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Autore: Mo0ny_    29/11/2015    3 recensioni
Londra, 1850. Nico Di Angelo è un uomo molto ricco e avido. Ha una piccola impresa commerciale e il suo unico aiutante è Jason Grace. Non ha rapporti con il mondo esterno e odia con tutto se stesso il Natale. Ma perché? Tutti lo giudicano male ma nessuno conosce il suo passato, lui stesso è concentrato troppo sul suo passato per godersi il futuro. Per questo interverranno lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo spirito del Natale futuro. Riuscirà Nico a ritornare sulla giusta via e riguadagnarsi la fiducia degli altri?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quello era un pomeriggio freddo e buio. Dalla finestra del suo ufficio, Jason vedeva la neve che cadeva soffice sui tetti delle case. Era la vigilia di Natale. Tutti i negozi erano chiusi, tranne l’ impresa di Nico Di Angelo, l’ uomo più avido che il mondo avesse mai conosciuto. Aveva lunghi capelli corvini, occhi neri più del buio della notte e la pelle pallida. Aveva un carattere chiuso e scorbutico, nessuno lo sopportava. Jason a volte si chiedeva come faceva a lavorare per lui, ma poi si ricordava della sua famiglia. Aveva bisogno dei soldi per sua moglie e le due bambine. Non riceveva molto ma quei soldi erano necessari per la sua sopravvivenza. Qualcuno suonò alla porta e Nico alzò la testa.
- Vai ad aprire Jason!-disse Nico al suo lavoratore. Jason obbedì e andò ad aprire la porta. Entrò un ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi. Era bello, alto e aveva la pelle molto abbronzata, Percy Jackson, il marinaio che lavorava nel cantiere navale ai margini della città. Vicino a lui c’era sua moglie Annabeth, dai capelli biondo e mossi, gli occhi grigi e un sorriso sempre cordiale.
- Buona sera!- disse Percy entrando.
- Buona sera! Cosa desiderate signori?-chiese Nico con un sorriso falso.
- Vede, ci sono  poveri che non hanno niente da mangiare per Natale. Stiamo raccogliendo fonti per organizzare una cenone di Natale per loro. Vorrebbe contribuire?-chiese Annabeth.
- Un offerta? UN OFFERTA?- ruggì Nico.
- Guardi che non è obbligatorio! Non c’è bisogno di urlare se non vuole!-le disse sfacciatamente Annabeth che fin da piccola era stata una ragazza dallo spirito ribelle.
- Uscite fuori immediatamente! Non ho intenzione di pagare perché dei morti di fame festeggino una festa senza valore come il Natale!- disse ancora Nico tornando a posto.
- La ringraziamo per la…ehm… noi andiamo!- disse Percy.
- Chiedo scusa per quello che ha detto- disse Jason senza farsi sentire. Cercò nelle tasche qualcosa e trovò due sterline. -Ecco prendete  buon Natale- disse salutandoli.
- Grazie! Molto gentile!- disse Percy prima di allontanarsi. Jason tornò alla sua scrivania e ricominciò a scrivere.
Una mezzoretta  più tardi la porta bussò di nuovo.  Era Hazel Levesque, la sorellastra di Nico. Aveva la pelle color cioccolato, gli occhi d’ oro e il capelli mossi e scuri.
- Salve fratello!- disse Hazel molto allegramente.
- Ciao- disse Nico freddamente.
- Caro fratello, domani è Natale. Cosa ne pensi di venire a cenare con me e Frank? Saremmo felici di ospitarti! Lo saranno anche i nostri bambini- le disse.
- Ma cosa avete tutti?! Io non voglio festeggiare il Natale! Non voglio ne cenare con te e Frank e non voglio neanche fare stupide offerte per quei morti di fame!- ruggì Nico.
- Vedo che non hai perso la tua solita gentilezza! Sappi che se dovessi ripensarci ci sarà sempre un piatto in più per te. Arrivederci, ciao Jason!- disse Hazel prima di sbattere la porta e andarsene. Jason guardò l’ orologio. Finalmente erano le cinque.
- Ehm signor Di Angelo? Sono le cinque, posso andare?- chiese intimorito Jason.
- Si scalza fatiche!- disse Nico e Jason quasi si spaventò nel formulare la domanda.
- Ehm signore, domani è Natale. Non è che potrei avere una giornata libera?- chiese infilandosi il suo cappotto pieno di buchi.
- No! Una giornata è troppo. Domani vieni qui alle 7 e te ne vai alle 13, mezza giornata altrimenti niente!-disse.
- Mezza giornata va benissimo signore. La ringrazio di cuore. Arrivederci e buon Natale!- disse Jason andandosene.
- Che ci troveranno mai di bello nel Natale, io proprio non lo so.- disse Nico contando i guadagni della giornata.

Qualche minuto più tardi, uscì dal lavoro e si ritrovò a passeggiare tra le strade innevate della città. C’ erano un sacco di persone che cantavano le solte insulse canzoncine mentre addobbavano anche la chiesa del paese per il giorno seguente. I bambini giocavano a rincorrersi e si lanciavano palle di neve. Finalmente Nico vide la sua enorme casa. Era grande sì, ma era buia e isolata. Nessuno la invidiava. Nico aprì il portone di casa cigolante ed entrò. Sistemò il suo enorme cappotto nero e andò a prepararsi qualcosa da mangiare.
Preparò il fuoco e consumò la sua cena. Poi andò a coricarsi al piano superiore poggiando la testa sul cuscino e si addormentò.

Un rumore improvviso di passi lo svegliò. Anzi no. Non era un rumore di passi, era qualcosa di più pesante. Catene, ecco cosa erano. Qualcuno stava salendo le scale che portavano nella sua stanza. I passi non si sentivano, ma il rumore era forte, fortissimo. Istintivamente si alzò e afferrò il bastone e andò dietro la porta. Dopo qualche secondo, essa si aprì e Nico colpì l’ uomo incatenato. Il problema era che il bastone passò attraverso esso e non gli fece neanche un graffio.
- Amico non puoi uccidere chi è già morto!- disse l’ uomo. Non poteva essere lui. Esso era morto. La voce non poteva essere sua.
- Chi sei?- chiese il povero Nico spaventatissimo.
- Fa sempre piacere scoprire che il tuo compare si sia scordato di te. Sono Leo Valdez imbecille!-  disse.
- Non può essere tu sei morto!- esclamò. Po però Nico lo guardò attentamente. Era coperto da catene ed era trasparente, come uno spirito. Aveva ancora i capelli ricci e il sorriso da piantagrane.
- Sono uno spirito! Vengo qui per dirti una cosa!- disse Leo.
- Non sarai arrabbiato perché ho rubato i tuoi soldi una volta che tu eri morto, no?- chiese Nico preoccupato.
- Ma no che ti salta in mente! Lo avrei fatto anch’ io!- disse e le catene strinsero di più. -Sono qui per dirti di cambiare.
- Cosa? Ma se sei stato tu a portarmi su questa via!- disse il moro.
- Lo so. Ma puoi vedere tu stesso cosa mi è successo per essere stato così cattivo. Sono incatenato a vita… cioè a morte… insomma hai capito!- disse Il morto indicando le catene. -questo è quello che capiterà anche a te se non cambierai!
- In che senso cambiare? Io non voglio mica farlo!- disse Nico.
- Ascolta. Stanotte ti invierò tre spiriti: lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo spirito del Natale futuro. Se neanche loro riusciranno a cambiarti credo proprio che per te non ci sia scampo.-
- Ma cosa stai blaterando?
- Arrivederci amico!- disse lo spirito prima di andarsene.
- Mi sa che sto invecchiando!-disse Nico andò a coricarsi non credendo a quello che era successo.


Angolo Autrice!!!
Ehilàààààà. Sono unamoresolitario, piacere di conoscervi o di rivedervi in caso mi conosciate. Ho deciso di scrivere questa fanfiction che è tratta da “A Christmas Carol” ma con protagonista Nico Di Angelo. Sarà aggiornata ogni domenica e l’ ultimo capitolo sarà pubblicato il 20 dicembre, per passare insieme il Natale. Vi piace l’ idea? Lasciate una recensione se è così e se non è così… lasciatela lo stesso! XD. Alla prossima,
unamoresolitario!!!

 

   
 
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