disse - Salperemo domani alle otto e venti da questo molo per l’Europa, so che sei innamorata di Sosuke… vieni, troverò il modo di farti parla con lui. - finito di parlare si allontano fulmineamente.

 

- Aspetti! - gridò Kaname ma la donna era già sparita.

 

 

 

Melissa era da poco tornata alla nave quando venne chiamata dal comandante nella sala comandi - Sergente Maggiore Mao domani prima della partenza tu e i tuoi uomini vi occuperete delle ultime procedure di caricamento, siamo intesi. -

 

la donna rispose - Si comandante. -

 

 

 

 

 

21 Novembre

 

 

 

Kaname era rimasta sveglia tutta la notte a pensare a ciò che quella donna le aveva detto.

 

Inizio Flash Back

 

- So che sei innamorata di Sosuke… -

 

Fine Flash Back

 

- Innamorata di lui - pensò lei arrossendo

 

Si alzò dal letto e senza dire una parola iniziò a vestirsi e a pettinarsi i lunghi capelli per poi guardare con la coda dell’occhio il cestino dove la sera prima aveva buttato il biglietto dove era scritto il molo da dove sarebbero partiti, si avvicino ad esso iniziando a frugarvi disperatamente fino a quando non ritrovo il biglietto, ma tenendolo in mano tornò a pensare - Ma con quale diritto dovrei andare a parlargli, è vero finora mi ha protetto ma l’ha fatto solo perché era suo dovere non perché… non perché mi amasse… con quale diritto potrei andare là e dirgli… dirgli ti amo. - Kaname si sorprese di ciò che aveva pensato, fino ad allora non aveva mai ammesso con nessuno nemmeno con se stessa che ciò che provava per Sosuke fosse “amore”, scacciò questo pensiero prese la borsa e corse verso la scuola.

 

 

 

- Sergente Maggiore Mao è ora di finire il caricamento. - le disse un uomo.

 

- Subito. - rispose lei poi volgendosi ai suoi uomini disse - Sosuke… Kurz andiamo. -

 

 

 

Kaname camminava a passo svelto cercando di non pensare a Sosuke, ma ogni cosa che vedeva ogni suono che sentiva le riportava alla mente un ricordo a lui legato.

 

Iniziò a correre ancora più forte senza neanche sapere dove si stava dirigendo, quando senti il profumo salmastre del mare.

 

Si trovava vicino al porto, quello stesso porto da dove sarebbe partito Sosuke

 

Inizio Flash Back

 

- Partiremo domani alle otto e venti -

 

Fine Flash Back

 

Kaname guardò il suo orologio da polso e disse - Sono le otto e quindici - poi senza capire come e perché scoppiando a piangere disse - anche se volessi ora non riuscirei a trovarlo. - si asciugo gli occhi e dalla tasca le cadde un foglio e disse - Il foglio che mi aveva dato il suo superiore. - lo aprì e lesse - Molo cinque. - si fermò a riflettere poi disse - Il molo cinque è qui vicino. -

 

Kaname iniziò a correre a perdi fiato per raggiungere il molo.

 

 

 

Due soldati vedendo la ragazza avvicinarsi si prepararono a fermarla, ma il Sergente Maggiore Mao li fermò - Non è necessario. - disse.

 

- Ma sergente Maggiore noi… - cercò di replicare uno dei due.

 

- Mi prendo io la responsabilità. - disse lei.

 

 

 

- Sosuke… - gridò lei vedendolo.

 

Avendola notata Sosuke cercò di allontanarsi ma venne fermato da Melissa che disse - Non puoi continuare a scappare Sosuke. -

 

- Io… non so di cosa tu stia parlando. - disse lui.

 

- Sto parlando dei tuoi sentimenti per quella ragazza. - rispose lei.

 

- Che dici… io… non sono capace di provare sentimenti per qualcuno sono un soldato. - gridò il ragazzo.

 

- Non nasconderti dietro alla divisa… non è vero che non provi niente… tu sei pieno di sentimenti come tutti gli esseri umani. - Melissa fece una pausa per riprendere fiato poi continuo. - Non devi avere paura di amarla, è un sentimento naturale e giusto che un ragazzo della tua età dovrebbe poter vivere in piena libertà. -

 

- Non so nemmeno se mi ricambia. - disse lui.

 

- Il fatto che sia qui è una prova tangibile dei suoi sentimenti… non sarebbe venuta se non ti amasse. - rispose lei.

 

- Ma io… io come posso chiederle di aspettarmi. - chiese il ragazzo stordito.

 

- Devi parlarle ha il diritto di sapere i tuoi sentimenti. - rispose Melissa.

 

Kaname lo raggiunse e saltandogli al collo lo abbraccio forte, intanto Melissa si era allontanata.

 

- Chidori io… - non poté finire la frase che Kaname disse - Sagara ti devo parlare di una cosa importante. -

 

- Di pure. - rispose lui lievemente imbarazzato.

 

- Ecco… io… io ti amo… - disse lei con un filo di voce appena percettibile.

 

- Cosa? - chiese lui non sapendo se lei avesse detto ciò che credeva di aver sentito.

 

- Si, io… io ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, ma lo capito solo ora… e - Kaname non ebbe il tempo di finire la frase che Sosuke la strinse forte a se dicendo - Anch’io… anch’io sento di provare un profondo affetto per te Kaname-chan, ma ora devo andare (-_-,)-le diede un bacio sulla guancia.

 

Le guance di Kaname si rigarono di lacrime mentre osservava Sosuke allontanarsi, ma prima che lui fosse troppo lontano per sentirla gridò - Io ti aspetterò qui. -

 

Sosuke si voltò appena senti quelle parole e prima di salire su quella nave che lo avrebbe allontanato per chissà quanto tempo da lei disse - Tornerò sicuramente, io… io tornerò da te. -

 

 

 

(1)Potrei stare ore e ore qui…

 

Ad accarezzare…

 

La tua bocca ed i tuoi zigomi…

 

Senza mai parlare…

 

Senza ascoltare altro nient’altro che…

 

Il tuo respiro crescere…

 

Senza sentire altro che noi, nient’altro che noi.

 

 

 

Potrei stare fermo in mobile…

 

Solo con te addosso…

 

A guardare le tue palpebre…

 

Chiudersi ad ogni passo…

 

E la mia mano che lenta scivola…

 

Sulla tua pelle umida…

 

Senza sentire altro che noi, nient’altro che noi.

 

 

 

Non c’è niente al mondo…

 

che valga un secondo…

 

Vissuto accanto a te; che valga un gesto tuo, un tuo movimento…

 

Perché niente al mondo…

 

Mi ha mai dato tanto…

 

Da emozionarmi come quando siamo noi, nient’altro che noi.

 

 

 

Potrei perdermi guardandoti…

 

Mentre stai dormendo…

 

Col tuo corpo che muovendosi…

 

Sembra stia cercando…

 

Anche nel sonno di avvicinarsi a me…

 

Quasi fosse impossibile…

 

Per te sentire altro che noi, nient’altro che noi.

 

 

 

Non c’è niente al mondo…

 

che valga un secondo…

 

Vissuto accanto a te; che valga un gesto tuo, un tuo movimento…

 

Perché niente al mondo…

 

Mi ha mai dato tanto…

 

Da emozionarmi come quando siamo noi, nient’altro che noi.

 

 

 

Non c’è niente al mondo…

 

che valga un secondo…

 

Vissuto accanto a te; che valga un gesto tuo, un tuo movimento…

 

Perché niente al mondo…

 

Mi ha mai dato tanto…

 

Da emozionarmi come quando siamo noi, nient’altro che noi.

 

 

 

(Cinque anni più tardi)

 

25 Dicembre

 

 

 

Tutta la città era in festa solo l’animo di Kaname era cupo.

 

Da quando era partito Sosuke non si era mai fatto sentire, lei sapeva che non dipendeva da lui ma non poteva fare a meno di essere triste.

 

- Chissà come sta Sosuke-kun ? - si chiese mentalmente.

 

Da sotto la madre la chiamo - Tesoro i tuoi amici sono venuti a prenderti per andare in centro. -

 

Lei rispose - Si scendo subito. - prese la giacca e usci da casa dicendo - Buon Natale! -

 

Kyoko sapeva che Kaname fingeva ma in quel giorno “lieto” non volle rimproverarla.

 

Il gruppo si diresse verso il parco comunale dove era stato preparato un gigantesco albero addobbato con decorazioni spettacolari.

 

A causa della folla Kaname perse di vista i suoi amici, non sapendo cosa fare iniziò a cercarli, quando una voce familiare la chiamò - Kaname… -

 

Lei sentendosi chiamare si voleva girare, ma aveva paura di scoprire che non fosse lui in fine però la curiosità prevalse e si girò.

 

Dietro di lei cera proprio il “suo” Sosuke un po’ sudato per la corsa fatta dal porto a li, ma con un sorriso che esprimeva tutta la sua felicità.

 

Il volto di Kaname era rigato da calde lacrime, ma riuscii comunque a dire - Finalmente sei tornato. - Sosuke le asciugò le lacrime col dorso della mano mentre Kaname si stringeva forte a lui; poi non facendocela più a resistere Sosuke le sollevò il viso e la bacio piano con delicatezza.

 

- Mi sei mancata da morire. - disse lui.

 

- Anche tu mi sei mancato in questi cinque anni. - rispose lei sorridendo.

 

Sosuke le accarezzo il volto per poi sfiorarle le labbra con un dito, le loro labbra s’incontrarono di nuovo ma questa volta il bacio fu più lungo e passionale, al improvviso cominciò a nevicare e mentre i due si stringevano per scaldarsi Sosuke avvicinandosi a Kaname le sussurrò in un orecchio

 

-(2) Oltre l’infinito, oltre l’eternità io ti amerò per sempre - lei sorrise.

 

Ora sapevano che non si sarebbero mai più separati.

 

Qualunque cosa fosse capitata, loro l’avrebbero affrontata insieme consci che il loro amore sarebbe stata la loro forza.

 

 

 

THE AND

 

(1) la canzone che ho inserito nella fanfic è “nient’altro che noi” degli 883

 

(2) la frase l’ho presa in prestito dall’ultima puntata di “petali di stelle per sailor moon” di fatti alla fine del episodi Mamoru dice a Usagi - Oltre l’infinito oltre l’eternità io ti vorro per sempre bene -

 

 

 

P.S. Lo so che la madre di Kaname è morta ma dovevo trovare qualcuno che la scuotesse e non ho proprio potuto fare a meno di metterci lei.

 

P.P.S. Mi scuso anticipatamente con i fan di Full Metal Panic che potrebbero trovare la fanfic troppo sdolcinata.

 

  
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