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Autore: Danmel_Faust_Machieri    27/11/2015    0 recensioni
Sono passati due anni dalla battaglia sulla luna, due anni dalla sconfitta del Kishin e della follia... Ma la follia è un connotato fondamentale dell'essere umano, qualcosa che non è debellabile... Ci attende una nuova DWMA, una nuova storia e dei nuovi eroi che prenderanno le orme dei vecchi. È inutile rimanere qui a cincischiare, quello che dovevate sapere ora lo sapete non mi resta che augurarvi una buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vittorio si guardò intorno. Si trovava in una stanza pressocché quadrata dove le pareti erano totalmente coperte da librerie piene di libri antichi che emanavano un profumo in grado di inebriare il ragazzo, al centro del pavimento c'era un tavolino con sopra una scacchiera, due sedie erano lì ad attendere i giocatori per la prossima partita, un vecchio grammofono era appoggiato su un comodino in un angolo della staza. Il ragazzo si guardò intorno e si accorse di una cosa che lo shoccò: quella stanza non aveva porte; come diavolo ci era entrato allora? Ad un certo punto la punta del grammofono si appoggiò al vinile e l'overture de "La forza del destino" iniziò a risuonare nell'aria.
"Tu non dovresti essere qui" un'ombra era comparsa su una sedia e, preso il re nero con la mano sinistra, lo iniziò a ruotare, lo scrutò, lo teneva tra l'indice e il medio come una sigaretta e, mentre continuava a giocherellare con il pezzo, tornò a dire
"Non mi hai sentito? Tu non dovresti essere qui"
"Mah..." inizio il ragazzo tentennando "Io non so nemmeno dove sono, non so nemmeno come ci sono arrivato qui"
"Non mi interessa, io so solo che non è ancora il momento della nostra partita"
"La nostra partita? Il momento? Che cosa stai dicendo? E soprattutto: tu chi sei?"
L'ombra sorrise un attimo "Esci immediatamente!"
"Ma non ci sono porte!"
"Ne sei sicuro?"
Il sorriso divenne un ghigno. Vittorio si voltò e si trovò di fronte il ghigno dell'ombra ingigantito, i denti affilati si spalancarono e lo ingoiarono nell'oscurità. Vittorio si svegliò di colpo, era sudato dalla testa ai piedi e aveva il fiatone: cos'era quel sogno? Non aveva voglia di perdere tempo quindi liquidò il problema dicendosi che probabilmente era colpa della cena pesante della sera prima, si alzò dal letto e, presi i vestiti, andò in bagno per sistemarsi. Vittorio Ghieri era un ragazzo di 17 anni, iscritto alla DWMA da 3 anni come Artigiano. Era alto poco più della media per la sua età, aveva i capelli di color castano scuro e gli occhi smeraldo che, a causa delle incessanti letture, avevano perso quasi 4 diottrie e lo avevano costretto ad indossare un paio di occhiali che gli aveva regalato suo nonno. Si diede una sciacquata rapida e poi si mise un paio di pantaloni neri come le scarpe, una maglia grigio scuro e la sua solita giacca verde con i bottoni in finto argento. Dopo essersi preparato andò in cucina e mise a bollire l'acqua per il tea. L'appartamento in cui viveva il ragazzo era abbastanza grande: c'erano due camere da letto, un bagno e un salotto spazioso che comunicava con la cucina; Vittorio divideva quell'appartamento con il suo amico nonchè Arma-partner Byron Wildë: ragazzo della stessa età di Vittorio, un po' più basso di lui, aveva i capelli ricci e neri e gli occhi marroni. Quando la teiera iniziò a fischiare Byron uscì dalla sua stanza
"Vittorio è possibile che devi sempre fare casino la mattina?"
"Se non ti svegliassi io te dormiresti fino alle due di pomeriggio! Ora datti una mossa cambiarti che è già pronto"
Quella due battute le ripetevano ogni mattina finché Byron non usciva dal bagno con i soliti jeans logori e la maglietta nera di una band rock a caso. Quando i ragazzi uscirino dalla casa Vittorio si mise in testa il suo cilindro nero con fascia verde facendo si che qualche ciuffo di capelli scappasse al copricapo mentre Byron indossò la sua solita felpa rossa tirandosi su il cappuccio. Era anche grazie al loro abbigliamento che si erano guadagnati il soprannome di "The green Bishop" e "The red Tower".
B."Che palle però svegliarsi a quest'ora..."
V."Sai che ti appoggio però oggi ci tocca, il sommo Shinigami ha detto di avere una missione per noi"
B."Che genere di missione?"
V."Da quello che ho capito dobbiamo recuperare un'anima da qualche parte in Italia"
B."Ah sì?" disse pregustando quella succulenta anima "Ora si inizia a ragionare"
Dopo una decina di minuti i due erano giunti ai piedi dell'imponente scuola che troneggiava sulla città e senza esitazioni si incamminarono attraverso i corridoi per raggiungere la stanza del sommo Shinigami. I due spalancarono la porta e, per prima cosa, videro altri quattro ragazzi, poi il sommo Shinigami ed infine un uomo ormai sulla quarantina.
I quattro giovani erano i loro compagni di squadra:
Tiber Equo (Il cognome gli è stato dato una volta iscritto alla DWMA perché orfano); Arma magica nonché Artigiano, partner di August. Ragazzo con i capelli corti e neri, gli occhi marroni, sempre vestito con una felpa nera, una maglia che raffigurava un teschio ghignante e un paio di jeans scuri. Era considerato il cecchino migliore della DWMA. Soprannominato "L'Imperatore";
August Equo (Il cognome gli è stato dato una volta iscritto alla DWMA perché orfano); Arma magica nonché Artigiano, partner di Tiber. Ragazzo con i capelli ricci e castani, gli occhi azzurri, indossava regolarmente una tuta sportiva di color blu. Era considerato lo spadaccino più abile della DWMA. Soprannominato "Il Monarca";
Ginevra Stein; Arma magica, figlia di Marie Mjolnir e Franken Stein, partner di Angelica. Ragazza dai lunghi capelli biondi con gli occhi verdi, vestita in un modo molto elegante con un abito e una lunga gonna azzurra. Era considerata una delle armi più versatili della DWMA. Soprannominata "La Regina di Fiori";
Angelica Flamel; Artigiana, partner di Ginevra. Ragazza con dei lunghi capelli cremisi, vestita sempre con una gonna cora rossa e una camicia dello stesso colore. Era considerata la stratega più in gamba di tutta la DWMA. Soprannominata "La Regina di Cuori".
Lo Shinigami vestiva l'abito che vent'anni prima era appartenuto al suo onorevole padre.
L'uomo sulla quarantina era invece Soul Eater Evans, conosciuto come "The Last Death Scythe" che in quegli anni era diventata la spalla del sommo Shinigami dato il ritiro di Spirit.
Angelica "Possibile che voi due siate sempre gli ultimi!!!"
Vittorio "Parlane con la bella principessa qui affianco, va là"
August "Ecco che iniziano, ahahahah"
Byron "Basta discutere ho una gran voglia di anime, dove dobbiamo andare?"
Shinigami "Mi piace quando siete così diretti, allora veniamo al dunque: a Venezia recentemente è stato individuato un uomo travestito da medico della peste che vaga a mietere vittime... Dovete fermarlo prima che uccida qualcun'altro!"
Tutti "Lasci fare a noi lord Shinigami!"
Soul "Raggiungerete Venezia in giornata e vi recherete in piazza San Marco questa sera, la piazza è il luogo più bersagliato dal killer e, in più, dovrete anche cercare un'altraa cosa per conto nostro"
Ginevra "Di cosa si tratta?"
Shinigami "Vedete... Si dice che nei sotterranei della chiesa di San Marco è nascosto uno degli strumenti magici creati da Eibon, è vostro compito portarlo qui alla DWMA"
Tiber "Come faremo a riconoscerlo?"
Soul "Dovrebbe essere racchiuso all'interno di un cofanetto di piombo con incisa sopra la firma di Eibon semplicemente"
Angelica "Molto bene lasciate fare a noi, saremo di ritorno domani mattina!"
I sei ragazzi si inchinarono e si congedarono.
Kid "Non riesco a capire come facesse mio padre a vedere con indosso questa maschera!" Disse togliendosi il vestito
Soul "Ripeti questa cosa ogni giorno... Comunque sei ancora intenzionato a non andare più in missione? Ti ricordo che la tua anima non è ancorata a Death City come quella di tuo padre"
Kid "Lo so ma fino a quando le cose non si metteranno particolarmente male lascerò che siano i ragazzi ad affrontarle: non dimenticherò mai quanto sono cresciuto grazie alle missioni che abbiamo svolto ed è giusto che anche loro abbiano questa possibilità"
Soul "Sei diventato saggio Shinigami... Mi sembra passata una vita dalle nostre missioni..."
Kid "Hai proprio ragione.."
E i due si lasciarono cullare dal ricordo delle loro passate imprese. 

Venezia era avvolta nella più totale oscurità, il riverbero dei lampioni accompagnava la sinfonia delle acque che, nei canali, rimbalzavano sciocche da una sponda all'altra, la piazza era quasi deserta, solo qualche persona la attraversava in fretta per paura del killer che poteva comparire da un instante all'altro, intanto sei ombre danzavano in un vicolo poco illuminato.
Angelica "Molto bene, ora che siamo qui dobbiamo pensare a un piano"
Byron "Qualche idea?"
Angelica "La scelta migliore sarebbe dividerci in due squadre: una formata da due partner per affrontare il killer e la seconda, formata dai restanti, per concentrarsi sulla ricerca dello strumento magico"
Byron "Molto bene! Allora io e Vittorio affronteremo il killer!"
Tiber "E questo chi lo avrebbe deciso?"
Byron "Io e il mio partner, non basta?" Disse mentre la coppia aveva già preso a dirigersi verso la piazza
Ginevra "Ma... Ma..." Vittorio li salutò con un cenno della mano senza voltarsi e la ragazza si interruppe.

Vittorio "Dovevi proprio fare così il presuntuoso con gli altri?"
Byron "Lo sai che non piace nemmeno a me fare così ma è tutto il giorno che pregusto quella dolcissima anima quindi..."
Ma non riuscì a finire la frase che i due si trovarono costretti a evitare qualcosa che era stato lanciato nella loro direzione
Byron "Che cazzo era quello?"
E riconobbero, conficcato al suolo, la sagoma di una siringa piena di un liquido verde.
Vittorio "Deve essere il nostro uomo, hai capito da dove veniva?"
Byron "Ho una mezza idea ma devo avere conf..." Una seconda siringa volò nella sua direzione
Byron "Ci sta attaccando dal campanile!"
Vittorio "Ok andiamo di corsa!"

Ginevra "Ah le fogne non si adattano a una bella fanciulla come me!!!"
Tiber "Perché ci dobbiamo sorbire noi queste qua..."
Ginevra "Cosa hai appena detto?"
Tiber "Niente, niente deve essere uno strano effetto del rimbombo"
I quattro procedettero a lungo in mezzo a cunicoli bui e pieni di topi finché non giunsero davanti a una porta, l'aprirono e quello che vi trovarono fu terrificante: appunti di stregoneria, ingredienti per pozioni e libri di magia.
Angelica "Ma che..."
August "Perché una strega dovrebbe avere un laboratorio in un posto come questo? Siamo in pace con loro non hanno bisogno di nascondersi"
Angelica "A meno che non nascondano qualcosa... Dobbiamo prendere tutti gli appunti possibili per farli esaminare al dipartimento di stregoneria della DWMA, forse ci siamo ficcati in qualcosa più grande di noi"
Tiber "Ragazzi guardate qua!"
Angelica "Cosa c'è?"
Tiber mostrò un piccolo cofanetto di piombo con la scritta "EIBON" inciso sopra
Tiber "È lui ma c'è un problema... È vuoto"

VIttorio e Byron erano arrivati in cima al campanile e in una stanza col pavimento in legno evidentemente cedente c'era un uomo vestito da medico della peste che li aspettava
Medico della Peste "Ecco qui l'elite della DWMA che hanno mandato per sconfiggermi... ammetto di essere un po' deluso nel trovarmi difronte voi due marmocchi"
Vittorio "Vediamo se possiamo farti cambiare idea; Byron trasformati"
Byron "Voglio proprio dare una lezione a quest'impertinente"
Byron venne avvolto da una luce rossa e in breve si trasformò in una palla chiodata nera del diametro di 40 cm con degli spuntoni di 10 cm rossi agganciata tramite una catena alla caviglia destra di Vittorio.
Medico della Peste "Ahahah, non farmi ridere, mi vuoi far credere che tu riesci a muoverti con quel peso al pi..." non riuscì a finire la frase che si ritrovò il palmo della mano di Vittorio appoggiato al ventre 
Vittorio "Scarmiglione!" Disse emettendo un'onda dell'anima di elevata potenza. Il medico volò contro il muro e cadde a terra.
Medico della Peste "Come divolo hai fatto a muoverti così velocemente?"
Vittorio "Vedi, io e il mio partner, possiamo variare la lunghezza della catena che ci unisce in base alla risonanzaa delle nostre anime quindi io sono libero di muovermi come voglio"
Medico della Peste "Interessante... Così facendo rimani scoperto a un attacco frontale!" disse scagliandosi addosso al ragazzo sguainando un pugnale
Vittorio "Io non credo" La catena che univa Byron al compagno si accorciò di colpo attirando la palla chiodata verso l'Artigiano che, al momento giusto, mosse la gamba destra per farla seguire dall'arma e disarmare l'avversario.
Medico della Pesta "Bastardi!" disse balzando indietro
Byron "Vittorio questo qua mi ha annoiato lo possiamo finire?"
Vittorio "Come preferisci. Anime in risonanza!"
Il ragazzo afferrò la catena con la mano sinistra e la staccò dalla caviglia, la palla chiodata era avvolta dalle fiamme e, utilizzando la catena, Vittorio la lanciò per aria.
Medico della Peste "Che diavolo..."
Byron stava iniziando la sua discesa e non appena si trovò esattamente all'altezza della spalla del compagno il giovane colpì la sfera con un'onda dell'anima potentissima urlando "Rubicante!" La palla chiodata schizzò in avanti in direzione del medico e le fiamme che la avvolgevano divennero di color nero. Non appena colpì il suo bersaglio questo venne scaraventato via e il suo corpo si dissolse lasciando solo la sua anima a fluttuare sopra ai vestiti caduti a terra.
Byron "Pancia mia fatti capanna" Disse tornando alla forma umana e ingoiando l'anima, dopodiché ruttò.
Vittorio "Molto bene anche questa è sistemata, credo che mi prenderò questa maschera da medico delle peste come souvenir della missione"
Byron "Io vorrei sapere cosa pensi di farci"
Vittorio "Bah non lo so potrei..." Ma la frase rimase sospesa nel vuoto poiché un'esplosione proveniente dalla borsa del medico fece crollare il pavimento e i due caddero rovinosamente verso il basso, Byron riuscì ad aggrapparsi a una trave ma Vittorio cadde finché non si sentì un rumoroso tonfo a terra che non lasciava presagire nulla di buono. 
   
 
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