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Autore: Jude_InTheSkyWithDiamonds    25/11/2015    0 recensioni
James era appena tornato dall’Isolachenonc’è.
AU su J.M.Barrie
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La penna stilografica color verde bosco era stretta tra le dita sottili di James. La punta, dalla quale una piccola goccia d’inchiostro nero era appena caduta, macchiando il foglio limpido e solo parzialmente scritto del libricino che portava sempre con se, era sollevata a pochi millimetri dalla pagina mentre l’estremità era poggiata sull’inferiore delle labbra schiuse e rosee.
Le dita della mano libera tamburellarono un paio di volte sulla superficie lignea del tavolino, mentre le iridi chiare si scostavano dal foglio bianco, indugiando per qualche attimo sul cielo azzurro che si intravedeva dalla finestra dello studio.

Stava scrivendo James, come sempre, come ogni giorno. Amava farlo. Amava restare per ore dinanzi ad un foglio bianco, mentre la sua mente – il suo vero io – volava fuori da quella finestra ed andava nell’Isolachenonc’è. Erano quelli i momenti in cui James non era soltanto un ragazzo piccolo per la sua età. In cui non era più il bambino che cercava di far ridere i numerosi fratelli e che cercava di consolare la madre per la morte di David, raccontandole avventure magiche con ancora addosso i vestiti del fratello morto.
In quel momento James non era più James. Era un eroe, un avventuriero. Colui che scopriva nuovi mondi e nuove creature.
Poteva stare delle ore perso in quel mondo fantastico, per poi tornare e scrivere tutto ciò che aveva vissuto. Mettere sulla carte i suoi sogni, le sue memorie, i suoi desideri e raccontare quello che vedeva, quello che era. Perché bastava poco per andare avanti, bastava poco per far sì che le noiose giornate sempre uguali diventassero eccitanti. E rischiose. E pericolose. E meravigliose. Bastava solo crederci, ed immaginarlo.
Così come chi immagina di mangiare, chi crede davvero di farlo, ha quasi la sensazione di aver il cibo stretto tra le dita, riuscendo realmente a sentire l’odore fumante delle pietanze, chi immagina di vivere quelle avventure può farlo avvero. Nell’Isolachenonc’è, quel magico mondo nascosto tra il sonno e la veglia che chiunque visita durante il sonno e che, invece, chi ha una mente allenata può viverlo quando più desidera.

Durante quei momenti sembrava impossibile dir la qualsiasi cosa al piccolo Barrie. Lo sguardo assente faceva intendere tutto e niente. Perché sebbene con il corpo fosse lì, con la mente era impossibile trovarlo. Ma a nessuno importava, tutti sapevano che il genio stava creando e nessuno lo avrebbe mai interrotto, impazienti di ascoltare le nuove avventure di James M. Barrie.
Nessuno a parte Portos, il cucciolo di San Bernardo spesso protagonista delle avventure del padrone. Era lui, l’unico, a riuscire ad entrare nel mondo di James. Ad attirare la sua attenzione ed a portarlo nel mondo reale. Come quel giorno.

Alzato su due zampe, con quelle anteriori sulla coscia destra del ragazzo, Portos guardava il padrone che sembrava ancora assente, come se non si fosse accorto di lui. Lo guardava concentrato, lo sguardo scuro fisso nel viso dagli infantili lineamenti.
La grande lingua rosa ed umida apparve per qualche attimo, prima che essa iniziasse a leccare il collo di James, facendolo risaltare e poi ridere. James era appena tornato dall’Isolachenonc’è.
 
  
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