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Autore: ilpiercingdiluke    27/11/2015    5 recensioni
Ci sono volte, nella vita, in cui vieni messo alla prova; volte in cui non sai cosa scegliere tra il bene e il male, volte in cui sei succube di scelte altrui, volte in cui non sei ascoltata abbastanza, volte in cui ti lasci andare e non pensi a nulla, volte in cui faresti di tutto per ottenere qualcosa. E ci sono volte, nella vita, in cui molli tutto e ti butti a capofitto in un'impresa, che sai sarà difficile da compiere. Devi solo provarci, non è difficile. Io avevo sempre provato, non avevo mai mollato, ed ero sempre riuscita a sorprendere chi non credeva in me.
Poi, arrivò il giorno in cui fui costretta a immergermi in qualcosa di più grande di me stessa, qualcosa di pericoloso.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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(Banner: Hilary)
 

 

PROLOGO


 

 

Ci sono volte, nella vita, in cui vieni messo alla prova; volte in cui non sai cosa scegliere tra il bene e il male, volte in cui sei succube di scelte altrui, volte in cui non sei ascoltata abbastanza, volte in cui ti lasci andare e non pensi a nulla, volte in cui faresti di tutto per ottenere qualcosa. E ci sono volte, nella vita, in cui molli tutto e ti butti a capofitto in un'impresa, che sai sarà difficile da compiere. Devi solo provarci, non è difficile. Io avevo sempre provato, non avevo mai mollato, ed ero sempre riuscita a sorprendere chi non credeva in me. 
Poi, arrivò il giorno in cui fui costretta a immergermi in qualcosa di più grande di me stessa, qualcosa di pericoloso.


 


Il naso e le guance erano ancora arrossate per il vento impetuoso che caratterizzava Toronto in quella stagione dell'anno.
Adelaide chiuse la porta di casa dietro di sé prima di buttare la giacca sulla poltrona in pelle del salotto e dirigersi verso la cucina.
«Papà sono tornata!» urlò senza ricevere risposta.
"Strano – pensò - A quest'ora è sempre a casa."
Con le sopracciglia aggrottate, il cuore che iniziava a battere più veloce del normale e una brutta sensazione addosso, prese il cellulare dalla tasca dei jeans e compose il numero del padre.
«Rispondi, rispondi, rispondi..» sussurrò, iniziando a correre in ogni stanza dell'appartamento senza trovare nulla, se non un foglietto buttato malamente sul suo letto, scritto in fretta e furia che le fece cadere il
telefono di mano.

“Piccola scappa, non cercarmi. Ti prego perdon”
Il messaggio finiva così, leggermente sbafato come se qualcuno avesse tirato via la penna all'improvviso.




Adelaide Ashley Silverkey, chiamata dagli amici semplicemente Adel, era una ragazza dal carattere coraggioso e testardo ma terribilmente freddo e riservato. Si basava sul suo istinto, che spesso, la portava a essere impulsiva e ad agire in modo scorretto. Sapeva come essere gentile e disponibile, ma la maggior parte delle volte, tendeva a diventare vendicativa verso chi la contraddiceva o faceva del male a lei o alle persone che amava. Aveva sempre sostenuto di essere una ragazza acida - "fiore sei proprio un limone", le diceva suo padre - anche se una buona ascoltatrice.
Sapeva essere sensibile in qualunque momento, ma non si lasciava mettere i piedi in testa da nessuno.
A prima vista, poteva sembrare altezzosa e vanitosa, ma era solo la maschera che usava per non far vedere chi era in realtà agli altri. Era una ragazza che andava trattata con i guanti. Si fidava poco o niente e, con le persone nuove, le ci voleva del tempo prima di dare sé stessa al cento per cento.
Aveva solo bisogno di conoscere qualcuno che le stesse accanto davvero.
Adel amava disegnare; era la sua più grande passione. Amava le lingue; parlava bene lo spagnolo, l'italiano e il russo e capiva qualche parola di tedesco.
Le piaceva passare ore e ore a spazzolarsi i capelli. Li teneva lunghi fino a metà schiena e mossi. Amava i suoi occhi; di un azzurro ghiaccio a volte tendenti al grigio tempesta. Era l'unica della sua famiglia ad averli ereditati da Annabelle Silverkey, sua nonna, la madre di suo padre.
Odiava gli ipocriti. Odiava i finti buoni. Preferiva che una persona si comportasse da stronza piuttosto che facesse da brava amica per poi pugnalarti alle spalle.
Odiava i superficiali, i gatti e il giallo. Odiava non sapere la motivazione vera e propria che l'aveva portata ad avere una cicatrice sul fianco destro, se non che se l'era procurata da piccola, quando sua madre morì e odiava immensamente non sapere le cose.




Adelaide bussò ripetutamente al portone di casa di sua nonna, tenendo stretto il bigliettino scritto da suo padre.
«Adel che ci fai qui?» La ragazza le passò la lettera, stringendo le sue mani l'una all'altra con così tanta forza da farle sbiancare. Era un'abitudine che aveva quando era nervosa, fin da quando era una bambina.
«Nonna - la richiamò - Dobbiamo chiamare la polizia, hanno rapito papà e cosa vogliono da un imprenditore? Soldi? Possiamo dargli i soldi che la mamma lasciò a me per il college, magari» disse velocemente, continuando a torturarsi le mani e a trattenere a stento le lacrime.
«No piccola. - Sorrise tristemente l'anziana accarezzando delicatamente la guancia ad Adelaide. Fece sedere la ragazzina sul divano sospirando.
Lo sapeva che questo momento sarebbe arrivato prima o poi.
Annabelle Silverkey era una donnina non molto alta, i capelli biondissimi (quasi bianchi) legati sempre elegantemente in un chignon e un corpo ancora atletico nonostante l'età avanzata. - Non vogliono i soldi. E sarebbe inutile chiamare la polizia.»
«Ma..» Annabelle zittì la ragazza con un'occhiata prima che iniziasse a protestare.
«Tuo padre non voleva che ti raccontassi niente fino al compimento dei tuoi diciotto anni. - sospirò contrariata - ma credo sia ormai impossibile per me continuare a tacere. So che non crederai a niente di ciò che dirò, ti sembrerò rimbambita o magari completamente pazza. Ma ti giuro Adel, lo giuro sul Angelo, che è la pura verità. Sei una Nephilim, come lo è tuo padre e come lo sono io. Ti spiegherò meglio una volta arrivate in un posto, sappi solo che; quei libri di fantascienza, quei libri pieni di storie che tanto ti piacevano che ti regalò il nonno; sono tutte storie vere.»
Adelaide sbiancò. 








SORPRESA?
Sorpresa? Non lo so.
E' un po' che penso a questa storia basata -come suppongo abbiate capito- su Shadowhunters. In realtà ho un po' di paura a scriverla e pubblicarla adesso perché sto leggendo i libri (di nuovo) e ho il terrore di poter copiare senza neppure accorgemene. 
Anyway, questo è il prologo; cortissimo, forse anche troppo, e già da subito pieno di "movimento"? Chiamiamolo così AHAH
Già dal prossimo entrerà in scena un ragazzetto di nostra conoscenza MA, adesso, lasciatemi presentare i personaggi.
Adelaide, la nonna Annabelle, e il padre -per ora senza nome- di Adel! AHAHA
Spero vi sia piaciuta e di leggere presto qualche vostro commento, giudizio e-o critica che sia!
A presto, spero! 
All the love.

  
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