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Autore: Gamora96    26/11/2015    1 recensioni
Dal testo: "Nonostante sembrasse tanto giovane, però, il suo sguardo tradiva una profonda tristezza, e una maturità che Luka non aveva mai visto, neppure negli occhi dei suoi stessi genitori"
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta, nei pressi dell'Oceano, un piccolo villaggio immerso nel verde. I suoi abitanti erano persone semplici ed umili, che lavoravano la terra ogni giorno per avere quel che gli bastava per sopravvivere. La caratteristica fondamentale di quelle persone, era che non amavano i cambiamenti. I genitori crescevano i loro figli affinché questi avessero sempre i piedi per terra, e non decidessero un giorno di lasciare il proprio villaggio per ammirare il mondo. Erano poche le occasioni in cui veniva permesso ad un estraneo di entrare nel villaggio, e quando questo accadeva, erano sempre molto diffidenti e speravano che andasse via in fretta. L'unico a non sottostare a queste assurde regole era Luka, un bambino di otto anni. Questo amava la musica, il mare, le storie di avventura. Il suo sogno, era quello di andare per mare e scoprire posti nuovi, volti nuovi. Sua madre lo credeva pazzo, e lo metteva spesso in punizione per motivi ridicoli, ma questo non cambiava i pensieri del ragazzo, che si chiudeva nella sua stanza a leggere libri, per scoprire qualcosa in più sul mondo che lo circondava. 
L'unica zona del villaggio che da sempre lo incuriosiva, era la foresta, all'interno della quale non era permesso andare. Dalla finestra della sua camera riusciva a vederla, verde e maestosa, piena di misteri da svelare. Primo tra tutti, il mistero della torre di pietra. Gli abitanti del villaggio dicevano che, all'interno della foresta, ci fosse un vecchio castello in pietra, abitato da un potente e pericoloso stregone. Inizialmente era uno di loro. Lavorava nei loro campi, mangiava il loro cibo, ma un giorno le cose cambiarono. Divenne un reietto, per via dei suoi sogni e delle sue idee, e venne costretto a vivere isolato da tutti. Col tempo, le chiacchiere su di lui si fecero sempre più spietate, al fine di spaventare i bambini e tenerli lontani dalla foresta. Peccato che Luka non fosse un bambino come tutti gli altri. Quelle storie non lo spaventavano affatto, anzi lo incuriosivano, al punto che un giorno, mentre tutti erano al lavoro, si diresse tutto solo nella foresta. 

La foresta era meravigliosa. Il fatto che nessun umano ci mettesse piede le aveva permesso di conservare la sua antica bellezza. Gli alberi erano molto alti, più verdi che mai, e gli uccellini cinguettavano felici. Quando arrivò in prossimità del castello quasi non se ne rese conto, intento com'era ad osservare il verde intorno a sè. Vederlo dal vivo era tutta un'altra cosa, e per un attimo si sentì vacillare. E se davvero il vecchio che lo abitava fosse uno stregone maligno? Prese un respiro profondo, e si accinse ad entrare, notando che il grande portone d'ingresso era aperto. All'interno, la tenuta era incredibilmente maestosa. Grandi quadri ad olio erano appesi alle pareti, ritraendo paesaggi e splendide dame dell'antichità. La sala principale era immensa, e lussuosi drappi colorati si estendevano sulle pareti per impedire al sole di entrare dalle immense finistre. Sul soffitto, un maestoso lampadario di cristallo creava stupendi giochi di colore laddove alcuni fasci di luce erano riusciti ad entrare per sfiorare la superficie di quel pregiato cristallo. 
Luka si guardò intorno a bocca aperta, osservando ogni minimo particolare di quel posto tanto meraviglioso. La sua attenzione venne attirata da uno splendido camino intagliato in legno, in cui piccole storie prendevano vita. All'interno del camino c'era molta cenere. Doveva essere rimasto inutilizzato per un bel po'. Sfiorò con le dita le piccole figure intagliate ai bordi del camino e rimase notevolmente sorpreso quando sentì muoversi la parete al suo fianco. Il muro si aprì, rivelando quella che sembrava essere una piccola porta. Dall'altra parte, c'era un lungo corridoio, terminante con un'irregolare scala in pietra. Luka rimase immobile per qualche secondo, osservando attentamente quella nuova scoperta. Non aveva idea di cosa ci fosse alla fine di quella scala. Probabilmente si era già spinto troppo oltre, poteva mettersi nei guai! Avrebbe fatto meglio a voltarsi in quel preciso istante e correre via, più veloce che poteva. Il suo cervello elaborò attentamente quei pensieri ... e li scartò. 

Luka salì le scale facendo molta attenzione. Si teneva alla parete con una mano, e guardava a terra per non rischiare di cadere. Quei gradini erano terribilmente irregolari. Bastava una piccola disattenzione per ritrovarsi con la faccia a terra. Quando finalmente le scale terminarono, si ritrovò di fronte ad una nuova porta, contornata d'oro. Di nuovo, la voce nella sua testa gli disse di andare via e di nuovo, il bambino ignorò quello sciocco commento. 
La stanza dall'altra parte della porta era piccola ma accogliente. Le pareti erano in pietra, e qualcuno le aveva riempite di disegni, per lo più infantili, ma alle volte molto belli. Alcuni giocattoli erano a terra, di fronte ad una vecchia scrivania in legno con tanto di specchiera. Sul lato opposto, un piccolo letto dalle coperte rosa. Ciò che veramente attirò l'attenzione del bambino, però, era ciò che stava sul letto. Inizialmente pensò che si trattasse di una bambina, ma poi si rese conto che non era umana. Il viso era quello di una bambina a tutti gli effetti, con corti capelli marroni e labbra a cuoricino, fatta eccezione per i suoi occhi, che sembravano fatti di vetro. Erano sottili e trasparenti e, se guardava con attenzione, poteva scorgere ciò che c'era dall'altra parte. Un insieme di meccanismi in legno che le permettevano di muoversi e di pensare. Sembrava una bambola, una bambola molto complessa, con la meccanica di un orologio. La sua mano destra era completamente in legno, diversamente dal resto del suo corpo che sembrava essere umano al 100% ma che ovviamente non lo era. Luka trattenne il respiro quando la vide voltarsi verso di lui e sgranare i grandi occhi di vetro 
"Chi sei tu?" 

"C-ciao" fece Luka titubante "Io sono Luka" 
"Che cosa fai qui?" la bambola si alzò e lo guardò con disapprovazione. Era poco più alta di lui, e se fosse stata umana avrebbe potuto avere all'incirca dieci anni. Nonostante sembrasse tanto giovane, però, il suo sguardo tradiva una profonda tristezza, e una maturità che Luka non aveva mai visto, neppure negli occhi dei suoi stessi genitori "Non dovresti essere qui. Agli estranei non è permesso entrare" 
"Mi dispiace" disse il bambino imbarazzato "Ho visto la porta aperta e ho pensato di poter entrare" la bambola si voltò dall'altra parte, terribilmente a disagio. Era chiaro che non era abituata a parlare con delle persone "Sai" fece Luka sorridendo "Potremmo rimediare. Se facessimo amicizia, non saremmo più estranei giusto?" lei non rispose "Io mi sono già presentato. Ora tocca a te. Qual è il tuo nome?" 
"Mio padre mi chiama Sarah" 
"Sarah ... è uno splendido nome" la bambola arrossì appena e il cuore di Luka sussultò sorpreso. Come poteva arrossire? Non era umana! "Chi è tuo padre?" chiese poi curioso 
"È l'uomo che mi ha creata" rispose lei con decisione "Mi ha insegnato a parlare, a camminare, mi tiene compagnia quando ne ho bisogno. È stato lui a farmi in questo modo" 
"Tuo padre è ... lo stregone della foresta?" 
Sarah inarcò un sopracciglio confusa "Stregone? Non conosco questa parola" 
Luka riflettè qualche secondo, per trovare le parole giuste "Uno stregone ... è un uomo in grado di fare cose incredibili" 
Sarah sorrise "Allora mio padre è uno stregone, perchè tutto quello che fa è incredibile" Luka rise divertito. Gli piaceva quella creatura. Si chiese cosa avrebbero pensato i suoi se gli avesse parlato di lei. Probabilmente sarebbero morti di paura. Una bambola in grado di parlare, di muoversi e di pensare? Gli sembrava così assurdo! Eppure ce l'aveva proprio davanti agli occhi! "Sai, non ho mai visto altri esseri umani a parte mio padre ... tu sei diverso da lui ... sei più simile a me" 
"Beh, tuo padre è un adulto mentre io sono un bambino. Un giorno anch'io crescerò e diventerò come lui" 
"Crescere ... dev'essere bello" i suoi occhi di vetro tornarono ad essere terribilmente tristi, e Luka cercò qualcosa da dire che potesse aiutarla a tirarsi su 
"Hai fatto tu questi disegni?" chiese indicando le pareti della camera. Sarah annuì "Sono molto belli. Hai talento! Li hai copiati da qualche libro?" 
"Che vuol dire copiare?" 
"Hai disegnato qualcosa che avevi già visto?" 
La bambola fece di no con la testa "Disegno quello che mi viene in mente" 
Luka trovò difficile crederlo, dal momento che la mente di quella bambola non era altro che un insieme di viti e bulloni, ma non credeva che fosse in grado di mentire. Guardò fuori dalla finestra, e si rese conto che era quasi il tramonto "Io devo andare. Se i miei genitori scoprono che non sono a casa passerò dei grossi guai" Sarah abbassò lo sguardo affranta. Non le piaceva molto l'idea di restare da sola "Ti va se ... torno qui anche domani?" 
Il suo viso si illuminò "Mi piacerebbe molto" 


Angolo dell'autore!! 
Eccomi qui con una nuova storia. Forse non è una grande idea dato che ne stò già portando avanti altre due, ma non ho proprio resistito. In più, questa sarà una storia più breve rispetto alle altre perciò dovrei farcela ;) 
Ringrazio tutti coloro che vorranno leggerla e spero che mi farete sapere cosa ne pensate. Buona giornata a tutti :3
   
 
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