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Autore: M4RT1    30/11/2015    2 recensioni
650 words | Finnick/Annie | Guerriero - Marco Mengoni
E Finnick sa [...] che vorrebbe essere salvata. Che lo vuole perché lo merita, perché ha salvato lui. Così respira con calma e, titubante, la segue sul ciglio fino a raggiungerla. Un passo dopo l'altro, un metro dopo l'altro. Sfida il vuoto, il buio, la gravità, l'equilibrio. Sfida il mondo per raggiungerla perché la ama e lei ama lui.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Io sono un guerriero
veglio quando è notte
Ti difenderò da incubi e tristezze
Ti riparerò da inganni e maldicenze
E ti abbraccerò per darti forza sempre

["Guerriero" - Marco Mengoni]


 

Respiri. Affannati, spaventati, corti. Respiri brevi che si inseguono nella notte, respiri dall'odore del buio e del sonno. Carichi di paura, di dolore, di vuoto. Respiri sul ciglio di un precipizio.

Annie si gira e si rigira, avvolta nelle coperte, aggrovigliata tra le lenzuola e il copriletto, come in prigione. Silenziosa, schiacciata dalle ombre, si dimena per trovare la libertà – lei, che la libertà non l'avrà mai. Quando la guarda, perfino Finnick lo sa: Annie è prigioniera di se stessa. Ed è il peggior tipo di trappola, quella che ci si costruisce da soli, perché nessuno può salvare chi combatte se stesso.

Respiri. Lenti, forzatamente tranquilli. Respiri profondi che scandiscono la notte, respiri dall'odore del buio e dell'angoscia. Respiri carichi di forza, di speranza, di supplica. Respiri saldi di chi mantiene la calma e si distrugge dentro.

Annie si gira e si rigira, avvolta nelle coperte, in prigione. Finnick lo sa, che non può salvarla, eppure ci prova comunque. Perché se chiude gli occhi, se solo le sue palpebre calano e oscurano quelle iridi verdemare che per lei sanno di casa, allora riesce quasi a vederla sul ciglio di quel burrone.

Annie si gira e si rigira e cammina in bilico, appena prima del precipizio. Attorno a lei tutto è immobile, indifferente; solo le ombre scivolano silenziose verso i suoi piedi scalzi, verso le gambe sottili e il lembo della camicia da notte celeste chiaro. Bramano la sua mente, la sua gentilezza, le sue collane di perle. E nonostante vorrebbe tornare indietro, lei non può. Non ci riesce. Così cammina, perché muoversi è l'unico modo per non cadere. Combattere è l'unico modo per non crollare. E se ti fermi, sei perduto.

Per questo, Finnick respira. Respira e trema perché, lui, non è abituato a camminare sul ciglio del burrone, eppure deve farlo. Non è bravo perché lui ci è caduto da tempo, ormai, è rotolato giù per la roccia e si è ferito a morte e poi è risalito, distrutto ma vivo. E anche se il buio non abbandona mai del tutto i suoi occhi e il ricordo dei massi che lo hanno schiacciato è sempre vivo, ha imparato a guardare il mare e a sostituirlo agli incubi. E' stata Annie a insegnarglielo, eppure non è in grado di insegnarlo a se stessa.

E Finnick sa – lo sa perché sa tutto di lei, perché percepisce quello che lei prova ancor prima che sia lei a provarlo – che vorrebbe essere salvata. Che lo vuole perché lo merita, perché ha salvato lui. Così respira con calma e, titubante, la segue sul ciglio fino a raggiungerla. Un passo dopo l'altro, un metro dopo l'altro. Sfida il vuoto, il buio, la gravità, l'equilibrio. Sfida il mondo per raggiungerla perché la ama e lei ama lui e lui deve salvarla. E' il suo ultimo compito, tutto ciò che deve al mondo. Sfida l'ignoto di una caduta senza fine e le giunge dietro, salvandola all'ultimo secondo.

Quando Finnick la abbraccia, proteggendola dal salto nel vuoto, Annie si blocca e apre gli occhi. Allora, il soffitto bianco della sua camera sembra sorriderle. Il precipizio è sempre lì, minaccioso, in attesa: aspetta che lei cada, perché prima o poi succederà. Non ci sarà sempre Finnick a proteggerti, sembra dirle. Non ci sarà sempre lui a tenerti su. E cosa farai, Annie?

Eppure ora Finnick c'è: quelle che le cingono la vita sottile sono le sue braccia, calde e spesse. Quello a cui è appoggiata è il suo collo, morbido, tiepido, con la vena che batte dietro la nuca della ragazza. E quello che la protegge dal mondo è il suo corpo, che le fa da scudo e da ancora insieme. Lui è la sua ancora.

Respiri. Rilassati, adesso, quasi calmi.

Solo Finnick riesce a salvarla.



 

N.d.A.: Avevo in mente da tempo questa storia e non escludo che possa diventare una raccolta che includa varie coppie, sempre sulle note di questa canzone. Per ora, sopportate l'ennesima Finnick/Annie.


 

 
  
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