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Autore: LadyDenebola    23/11/2015    1 recensioni
Dopo sette anni dai MAGO, Violet torna a Hogwarts come assistente bibliotecaria, e qui ritrova un vecchio professore di cui non sentiva parlare da tempo. Fra lupi mannari, lezioni di duello e nuove assunzioni, Violet avrà modo di ricredersi sul suo ex Direttore. Versione aggiornata di una fanfic che pubblicai qui anni fa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Serpeverde, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Nota sul Copyright: Molti dei personaggi e delle ambientazioni sono di proprietà di J. Rowling. Mi scuso con loro per quel che gli farò nel corso della storia.
 
 
RITORNO A HOGWARTS
 
 
 
 
 
"Bentornata a casa, Violet!"
 
A quel pensiero, Violet si guardò intorno con un sorriso a trentadue denti, gli occhi traboccanti di lacrime di gioia. L'immensa Sala d'Ingresso era proprio come la ricordava, con la maestosa scalinata di marmo che aveva percorso chissà quante volte, fino a pochi anni prima.
Lì dov'era lei, davanti il portone di quercia, Violet poteva sentire già il vocio confuso e allegro dalla Sala Grande. Con un tuffo al cuore, si rese conto di esser rimasta imbambolata più tempo del necessario mentre il banchetto d'inizio anno stava per cominciare!
Come scossa da una scarica elettrica, Violet s'affrettò allora a entrare nella grande sala dove i tavoli delle quattro Case già erano carichi dei succulenti manicaretti degli elfi domestici, mentre gli studenti, nelle loro divise nere, correvano su e giù chiamandosi a gran voce e scambiandosi notizie sull'estate appena passata.
A quella vista la ragazza non riuscì a trattenere una lacrima, che si sbrigò ad asciugare: aveva quasi dimenticato quegli istanti di gioia in cui riabbracciava i suoi amici, pronta a un nuovo anno a Hogwarts. E, dopotutto, era stato proprio per tornare a Hogwarts che aveva accettato l’invito della McGranitt di lavorare come assistente bibliotecaria, ora che Madama Pince iniziava ad avvertire i primi acciacchi.
Approfittando della distrazione degli studenti, Violet percorse la Sala Grande e riuscì a raggiungere il tavolo degli insegnanti, dove prese posto – con non poco nervosismo – a una delle estremità, come le era stato indicato dalla Preside, che le scoccò un sorriso d'incoraggiamento.
Gli altri professori la ignorarono quanto gli alunni, impegnati com’erano a scambiarsi racconti della loro estate come tutti in quel momento, ma a Violet non dispiacque essere lasciata a se stessa. Era talmente contenta d’essere tornata a Hogwarts che continuava a guardarsi intorno estasiata, come una matricola. Ben presto, però, la prospettiva del tavolo delle autorità iniziò a disorientarla: vista da lì la Sala Grande sembrava molto più... grande che non dal suo vecchio tavolo dei Serpeverde.
Finalmente cominciò lo Smistamento, che sembrò durare un'eternità per lo stomaco di Violet che stava resistendo su una pizza buttata giù sul treno e ora protestava indignato. Quando il professor Vitious portò via il Cappello Parlante, la McGranitt si alzò in piedi e – come accadeva anni prima con Silente – gli studenti smisero all'istante di parlare.
<< Bentornati a Hogwarts >>esordì la McGranitt. << Prima di iniziare il banchetto, vorrei ricordare a tutti gli oggetti proibiti del signor Gazza... >>
Violet rise tra sé e sé constatando che, nei sette anni in cui era mancata, la vita a Hogwarts non pareva esser cambiata di una virgola, ma dovette tornare ben presto alla realtà. La Preside stava finendo di elencare tutti gli oggetti banditi da Gazza quando un basso mormorio iniziò a diffondersi fra gli studenti, molti dei quali spostarono lo sguardo alla destra della McGranitt. Perplessa, Violet ne seguì la direzione.
Lo vide, ma non riuscì comunque a credere ai propri occhi.
Severus Piton aveva appena preso posto accanto alla preside, i lunghi capelli corvini che gli incorniciavano il volto scarno e la veste – anch'essa nera – impeccabile come ricordava lei.
Notando come ormai tutti fossero più interessati al "nuovo" arrivato che ai 515 oggetti confiscabili di Gazza, la McGranitt si interruppe, si schiarì la voce e annunciò:<< E ora, vorrei chiedervi di dare il bentornato al professor Piton, che ha accettato di riprendere la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure >>
Le parole della McGranitt caddero nel silenzio più assoluto. Poi, come un sol uomo, gli studenti esplosero in un applauso entusiasta, Grifondoro compresi. Violet si unì in ritardo, ancora colpita: aveva seguito le vicende di Piton dopo la fine della guerra, finché, dopo che l’intera comunità magica ne aveva riconosciuto l’innocenza, non si era smesso di parlare di lui. La gioia condivisa da tutte e quattro le Case non era stupefacente, a pensarci bene: quel che non riusciva a spiegarsi era perché Piton avesse deciso di tornare a Hogwarts, aspettando sette anni.
Ma, posando lo sguardo sul suo ex professore, che aveva accolto l’ovazione con la sua proverbiale indifferenza, non poté non sentirsi felice. Dopotutto, era stato il suo Direttore, e non lo vedeva da quando era stata costretta a lasciare la scuola dopo che i Nati Babbani erano diventati i bersagli preferiti dei Carrow.
Durante il banchetto Violet chiacchierò con la Sprite, seduta al suo fianco, cercando di evitare il contatto con i suoi abiti perennemente coperti da macchioline di terriccio, anche se si ritrovò a gettare fin troppo spesso occhiate furtive a Piton. E quasi si strozzò col vino – finalmente s'era liberata del succo di zucca! – quando lo sorprese a guardarla con curiosità.
Piton si era accorto solo in quel momento che al tavolo degli insegnanti c'era un elemento nuovo. Vi aveva fatto ritorno dopo sette anni, e in un primo momento era convinto di aver ritrovato le stesse facce che ricordava finché, guardandosi distrattamente intorno, non aveva notato quella ragazza.
Era molto giovane per gli standard del corpo docenti di Hogwarts, e lì per lì Piton si domandò cosa ci facesse una studentessa seduta al loro tavolo. Aveva capelli castani lisci che le sfioravano le spalle e incorniciavano occhi dello stesso colore. Occhi che sottrassero a quelli di Piton non appena si accorsero d’esser osservati, con una timidezza che lui aveva già visto da qualche parte. Continuò a studiare la nuova arrivata per il resto della cena, ma quella parve non osare più voltarsi verso di lui. E, di colpo, gli tornò in mente una diciassettenne che si guardava intorno sconsolata e spaventata nella Sala d’Ingresso, costretta a lasciare Hogwarts. Come se stesse accadendo di nuovo davanti a sé, Piton ricordò come i loro occhi si fossero incrociati prima che lei distogliesse in fretta i propri e si lasciasse scortare dalla McGranitt nel suo ufficio per prendere la Metropolvere...
<< Violet Rosenao >>gli disse la McGranitt, intercettando il suo sguardo.<< L’ho chiamata perché penso possa darci una mano >>
<< Hai preso un’altra persona e hai richiamato me… spero che tu non abbia dovuto ridurre lo stipendio a qualcuno per mantenerci >>replicò ironicamente lui.<< E cosa insegna la ragazza? >>
<< Non insegna: lavorerà per Madama Pince >>
<< In biblioteca? >>fece Piton, corrugando le sopracciglia. Tornò a guardare Violet, senza comunque dare a vedere la sua perplessità.<< Una cosa che ho sempre detestato sono le energie sprecate >>
<< Concordo: era un’ottima alunna, come forse ricorderai anche tu. Non ai livelli della signorina Granger, naturalmente, ma anche la signorina Rosenao ha un cervello da non buttare. Però ha risposto al nostro annuncio per assistenti bibliotecari, e considerando che era la candidata più giovane ho pensato di scegliere lei: Madama Pince ha bisogno di forze giovani >>
<< Mi sembra un’assurdità >>commentò Piton bevendo un sorso di vino. Gli era venuto un brivido di disgusto al ricordo della Granger e dei suoi amici, ma ora il suo pensiero era maggiormente attratto da quella ragazzina seduta  a qualche posto di distanza da lui. Spiandola con la coda dell’occhio la vide chiacchierare serenamente con la Sprite. A quella vista, sentì qualcosa risvegliarsi un lui: l’anno scolastico era iniziato e tutto faceva presagire che non sarebbe stato granché diverso dai suoi passati 17 anni di insegnamento. Perciò, perché non scoprire qualcosa in più su quella ragazza? Stuzzicare qualcuno che non fosse uno studente o un professore avrebbe potuto spezzare l’inevitabile monotonia che lo aspettava…
La McGranitt fece per aprire bocca, sicuramente per aggiungere qualcos’altro sulla signorina Rosenao, ma Piton la precedette.
<< Non affannarti a darmi altre informazioni, Minerva >>disse con un ghigno.<< Penso che mi informerò dalla diretta interessata, quando ne avrò voglia >>
 
 
 


Angolino dell’autrice: buonsalve a tutti! Era da tanto che pensavo a correggere  questa fanfic che pubblicai già un paio d’anni fa, e finalmente mi sono decisa a rimetterci mano! Se siete interessati trovate la storia completa sul mio profilo (penso di lasciarla disponibile finché non saprò se e con quali ritmi proseguirò con queste correzioni): non cambierò molto, ma mi sono accorta che nell’originale mancano alcuni passaggi, mentre altri sono troppo affrettati.
Intanto, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Andando avanti conosceremo meglio Violet e anche cos’è successo a Piton negli ultimi sette anni, e poi vedremo se e come questi due faranno amicizia. Fatemi sapere cosa ne pensate! ^___^
 
   
 
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