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Autore: Feynman    27/11/2015    1 recensioni
Un pensiero, per la mia persona preferita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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##Regalo

    A Lu, perché fra due ore sarà il 28 novembre e lei è nata quel giorno.

Regalale una storia, mi sono detta.

Quale storia dovrei raccontarle, mi sono chiesta.

La storia di com’era prima di incontrarla. La storia della mia vita, prima di conoscerla. La storia di una Noia che non voleva sparire e dell’Opaco che mi velava la vista.

Raccontale di quando il mondo non esisteva e l’universo era solo un punto di energia infinitamente denso. Raccontale di come si sono formate le particelle, di come si sono aggregate, di come pochi istanti dopo le stelle sono nate e poi le galassie e gli infiniti universi e i sistemi solari e le comete e la vita e i dinosauri e le piante e gli uomini e Dio.

Raccontale di quanta paura avevi, la prima volta che vi siete viste. Ricordale quanto era calda Roma, quel giorno, quanto avessi paura di non andare bene, quanta era la felicità di averla fra le mani e di quanto poco tu sia riuscita a dimostrarglielo. Raccontale della fatica che fai ancora oggi, dopo due anni e infinite vite sotto le dita e fra le pagine.

Raccontale di quando vorresti essere un po’ più; un po’ più vicina, un po’ più dolce, un po’ più semplice, un po’ più malleabile, un po’ più normale e poi dille che te ne sbatti il cazzo perché se lei è ancora qui qualcosa vorrà pure dire.

Regalale un mi dispiace per tutte le volte che non l’hai chiamata, che l’hai fatta stare in pensiero, per le volte che avete litigato e quando avresti avuto voglia di schiaffeggiarla e urlarle in faccia che non è come dice, che il mondo non gira al contrario, che l’America esiste e che se il mondo è tondo allora tutto è possibile e la vita è un’incognita e noi siamo tanto piccoli rispetto al Caso.

Regalale quelle parole che non fai mai in tempo a darle, quei discorsi che avresti voluto fare ma che la notte, la stanchezza, il sonno, la vita, la voglia, le funzioni, i grafici e la metropolitana hanno portato via.

Regalale quei minuti spesi ad incazzarsi con chi non lo meritava, parlare con chi non capisce, ignorare chi fa girare il cazzo e spiare di nascosto, dietro a una ciocca di capelli, un albero, uno stuzzicadenti, una forchetta, un filo di fumo, un dito, un sorriso, chi è troppo impegnato per notarlo.

Regalale gli attimi di vita che non condividete.

Regalale cose che non hanno prezzo e non solo perché non hai avuto un cazzo di secondo per farle un regalo che si possa tenere in mano, scartare, guardare, paragonare agli altri, mettere sopra la scrivania, dimenticare e rompere. Regalale cose che solo lei sa quanto valgono. Regalale cose che arrivino al suo cuore, per farle capire che ci sei anche quando non ci sei e che vorresti esserci ma che anche tu ti stai costruendo qualcosa, proprio come lei, che vi permetterà di condividere dopo. Fotografa gli attimi solo per lei. Fotografali per raccontarglieli, per renderla partecipe e per dirle che anche lei era lì, come tu eri da lei.

Non augurarle cento anni, se sai che odia la vita. Non sperare che le cose possano andare per il meglio, se sai che non prega. Non augurarle buon compleanno, se ancora non è nata.

E trova una conclusione che sia un inizio e una promessa che sia una sicurezza e una speranza che sia verità e un blu che sia rosa.

 

E dille, infine, che le vuoi bene come l’aria respirabile che vorresti ci fosse nello spazio, se mai dovessi trovarti senza casco.
                                               Per quanto durerà. D’altronde, il tempo è relativo.

   
 
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