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Autore: ArwenDurin    30/11/2015    5 recensioni
La riconquista di una terra perduta, il ritorno legittimo di un re.
Tredici nani, uno hobbit e una "luce necessaria" così detto da Gandalf, tutti ingaggiati per la missione sotto il leader Thorin scudodiquercia e nuove creature di mia creazione, aggiunte in questo vasto mondo.. curiosi :D ? Allora che aspettate?
Inoltratevi in questa avventura nata del genio del grande J.R.R Tolkien :) e nel quale mi sono ispirata per questo racconto.
Pezzo del capitolo aggiuntivo: "Quando ripresi a camminare, solo in quell'istante capii dove fossimo, e avvertii l'energia magica che scorreva sopra le nostre teste e intorno a noi. Delle piccole farfalle improvvisamente spuntarono circondandoci con il loro battito d'ali, facendo ridere Bilbo a pochi metri da me. Il mio sguardo ricadde su Gandalf che mi fece un cenno d'intesa, e quando le farfalle volarono via il luogo intorno a noi cominciò a cambiare. La grotta rocciosa svanì e fummo lentamente circondati da verdi abeti, che guidavano la strada, mentre tutto era contornato da risate e canti elfici che mi fecero sorridere. Il luogo che ci circondava in un confortevole e magico abbraccio, sembrava stato creato apposta come passaggio, poiché non era mai stato lì"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Dim valles and cloudy looking woods.. forever changing place and then put out whit the breath from their faces..  Edgar allan Poe <3 un uomo che adoro per aprire questo capitolo

una precisazione, per le parole presenti in Quenya il significato si trova in basso ^_^
 
Thorin non era del tutto convinto di quella " deviazione del percorso ", come era stato definito dalla sua compagnia, che in mezzo a vari borbottii, si era parecchio lamentata su una nuova perdita di tempo. Lui stesso era un po' scocciato per questa piccola deviazione,che presero per Rhudaur, ma tacque, poiché l'unico motivo per cui aveva accettato era perché fu Gandalf a proporlo. Con una ostinata convinzione, il grigio pellegrino aveva insistito e definito ciò una " luce necessaria " per continuare la missione; per quanto secondo il nano, con il signor Baggins, non avesse fatto un 'ottimo lavoro, Gandalf continuava a ripetergli che doveva vedere oltre l'apparenza. 
Cosicché Thorin cominciò a osservarlo attentamente, dovendo ammettere a se stesso un fatto: ovvero, che se non fosse stato per il piccolo hobbit, quei troll che avevano incontrato, li avrebbero ridotti in poltiglia. Ma, nonostante questo, non cambiava totalmente la sua opinione su di lui. 
Questa deviazione però aveva qualcosa di diverso, poiché questa creatura era metà nana, dal che faceva sì che avesse una certa affinità con questa missione; e ciò fece accettare a Thorin la cosa definitivamente. Oltretutto, era curioso di vedere questo regno di cui molto si parlava ma poco si sapeva. Vi erano leggende che narravano fosse abitato da esseri minuscoli, belli e tentatori; altre che parlavano di esseri superiori che conoscevano i segreti del mondo. Thorin era più propenso a credere a quest'ultima ipotesi, poiché sapeva bene come le voci potessero distorcere la verità, un fatto che era accaduto spesso anche ai nani. Questo regno era nascosto da un portale dietro a fitte nebbie, che solo chi conosceva magiche parole avrebbe potuto attraversare, come gli elfi con cui gli abitanti di Deolaine sìth avevano un certo legame; oppure gli Istari, come lo stregone presente. Il portale spesso cambiava posto, passava da laghi o fiumi dove erano sospesi in mezzo ad essi, o vicino a alberi antichi e le parole da dire dinnanzi cambiavano ogni volta calcolando anche il fatto che chi entrava in modo "ambiguo" cadeva in fretta in un sonno incantanto. Solo un'abitate del regno conosceva le parole d'accesso e le comunicava telepaticamente a chi desiderava.
" il tutto per non farsi trovare " spiegò poi Gandalf.
Il re dei nani era ottenebrato da disagio dinnanzi a quel portale sul Fiume Bianco, in mezzo al bosco, più a Nord dal luogo dello spiacevole incontro con i troll nelle Terre Solitarie. Esso era accompagnato da quella folta nebbia, che però cominciò a diradarsi con le parole e la presenza del grigio pellegrino. Quando la nebbia scomparve, un verde paesaggio apparve dinnanzi a loro; una vasta pianura che si estendeva fino a toccare dei grandi monti, che apparivano da lontano 
<< ci siamo >> esclamò Gandalf con tono rispettoso, dirigendo la fila sotto un'immensa arcata di alberi << questo è il regno, o chiamata anche una delle isole magiche, di Deolaine sìth. Come vedete è ben celato ma vi sono dei motivi ben fondati nel passato..  E' di una bellezza quasi al di fuori del nostro mondo , questo dovuto dal fatto che esso è custode della Casa dei Valar >> i folti alberi si estesero sino a una radura verde e piena di fiori, più avanti. Bilbo, improvvisamente, si avvicinò allo stregone con espressione meravigliata << infatti c'è qualcosa qui. Un qualcosa di fortemente magico >> esclamò tutto d'un fiato, e Gandalf annuì, sorridendo << ed io sono lieto tu lo avverta, signor Baggins >> disse, dandogli una pacca sulla spalla. In quanto a Thorin, dal canto suo, lo percepiva lievemente, in lucine colorate che passavano di albero in albero producendo delle melodie, e pareva persino tra essi ci fossero dolci risate. Terminata l'arcata di alberi, fu come trovarsi in un'altro mondo: il verde in quel luogo era come gli smeraldi più preziosi, il cielo brillava come gli zaffiri e le montagne erano bianche e lucenti, ora più vicine e imponenti. Altri alberi li circondavano, vari e sparsi, e mille fiori, in numerosi cespugli oppure pendenti sulle loro teste da qualche filo, li inondavano di profumi. Un fiumiciattolo accarezzava tutt'intorno, quel luogo andando a sfociare più avanti. E qui vi erano riunite alcune fate, che si bagnavano i piedi ridendo tra loro. Ma appena videro i nani tutt'incantati, presero ad osservarli, molte di loro dietro ad alberi oppure facendogli delle reverenze. La luce del sole filtrava tra le chiome e le foglie, producendo una magia ancor più forte in quel luogo, ma essa era tenue e non fastidiosa. Poteva ben avvertirsi l'energia di beatitudine e di meditazione che tutti i presenti della compagnia percepirono. Nella compagnia di Thorin, c'era chi si guardava attorno a bocca aperta, tra cui anche il piccolo hobbit che adorando come adorava gli elfi, apprezzò particolarmente quel luogo mite e pieno di fiori. Poi c'erano nani che con occhi chiusi, si godevano l'energia, e tra questi spiccava Bofur. Il re dei nani rimase in disparte, stupito da quel luogo tanto quanto dall'aspetto delle fate, e quando incontrò gli occhi di Dwalin capì che anche lui condivideva il suo pensiero. Erano diverse dalle leggende sussurrate tra montagne e foreste; innanzitutto non tanto piccole, ma più o meno alte come loro e prive di ali, o almeno, così a prima vista pareva. Erano di aspetto gradevole e delicato ma non erano bellezze efebiche e perfette tipo gli elfi. Alcune fate maschio, detti fawnis, ad esempio, avevano un viso non lineare, e  delle barbe accennate o pizzetti; ed anche alcuni con capelli molti corti
 " cosa che tra gli elfi è impossibile " pensò Thorin
<< laita Mytrandir >> un fawni, che parlò in quenya, si avvicinò. Gandanlf sorrise e lo accolse con un caloroso abbraccio. L'essere fatato era dall'aspetto maestoso, per via della lunga chioma scura che lo adornava, e dal bel viso. Avrebbe potuto essere scambiato per un elfo, se non fosse per il pizzetto che portava e l'aria più allegra e accogliente. Con gli occhi scuri e carichi di magia da cui faceva dedurre la sua natura, si rivolse ai nani << io sono Awyrmaich e vi do il benvenuto in queste terre, sono il nipote del saggio che le gestisce.. lui non ama molto queste formalità ecco il perché della mia accoglienza, ma è un essere di enorme potenza. Confido  che il vostro viaggio sia stato piacevole >> incontrò gli occhi azzurri di Gandalf, che annuì << molto ti ringrazio. Permettimi di presentarti alla compagnia > Awyrmaich  guardò i nani porgendogli un saluto di rispetto, che essi ricambiarono. Poi i suoi occhi si impuntarono su Thorin, e quest'ultimo lo guardò con la tipica diffidenza che lo caratterizzava << benvenuto a te Thorin figlio di Train, ti porgo i miei più umili saluti. Abbiamo preparato un banchetto per deliziare i vostri palati. E' qui.. con tante buone pietanze per darvi forza prima che partiate. Prego sia di vostro gradimento. Il saggio ci attende lì >>
<< ti ringrazio, accogliamo volentieri questo invito >> Thorin rispose con una certa formalità, per quanto apprezzasse quell'accoglienza. Agli altri  nani, invece, poco importava di tutto ciò se non al piccolo hobbit, che guardava il luogo e quel fawni con cotanta meraviglia. La cosa che però lo accumunava con la compagnia, è che quando si udì la parola " cibo " fu interessato anche lui, come il resto dei nani, che si espressero in vari bisbigli entusiasti. 
L'unico scontento era Fili, il principe difatti odiava i convenevoli. Tutto ciò gli parve una perdita di tempo ma stette zitto, per rispetto dello zio e della missione. Più in là Gandalf pensieroso, continuava a guardarsi intorno, alla ricerca dell'unica persona che lì mancava << perdonate un istante >> disse ad un certo punto, prendendo da parte Awyrmaich e conducendolo più lontano dalla compagnia 
<< dov'è? I umbarto? >> sussurrò, e il volto del fawni si tinse di disagio << umin ista, era qui un attimo fa ma penso che si stia preparando. Arriverà a breve >> il grigio pellegrino sorrise comprensivo , mentre dentro di se era leggermente divertito da quanto fosse nel suo mondo quella fata, tanto da tardare al primo incontro. << di qua figli di Durin, vi prego di seguirmi >> il fawni fece strada, cercando di distrarre gli ospiti "dall'inconveniente" e conducendoli verso la fonte di cibo
<< atar! >> quand'ecco che una fanciulla apparve, ammantata in una casacca viola dalla stoffa semplice, e con un corpetto più chiaro a fare da contrasto. Aveva usato un tono agitato, arrivando dinnanzi a loro, e sul volto di Awyrmaich si disegnò un sorriso di sollievo alla sua vista. Mentre in quello di Gandalf si accese della gioia, alla vista di colei che da un po' non vedeva << Mychelliaudì >> esclamò con entusiasmo il grigio pellegrino e ella, con un gran sorriso, si precipitò tra le sue braccia quando lo stregone si abbassò per abbracciarla << ne sono passate di lune, caro Gandalf >> esclamò con tono emozionato.
Thorin da lontano ed a braccia conserte, osservava il tutto.. e lei; per quanto fosse anch'ella una fata, e lo si poteva ben cogliere dal riflesso viola nei suoi grandi occhi nocciola, vi era qualcosa di diverso. Mychelliaudì era più formosa ad esempio, e in alcuni tratti somatici, come il naso più pronunciato, faceva sì che appartenesse alla razza nanica. Per quanto il suo viso trasmettesse dolcezza e semplicità, vi era un che di guerriera nella sua figura, e l'esempio erano spalle che erano ben piazzate; seppur fosse molto graziosa adornata nella sua chioma mossa e castana.
" e poi sa combattere, almeno " pensò lui, alla vista di due spade che pendevano ai fianchi della fata
<< dov'eri? >> la ammonì il padre, con un leggero sussurro, quand'ella si staccò dalle braccia di Gandalf. Il viso della fata si tinse di vergogna << perdonate, ma stavo terminando i preparativi >> rispose in un sussurro, mentre il padre e Gandalf si scambiavano uno sguardo quasi divertito << ti presento alla compagnia >> il grigio pellegrino, che avvertì il mezzo rimprovero e il disagio nell'aria, intervenne così, presentando la fanciulla ai nani. Il primo fu Bilbo, che lei accolse con un gran sorriso << tu devi essere lo hobbit. E' un onore conoscerti >> Bilbo sorrise imbarazzato annuendo e porgendole il suo saluto << onore mio, e con mio grande piacere ti do il benvenuto fra noi >>. Così continuò con Fili e Kili, che l'accolsero con il classico entusiasmo che li caratterizzava, specialmente Kili. Dopodiché venne Dwalin che al contrario, la accolse con diffidenza, anche se lei non perse il suo viso pronto alla conoscenza. 
Poi ci furono Bifur, Bofur, Bombur, Balin e quest'ultimo le riservò una grande gentilezza, senz'altro per metterla più a proprio agio, cosa che Mychelliaudì apprezzò a dismisura, visto che il suo viso assunse un'aria di gioia. Di seguito vennero Ori, Nori, Gloin, Oin, Dori.. tutti l'accolsero con una certa gentilezza ma distaccata diffidenza, tipica dei nani.
<< ed è con grande onore che ti presento il leader della nostra compagnia, Thorin scudodiquercia >> Gandalf la introdusse così al re dei nani, mentre egli si avvicinava a lei, con aria maestosa. Ma appena scontrò i suoi occhi blu con quelli della fata, ella ebbe una strana reazione, poiché una nota di stupore si disegnò nel suo volto. Il tutto durò un secondo, ma non sfuggì a Thorin che si chiese il perché di quella reazione
<< onorata di far parte della tua compagnia Thorin figlio di Train >> Mychelliaudì usò un tono delicato ma solenne e lui le fece una reverenza, non aggiungendo nulla riguardo alla reazione di poco fa. 
<< Mychelliaudì.. andiamo? Il banchetto è pronto ed il saggio sta attendendo: non facciamo tardare i nostri ospiti. Guidali tu >> Awyrmaich intervenne così e la fata annuì << certamente padre, prego vogliate seguirmi >> e detto questo condusse la fila di nani verso i banchetti, mentre Gandalf e il fawni se la raccontavano, un po' più dietro della fila.

 
-laita: benvenuto
-I ubarto: La prescelta
-Umin ista:non lo so
-Atar: padre

Angolo autrice: Ciao a tutti questo è il primo capitolo in anteprima per chiunque abbia letto zauberwasser, ovvero da dove ho tratto il one-shot  (il famoso piccolo dono che avevo citato) ma può leggerlo anche chi non ha letto zauberwasser :) come premessa mi preme dire che non ho nessuna intenzione di offendere Tolkien, nè imitarlo credendomi migliore di lui (ahahaha direi proprio di no, ma è giusto precisare) o cose simili.. anzi, è un lavoro di una piccola ammiratrice nei confronti di un capolavoro! Cercherò di seguire le tempistiche del Professore il più possibile :) ma ci saranno anche dei pezzi di Peter che ha messo nel film
Tornando al racconto, qui si scopre finalmente che cos'è Mychelliaudì :P per la gioia di molti di voi ahah e la reazione che ha vedendo Thorin non centra nulla con il fatto che è colpita dalla sua bellezza o colpo di fulmine :P e tutt'altro. Gandalf la definisce una "luce necessaria" e direi descrive appieno Mychelliaudì :) è una frase importante per il mio racconto in realtà ahah, ma lo capirete meglio più avanti ^_^
L'idea delle fate mi è giunta così, in vari pensieri e mi faceva piacere aggiungere un mondo mio all'immensità di Arda proposta dal Professore.  Un mondo al di fuori, un'altro mondo riprendendo il titolo. Molte cose che troverete di Deolaine sith le ho prese da accurate ricerche e studi, del mondo fatato ad esempio, così come alcuni dati che più avanti metterò di questo regno (perché sì, ne parlerò ancora non preoccupatevi :P) come anche delle fate, mentre altre le ho inventate io. Dico questo per farvi capire che sto prendendo seriamente questo racconto :) e non per gasarmi sia chiaro.
Quello che dice Gandalf sul fatto questo regno sia il custode della casa dei Valar, l'ho preso da appunti su Tolkien :) Ho letto che chiunque ci mettesse piede si addormentava in un sonno incantato (da cui deriva il nome) e ho pensato potesse adattarsi bene a Deolaine sìth per quanto il regno sia fonte di mie ricerche. Essendo che sono le mie creature ad invitare la compagnia, ho pensato anche che il sonno incantato sia nullo in quel momento :) Ovviamente senza offendere o nulla togliere al Professore!
Aggiungo che Tolkien ha detto (in un saggio dove parlava di fiabe) sulle fate che per lui non erano creature piccole, ergo condividendo l'idea le ho create così :)
Un applauso a Lady Angel che aveva dedotto cosa fosse Mychelliaudì in zauberwasser :D  e un particolare saluto a Zury Watson che ringrazio per la sua curiosità e che prego di aver soddisfatto, che le piaccia l'idea anche un saluto a Lily75 anche a te prego di aver "lenito" la curiosità :) 
Un salutone a voi cari lettori ^_^


 
   
 
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