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Autore: Vicarious10    26/11/2015    3 recensioni
"-Guarda chi si vede! Da quanto tempo è che non vedo più il tuo brutto muso, Ombra?-
Si è accorto di me. Sghignazza sotto i suoi lunghi baffi mentre lo guardo fisso negli occhi. Rovinati come tutto il resto, non ha più nemmeno i suoi occhiali da vista scuri.
-Dottore.. tra tutte le persone che credevo fossero ancora vive, non mi aspettavo ci fossi anche tu. La malattia non ti ha ucciso. Perché?-
-Oh no! Ha fatto di peggio!-
Non riesce a rispondere. Viene colpito da una violenta tosse, così forte da sconquassare del tutto la sua figura ormai troppo esile.
-Mi ha distrutto, ma mi ha lasciato vivere! E sai il perché? Credo sia un modo per espiare i miei peccati. Rimanere qui a soffrire il dolore senza mai perire per esso! Che prezzo equo, che compromesso soddisfacente! Una vita di cattiverie e questa è la punizione. Il mio corpo è marcio e la mia mente è spezzata.. ma la vita non mi abbandonerà mai!-
Ride. La sua gola emette un rumore cavernoso quando lo fa."
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maria Robotnik, Shadow the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Se solo stanotte riuscissimo a dormire in un letto di fiori
Se solo stanotte riuscissimo a cadere in un incantesimo immortale
Se solo stanotte riuscissimo a scivolare in profonde acque oscure e respirare..
 
Allora un angelo arriverebbe con ali ardenti come stelle
E ci seppellirebbe tra le sue braccia di velluto
E la pioggia piangerebbe mentre il volto si consuma
E la pioggia piangerebbe
Perché non finisca..
The Cure – If Only Tonight We Could Sleep
 
 

A nessuno importa di noi

 
Da quanto tempo sei in viaggio?
 
Mia dolce Principessa, come faccio a risponderti? Io non ho più la concezione del tempo come in passato. Per me un mese può essere un giorno, un’ora può essere un minuto, un secondo può essere un attimo, un battito d’ali, e viceversa. Non soffro né la stanchezza e nemmeno la fame o la sete, posso camminare fino al traguardo senza mai fermarmi.
 
E quale sarebbe questo traguardo?
 
Perché mi fai una domanda se già conosci fin troppo bene la risposta? Stiamo andando da loro, come è giusto che sia. Hanno bisogno d’aiuto.. anche se volessi, non potrei negarglielo.
 
Sei sicuro?
 
No. Io.. ho dei dubbi.
 
Perché allora non torniamo indietro?
 
E venir meno al mio dovere? Dimenticarmi volutamente la promessa che ti ho fatto? No, non posso e non voglio prendere la via più semplice. Io sono un eroe e come tale devo correre verso il mio fato, roseo o brutale che sia. Come puoi chiedermi di rinunciare, Principessa? Ti ho visto morire sotto i miei occhi.. eppure mi chiedi di essere un codardo. Non sarà perché.. hai paura?
 
Io non esisto più, tu invece si. Io non posso provare più dolore, tu invece si. Tra noi due, non sono io quella che è spaventata.
 
Allora.. sono io ad essere impaurito?
 
Perché mi fai una domanda se già conosci fin troppo bene la risposta?
 
È meglio se taci ora, amica mia. La nostra meta sta cominciando a sorgere. Guardala.. non la vedi? Più mi avvicino e più riesco a vederla meglio. È enorme.. chi potrà mai averla costruita? Non sono sicuro che siano stati i miei amici, loro non hanno più la logica per partorire una simile struttura. È la Casa dove dimorano tutti loro, il loro ultimo baluardo. Non c’è nient’altro intorno ad essa, ma anche se ci fosse qualcosa non riuscirei comunque a vederla. Il terreno su cui si poggia è arido, secco, indurito da..
 
Hai paura di dirlo?
 
No! Non ho paura di ammettere che la causa del massacro degli esseri viventi è la stessa che sta distruggendo la base stessa, la natura da cui tutto è nato. Ho esitato perché.. ciò che sta succedendo è quasi impossibile. La Casa stessa è ridotta allo stremo delle forze, ma in modo diverso da qualsiasi altro edificio! Non è sporca di polvere o muffa!
No.. è sporca di sangue! Ogni sua parete, ogni sua finestra e tubatura sgorga lo stesso liquido che scorre nelle mie vene! Com’è possibile? Come può un oggetto inanimato somigliare così orribilmente ad un essere vivente?
 
Sei proprio sicuro di volerlo sapere?
 
No, Principessa. Ho paura di scoprirlo, ma in cuor mio.. so di averlo già fatto.
C’è qualcuno oltre a noi, guarda. Sta seduto ai piedi del portone, l’unica possibile entrata della Casa e, forse, anche l’unica uscita. Non si è ancora accorto di me, è troppo impegnato a stringere la sua panciuta figura tra le proprie braccia. È scosso da qualche piccolo tremore, come se avesse freddo. Le sue vesti sono malridotte, stracciate, sporche.. . Dagli squarci sul suo camice riesco a scorgere la sua pelle ridotta ancora peggio dei suoi vestiti, come se fosse in decomposizione nonostante sia ancora vivo.
Questo è colpa della malattia, per questo non mi stupisco più. Provo quasi pietà per lui.
 
E perché dovresti farlo?
 
Hai ragione.. . Perché? D’altronde, lui era il mio nemico.
 -Guarda chi si vede! Da quanto tempo è che non vedo più il tuo brutto muso, Ombra?-
Si è accorto di me. Sghignazza sotto i suoi lunghi baffi mentre lo guardo fisso negli occhi. Rovinati come tutto il resto, non ha più nemmeno i suoi occhiali da vista scuri.
 -Dottore.. tra tutte le persone che credevo fossero ancora vive, non mi aspettavo ci fossi anche tu. La malattia non ti ha ucciso. Perché?-
 -Oh no! Ha fatto di peggio!-
Non riesce a rispondere. Viene colpito da una violenta tosse, così forte da sconquassare del tutto la sua figura ormai troppo esile.
 -Mi ha distrutto, ma mi ha lasciato vivere! E sai il perché? Credo sia un modo per espiare i miei peccati. Rimanere qui a soffrire il dolore senza mai perire per esso! Che prezzo equo, che compromesso soddisfacente! Una vita di cattiverie e questa è la punizione. Il mio corpo è marcio e la mia mente è spezzata.. ma la vita non mi abbandonerà mai!-
Ride. La sua gola emette un rumore cavernoso quando lo fa.
 
È umano, eppure mi sembra un mostro. Sarà per il contagio?
 
No, lo è sempre stato. La malattia gli ha solo tolto ogni freno, come per tutti.
 -E tu, Ombra? Che sei venuta a fare qui? Sei in salute, sei bello ed eternamente giovane come sempre! La malattia ti ha risparmiato, il cielo solo sa perché! Non dirmi che.. ti sei già stancato di vivere?-
Si è incupito tutt’un tratto, ma quello sporco e inquietante sorriso rimane lì dov’è.
 -No. Sono qui per salvare i miei amici-
Sgrana gli occhi, il Dottore. Mi guarda come se fossi un fantasma!
 -“Salvarli”.. cosa ti fa credere che tu possa farlo? Nella tua piccola testolina non c’era una vocina che ti persuadeva del contrario mentre venivi qui?-
 
Non sa quanto ha ragione.
 
 -Non ti devo alcuna spiegazione riguardo la mia scelta. Non ti devo nemmeno questo dialogo-
 -Va bene! Non c’è bisogno di scaldarsi!-
Questa volta trattiene la risata, forse perché ha paura di quello che potrei fargli.
 -Ma.. non lo sai che loro ti vogliono morto?-
 
Ottima domanda. Lo sai?
 
-Si, lo so già da tanto. Vogliono morto anche te, però. Spiegami quindi il perché sei rimasto qui all’entrata. Non vuoi scappare via da questo posto per evitare una fine certa e violenta?-
 -E dove vuoi che vada, Ombra? Non c’è niente oltre questa casa per quelli ridotti come me! E nemmeno loro lì dentro oseranno mai uscire fuori per trascinarmi con loro! Sono troppo legati a questo luogo, ormai è la loro unica possibile dimora.. ed è così anche per me! Perciò, standomene qui fuori, sono più al sicuro di quanto tu possa immaginare. Lo stesso, però.. non si può dire per te che vuoi entrare..-
 -Non ho paura delle tue minacce, Dottore. Non ho paura di niente-
 -Oh, ma io non ti sto minacciando! Dentro la Casa si sta svolgendo una festa privata.. proibita a chiunque. In teoria lo è anche per te, ma c’è qualcosa che loro vogliono ardentemente e solo tu puoi dargliela..-
 -Basta-
Sono stanco delle sue parole.
 -Entrerò dentro. Ho un dovere a cui devo adempire al contrario tuo-
Non lo voglio più sentire. Rivolgo lo sguardo dritto di fronte a me e mi avvio verso il portone.
 -Buona fortuna, Ombra! Non sai quanto ne avrai bisogno!-
Le sue parole non hanno più interesse per me. Avvolto nel mio mantello, tasto il portone insanguinato. Non si riesce più a capire quale materiale sia stato utilizzato per costruirlo. Solo la maniglia ormai arrugginita si capisce essere fatta di ferro. Faccio leva su di essa per spingerla lentamente, emettendo un rumore fastidioso e gracchiante.
Sono all’interno della Casa. Solo ora mi accorgo che tutte le finestre sono state sbarrate con assi di legno marce. Qualche spiraglio di luce riesce comunque ad illuminare l’interno quanto basta.
 
Che cosa vedi, mia dolce Ombra?
 
Vedo questa stanza immensamente grande, Principessa. L’atrio è sconfinato, pieno di poltrone e mobili posti quasi alla rinfusa. È un ordine del tutto insano, ma ha comunque una sua logica, soprattutto per l’artefice. Anche qui è tutto sporco e marcio, proprio come immaginavo. Non c’è nessun’oggetto di valore, niente che abbia un significato affettivo. Sono solo semplici mobili che potrei trovare ovunque. Le pareti sono annerite e spoglie di ogni possibile ornamento. Nessun segno di vita, sembra che nessuno cammini su questo pavimento da decenni.
 
Ci sarà pure qualcosa.
 
No, niente. Da entrambi i lati ci sono delle porte, però! Guarda, anche queste sono sbarrate. Solo una non lo è.. l’ultima a sinistra. È completamente spalancata. Sembra quasi invitarmi a varcarla.
 
Sei sicuro di voler cogliere questo invito?
 
Non ho altra scelta. Se me ne andassi, i rimorsi mi distruggerebbero proprio come la malattia ha fatto con loro e con tutti quanti. Andrò via solo dopo aver salvato le loro vite.
 
Cosa ti fa credere che vogliano essere salvati?
 
Io.. non lo so..
Varco la porta e mi ritrovo in un largo corridoio. Alla mia sinistra, altre finestre chiuse. A destra, ci sono altre porte. Non sono sbarrate, ma quando provo ad aprirne una a caso scopro che la serratura e bloccata, come se fosse rotta per sempre. Tengo le orecchie ben aperte mentre cammino, ma non sento nulla se non il rumore dei miei passi e la tua voce, Principessa.
Ma.. aspetta!
 
Cos’hai visto?
 
Poco lontano da me c’è una porta.. è semi aperta. Non riesco a vedere cosa c’è dentro, non mi resta che aprirla. Lentamente, poggio una mano sulla maniglia e la spingo facendo meno rumore possibile.
 
E ora? Cosa vedi? Che cosa c’è dietro di essa?
 
Le pareti, Principessa.. sono sporche di sangue! Proprio come le mura esterne della Casa, ma questa volta so il perché. A terra, in una pozza di sangue, giace un corpo. Emette un odore fetido che mi prende immediatamente alla gola. Posso reggerlo, non è mai stato un problema. Forse.. si, ho capito di chi si tratta. È lei.. è la Ladra. Immobile a pancia in giù, il suo corpo e rovinato. Non è  decomposta, il suo corpo è scarnificato dalla malattia, ma sembra morta solo qualche attimo fa, a parte l’odore. Non ha più una faccia.. non ha più una testa.. . Dove dovrebbe esserci, vi è solo un grosso martello conficcato con violenza nel pavimento.
 
Chi può aver fatto una cosa così orribile?
 
Ho riconosciuto l’arma.. so chi è stato. Vorrei che non fosse così, ma i fatti parlano chiaro. Inginocchiato di fronte a ciò che resta della mia bellissima amica, mi accorgo che alla mia destra qualcuno ha scritto sul muro.
 
Cosa?
 
Peccatrice
 
Dall’odore, capisco che è stato scritto con della benzina.
Non riesco ancora a capacitarmene. Un attimo che mi sembra un’ora non serve a nulla, se non a rattristarmi di tutta questa follia. Il tempo, però, non aspetta nessuno, nemmeno una creatura immortale come me. Tutto riprende il proprio corso.. mentre delle mani mi afferrano da dietro.
 
Ombra!
 
Vengo sbattuto fuori dalla stanza, nel corridoio, da una forza maestosa. Sbatto contro la finestra sbarrata per poi cadere su quel pavimento sporco che sto imparando a schifare. Non riesco a vedere il mio aggressore, già pronto a colpirmi definitivamente. Mi sposto alla sua sinistra, allontanandomi senza staccargli gli occhi di dosso. I suoi pugni riducono in briciole le assi di legno marcio che ricoprivano la finestra. Si accorge subito di dove sono, ma si ferma per guardarmi meglio.
 -Non saresti dovuto venire qui, Ombra!-
Parte di nuovo alla carica. Sta volta lo evito prontamente, saltando sopra la sua testa fin dove il soffitto me lo permette. Si blocca di scatto e trema violentemente per un rabbia incontrollabile. Si gira di nuovo verso di me, squadrandomi con odio dalla testa ai piedi. Non sono sicuro di poter definire i suoi occhi come tali. Sono.. neri, proprio come i miei aculei, ma è assurdo! Quella che un tempo era un corpo robusto, snello e prestante, ora presenta vari fori nella carne, scoprendo la parte più esterna dell’osso. Sono aperture da cui è fuoriuscito troppo sangue che, ormai,  ha reso la sua pelliccia più rossa di quanto non lo fosse prima che tutta questa pazzia regnasse incontrastata.
 -Guardiano.. che cosa ti è successo?-
 -Hai il coraggio di chiedermelo!? Sai perfettamente quale inferno ho dovuto subire, perché è lo stesso che ha massacrato tutti!-
Un tempo era il guerriero più fiero di tutti. Ora.. non so più cos’è. Lo guardo impietosito, perché un eroe come lui non meritava un supplizio simile. Eppure, il suo corpo è rovinato come quello del Dottore. Dov’è la giustizia in tutto questo?
 -Perché avete fatto questo alla Ladra? Cosa state facendo qui?-
 -Lei.. è una peccatrice! La sua volgarità.. la sua bellezza.. mettevano a rischio la mia padrona! Anche un suo semplice respiro rappresentava un insulto alla signora della Casa! La Sposa deve essere l’unica bellezza agli occhi del suo amato!-
 
Ciò che dice.. è un delirio.
 
Lo so. La sua bocca scarnificata mostra i suoi denti stretti.
 -Anche tu ora dovrai morire! Ci serve il tuo sangue!-
Mi si lancia di nuovo contro. Salta verso di me, impedendomi la stessa scappatoia di prima. I suoi pugni sono difficili da evitare, ma la mia velocità mi consente questo ed altro. Lo afferro per il braccio, lanciandolo lontano da me verso l’inizio del corridoio.
 -Perché vuoi uccidermi?-
Si rialza più furioso di prima. Le parole escono dalla sua bocca come un ruggito violento.
 -Tu.. non sei stato vittima della malattia! Il tuo corpo perfetto non è stato seviziato come il nostro! La mia padrona dice che la chiave sta nel tuo sangue! Se lo beviamo, saremo liberi da questo supplizio! È mio dovere portarglielo.. è mio dovere ucciderti!-
Accanto a me c’è quella finestra distrutta dalla furia dei suoi pugni. Il vetro è rotto, se lo facessi inciampare..
No! Devo farlo ragionare, devo riportarlo indietro!
 -Guardiano.. ti prego. C’è stato un tempo in cui combattevano insieme, quando proteggevi il tuo dono più grande nella tua isola nel cielo. Eri un grande amico.. e io sono qui per aiutarti! Lascia che parli con gli altri.. dimmi dove sono! Rimetteremo tutto al proprio posto e ce ne andremo tutti  insieme da qui. Troveremo una soluzione, te lo giuro sulla mia vita-
Gli parlo con il cuore in mano.. ma lui non lo gradisce. Le mie parole lo rendono solo più furioso.. lo fanno solo tremare di più. Dai suoi occhi anneriti escono poche lacrime.
Piccole gocce che spezzano il mio cuore.
 -Io.. non ho più niente! Non posso più tornare indietro.. tu devi morire!-
Parte alla carica, più feroce di prima.
 
Fallo.
 
Non posso.. non sono venuto qui per questo.
Mi è quasi addosso, è solo una questione di secondi.
 
Non hai scelta. Ora lo devi fare.
 
Poco prima che la sua mostruosa figura si scontri contro di me, muovo la gamba in avanti. Comincia a scagliare un pugno, ma riesco ad abbassarmi in tempo. È un fulmine inarrestabile ormai. Mi basta solo spingerlo per i fianchi alla mia destra, verso la finestra rotta. La sua gola viene trafitta dalla scheggia di vetro più grossa. Emette un unico piccolo lamento, poi non sento più nulla. Il suo petto non si muove, mentre tutto il resto del corpo si accascia senza forze. I suoi occhi rimangono aperti.. riesco ancora a vedere il fuoco divampare in essi. Ormai è un’immagine fissa.
 -Guardiano.. trova la tua pace..-
 
È finita.
 
No, Principessa. Non posso andarmene ora.
 
Hai cercato di aiutarlo, ma lui non ti ha voluto ascoltare. Devi rassegnarti, non c’è una soluzione a questo problema. Loro ti vogliono morto.
 
Io.. lo so. Non posso comunque andarmene da qui. Devo spingermi oltre, devo trovare il cuore di questo inferno.. perché è lì che risiedono tutti.. anche lei.
 
Perché?
 
Perché io devo salvarli. Sono l’unico che può farlo. Prima ancora che questa pazzia cominciasse, c’è stato un tempo in cui io.. ero un eroe. Fu dopo la tua morte.. erano giorni in cui io credevo in me, nelle mie capacità, nei miei ideali e in tutto ciò che rappresentavo. È stato grazie a te.. e anche grazie a loro. Hanno creduto che in me non ci fosse solo odio, risentimento.. vendetta. Sapevano che anche io potevo diventare una faro nella notte.. proprio come loro. Devo salvarli, mia unica amica. Perché io credo in me.. anche dopo tutto questo tempo.
Mi dirigo di nuovo verso la stanza del supplizio della Ladra. Noto una porta proprio di fronte al suo cadavere. In fretta e furia la apro con violenza, senza preoccuparmi di fare rumore. Appare una scalinata a chiocciola che porta verso l’alto.
 
Il cuore dell’inferno è vicino.
 
Lo so, per questo comincio salire su questi vecchi gradini. Questi, così come le pareti, sono neri.. come se fosse scoppiato un incendio. Più salgo e più il colore cambia di tonalità, passando dal nero scuro.. al rosso. Anche qui sembra essere stato compiuto un massacro, perché sento i miei piedi far zampillare il sangue quando lo calpesto. La scala alla fine finisce.. portandomi in un anticamera di ferro imbrattata di sangue e corrosa dalla ruggine. Un portone immenso mi separa dal mio obbiettivo.
 
O, forse, dalla tua fine.
 
Non esiterò più. Non ci penserò più. Qualunque sia la conseguenza, la accoglierò a braccia aperte.
Il portone si apre appena lo tocco. Oltre ad esso.. regna la pazzia.
L’orrore!
In ogni suo forma, in tutte le sue perversioni e brutalità.
A destra vi è un muro con su scritto sopra tante frasi senza alcun senso.
A sinistra, un enorme vetrata opaca lascia che la luce illumini l’immensa stanza.
Ci sono tanti tavoli, varie panche con sopra figure distorte.. riflessi di ciò che erano un tempo. Li riconosco tutti, dal primo fino all’ultimo, ma loro non sembrano badare minimamente a me. Alcuni stanno lì fermi, rannicchiati per non guardarsi intorno. Altri ancora, invece, si scontrano a vicenda emettendo urla di vario genere. Quando ci entro dentro, noto che l’immensa stanza ricorda molto la navata centrale di una chiesa.. poiché in fondo vi è un altare pieno di candele. Sul muro dietro ad esso, vi è un’altra scritta.
 
 
La paura del sangue è amore
La paura della carne è vita
 
 
Intorno a me, i folli residenti di questa depravata dimora urlano e si agitano. I loro corpi sprizzano una carica di adrenalina inspiegabile. Nel frattempo, scorgo qualcosa dietro.. tra il muro e l’altare.
È.. un trono.. costruito con le ossa di chi non ce l’ha fatta e di chi non voleva più vivere in questo pazzo mondo senza freni inibitori. Sopra di esso vi è seduto qualcuno..
Un corpo senza vita.. e so bene di chi è.
 -È tornato!-
Ad urlare è uno dei residenti.
Mormorano cose senza senso, frasi che non riesco a capire.
-Lo sapevo.. lo sapevo!-
Qualcuno compare di fianco al trono. Un tempo era.. la ragazza più pura, più bella di tutte, capace di dare amore incondizionato a chi ne avesse bisogno. Era altruista, generosa.. una creatura dagli occhi pieni di speranza.
Ora.. i suoi occhi sembravano quasi uscire fuori dalle orbite. Proprio come il Dottore, il Guardiano, la Ladra e tutti i pazzi abitanti di quest’oblio senza fondo, la sua pelle è deturpata oltre ogni limite. Non porta più il soffice vestito rosso di quando era più giovane. Un sudicio ma ornato abito da sposa ricopre il suo corpo. Tutti si zittiscono quando la vedono. Sul suo volto, un orrendo sorriso mostra denti incrostati di sangue e gengive nere. È orribile.. è diventata l’essenza di questa follia.. più di chiunque altro.
 -L’Ombra è tornata!-
Le sue urla provocano un boato infernale proveniente dalla folla intorno a noi.
 -Osservatelo, fratelli! Il figliol prodigo è finalmente sgusciato via dalle tenebre!-
La sua voce è distorta.. le sue corde vocali sono orribilmente deturpate.
Si avvicina al trono, inginocchiandosi di fronte al cadavere che vi è seduto.
 -Hai visto.. amore mio? Te l’avevo detto che un giorno sarebbe tornato qui.. da noi!-
Afferra la sua testa senza vita e gli stampa un bacio sulle labbra fredde.
Quello che per lei ora è il suo Sposo.. per me in passato era l’Eroe.
Quante battaglie.. quante difficoltà abbiamo affrontato tutti insieme? Ora non conta più nulla. Il suo corpo è deturpato come tutti gli altri, seppur freddo.. ma lui non ha voluto vivere in questo inferno al contrario loro. Aveva capito che ormai non c’era più nulla.. per cui valesse la pena vivere con orgoglio come aveva sempre fatto. L’Eroe è morto.. ora rimane solo un guscio vuoto e decomposto.
 -Che cosa state facendo? Perché avete fatto questo? La Ladra.. l’hai uccisa! Il Guardiano è diventato il tuo protettore! Perché tutta questa pazzia, questo odio.. questo orrore!? Ponete fine a questa orgia di violenza!-
-Chi sei tu, Ombra, per dare ordini.. a me.. la Sposa?!- tuona sbattendo i piedi sul pavimento.
Tutti ridono in maniera isterica. A loro piace.. vederla arrabbiata..
-Non hai il diritto di venire qui e nominare quella puttana! Non sei tu a dettare le regole! Non subiremo più alcun male da te.. schifoso!-
 -Male.. da me? No.. io sono qui per aiutarvi! Voi eravate eroi.. ora siete solo bestie senza controllo! Vi prego.. tornate in voi.. . Troviamo una soluzione, insieme! Usciamo da qui e cerchiamo insieme la guarigione.. sono disposta a darvi la mia vita per aiutarvi!-
 -La tua proposta non ci interessa! Noi stiamo bene qui!-
La sua risposta è la stessa di tutti quanti loro. Una sfrenata risata comincia a devastarmi i timpani.
 -Ma.. saremo più che felici di prenderci la tua vita!-
 -Perché.. Sposa? Perché vuoi questo?-
 -Tu non ci incanti più, Ombra!-
Sputa la sua saliva nella mia direzione. Lei mi disprezza più di ogni altra cosa.. così come tutti gli altri.
 -Guardatelo, fratelli! La malattia non ha avuto alcun effetto su di lui! Noi soffriamo e piangiamo invano, mentre lui si crogiola e si vanta della sua salute.. della sua perfezione!-
I pazzi urlano.. loro approvano le parole della sposa.
 -Io so il perché di questo.. la colpa del nostro male.. è lui! Lui non è come noi, non lo è mai stato! Sotto quel mantello nero, nascosto dietro i suoi aculei.. nella sua carne.. si nasconde la verità! Lui.. è il Demonio! Il figlio del male.. l’Apocalisse reincarnata!-
Cosa.. cosa sta dicendo?
Il suo delirio.. i mostri intorno a me approvano! Credono davvero che io sia il male? Credono davvero che la colpa sia solo mia? Perché?
 -La cura.. per il nostro male.. questa è  la risposta! Il suo sangue è l’unica via per la salvezza! Dobbiamo bere il sangue del Demonio!-
-No! Io non sono un diavolo.. io sono mortale.. proprio come voi! Io soffro, piango.. io non sono una creatura degli inferi! Io sono proprio come voi!-
Non accolgono la mia obbiezione. Con rammarico, li osservo uno ad uno mentre mi ridono in faccia. Loro non vogliono sentire alcuna ragione.
Vogliono solo la morte. Desiderano dare sfogo ai loro pensieri perversi.
 -Taci, Demonio! Sarò io, la Sposa, a bere per prima il tuo sangue. Poi, lo farò bere al mio amato, in modo tale che possa guarire.. per poter finalmente sposarmi! E se la tua linfa vitale non dovesse bastare.. i miei fratelli divoreranno la tua carne!-
Che orribile sentenza è mai questa?
I mostri approvano la decisione della loro padrona in abiti cerimoniali. Comincia ad avvicinarsi a me.. ha qualcosa di lungo e di affilato nascosto nella sua mano sinistra.
Sta venendo da me. Vuole farmi suo.
 
Scappa.
 
I pazzi mi bloccano la via. La Sposa scatta contro di me, brandendo quella lama maledetta. Ho paura, Principessa.. e mi lascio sopraffare. È sopra di me ormai, tenta di strangolarmi con una mano, mentre con l’altra avvicina il rasoio al mio volto.
Non c’è più niente, Principessa.. tu avevi ragione. Loro non vogliono essere salvati.. anche perché non si può più. La malattia si è portata via tutto.. il loro corpo.. il loro spirito.. la loro mente!
Non c’è più speranza dentro la Casa.. questa orrenda dimora! i miei amici, tutti loro.. si sono convertiti ad un male che non ha una cura.
Spingo via la Sposa con le mie gambe, facendola cadere violentemente a terra lontano da me. la folla intorno a noi esulta arrabbiata. Sono gli spettatori d’onore di questo massacro.. del mio massacro! Dopo poco, sia io che la padrona di questa struttura siamo di nuovo in piedi.
 -Brucia all’inferno, Ombra demoniaca!-
Ora ho capito, mia unica amica. Ora so.. che lei è la causa di tutta. In qualche assurda e oscura maniera, questa casa è diventata l’essenza stessa della Sposa.. poiché lei si è eletta capo di questo inferno. Se lei sanguina.. la Casa farà altrettanto. E se lei morisse.. questo posto si legherebbe all’anima di un altro dei pazzi presenti.
La mia mano comincia a bruciare dell’energia più antica del nostro mondo. Quando sta per avvicinarsi a me, una saetta verdastra lanciata dalla mia mano si scontra contro di lei.
Ci sono delle urla.
Mentre il suo corpo brucia, la sua figura diventa preda di violente convulsioni. Non urla di dolore.. le sue sono risate di gioia. Tutti intorno a lei scoppiano in un violento festeggiamento, colpendosi l’un l’altro senza alcun motivo. La risata della Sposa ha raggiunto il suo culmine.. sembra il pianto del più antico dei mostri. Infine, si accascia a terra.
I suoi “fratelli” gli si lanciano contro, non curandosi più di me. Li osservo disgustati mentre fanno a pezzi il cadavere carbonizzato della loro guida. Dal gruppo, qualcuno si erge sopra a tutti.. una volpe.. la più giovane dei miei vecchi compagni. Ora ha solo una coda, l’altra sembra stata essere mozzata con forza. Urla più forte di tutti.
La Casa ha trovato il suo nuovo padrone.
Lascio i pazzi al loro delirio.. e me ne vado. Ripercorro le scale insanguinate.. attraverso la stanza in cui riposa le cadavere della Ladra.. cammino per il corridoio dove il Guardiano è accasciato alla finestra con la gola trafitta.
Li saluto un’ultima volta.. e ritorno nel grande atrio.
Apro la porta e assaporo l’aria dell’esterno. Non c’è soddisfazione.. non c’è vittoria. Avevi ragione, mia cara Principessa. Sono stato cieco a non capirlo prima.
 -Guarda! E così sei ancora vivo. Hai più fortuna di quanto immaginassi, Ombra!-
Il Dottore.. è ancora lì seduto fuori l’entrata. Mi avvicino e lo guardo con sufficienza.
 -Per tua sfortuna, oggi non esulterai della mia morte-
 -Oh, ma non l’avrei mai fatto!-
Mente. Le sue risate affermano il contrario.
 -Per la gioia di entrambi, Dottore, io e te non ci rivedremo mai più. Ho solo un’ultima curiosità che voglio togliermi. Anche tu, come gli altri.. vorresti uccidermi?-
 -Ucciderti?- ripete facendo il finto tonto -Certo che voglio ucciderti! Sono troppo stanco per farlo, però. E poi, al contrario dei mostri là dentro, io so qual è la verità.. Ombra-
Il suo tono provocatorio mi incuriosisce.
 -E quale sarebbe, Dottore?-
 -Loro credevano che il tuo sangue fosse la cura, visto che la malattia non ti  ha fatto un graffio! All’inizio lo pensavo anche io, ma quando ti ho visto arrivare.. quando mi hai detto che eri qui per “salvare” i tuoi vecchi amici.. ho finalmente capito che tu.. non sei  stato risparmiato dalla malattia! Il tuo corpo è perfetto, questo è vero, ma la tua mente è distrutta proprio come lo è la nostra! Il tuo sangue non è la cura! Tu sei pazzo, Ombra.. altrimenti non saresti mai venuto qui!
Smetto di guardarlo. Le sue parole.. forse ha ragione.
Anche io sono pazzo come loro? Non credo che riuscirò mai a capirlo.
 -Addio, Dottore-
Mi incammino per la mia strada. La notte sta per arrivare.
 -Addio, Ombra! Ricorda.. se non troverai ciò che cerchi nell’abbraccio delle tue amate tenebre.. se non riuscirai ad avere alcun appagamento nella notte che sta per calare.. sappi che qui, nella Casa.. qui con noi.. c’è posto anche per te!-
Lascio il vecchio pazzo ai suoi piccoli deliri e ai suoi incubi.
Siamo finalmente soli, Principessa. Questa volta per sempre, come deve essere.
 
Anche lui, il Dottore, era un pazzo. Anche lui meritava di morire.. perché non l’hai ucciso?
 
Sta davvero a me prendere questa decisione? Ormai non potrà più fare del male a nessuno. È solo un reietto di un mondo che non esiste più. Rimarrà per sempre attaccato a questa Casa.. legato per sempre alla sua pazzia. Proprio come i miei vecchi compagni.. proprio come me.. che sono legato alla mia per l’eternità.
 
Se siamo tutti pazzi come dici, perché nessuno mette fine alle nostre sofferenze?
 
Me lo chiedo anch’io, Principessa. Se ci pensi bene, però, a chi vuoi che importi di noi e della nostra sofferenza?
A conti fatti, noi.. non siamo nient’altro che pazzi.
 
 
Fine
 
 
Angolo dell’autore
Eccoci qua! Se state leggendo queste righe, significa che volete una specie di spiegazione. Ecco.. non credo di sapere con esattezza che cosa volevo fare con questa one shot. Premessa, vado pazzi per i racconti horror su Sonic, ma solo quando questi sono scritti come si deve e che abbiano una storia che lasci davvero sulle spine. Non so se ci sono riuscito con questa, perché ciò che volevo fare fin dall’inizio era di creare qualcosa di più.. “sperimentale”. Una storia dove ciò che contava era l’immagine in sé più che la spiegazione di cosa stava accadendo e perché. Qualcosa di onirico, che sembri quasi un sogno, o in questo caso... un incubo!
Comunque, l’importante è che vi sia piaciuta. L’ho ricontrollata più volte, ma se dovessero esserci errori di battitura o simili siate liberissimi di farmeli notare!
Per concludere, ho un aggiornamento da farvi su Age of Onslaught e The Black Hedgehog Revolution, le due fic che sto scrivendo al momento; sono a buon punto con i capitoli di entrambe le storie, ma a causa di vari impegni universitari e non ci vorrà un po’ per pubblicare.
Durante le feste ne approfitterò per portarle avanti, in modo tale da poter aggiornare più velocemente ;)
Alla prossima!
  
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