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Autore: fabererijaegerman    25/11/2015    0 recensioni
Coppia: TsukiKage (TsukishimaxKageyama)
Dal testo:
"Neve.
Non era la prima volta che Kageyama la vedeva, ma era la prima volta che la paragonava ad una “storia d'amore”, ovvero la sua. Perché sì, il suo rapporto con Tsukishima era come la neve: freddo, instabile e semplice.
"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tobio Kageyama
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Neve

 

Neve.

Non era la prima volta che Kageyama la vedeva, ma era la prima volta che la paragonava ad una “storia d'amore”, ovvero la sua. Perché sì, il suo rapporto con Tsukishima era come la neve: freddo, instabile e semplice.

Non si ricordava quando aveva cominciato a provare qualcosa per il biondo, quasi come se fosse sempre stato innamorato di lui, né come lui e Tsukishima fossero finiti a letto insieme per la prima volta. Era già passato un anno, e Kageyama non aveva ancora sfiorato le labbra del biondo, nemmeno per sbaglio. La loro relazione si limitava al sesso, niente più, niente meno.

E Tsukishima, in tutto quel tempo, non aveva mai fatto nulla che permettesse a Kageyama di capire cosa provava in realtà. E faceva male, per Kageyama, che si sentiva solo usato. E il moro era stanco di essere il giocattolino di turno del biondo, ma ogni volta che provava a parlargliene, l'altro lo fissava con uno sguardo di ghiaccio, quasi inumano, che gli faceva morire le parole in gola. E così si limitava a tenersi tutto dentro e a subire le piacevoli torture di Tsukishima, che sembrava quasi divertito dalla situazione, perché a quanto pare aveva capito che qualcosa non andava, ma semplicemente continuava a fare finta di niente.

Ormai erano innumerevoli le volte in cui Kageyama iniziava a piangere senza accorgersene. E mentre si asciugava le lacrime, chiedendo scusa a tutti per aver interrotto l'allenamento, ripeteva di stare bene, sia a se stesso, che ai compagni di squadra, soprattutto ad Hinata, che sembrava particolarmente preoccupato. E intanto il cuore di Kageyama faceva sempre più male, appesantito da tutto quel dolore. L'unica persona da cui voleva essere consolato, continuava l'allenamento come se niente fosse, come se il suo giocattolino non stesse soffrendo, come se non gliene importasse nulla.

Il giorno in cui cominciò a nevicare, Kageyama prese una decisione: doveva parlare con Tsukishima e dirgli che era finita, che voleva smettere di essere solo un passatempo, e che in realtà voleva di più. Perché Kageyama voleva amare ed essere amato. Era stanco di aver paura di esagerare con i gesti dolci, era stanco di aver paura che il biondo potesse stancarsi di lui e delle sue smancerie, era stanco di avere paura di essere abbandonato.

E così, in quel giorno in cui tutto si stava lentamente coprendo di bianco, avrebbe chiesto a Tsukishima di scegliere. E per quanto Kageyama avesse paura che tutto quello a cui teneva sarebbe potuto finire, sentiva il bisogno di farlo, perché anche lui voleva essere felice.

Dopo gli allenamenti, e dopo che tutti i compagni di squadra se ne erano andati, Kageyama fermò Tsukishima nel corridoio che separava la palestra dalla scuola. Ci fu qualche secondo di silenzio, in cui i loro respiri si condensavano, creando del fumo che si disperdeva velocemente nell'aria. Kageyama fissava il terreno, nervoso.

“Tsukishima... Io... voglio smettere di essere il tuo... passatempo.” Disse Kageyama, stringendo i pugni, pronto alla reazione dell'altro. Per tutta risposta, il biondo inarcò un sopracciglio, schioccò la lingua, infastidito, e poi si girò, iniziando a camminare verso la scuola.

“Allora non esserlo.” Fu la sua risposta, fredda come la neve che stava cadendo in quel momento. Kageyama non riusciva a credere che fosse tutto finito, tutto per colpa sua, tutto perché voleva di più. Poi scosse la testa, determinato. Aveva ragione, aveva ragione a volere di più, non era lui quello ad essere in torto. Kageyama afferrò l'orlo della camicia del biondo, che si fermò, ma senza girarsi.

“Ti prego... Dimmi che anche tu vuoi di più... Dimmi che anche tu senti quello che sento io... Dimmi che.. che in questo anno anche tu sei stato felice... Dimmi che sono qualcosa di più di un giocattolo. Non te ne andare, non lasciarmi così...” Disse Kageyama, con le guance arrossate e rigate da lacrime che non volevano fermarsi.

Tsukishima si girò, e Kageyama non ebbe il tempo di guardarlo in faccia -ma era sicuro di aver visto che era rosso-, peche lo abbracciò.

“Non dire che sei solo un giocattolo o un passatempo. Non è così. Non è quello che penso. Sono stato felice anche io, sono stato felice del fatto che tu fossi mio e di nessun altro.” Mormorò il biondo in risposta, stringendo il moro ancora più forte.

Kageyama, che era rimasto senza parole, si limitò a ricambiare l'abbraccio e a seppellire la sua faccia nell'incavo del collo di Tsukishima, continuando a piangere silenziosamente e a singhiozzare.

“Ma non mi hai mai permesso di baciarti...” Sussurrò il moro, tra i singhiozzi, alzando lo sguardo per incontrare quello dell'altro.

“Perché non me l'hai mai chiesto..” Rispose, spostando lo sguardo altrove, imbarazzato. Kageyama non avrebbe mai immaginato che Tsukishima fosse così timido, ma se ci pensava, c'erano cose che gliel'avrebbero dovuto far capire. Quindi era stato solo un errore di Kageyama? Per il biondo era stato importante sin dall'inizio?

Kageyama ridacchiò, notando che le guance di Tsukishima diventavano sempre più rosse.

“Allora fallo ora.” Disse poi, arrossendo lievemente. Il biondo non esitò, seppure stesse per esplodere dall'imbarazzo, finalmente le loro labbra si incontrarono in un bacio passionale. Avevano fatto cose peggiori e si imbarazzava per un bacio, Kageyama si sentiva quasi ridicolo. Ma poi ricordò che la loro prima volta era stata molto più imbarazzante, anche se era accaduto tutto in fretta e senza che se ne rendessero conto. Appena si staccarono, Tsukishima strinse nuovamente Kageyama, sbuffando.

“Sei un idiota a pensare che sei stato solo un giocattolo.” Disse poi.

“Ma probabilmente è stata colpa mia, se non ti ho fatto capire che eri, che sei e che rimarrai mio.” Aggiunse infine. E il cuore di Kageyama quasi si sciolse a quell'affermazione, poiché era la cosa più dolce che il biondo avesse mai detto.  


Note dell'autore:
Sì, finisce così. Scusate (?)
Meeeeh (diventiamo capre), avevo già da un po' questa idea (no) lol
Cioè, avevo visto la scena di Kageyama che afferra la camicia di Tsukki e quindi volevo scriverci qualcosa su, e oggi a scuola ho aspettato per un ora una prof che alla fine si era dimenticata di me (Ma vabbé) quindi ne ho approfittato per scrivere qualcosa ouo
Avrei anche potuto fare a meno della neve, ma qui da me ieri ha nevicato quindi dovevo assolutamente scriverci qualcosa, perché io amo la neve (Anche se ho rischiato di ammazzarmi mentre andavo a scuola :'D) u.u
Non ho riletto, scusate per eventuali errori °u° sono sicura di aver sbagliato qualche verbo ma sono troppo pigra per ricontrollare, capitemi lol
Alla prossima :3

P.S: Tsukki è il seme. u.u



L'immagine è questa ouo (immaginate che ci sia la neve, damn) (E sì, facciamo finta che Tsukki non senta freddo con solo una camicia addosso)

   
 
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