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Autore: Sammy_Stark    27/11/2015    0 recensioni
[Crimson Peak]
Crimson Peak è il romanzo scritto da Edith Cushing... Tutti noi sappiamo come va a finire ma basta poco per modificarlo totalmente, serve solo un cambio di scrittore al momento opportuno...
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Mi andava di regalare un happy ending, non aspettatevi nulla, è scritta solo per farmi felice xD
Genere: Dark, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Spoiler!
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-Possiamo partire, lasciare Hallerdale Hall!- Nella sua voce c’era un barlume di vera speranza, ci credeva davvero.
Lucille lo guardava, incredula, terrorizzata almeno quanto lui.
-Partire?- Il suono della sua voce era solo un flebile sussurro, i suoi occhi imploravano il fratello di spiegarle cosa stesse dicendo.
-Cominciare una nuova vita!- Affermò Thomas, lo sguardo che si aggrappava a quello della sorella, che la pregava di ragionare.
-Dove?- La voce le uscì a stento, si stava lasciando influenzare dalla speranza di Thomas, stava iniziando a credere sul serio che loro potessero avere un’altra vita.
-Ovunque, non importa!- L’uomo abbozzò un lievissimo sorriso. Aveva un disperato bisogno di credere che tutto si sarebbe sistemato.
-E dove andremo?- Ripeté Lucille, il cuore che le batteva forte fino a farle male. Era ferita eppure non era quello il genere di dolore che stava provando ora.
-Ci lasciamo tutto alle spalle, che il nome degli Sharpe muoia con quelle miniere, che la casa sprofondi! Tutti questi anni a tenere in piedi queste mura… Saremmo liberi. Liberi, Lucille.- Adesso l’uomo aveva acquistato un po’ di fiducia, il suo tono era diventato un po’ più sicuro anche se ancora disperato. Lei continuava a fissarlo, incapace di contraddirlo questa volta. Posò le mani sulle sue guance e annuì appena.
L’idea le piaceva davvero.
Non avrebbero più dovuto avere a che fare con il passato.
Non ci sarebbe più stato alcun matrimonio, Thomas poteva essere solo suo, magari si sarebbero sposati loro visto che avrebbero potuto avere un falso nome.
Gli occhi le divennero lucidi.
Era troppo semplice per poter accadere davvero. Le mani le scivolarono sul collo.
-E lei..? Tu la ami…?- L’espressione della donna si indurì mentre sussurrava con disprezzo quelle parole.
Thomas la fissò negli occhi ed esitò a rispondere.
-Solo io e te, Lucille. Insieme, per sempre.-
Lucille si permise di sorridere lievemente.
Credeva di averlo perso, di essere rimasta sola al mondo e invece adesso le sue sorti prendevano un’altra piega, come se la penna fosse passata ad un altro scrittore.
-Lucille…?- Per un attimo alla donna parve di risentire la vocetta del fratellino che correva a chiederle aiuto. Si accasciò al suolo e Thomas la raccolse prontamente fra le proprie braccia.
- Mi rinchiuderanno se lei vivrà. Ti impiccheranno..- Gli fece notare di nuovo, in lacrime, come se il sogno di poter essere felice si fosse interrotto di colpo.
Thomas sapeva che sarebbe stato così: avevano perso tutto nel momento in cui aveva deciso di non uccidere Alan: se forse Edith li avrebbe risparmiati, lui non lo avrebbe fatto di certo.
Ma a loro importava davvero? Ormai non potevano fare altro che tentare una disperata fuga in mezzo alla neve e sperare di morire insieme per il freddo, invece che impiccati.
I suoi pensieri furono interrotti dal rumore dell’ascensore che scendeva: Edith lo aveva davvero aspettato e alla fine aveva deciso di andarsene.
Lucille cercò di scattare in piedi ma Thomas ebbe l’impulso di trattenerla. Subito dopo allentò la presa, intimorito.
-Ti prego, Lucille. Lei può aiutarci se non la uccidi. Andiamocene via e basta…- Aveva piagnucolato l’uomo, le lacrime agli occhi, pronto a prendersi un rimprovero per averla ostacolata.
E invece il rimprovero non arrivò.
Lucille si alzò lentamente e si guardò attorno.
-Dobbiamo prendere i soprabiti. E delle coperte…- Mormorò con quella sua voce smarrita.
Non impiegarono molto a raccogliere lo stretto necessario per la fuga.
 
Edith e Alan intanto si erano incamminati fuori da Hallerdale Hall e avevano incontrato gli uomini della posta.
Naturalmente le ferite dei due preoccuparono subito gli uomini ma prima che Alan potesse rispondere alle loro domande, fu Edith a parlare.
-Sono morti. E’ finita.- Tossì debolmente e in due la sostennero.
-La casa sta sprofondando, non entrate…- Sussurrò e poi le forze la abbandonarono e svenne.
Subito alcuni uomini si preoccuparono di caricare lei e Alan su un carro per portarli con urgenza in paese.
Alan sapeva che Edith aveva mentito. Glielo aveva letto negli occhi eppure non disse nulla, si limitò a rimanere in silenzio, con lo sguardo fisso su Crimson Peak mentre si allontanavano. Non capiva perché avesse voluto proteggere i suoi carnefici e mai lo capì.
 
Nel frattempo, oltre la casa, dalla parte opposta, un vecchio portava la propria carrozza su strade impervie non battute, diretto il più lontano possibile da Hallerdale Hall.
All’interno della carrozza c’erano i suoi padroni: i fratelli Sharpe, l’uno stretto all’altra, avvolti nelle coperte.
Entrambi tenevano gli occhi chiusi e sognavano la loro nuova vita.
 
Il pavimento della casa si allagava di argilla rossa. La neve si colorò di Cremisi, perfino la nebbia che si alzò era sfumata di sangue.
Per chi non credeva, la casa poteva essere deserta ma per chi credeva, quattro fantasmi si agitavano e disperavano, condannati per sempre in quelle mura senza mai poter trovare pace, imprigionati nell'argilla cremisi di Hallerdale Hall.
   
 
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