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Autore: phoebexx_    30/11/2015    0 recensioni
Tornai all'inizio del corridoio e decisi svoltare l'angolo a sinistra, ma continuai a sentire dei passi dietro di me, sempre più vicini, così presa dall'ansia entrai velocemente nella stanza di un paziente.
Chiusi la porta alle mie spalle cercando di fare il meno rumore possibile, e tirai un sonoro respiro di sollievo.
" Per un pelo, mi ha quasi beccata" dissi dando voce ai miei pensieri.
" Oddio anche qui sono perseguitato dalle fan.. sappi che non sono dell'umore giusto per fare foto o autografi " sobbalzai al suono di quella voce.
Alle mie spalle c'era un ragazzo biondo con le braccia incrociate al petto, messo non troppo bene.
" Scusa ma tu chi saresti? " chiesi perplessa. La luce era soffusa e non riuscivo a vederlo bene in volto.
" Cosa? Non mi conosci? sono Niall Horan " disse il biondo con un pizzico di arroganza nella voce.
•••
Dall'ottavo capitolo:
Ma c'erano due grandi, anzi giganteschi problemi: il primo è che io sono il suo medico! Non è stato professionale da parte mia, e se qualcuno ci avesse visti, potrei addirittura essere licenziata.
Il secondo? Voglio maledettamente riassaporare le sue labbra. E questo non va bene, proprio per niente.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I.

 

 

1 settembre 2015.

“ Era l’ultimo scatolone? Ti prego dimmi che era l’ultimo ” mi chiese Amy affaticata.

 

Tirai un sospiro di sollievo al pensiero di aver finito di portare su tutti gli scatoloni, ora dovevo solo sistemare tutto nella nuova casa. 

 

“ Si Amy, grazie mille dell’aiuto. Ti va di andare a mangiare un boccone nel bar qui sotto? ”

 

“ Certo, vado un secondo in bagno e poi andiamo! ”

 

“ Okay ”  

 

Mi sedetti su quel vecchio divano e una nuvola di polvere si alzò nell’aria. 

In quel momento ero stanca morta ma allo stesso tempo molto contenta di iniziare la mia nuova vita. Amy tornò dal bagno, prese la sua borsa e andammo al bar dall’altra parte della strada. 

Dopo qualche ora tornammo a casa e Amy mi aiutò a mettere un po' di roba negli armadi, poi andò a casa. 

 

Mi mancavano solo poche cose da sistemare, mi portai poca roba da Dublino. 

Accesi la televisione, alla quale però non prestai molta attenzione dato che mi persi nei miei pensieri. 

Mancavano esattamente tre giorni prima di iniziare il mio nuovo lavoro da specializzando al Seattle Grace Hospital. Non stavo nella pelle, aspettavo quel giorno da quando presi la laurea in medicina. 

 

2 settembre 2015.

 

“ Today is gonna be the day 

That they're gonna throw it back to you 

By now you should've somehow 

Realized what you gotta do 

I don't believe that anybody 

Feels the way I do about you now… ”

 

Spensi la sveglia. 

Avendo passato molto tempo a studiare per gli esami di medicina non conoscevo molti artisti o le hit del momento, ma quella canzone aveva un significato particolare per me, e soprattuto era l’unica che mi riusciva a svegliare alla mattina.

Feci una doccia veloce e mi vestii leggermente elegante, dato che dovevo passare in ospedale a lasciare alcuni dati e compilare qualche scartoffia.

Arrivai li e mi dissero di andare in un edificio proprio dietro l’ospedale.

Entrai e una signora vestita di tutto punto alzò lo sguardo e mi sorrise. Sembrava quasi una barbie, avrà avuto almeno 4 strati di trucco sulla faccia.

 

“ Lei è la signorina Forbes? ” 

 

“ Si, devo chiedere a lei per compilare i documenti necessari per iniziare a lavorare qui fra 2 giorni? ” chiesi diretta. Quella donna avrà avuto più o meno 15 anni più di me, eppure sembrava una ragazzina. 

 

Si, dato che lei è nuova mi dica i suoi dati e penserò io a riempire i moduli ”

 

“ Va bene ”

 

“ Nome, cognome, data e luogo di nascita, grazie ” disse quasi scocciata.

 

“ Caroline Forbes, 26 novembre 1993, Dublin City ”

 

“ Mi faccia vedere la carta d’identità e la tessera sanitaria per favore. Ah e nel frattempo firmi questi moduli dove vede le x ”

 

Porsi la tessera sanitaria e la carta d’identità, e velocemente firmai tutti quei fogli. L’unica cosa che volevo fare in quel momento era andarmene il prima possibile, quella donna era snervante.

 

Dopo circa cinque minuti mi restituì tutto, mi disse che era tutto sistemato e che non c’erano problemi. Salutai quella specie di bambola gonfiabile e uscii da quell’edificio. Tirai fuori dalla borsa le chiavi della macchina e notai che lo schermo del cellulare era illuminato. 

Un nuovo messaggio.

 

From: Amy.

 

Ho appena finito il mio turno, facciamo pausa pranzo dal Thailandese in fondo alla via dell’ospedale? io parto ora, ti aspetto li. xx

 

 

Arrivai al ristorante Thailandese e pranzammo insieme. 

Amy è la mia amica per la pelle, la mia persona. Ci conosciamo da quando siamo nate e siamo cresciute insieme. Purtroppo al college ci siamo separate e lei e la sua famiglia si sono trasferiti qui  a Seattle. Ho incominciato a cercare lavoro negli USA e questo ospedale è uno dei più rinomati, quando mi hanno chiamato ho accettato all’istante era un’opportunità unica. La prima cosa che ho fatto è stato chiamare Amy, e lei mi ha aiutata a trovare l’appartamento. E ora sono qui con la mia migliore amica e il lavoro dei miei sogni. Cos’altro potrei volere dalla vita? 

 

Una domanda mi distrasse dai miei pensieri.

 “ Hai sentito Jace di recente? ”

 

Jace è il fratello di Amy, di cui io ho sempre avuto una cotta segreta, ma essendo lui più grande e io la migliore amica di sua sorella, non mi ha mai considerata più di un’amica. 

 

“ No, non lo sento da mesi Amy. E ormai la cotta per lui mi è passata da anni. ” precisai, sapendo dove voleva andare a parare.

 

“ Va bene, ma dovresti scrivergli per fargli un saluto e dirgli che sei in città.. gli farebbe sicuramente piacere saperlo.. ”  

 

“ Amy.. ” dissi esasperata. Ricordare il tempo perso dietro a suo fratello mi faceva venire mal di stomaco.

 

“ Okay la pianto! Parlami un po’ del tuo primo turno in ospedale, come sarà secondo te? ” chiese lei in tono dolce, come a chiedermi scusa.

 

“ Beh tutto quello che sappiamo è che all’inizio siamo 12 specializzandi e nel corso del primo anno rimarremo solo in sei, quindi mi dovrò dare da fare ” dissi eccitata al pensiero di entrare davvero in sala operatoria ad assistere grandi titani della chirurgia.

 

Senza pensarci mi toccai l’anello che portavo al dito da quando avevo circa tredici anni, i ricordi della mia adolescenza si insinuarono nella mia mente e ricordai quando io ed Amy ci scambiammo questi anelli antichi. Erano di mia nonna, ne trovammo due uguali nel suo cassetto dei gioielli e ce ne prendemmo uno per una, per chiunque sarebbe stato un semplice gesto di amicizia, ma per noi era molto di più. Avevo trascorso i miei primi tredici anni sempre con Amy, avevamo sempre contato sul fatto che io ci sarei sempre stata per lei e lei per me, eravamo praticamente gemelle, lei sapeva cosa pensavo in qualsiasi momento e lo stesso io con lei. Eravamo sempre insieme, era il mio parabatai. A sedici anni ci eravamo anche fatte un piccolo tatuaggio insieme, uguale ovviamente. Una piccola stella nera disegnata sulla spalla sinistra. Alzai istintivamente lo sguardo sul suo tatuaggio, visibile sotto la spallina della canottiera blu che indossava. Il tatuaggio era ancora li a simboleggiare la nostra unione, dopo così tanti anni. 

 

“ Ci conosciamo da così tanto.. ” la sua voce mi distolse dai miei pensieri e ovviamente aveva capito a cosa stavo pensando.

 

“ Già.. e sono contenta che ci siamo riunite dopo molto tempo, ma ora basta o mi farai commuovere! ” dissi sentendo i miei occhi iniziare a bruciare.

 

Amy si mise a ridere vedendo che stavo cercando di ricacciare giù le lacrime, lei non piangeva facilmente.. credo di averla vista piangere solo un paio di volte da quando la conosco.

 

Finimmo di pranzare e tornammo a casa.

 

 

 

4 Settembre.

 

7:00 a.m. 

I miei occhi si aprirono al suono delle note della solita e odiosissima sveglia che avevo sul comodino di fianco al letto.

la voglia di continuare a dormire, mi stava assalendo, ma sapevo che dovevo fare qualcosa di importante. Ma cosa? mi riaddormentai senza neanche rendermene conto.

 

Aprii gli occhi, lo schermo del cellulare era illuminato.. lo presi e lessi velocemente il promemoria in cima a tutte le altre notifiche: PRIMO GIORNO DI LAVORO.

Merda.

Mi buttai giù dal letto e corsi in bagno a lavarmi, non potevo arrivare in ritardo il primo giorno.

per fortuna il giorno prima mi ero preparata i vestiti: maglietta a maniche corte nera, felpa bordò (della mia vecchia università), jeans e dr. martens nere. Tanto poi li mi avrebbero dato il camice e i pantaloni dell’ospedale. 

Presi la borsa, controllai di avere tutti i documenti, il cellulare e corsi giù in macchina. 

Ore: 8.25

Alle nove sarei dovuta essere già cambiata in ospedale, ma non mi preoccupai dato che ero piuttosto in anticipo.

Parcheggiai la macchina e mi incamminai verso l’entrata. Probabilmente avevo la bocca spalancata e gli occhi a cuoricino, dato che delle persone (probabilmente medici che staccavano dalla notte) mentre andavano verso le loro auto mi guardavano ridacchiando.

L’ospedale era gigantesco e dalle vetrate si vedevano decine di medici camminare per i corridoi, che emozione.. e mi persi immaginando me stessa fra qualche anno con il camice blu scuro a girare per quei corridoi. Quando tornai alla realtà mi resi conto di essere entrata dentro e essermi fermata davanti alla porta della sala informazioni. Entrai in quella piccola stanza e mi diressi verso una delle infermiere libere. 

 

“ Mi scusi sono qui per il mio primo giorno di lavoro come specializzando in chirurgia.. ”

La donna, che avrà avuto non molti anni più di me, mi guardò con aria annoiata e mi porse un foglio con la mappa dell’ospedale.

“ Quando arriva nell’area est, secondo corridoio a destra, sala personale ospedaliero.

Ah e buona fortuna. ” disse rivolgendomi un minuscolo sorriso. La ringraziai un po’ incerta e mi diressi all’area est. Entrai nella stanza che mi aveva indicato la donna di prima, era piena di medici che chiacchieravano raccontandosi degli interventi riusciti, mangiavano o prendevano un caffè con i colleghi. Presi un armadietto vuoto e lo riempii con la mia roba. dopo di me entrarono altri ragazzi della mia età che probabilmente erano li per il mio stesso motivo. La stanzetta si svuotò e rimanemmo solo noi di primo anno. Mi cambiai in bagno e tornai velocemente dai miei colleghi. ci presentammo tutti.

 

“ Piacere, mi chiamo Will ”.



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Heilà, ciao a tutti. 
Mi presento, mi chiamo Phoebe! Cosa ne pensate di questo primo capitolo? è solo un assaggio della vera storia! La storia è in fase di avviamento quindi spero di non avervi annoiato troppo, ma già dal prossimo capitolo comparirà il nostro amato irlandese. Se vi piace lasciate una recensione giusto per capire cosa ne pensate, accetto anche le critiche. Scusate se ci sono errori grammaticali ma a quest'ora non capisco più nulla! Buonsalve a tutti, xx.

   
 
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