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Autore: StormyPhoenix    26/11/2015    2 recensioni
Nulla inganna più dell'apparenza, e vale anche per Ashley Purdy che sotto la patina dell'uomo sicuro di sé, affascinante e donnaiolo nasconde la parte più fragile di sé...
Ho la fama di donnaiolo impenitente, ma quasi nessuno, eccetto i miei amici più stretti che sono anche i miei colleghi di band, si preoccupa di scoprire cosa cela la mia immagine. [...] Ma se si scavasse più in fondo e si oltrepassasse la mia immagine, verrebbe fuori dell'altro [...]
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve! Chiedo venia per l'attesa, ma da qualche mese le idee o scarseggiano o quando le ho non posso scrivere e poi passano di mente, oltre tutto anche i miei vari impegni non contribuiscono... credo sia un poco corto questo capitolo, ma spero non sia un problema :)
Buona lettura. <3






Arrivo al Club Nokia in super anticipo, poiché partita da casa col timore di fare tardi, e sorpasso i cancelli, fermandomi poi ad attendere; dopo un tempo che non so quantificare vedo passare i tour bus delle band partecipanti, che parcheggiano non molto distante, e da essi scendono diverse persone, fra cui cinque ragazzi che riconosco subito.
«Ehilà! Sei arrivata prestissimo!» esclama Ashley, vedendomi lì, sorridendo e poi salutandomi con un abbraccio.
«Sono uscita di casa il prima possibile, non volevo fare tardi» rispondo, con un sorriso, prima di voltarmi e salutare anche gli altri quattro con un rapido abbraccio.
«Prima di entrare vorrei dirvi una cosa... vi ringrazio infinitamente per avermi scelta come truccatrice» esordisco, guardando ognuno di loro «molto probabilmente non ne avevate bisogno perché siete abituati a cavarvela da soli, ma comunque volevo esprimervi tutta la mia gratitudine.»
«Non c'è di che, davvero» mi risponde Andy, con un sorriso, mentre ci incamminiamo verso il camerino. «Sei una ragazza in gamba e meritavi di avere quest'occasione.»
Sorrido a trentadue denti, impossibilitata ad esprimere ancora la mia gratitudine a parole, seguendoli; arrivati lì, attendo fuori dalla stanza che si vestano e, dieci minuti dopo, Christian si affaccia per avvisarmi che sono pronti.
«Bene, chi sarà la mia prima cavia?» ridacchio, sfregandomi le mani.
«Mi sacrifico io!» fa Andy, ridendo, poi si siede e attende che io mi sia munita dell'occorente.
«Dimmi tutto.»
«Un po' di fondotinta chiaro giusto per dare compattezza e un poco di trucco nero agli angoli esterni degli occhi, a destra sfumato verso il basso.»
«Perfetto.»
Sento una stranissima ma piacevole sensazione mentre applico il fondotinta con una piccola e soffice spugnetta e poi con un pennellino scurisco l'esterno degli occhi, trascinando poi un polpastrello sulla sua pelle per creare l'effetto da lui chiesto. 
«Che te ne pare?» chiedo, porgendogli uno specchio.
«Perfetto! Grazie mille!» risponde, tutto contento, sorridendo, poi si alza. «Sotto a chi tocca!»
«Iooo!» Christian si precipita verso di me e si siede con così tanta foga che rischia di cadere.
«Bene CC, cosa devo farti?»
«Due begli occhi da panda!»
«Sul serio? Devo prenderti a pugni?»
«Spiritosa! Comunque seriamente, vorrei un po' di nero bistrato intorno agli occhi.»
«Oookay!»
Il batterista si rivela perfettamente disciplinato mentre lo trucco, senza muoversi o lamentare il solletico del pennellino sulla pelle.
«Wow! Grazie!» esclama il bruno, osservandosi nello specchio, poi mi abbraccia e mi stampa un bacio su una guancia.
«Avanti il prossimo!»
«Ci sono io!» Jinxx si fa avanti e si siede. «Non ti chiederò nulla di difficile, vorrei solo una bella incipriata con la cipria più chiara che hai.»
Accontento subito il chitarrista e, appena finito, sorride tutto contento.
«Jake, tu?»
«Io sono a posto così, grazie» dice Jake, con un sorriso. «Penso che sia rimasto solo Ashley come tuo cliente per questa sera.»
«Esattamente!» il bassista si accomoda sulla sedia con molta nonchalance, accavallando le gambe e scoppio a ridere. 
«Dunque, come vuoi che ti impiastricci la faccia?»
«Gradirei una buona base di fondotinta e cipria e il contorno degli occhi fatto col kajal, grazie.»
Fino a quando finisco di usare la spugnetta riesco a mantenermi piuttosto impassibile, ma poi mentre calco accuratamente la matita nera lungo la forma piccola e allungata dei suoi occhi, tenendo la pelle un po' tesa con le dita, sento le mani tremarmi e mi impongo di mantenere un autocontrollo bestiale per non accecarlo e non fargli notare la mia reazione.
«Al bacio proprio!» commenta, osservandosi nello specchio, poi mi da un bacio su una guancia. «Grazie, sei davvero brava!»
«Oh, non esageriamo...» cerco di minimizzare, rossa come un pomodoro.
«Sono realista, quindi se lo dico è vero» replica lui, con un tono che non ammette repliche e una finta faccia truce.
«Manca poco all'inizio!»

Insieme agli altri membri dello staff mi sistemo in un lato del backstage vicino ad un ingresso laterale del palco, chiacchierando ogni tanto con loro; devo dire che sono tutti molto simpatici e alla mano, credo che mi troverò molto bene con loro.
La folla sotto il palco è enorme e rumorosissima; sorrido mentre osservo le tante ragazze e i tanti ragazzi che urlano i nomi delle band che si esibiranno, con gli occhi che brillano e le braccia al cielo, ripensando ai pochi concerti a cui ho potuto assistere quando ero più piccola, e in quel momento mi sento parte di loro, sono come loro una ragazza che, anche se per lavoro, è al concerto in cui suonerà una band che le piace ed è molto emozionata.
Iniziano i Bullet For My Valentine, gruppo che ricordo di aver ascoltato ogni tanto ma senza troppa attenzione, e mi ritrovo a seguire il ritmo delle loro canzoni con il piede.
Dopo di loro è il turno dei ragazzi; Ashley mi fa l'occhiolino e mi manda un bacio con una mano prima di avviarsi verso il palco e io, arrossendo, riesco a ricambiare solo con un sorriso, poi percepisco su di me gli sguardi delle persone che mi circondano.
«Sembra che il signorino Purdy stia flirtando con te» commenta un ragazzo; non pare averlo detto con malizia, ma la cosa mi infastidisce un pochino... è come se ci avesse osservati a lungo, e le persone che guardano per troppo tempo mi mettono a disagio.
«Siamo buoni amici, non credo stia facendo questo» rispondo, laconica, preferendo non rivelare troppo.
Il brano che fa da sottofondo all'entrata in scena dei ragazzi ha una intro leggera ma misteriosa, cupa, che cede dopo poco il posto all'inizio vero e proprio di una canzone chiamata "Shadows die"; sento improvvisamente il sangue scorrere più rapido e caldo nelle vene e molteplici brividi lungo la spina dorsale, e queste sensazioni permangono per tutto il tempo della loro esibizione, in cui suonano in totale nove brani, uno più bello dell'altro.
Andy non sta fermo un attimo sul palco, è carico e incita la folla, perfetto intrattenitore, e pure Ashley non è da meno poiché saltella da una parte all'altra del palco, mentre i chitarristi si limitano a fare headbang pesante e il batterista non riesco nemmeno a vederlo bene da dove sono io; non posso fare a meno di ammettere che sono semplicemente fantastici.
Dopo di loro tocca ad una band di nome Stars In Stereo, ma la mia concentrazione va a scemare, ero così carica mentre guardavo i miei amici e ora inizia a farsi sentire la stanchezza, frutto di ore piccole, alcol e varie preoccupazioni, quindi vado a sedermi da qualche parte nel backstage.
Quando i ragazzi rientrano mi alzo e vado incontro a loro, con un mega sorriso.
«Siete stati fantastici!» esclamo, contenta.
«Oh, sei troppo gentile!» si schermisce Andy, sorridendo, poi mi abbraccia per ringraziarmi e similmente fanno i suoi colleghi.
«Piaciuto il concerto?» mi sussurra Ashley ad un orecchio, dopo avermi abbracciata.
«Molto, cerbiatto delle praterie» rispondo, ridacchiando, e anche lui ride, avendo capito l'allusione, poi mi stringe giusto un altro poco a sé prima di lasciarmi andare.
  
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