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Autore: Sawako_RagDOLL    23/11/2015    2 recensioni
Mentre si recava agli spogliatoi incrociò lo sguardo di Tanaka, che indossava la sua più eloquente espressione da "bro dobbiamo parlare" oltre a un altro paio di sguardi.
Uno in particolare gli fece voltare la testa di scatto e accelerare il passo, mentre uno strano calore gli inondava il viso.
Giurò di poter sentire quegli occhi fissarlo finché non fu completamente celato alla vista.
Doveva proprio innamorarsi del suo Ace, dannazione?!?
[Asanoya][Brotp intensifies]
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Asahi Azumane, Ryuunosuke Tanaka, Yuu Nishinoya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Don't mind, Noya-san!- 
"Fosse facile!" penso il libero, massaggiandosi il mento dolorante per la botta appena presa.
Da un paio di giorni Nishinoya era totalmente un disastro; definirlo distratto era un eufemismo.
Era sempre rumoroso ed energico, ma il numero di errori commessi durante gli allenamenti era quasi imbarazzante. 
Entrate in ritardo, collisioni coi compagni, palle mancate e adesso questo.
Si era accorto all'ultimo secondo della palla che sfrecciava verso la loro metà campo. Era scattato, riuscendo a prenderla per un millisecondo (di questo almeno doveva darsi merito) ma non si era parato il viso, strisciando così il mento sul pavimento della palestra, che ora bruciava come un dannato.
Non ci voleva un genio a capire che sotto quella chioma a porcospino ci fosse qualcosa che lo turbava. Ormai era evidente anche ai compagni, tanto da suscitare occhiate perplesse o preoccupate.
Tanto da far finalmente intervenire Ukai.
-Oi, Nishinoya. Per oggi basta così. Precedi i tuoi compagni agli spogliatoi e disinfetta quella bruciatura. Voi altri, ancora un esercizio poi fuori da qui! In linea!-
Vergognandosi di essere richiamato a quel modo ma conscio di meritarselo, Nishinoya forzò un'espressione spavalda sul suo volto.
-Aah, va bene coach! Forse mi ci vuole solo una bella dormita!- 
Mentre si recava agli spogliatoi incrociò lo sguardo di Tanaka, che indossava la sua più eloquente espressione da "bro dobbiamo parlare" oltre a un altro paio di sguardi.
Uno in particolare gli fece voltare la testa di scatto e accelerare il passo, mentre uno strano calore gli inondava il viso. 
Giurò di poter sentire quegli occhi fissarlo finché non fu completamente celato alla vista. 
Doveva proprio innamorarsi del suo Ace, dannazione?!

*-*-*-*

Quando anche il resto della squadra lo raggiunse negli spogliatoi, Noya si era già cambiato e medicato (un bel cerotto faceva capolino sul suo mento ora) e tra una chiacchiera e l'altra si preoccupò di rassicurare i suoi compagni. 
-Suga senpai, sto bene davvero, sto solo dormendo poco in questi giorni ma non è nulla di grave! Una bella dormita e passa tutto fidatevi!-
-Non sforzarti troppo allora, ci servi in campo- 
Il vice capitano lo congedò con una pacca "incoraggiante" (seriamente, quanta forza aveva nelle braccia??) prima di dirigersi verso Daichi, che lo aspettava per tornare a casa.
Poi nel suo campo visivo entrò lui, la sua FDTIP (Fonte Di Tutti I Problemi), il solito sguardo preoccupato, le mani giunte in grembo. Asahi sembrò esitare un attimo prima di rivolgergli la parola, Nishinoya non poté far altro che attendere, un fascio di nervi unico.
-Noya-san....forse ti stai affaticando troppo in questo periodo. È ok. Cerca solo di rimetterti e lascia fare a noi.- 
Si vedeva che l'ace si sentiva forse un po' imbarazzato a dirgli quelle parole, ma la preoccupazione nella sua voce era genuina e c'era una certa sicurezza nelle sue parole tale da costringerlo ad abbassare lo sguardo e sorridere. Soprattutto,  tentare di non arrossire. 
-Grazie Asahi - san!  Mi affido a voi allora! Tornerò in forma in un battibaleno!- 
Quasi le aveva urlate quelle parole prima di esibirsi in un inchino, che sfruttò per tentare di calmarsi almeno un poco. Poteva dire che l'altro era sorpreso da quel gesto, ma a quanto pare lo aveva rassicurato abbastanza.
-B-bene!...Buonanotte allora.- 
-Buonanotte!!!-
Noya rimase inchinato finché non vide i piedi allontanarsi e uscire dalla stanza. Si lasciò poi ricadere su una panca dietro di lui, grugnendo rumorosamente.
Era fregato. 
Non riusciva più nemmeno a comportarsi in modo normale. Si sentiva una ragazzina alla prima cotta. E dire che pensava di aver toccato il fondo quando aveva conosciuto Kyoko-san!
Qualcuno si schiarì la voce accanto a lui e Nishinoya si voltò, impietrito.
FachesiaRyuufachesiaRyuu.
Tanaka lo stava fissando incredulo.
-Bro mi vuoi spiegare cosa era QUELLO??-
Era giunto il momento di chiedere aiuto.
Forse il suo migliore amico avrebbe saputo come gestire la mostruosa infatuazione prima che la situazione gli sfuggisse di mano. Più di così, almeno.

*-*-*

Forse grazie alla complicità del buio, la stanchezza, o la sua testa ancora scombussolata dallo scambio avvenuto poco fa negli spogliatoi, Noya si ritrovò a svuotare il sacco col suo migliore amico tutto d'un fiato. 
La realizzazione di essersi completamente cotto del loro Asso era avvenuta solo la settimana prima. 
Quel sabato pomeriggio Noya aveva incontrato Asahi al combini del suo quartiere.
Il gigante non abitava nella sua stessa zona per questo Noya si era sorpreso, finché l'altro non gli spiegò che questo era l'unico negozio oltre a quello vicino a casa sua in cui vendevano la marca di shampoo che adoperava. 
Avevano continuato a fare la spesa insieme, poi era successo. Una cosa talmente tanto cliché che il solo ricordarlo lo faceva arrossire.
-Bro se ridi giuro che te ne do una che anche i tuoi figli resteranno pelati!-
-Yuu rilassati, non rido fidati di me!-

Lui si era sporto per prendere una confezione su uno scaffale alto, Asahi era rimasto nella penisola a fianco per aiutare una signora. Mentre si allungava aveva sentito un improvviso calore irradiarsi da un corpo dietro di lui, un tepore così piacevole che per un attimo Noya aveva avuto la tentazione di appoggiarcisi contro.
Poi una mano aveva afferrato la stessa scatola di cereali a cui stava puntando; aveva alzato lo sguardo verso l'altro, incrociando quello castano di Azumane. 
Forse era la posizione, o il realizzare quanto Asahi torreggiasse su di lui, la sua schiena tanto larga da occultarlo dal resto della clientela del supermercato, il profumo diverso rispetto a quando si trovavano sul campo, o quel sorriso... di fatto, il libero si era ritrovato incatenato a quegli occhi, il respiro bloccato in gola, anche dopo che l'altro si era scostato apparentemente ignaro delle sensazioni che avevano investito il più piccolo.
Noya ci aveva messo qualche secondo a riprendersi, fissando la scatola che il suo Ace gli stava porgendo. 
"Era questa che volevi, vero, Noya-san?".
Da quel momento l'universo di Yuu aveva eseguito un triplo salto mortale. 
Nemmeno a dirlo, Ryuu era scoppiato a ridere, incredulo di quanto l'intera situazione sembrasse "uscita da un maledetto shoujo manga, Bro!".
TUTTO gli ricordava l'ace. 
Ogni mattina a colazione si ritrovava a fissare imbambolato la scatola di cereali presa quella giorno (che segretamente aveva deciso di conservare anche se mai e poi mai lo avrebbe ammesso perché c'era un limite alle confessioni imbarazzanti); ogni persona portasse i capelli raccolti gli faceva venire in mente la sua l'acconciatura durante gli allenamenti, per non parlare dei cerchietti. 
Sembrava avvistare Asahi ovunque si trovasse, come se non bastasse vederlo praticamente OGNI GIORNO. 
Gli allenamenti erano diventati a metà tra un incubo e un sogno.
Incubo perché era evidente quanto le sue capacità ne avessero risentito, buttando giù il resto della squadra. Il suo sguardo continuava ad essere calamitato nella sua direzione e via dalla palla.
Un sogno, beh, per ovvi motivi. Chiunque sarebbe stato felice di passare tanto tempo assieme alla persona amata in fondo.
-Bro che cosa faccio? Se vado avanti così o mi cacciano dalla squadra o impazzisco!!-
Si portò le mani tra i capelli, come fosse in procinto di strapparseli. 
Nel dubbio, Tanaka lo afferrò per i polsi gli allontanò le mani dalla testa, prima che potesse davvero strapparseli via.
-Tanto per cominciare no, rasarti non è il modo migliore per far colpo su Asahi-san. Poi è il mio marchio di fabbrica. Secondo forse ho un piano ma possiamo attuarlo da domani. Ora vai a casa e dormici su. Non ti mollo bro!- 
Yuu sorrise all'amico, sollevato almeno un po' dell'agitazione degli ultimi giorni, ed entrò in casa.
Quella notte dormì più tranquillo. 

*-*-*-*
Quando aveva detto "domani", Nishinoya non immaginava che Ryuu intendesse dalla mattina di domenica. 
L'amico si era presentato a casa sua armato di un borsone e un sorriso spavaldo per dare via a quello che aveva nominato "operazione assediamo il Cuore di Vetro" (dove il cuore simboleggiava Asahi, a detta sua, per via della sua sensibilità).
-E quella roba cos'è?- disse il libero, aprendogli la porta della sua cameretta con uno sbadiglio.
In tutta risposta, Tanaka svuotò il contenuto della borsa sul suo letto, rivelando una serie di Dvd di quelle che sembravano...
-...commedie romantiche! Le ho prese in prestito dalla camera di Saeko, sto praticamente rischiando la vita per te per tua informazione.-
Noya pescò a caso dal mucchio, osservando la locandina. Ragazzo e ragazza si tenevano per mano, gli sguardi incatenati, con tanto di tramonto alle spalle. Il titolo recitava "Innamorarsi per caso". 
-Bro.- 
-Hn? Vuoi iniziare da quello? Scelta banale forse..-
-No no no frena.-  lo guardò scettico.
-Come dovrebbe aiutarmi il guardare film d'amore col mio problema con Asahi-san?-
Tanaka si fece serio e gli posò entrambe le mani sulle spalle. 
-Yuu. Questa cotta non ti passerà così facilmente, anzi ti sta prendendo sempre più brutta giorno dopo giorno. Stai così perché per ora è tutto solo nella tua mente, che ti gioca brutti scherzi. Non ti resta che provare a conquistarlo. Serve un approccio diretto!-
Il piccoletto non avrebbe potuto diventare più rosso di così nemmeno volendo. 
-NON SO NEMMENO SE È GAY COSA TI SALTA IN MENTE..-
-NON FARE IL CODARDO ORA NISHINOYA YUU-
L'enfasi nelle parole dell'amico riuscì a zittirlo.
-Ti consideravi gay prima di realizzare che lui ti piacesse? Che mi dici di Kyoko-san?-
Noya lo guardò sgranando gli occhi. Non ci aveva mai pensato, ma in effetti.... prima di Asahi non era mai stato attratto da nessun uomo. Si riteneva 100% etero, eppure..
-Senti, da quel che ho visto ieri Asahi-san si preoccupa per te. L'ho visto parlare con Suga. Ha parlato anche CON ME per sapere se ti era successo qualcosa in questi giorni. Vuol dire che ci tiene abbastanza da accorgersi quando qualcosa ti preoccupa quindi non gli sei indifferente. Magari può nascere davvero qualcosa! O vuoi dirmi che ti sta bene che la situazione con lui rimanga in questo modo?-
A pensarci il petto di Noya si strinse in una morsa, una sensazione così spiacevole da paralizzarlo. 
Ovviamente non voleva continuasse così. 
Non riusciva a guardarlo negli occhi senza arrossire. I primi due giorni non era nemmeno riuscito a parlargli. Se alla lunga Asahi si fosse offeso?
Se il gigante buono avesse creduto di essere odiato?
Non poteva permettere avvenisse. Forse Ryuu aveva ragione, aveva fatto il codardo troppo a lungo.
-No che non voglio. Non rimarrà così. Se questo è quel che ci vuole per andare avanti, lo farò.-
L'amico lo studiò un attimo, apparentemente soddisfatto.
-Cavoli bro, ti è presa proprio brutta.-
-Puoi dirlo forte Bro.-
Poteva farlo? Poteva conquistare il cuore di Asahi? Non gli restava che scoprirlo.
Tanaka attirò la sua attenzione piazzandogli due Dvd davanti al viso.
-Dunque, vuoi iniziare da "Un amore a Parigi" o “Il mio grande, grosso amore"?-

*-*-*

I due amici passarono tutta la giornata visionando film su film, facendo pausa solo per pranzare. Nishinoya prendeva nota, consultandosi con Tanaka. 
Avevano deciso che il primo passo era partire da una frase da rimorchio, idea che a Noya non dispiaceva particolarmente.
Era un po' come nella pallavolo, quando incitava i suoi compagni con le sue frasi ad effetto, ricevendo sguardi di ammirazione, Asahi compreso. Non vedeva il motivo per cui una strategia simile non dovesse funzionare anche in materia amorosa. 
Tutti i protagonisti di quelle storie sembravano utilizzarle, risultando pure piuttosto fighi, quindi perché non provare. In fondo, era la prima volta che si muoveva per dichiararsi davvero a qualcuno e non era certo di come dovesse comportarsi.
Avevano stilato una lista di frasi possibili, che Noya si esercitò a pronunciare ad alta voce a Tanaka stesso. Adesso si sentiva più sicuro di sé, più leggero.
Era quasi ora di cena quando l'amico si apprestò ad andarsene, raccogliendo tutti i dvd per poi dirigersi alla porta, accompagnato dal padrone di casa.
-Ehi Ryuu. Grazie.- 
Noya era sinceramente grato di avere un amico come lui. Sarebbe stato ancora a fasciarsi la testa senza il suo incoraggiamento. Tanaka sembrò capirlo e gli rivolse un ghigno dei suoi, uscendo fuori nel vialetto.
-Naaah non dirlo nemmeno. Se non intervenissi a salvarti la pellaccia che amico sarei. Sei fortunato. Vedi di ricordarti tutto eh!-
Gli rispose con un ghigno dei suoi.
-Osu! Da domani farò faville vedrai! Sfodererò tutto il mio fascino!-
L'altro si fermò appena fuori dal cancello.
-Spero davvero che funzioni sai. Vi vedrei bene assieme.-
Il libero era abbastanza sicuro di aver le orecchie fuxia.
-E poi, almeno così ho una possibilità in più con Kyoko-san!-

Sì, era davvero fortunato ad aver incontrato Ryuunosuke Tanaka.

*-*-*-*

Quel lunedì mattina tentennò solo un secondo prima di entrare in palestra.
Nishinoya si sentiva carico quella mattina finalmente, come se avesse riguadagnato in parte il suo spirito.
Pregò gli dei che quella risoluzione non gli venisse a mancare. 
Stava meditando se schiaffeggiarsi per darsi la carica quando una voce interruppe il corso dei suoi pensieri, facendolo praticamente saltare sul posto.
-Ohayou, Noya-san.-
Gli dei sapevano essere subdoli, pensò prima di prendere un bel respiro e girarsi. 
-Ohayou Asahi-san!-
Come tutte le mattine da una settimana a questa parte il solo vederlo gli provocò il risvegliarsi delle famose farfalle nello stomaco (il ragazzo avrebbe e giurato nel suo stomaco si agitasse uno sciame di api impazzito, o una mandria di bufali in fuga. Non potevano essere semplicemente farfalle).
Cerco di ignorare la sensazione, sforzandosi di guardarlo in volto. Doveva avere una strana espressione, perché Asahi subito aggiunse -Scusami, non volevo spaventarti.-
Qualcosa nella mente del ragazzo sembrò scattare.
Lasciò uscire quelle parole prima di rendersene conto.
-Mai quanto sarei spaventato dovessi perderti.-
Per un istante si fissarono e basta.
Azumane sembrava stesse lentamente tentando di processare quello che l'altro aveva appena detto, Nishinoya valutava se scavarsi una fossa lì e ora. 
-Come....?-
-Aaah, nulla nulla! Vado a cambiarmi Asahi-san ci vediamo in palestra!- 
Il ragazzo volto le spalle all'ace, tentando di non accelerare i passi.
Il primo tentativo era decisamente fallito.
In fondo aveva ancora tutta la giornata.

*-*-*

La seconda volta che ci provò, fu mentre facevano pratica con la ricezione.
Noya sembrava essere tornato in forma e aveva appena preso una palla particolarmente difficile. 
Asahi si congratulò con lui. Per un attimo il libero incrociò lo sguardo con Tanaka, che annuì incoraggiante. 
Nishinoya tornò a concentrarsi sull'ace.
-Posso essere basso ma sono decisamente selvaggio- gli disse, sfoderando il suo sorriso più spavaldo. 
Come quella mattina, il più alto lo guardò senza dire nulla, per poi posargli una mano sulla spalla e sorridere incoraggiante. 
-Di questo ne sono sicuro, Noya-san. Ora vado, è il mio turno-
Buca un'altra volta. Forse doveva essere ancora più diretto?
La faccenda si stava rivelando più ardua del previsto. 

*-*-*-*

All'ora di pranzo si ritrovarono a mangiare assieme, Noya, Asahi, Daichi, Suga e Tanaka. Accadeva spesso che si incontrassero pur essendo in classi diverse. Stavano chiacchierando animatamente, tanto che Noya aveva quasi trascurato del tutto il suo pranzo, sbocconcellando appena un po' di omurice. Asahi sembrò notarlo.
-Noya, tutto ok? Non hai quasi mangiato.-
Il ragazzo guardò da lui al suo bento. 
Questa era un'altra occasione.
-La maggior parte delle persone ha bisogno di tre pasti al giorno per saziarsi, a me basta guardarti.-
Il silenzio crollò attorno a loro. Solo Tanaka sorrise quasi soddisfatto, Asahi arrossì. Persino Suga e Daichi avevano smesso di parlare, mentre il libero malediceva una volta di più il suo tempismo.
-Noya-san dovresti mangiare. Questo pomeriggio abbiamo un altro allenamento, devi essere in forze!-
L'intervento di Suga sembrò riportare la situazione a una sorta di normalità, sebbene da quel momento in poi ne Asahi ne Nishinoya aprirono bocca per tutta la durata della pausa pranzo.
Forse il piano non era così brillante come gli era sembrato all'inizio.

*-*-*-*-*

Parte della sua risoluzione era svanita quando rientrò in palestra per l'allenamento pomeridiano.
Non stava andando esattamente come sperava, ma Nishinoya sentiva di essersi spinto troppo oltre per poter semplicemente rinunciare adesso.
Senza contare che lo voleva disperatamente.
Il rossore sulle guance di Asahi a pranzo gli aveva dato un po' di speranza. Forse si era sentito davvero lusingato...o forse era talmente imbarazzato da volersi nascondere da lui per il resto della vita.
Noya sperò non fosse quello il caso. 
Lo avrebbe scoperto a minuti però, dal momento che Ukai li aveva messi in coppia per fare un po' di allenamento combinato.
L'ace gli si avvicinò sistemandosi i capelli e il dio protettore della Karasuno si sentì molto piccolo sotto il suo sguardo. 
Poi il gigante gli sorrise gentile e i dubbi svanirono di nuovo.
-Vogliamo cominciare?-
Yuu sorrise in risposta. Non aveva ancora rovinato tutto a quanto sembrava.
-Osu, Asahi-san!!!-
Per un bel pezzo  andarono avanti con buona sincronia, Asahi tentando di superare la difesa di Noya e il libero tentando di recuperare ogni palla che gli veniva lanciata.  
Andava bene. Poteva farcela. Si sentiva quasi spavaldo, tanto da ghignare tra sé e sé.
Si sa che la spavalderia non è quasi mai ben ripagata.
Asahi lanciò, una palla più rapida del solito. Difficile da prendere. 
Nishinoya reagì per istinto, lanciandosi in avanti a tutta velocità. Non era una caduta perfetta, il ragazzo era quasi sicuro si sarebbe ritrovato con qualche bruciatura sulle cosce. Riuscì a prendere il pallone per un soffio, tirandosi poi su dal pavimento in fretta e furia. 
-Aaaah, questa era difficile! Mi hai quasi fregato-
Il più alto stava per rispondere quando il suo sguardo cadde sulle sue gambe.
-Noya-san, ti sei...-
Yuu abbassò lo sguardo sulle proprie gambe, scorgendo un segno rosso sulla coscia sinistra.
In un attimo gli venne l'illuminazione. 
-Hai un cerotto, Asahi-san? -
-No ma..-
-Perché mi sono sbucciato cadendo per te.-
Il ragazzone fece un'espressione mortificata, arrossendo nel frattempo. 
-Nishinoya, mi dispiace io.. vado a prenderti subito un cerotto!- e così dicendo sfrecciò via.
-Aspet...ta.-
Il numero 4 andò a sedersi su una panchina, sconsolato. 
La vita non era decisamente un film romantico. A quest'ora almeno qualcosa avrebbe dovuto accadere. Dove stava sbagliando? Forse con un ragazzo queste cose non funzionavano?
In fondo queste erano frasi che rivolgevano sempre i ragazzi alle ragazze. 
In piena riflessione si prese la testa tra le mani senza accorgersi che nel frattempo Asahi era tornato, una cassettina bianca fra le mani. Si inginocchiò di fronte a lui prendendolo un po' di sorpresa, non tanto da farlo saltare sul posto come quella mattina almeno. 
-F-fammi vedere la gamba, Nishinoya.- 
Lui eseguì prima di capire cosa il castano voleva fare. 
-Non c'è bisogno tranquillo posso farlo da solo..-
L'altro sembrò ignorare le sue parole, prendendo dalla cassetta del pronto soccorso disinfettante e cotone e mettendosi all'opera. 
Noya cadde nel mutismo, improvvisamente ultra consapevole della vicinanza dell'altro. La pelle dove lo stava medicando bruciava, ma il ragazzo sospettò non fosse interamente colpa della ferita.
Le mani di Asahi per essere così grandi erano sorprendentemente delicate. Lavorava senza fretta quasi volesse prendere tempo, lo sguardo concentrato .
Era diverso rispetto a quando erano stati vicini al supermercato, ancora più intenso.
-Nishinoya..sai... che se c'è qualcosa che ti tormenta forse dovresti parlarne con qualcuno.-
Yuu era immobile, in ascolto. 
-Non necessariamente con me sia chiaro. Ma è più facile affrontare un problema in due. A volte potresti capire che la soluzione era più facile del previsto-
In quel momento, i loro sguardi si incrociarono.
Nishinoya fu letteralmente inchiodato dall'intensità che trasmettevano. Non erano accusatori, o preoccupati, solo in attesa di una parola o un gesto da parte sua. Ma il ragazzo si sentiva come intrappolato nel suo stesso corpo, le parole che non volevano uscire, il caos dentro, il viso in fiamme. L'unica cosa che riuscì a fare in quel momento fu annuire, quasi impercettibilmente, come se avesse timore di rompere qualsiasi cosa stesse succedendo.
Il castano lo scrutò ancora per un attimo prima di sorridergli, tornando il solito.
-Bene. Tutto fatto. Riprendiamo.-
Si alzò, dandogli le spalle. Il calore sparito.
Fu un istante lunghissimo in cui i suoi pensieri iniziarono a girare ad un ritmo folle.
Cosa era successo? 
Cosa voleva dirgli con quella frase, aveva forse capito qualcosa? 
Non sembrava contrariato, anzi il contrario, era stato premuroso, in attesa.... 
E se....
..Asahi-san  si preoccupa per te..
Le parole di Ryuu riecheggiarono nella sua mente.
E se...
..ci tiene abbastanza da accorgersi quando qualcosa ti preoccupa quindi non gli sei indifferente
Si era preoccupato sì. Abbastanza da venirgli a parlare, da offrirgli il suo aiuto.
..vuoi dirmi che ti sta bene che la situazione con lui rimanga in questo modo?
No. Non doveva rimanere così. Nishinoya si alzò in piedi, l'istinto di agire era tornato, lo rendeva frenetico, di nuovo vivo. 
Lo cercò con lo sguardo, trovandolo ancora a pochi metri di distanza.
"A volte potresti capire che era più facile del previsto".
-ASAHI-SAN!-
Il castano si voltò a guardarlo. Non era il solo, ma a Noya non importava più.
-Posso...-
Posso chiederti un appuntamento?
Posso chiederti se provi qualcosa per me?
Posso starti accanto?

Operazione Assediamo il Cuore di Vetro. 
-...posso essere il Dio guardiano del tuo cuore?-
Di tutte le cose che poteva dirgli aveva scelto le più assurde.
Le più improbabili.
Forse le più fraintendibili.
Continuò a guardarlo, il dorato nel castano, il battito del proprio cuore che gli ronzava nelle orecchie, studiando la reazione di Asahi.
Questi spalancò la bocca come per dire qualcosa, poi sembrò decidere il contrario.
Si avvicinò, gli occhi che si accesero in un'espressione determinata, fino a fermarsi a un passo da lui. Infine rispose.
-Solo se io posso essere l'Asso del tuo.-
Ci volle un attimo per comprendere. 
Il rossore sul viso del castano, lo sguardo sincero, la mano che si era posata sui suoi capelli per mettere a posto una ciocca che non aveva bisogno di essere domata. 
Il sollievo inondò Yuu, una bolla di felicità che gli si era accesa nel petto.
Annuì deciso, allungando tentativamente una mano verso quella di Azumane.
-Mi sembra un ottimo compromesso, Asahi-san.-
Il tifo improvviso che si alzò attorno a loro rovinò un po' il momento, o forse lo rese ancora più speciale. Si abbracciarono per nascondere l'imbarazzo, il più piccolo lieto di essere totalmente inglobato dal più alto. 
-Avevi ragione, non era così difficile.-
Asahi rise piano, stringendolo ancora un po'.

*-*-*

-Ryuu.-
Tanaka rabbrividì al suono di quella voce. Tentò di rimanere tranquillo, continuando a leggere il manga.
-è curioso sai?- continuò la voce, incurante del fatto che il ragazzo la stesse ignorando.
-…cosa?- Lui rispose suo malgrado, girando una pagina.
-Una cosa stranissima. L’altro giorno sono tornata brevemente a casa da lavoro perché avevo dimenticato una cosa..- prese a raccontare Saeko, con tono apparentemente calmo.
Ryunosuke deglutì. Si metteva male.
- ..e  tutti i miei dvd erano spariti.-
Silenzio. Non doveva cedere. Mai mostrare la propria paura.
-Eppure, quando sono tornata per cena, i dvd erano tutti al loro posto.-
-……aaah, da..davvero curioso sì!-
-Tu ne sai qualcosa, Ryuu?-
Il tono di voce della sorella era minaccioso.
Oh-oh.
Prima che potesse scattare via, correndo in un luogo sicuro, Saeko gli si gettò addosso, afferrando il fratello con un braccio e sfregandogli le nocche sul capo.
-AHI AHI AHI SAEKO MI FAI MALE-
-Non prendere più la mia roba senza permesso!-
-VA BENE VA BENE PROMESSO-
-Sarà meglio per te!-
Lo mollò all’improvviso, lasciandolo in pace. Tanaka ringraziò gli dei di essere ancora vivo.
-Spero almeno ne sia valsa la pena- disse la bionda, appoggiandosi allo stipite della porta.
Ryuu si permise di sorridere.
-Non hai idea di quanto, nee-san.-


 
 
 
 
Eeeeeh nulla dopo secoli e secoli sono tornata con una oneshot Asanoya!
Dire che ultimamente l’ispirazione mi ha abbandonata è un eufemismo. Mi sento triste per tutte le storie lasciate a metà, ma davvero non riesco proprio a riprenderle anche se mi sono sforzata ç_ç
In compenso, un po’ di leggerezza!
è tutto nato da  un meme su Nishinoya e una ruolata lampo, (per cui devo ringraziare Kurai).
Spero di superare questo blocco che ormai mi rode da qualche anno a questa parte e tornare a scrivere più assiduamente.
E spero vi divertiate a leggere questa fanfiction così come io mi sono divertita a scriverla. 
  
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