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Autore: California123    28/11/2015    3 recensioni
Dopo quasi sei mesi dalla morte del marito e dalla chiusura dell'enorme whormole che ha distrutto Central City, Caitlin è decisa ad andare avanti. L'arrivo di Jay garrick stravolge i piani della ragazza e mette a dura prova la fiducia di Barry. Jay sembra essere arrivato con l'intento di distruggere Zoom, ma che cosa succederebbe se avesse portato con sé anche qualcos'altro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Cisco Ramon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva cominciato a correre non appena l’aveva intravisto sparire dietro il cornicione della porta, pur non conoscendo le sue intenzioni, sapeva benissimo dove si era diretto. E senza esitazioni lo aveva seguito.
“Jay, devi dirmi la verità.” Fece il moro dinnanzi alla porta dell’acceleratore di particelle. Le nocche bianche a causa della stretta salda delle sue dita e la mandibola contratta facevano trasparire perfettamente le sue emozioni.
“Non lo capisci proprio vero?” Rispose Jay con fermezza. Lo osservò per qualche istante, indeciso sul da farsi, dopodiché si sollevò da terra e si avvicinò al ragazzo. “Zoom conosce le tue debolezze, ecco perché l’ha mandata qui ed io sono venuto per aiutarvi.”
“Lei chi?” Chiese lui, spazientito. Al che lo vide abbassare lo sguardo contro il pavimento ed emise un lieve sospiro. “Jay.”
Proprio in quell’istante entrò Cisco in compagnia di Caitlin. Il bruno poggiò una mano sulla spalla di Barry, il quale non sembrò reagire al contatto.
“Barry, ne parleremo più tardi.” Esortò il ragazzo, nel tentativo di calmare l’amico. Quest’ultimo lo osservò e fece un lieve cenno del capo per acconsentire a quella vaga richiesta.
“Killer Frost.” Mormorò finalmente il biondo. Li scrutò uno ad uno con circospetto, dopodiché si soffermò sulle iridi scure della dottoressa, la quale era rimasta in disparte per assistere a quel breve scontro. “Lei.”
“Io?” Domandò la mora, con le labbra lievemente schiuse per via dello stupore. Senza poter aggiungere altro si ritrovò il corpo di Barry, più alto di una spanna, di fronte al proprio. “Barry!”
“Se non mi dai ascolto lei morirà e lo stesso accadrà a noi tre.” Fece Jay, cominciando a camminare in direzione della porta. Dopo aver raggiunto quest’ultima lanciò un’occhiata in direzione del corridoio ai suoi lati. “Perciò devi iniziare a fidarti di me quando dico che è per questo che Zoom l’ha mandata, ha un significato particolare per te, non le faresti mai del male. Non ci vorrà molto prima che venga qui di persona.”
“Non abbiamo bisogno del tuo aiuto.” Rispose lui, voltandosi quindi nella sua direzione. “Aveva ragione Cisco.”
“Barry, se ha ragione, dobbiamo essere preparati.” Proferì la mora, al che per tentare di calmare il velocista esortò con un piccolo sorriso rassicurante.
“Jay ha ragione, non è dalla parte di Zoom.” Esclamò Cisco, con le labbra serrate e le sopracciglia lievemente aggottate.
Barry e Caitlin si voltarono all’unisono, perfino il diritto interessato non poté fare a meno di essere sorpreso da quel breve commento.
“Come puoi esserne così sicuro?” Domandò Barry, questa volta.
“Può vedere attraverso le vibrazioni dell’universo.” Sussurrò l’uomo sulla soglia della porta, immediatamente l’accenno di un sorriso comparve sulle sue labbra. “Non ne ero sicuro.”
“Non posso controllarlo, ma l’ho visto parlare con qualcuno proprio in quella cella”
“E poi hai sentito Caitlin chiamarmi.” Annuì Jay, entusiasta. Poi cominciò a camminare per dirigersi al cortex, seguito a ruota dagli altri tre.
“E’ accaduto davvero, allora.” Mormorò Barry, eccitato, con la voce abbassata di due toni per evitare di farsi sentire. Diede una pacca sulla spalla dell’amico “Hai le visioni.” dopodiché passò alla dottoressa e si schiarì la voce per sembrare ironico. “La tua cotta è una cosa seria, appuntamenti nel sotterraneo.”
“Barry.” Lo riproverò lei, ormai rossa in viso. Le braccia incrociate al seno e lo sguardo rivolto verso l’uomo che le camminava davanti. Il bruno dovette mordersi il labbro pur di non scoppiare in una risata più che inopportuna.
Dopo qualche minuto si ritrovarono tutti alle loro postazioni, in attesa che Jay gli desse le giuste informazioni.
“Quindi, cosa dobbiamo fare?” Chiese Cisco una volta seduto sulla sua scrivania, di riflesso afferrò la solita penna e cominciò a rotearla nervosamente tra le dita.
“Non dovete toccarla, qualsiasi cosa lei tocchi si congelerà all’istante.” Ordinò Jay, poggiando ambedue i palmi sulla scrivania in acciaio al suo fianco. “Ma soprattutto dobbiamo capire se è ancora qui dentro.”
“Ci servirà l’aiuto di Joe, vado a chiamarlo.” Annunciò Barry, e in un paio di secondi si diresse al di fuori della stanza.
  “Le telecamere di controllo dovrebbero essere ancora funzionanti.” Esclamò la dottoressa, con un sorriso sulle labbra. “Mi occupo dei nastri.”
Dopo essersi accertato di essere rimasto solo in compagnia di Jay, Cisco posò la penna e incrociò le braccia, poco dopo le strinse al petto.
“Lui non tornerà.” Fece lui, con tono fermo. Lo sguardo che scrutava con attenzione le mosse compiute dall’altro. “A chi si riferiva?”
“Non è importante.” Concluse il biondo, prima di finire contro il pavimento a causa di un vento a dir poco gelido.
“Ti sta mentendo, è un dettaglio davvero importante.” Ammise una voce alle sue spalle.
Caitlin gli sorrise e gli lanciò un’occhiata raggiante. Si era cambiata, al posto del camice bianco e il vestito blu elettrico, aveva un top della stessa tinta del vestito e dei pantaloni neri in pelle piuttosto stretti. La vide avvicinarsi, con le gambe che le si muovevano sinuosamente ed il corpo che seguiva quella perfetta sincronia. Non avrebbe notato alcuna differenza se non fosse stato per quella chioma bionda e quelle iridi tanto azzurre così diverse da quelle della sua migliore amica.
“Killer Frost, un soprannome come il tuo non si dimentica facilmente.” Sussurrò il bruno, fingendosi indifferente. Un tentativo che sfortunatamente non passò inosservato dalla bionda.
“Peccato, sarebbe potuta andare diversamente.”
Quelle furono le sue ultime parole prima di percepire un bruciore incessante provenire dalla gamba destra.
 
 
 ***
 
“Jay!” Urlò Barry per l’ennesima volta nell’arco di dieci minuti. Era la quarta volta che in compagnia di Caitlin lo schiaffeggiava nel vago tentativo di farlo rinvenire
“Barry, credo che possa bastare.” Osservò Caitlin, con la mano poggiata contro la spalla di lui. “Si sta svegliando”
“Dov’è andata?” Sussurrò Jay, con difficoltà. La bocca gli era divenuta fin troppo secca e sentiva la testa girargli vorticosamente a causa della caduta. “Ha preso, Cisco.”
“Dannazione.” Imprecò il moro, fuori di sé. Si sollevò da terra ed aiutò Jay ad alzarsi. Permettendo quindi a Caitlin di porgergli un bicchiere d’acqua per riprendersi.
“Dobbiamo chiamare una pattuglia, potrebbe essere da qualsiasi parte.” Proferì Joe, entrando all’interno del laboratorio. “Cos’è successo?
“Ti spiegheremo tutto, Joe. Ma adesso dobbiamo trovare Cisco.”  Annunciò il velocista. Si passò una mano tra i capelli per il nervosismo
“Potrebbe ancora essersi nascosta qui dentro. Conosce bene i corridoi degli STAR labs.” Notò Jay. Si morse il labbro e si distese sul letto d’ospedale “Barry non toglierti mai la maschera.”
“Presto, andiamo.” Disse Joe, estraendo la pistola. Al che tutti si voltarono esterrefatti in una scena che in altre circostanze si sarebbe rivelata piuttosto divertente “Nel caso le cose si mettessero male, ovviamente.”
“Caitlin.” Mormorò infine Barry, titubante sul lasciarla sola o meno. “Sei sicura?”
“Ci penserò io a Jay, tu occupati di lei.” Concluse la ragazza con un sorriso. “Corri.”
 
Dopo averli visti varcare la soglia, l’espressione di Caitlin mutò radicalmente, quel dolce sorriso che poco prima l’aveva accompagnata, era stato sostituito da un velo di preoccupazione.
 ***
 
“Cosa vuoi da me?” Domandò Cisco, tentando di liberarsi da quella stretta allo stomaco dovuta alla corda che gli cingeva la vita.
“Te lo ripeto per l’ultima volta, chi è Flash?” Chiese a sua volta lei, rimanendo ferma dinnanzi alla sedia che lo teneva fermo.
“Te lo ripeto un’ultima volta.” Fece eco lui. Sollevò lo sguardo e fissò quelle iridi di un blu così tanto intenso. “Da me non otterrai niente”
“Non riuscirai a proteggerlo ancora.” Sussurrò Killer Frost, visibilmente irritata. “Se non lo ucciderò io, lo farà Zoom.”
“Ti sta solo usando. Caitlin.” Osservò Cisco, deglutendo leggermente.
“Non chiamarmi così.” Urlò la ragazza, premendo la mano sul suo braccio, così da potergli creare una lieve ustione superficiale.
 
Quel contatto gli permise di concentrarsi su qualcos’altro. In altri momenti la sua mente sarebbe stata talmente lucida da distinguere perfettamente quelle figure, ma in quella circostanza riuscì a percepire solo le loro voci.
 
 
“Qual è il tuo nome?
“Derek.”
“No, non è vero.”
“Barry?” Fece una voce maschile, questa volta più lontana.
“Devo andare.”
“Spero di rivederti, Barry.”
 
 
 
“Che cos’era quello?” Osservò ad alta voce il ragazzo, riferendosi alla visione avuta il momento prima. Senza proferire nulla la ragazza lo rese per la seconda volta in quella giornata, inconscio.
 
   
 
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