Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: CerseitheChaos    30/11/2015    3 recensioni
Euridice è la figlia maggiore di Cersei Lannister.
Ha combattuto fianco a fianco dello zio Tyrion durante la Battaglia della Acque Nere, andando contro tutti e tutto, e soprattutto, ottenendo un esito sorprendente.
Approdo del Re sembra essere caduta ai suoi piedi dopo averla guidata, inaspettatamente, alla vittoria.
E si sa, il fiore migliore viene sempre colto per primo.
Soprattutto se, quel fiore, serve ad un giovane Re, pronto a tutto per vendicare la morte del proprio padre e riavere le sorelle.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Robb Stark, Sansa Stark, Tyrion Lannister, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Four.


Quando Euridice alzò la testa dal petto di Robb non aveva più gli occhi lucidi. 
-Ho ucciso tanti uomini nell' unica vera battaglia che ho combattuto- si tirò le maniche del vestito verso il basso per coprirsi le mani -Ma non mi ha fatto sentire più male di questo. Inerme, impaurita,..-
Robb abbassò lo sguardo. 
-Avrei potuto difendermi da sola- fece una breve pausa - Se solo tu non mi avessi legato a questo maledetto letto!-  urlò, muovendosi per farlo ondeggiare. 
Robb non reagì, si limitò ad osservarla e basta. 
-Avrei tagliato la testa di quei figli di puttana nel giro di un minuto con le mani slegate- ringhiò. 
La rabbia le aveva fatto tornare le palpebre traslucide.
Euridice sapeva perfettamente perchè avrebbe voluto piangere per giorni interi. 
Non per l' esperienza. O forse in parte, ma non in particolare.
Per l' orgoglio.
Si era mostrata debole ed inerme. Incapace di difendersi.
Certo, era legata, come avrebbe potuto, altrimenti li avrebbe fatti a fette. 
Ma non poteva sopportare una simile umiliazione. 
In più si era ritrovata a piangere sul petto di Robb Stark, che lei odiava. 
Forse era più doloroso ammettere che le piaceva stare tra le sue braccia, per cui decise di non farlo. 
Robb le sistemò un ciuffo di capelli dietro l' orecchio ed istintivamente Euridice si scansò. 
-Mi sento in colpa, non puoi nemmeno immaginare quanto- 
La ragazza lo guardò, dopodichè si portò le mani sulla testa. 
-No..non è stata colpa tua.. cioè, sì, lo è stata, ma non del tutto- 
-Oh beh, immagino che questo mi farà sentire decisamente meglio- Robb sorrise, cercando di invogliare la ragazza a seguirlo.
Il suo piano andò a segno. 
Per la prima volta si sorrisero a vicenda. 
Calò un silenzio imbarazzante e indefinito, probabilmente perchè stavano entrando in sintonia ed entrambi sapevano che era sbagliato.
-Voglio che tu sappia che ora sei al sicuro. Non ti accadrà più nulla, te lo prometto.-
-Chi ti assicura che le prossime guardie che metterai fuori non mi faranno del male?- 
Era tornata la solita Euridice di sempre, poneva domande alle quali Robb non sapeva rispondere.
Esitò qualche istante. 
-Potresti stare nella tenda di mia madre-
-Spero tu stia scherzando, in tal caso riderei e riconoscerei in te uno spiccato senso dell' umorismo che prima non avevo notato- 
Sì, decisamente quella era la Euridice di sempre. 
-Quali alternative abbiamo?-
Euridice ebbe un' idea, ma era talmente disgustosa, per un Lannister, che si sentì in dovere di provare a non pensarla neanche. 
Incrociò le braccia.
-Io avrei più paura di tua madre che di una mandria di soldati-
Robb rise.
-Mia madre non ti farà niente- 
Robb le lanciò un' ultima occhiata, con uno strano sorriso sghembo sulla faccia, e si alzò dalla sedia.
-D-dove stai andando?- disse Euridice, perplessa. 
Robb spostò freneticamente lo sguardo tra lei e i lembi della tenda.
Non seppe darle una risposta perchè effettivamente non ce l' aveva.
-Non vorrai lasciarmi sola dopo tutto quello che è successo, vero?- assunse un tono decisamente grave. 
Robb prese un lungo respiro.
-No, certo che no. Devo solo chiedere che mi portino dei cusc...- 
-Puoi dormire accanto a me, se vuoi- lo interruppe Euridice guardando i suoi piedi da sotto le lenzuola e accennando un sorriso.
Alzò lo sguardo solo per poter ammirare soddisfatta l' espressione imbarazzata di Robb, che nel frattempo era diventato più rosso dello stemma dei Lannister.
Euridice trattenne a stento una risata. 
-Non è necessario, io..io posso..- 
-Se due persone dormono sdraiate l' una accanto all' altra non vuol dire che debbano per forza fare altro-
Robb stava diventando sempre più rosso ed imbarazzato.
Euridice trovò divertente come un Re, un uomo ormai fatto, che aveva combattuto in battaglie ed ucciso, probabilmente giaciuto con tante donne e freddo solitamente come il ghiaccio, arrossisse così frequentemente solo perchè una ragazza gli aveva chiesto di sdraiarsi accanto a lei. 
-Lo so che ti faccio schifo dato che sono una Lannister, però ho davvero tanta, tanta paura, Robb...- solo in quel momento di rese conto che i due avevano iniziato a chiamarsi per nome.
Era come se stesse cambiando tutto tra di loro. 
-A proposito di questo io volevo..-
-Me lo dirai quando ti sarai messo qui, accanto a me- battè due volte la mano sul materasso. 
Robb sospirò. 
-E va bene- sorrise. 
Si andò a sedere sull' altro lato del letto.
Sfilò via gli stivali; poi la pesante cintura in cui era contenuta la spada.
Rimase solo in calzoni e con la classica tunica che gli uomini indossavano.
Euridice pensò che il suo colore azzurrognolo si intonava con gli occhi di Robb.
-Di solito gli uomini dormono a torso nudo, o sbaglio?- 
Robb arrossì di nuovo, ed Euridice si morse un labbro per non scoppiare a ridere.
-E tu come lo sai?- 
- Non ti devi vergognare, non mi sconvolgo se anche tu dormi senza tunica- 
Robb la osservò con un' espressione che Euridice avrebbe definito ebete, poi si sfilò la tunica.
La ragazza si ritrovò ad avere pensieri poco pertinenti. 
Le braccia erano forti esattamente come aveva immaginato, il petto scolpito... ed era tutto dannatamente sbagliato.
Voltò la testa per evitare di fare altri apprezzamenti. 
-Non sono l' unico che arrossisce, dunque- 
Robb rise ed Euridice contorse la bocca in una smorfia per non ridere di conseguenza. 
Il Re del Nord si sdraiò accanto a lei. 
-E tu dormi con un vestito addosso?- 
-No, però non mi sembra educato cambiarmi davanti ad uomo- 
-Io l' ho fatto- 
Euridice tentennò qualche istante, consapevole della piega ironica che stava prendendo quel discorso. 
-E' diverso..e comunque sono quasi stata violentata e tu mi chiedi di cambiarti davanti a te, sei coraggioso- 
Il sorriso sul volto di Robb si spense. 
-Stavo solo scherzando, non avevo alcuna intenzione di..sono consapevole di quello che ti stava per capit..- 
-E' proprio vero che voi Uomini del Nord non avete umorismo- 
Euridice, ghignando, si voltò dall' altro lato, mentre Robb era rimasto paralizzato con la bocca spalancata.
Poi rise.
-Non ci credo. Mi hai di nuovo raggirato- 
-Questo è quel che succede quando provi a fregare un Lannister. Buona notte, Lupacchiotto- 
Percepì Robb infilarsi sotto le coperte, le sue stesse coperte, e fu pervasa da uno strano senso di intimità. 
Premette le gambe l' una contro l' altra. 
Avrebbe voluto voltarsi e abbracciarlo. 
Lo nascondeva alla perfezione, ma quello che era successo qualche ora prima l' aveva scossa. 
Avere Robb accanto a sè, pronto a difenderla, la faceva sentire al sicuro, protetta. 
E non avrebbe mai potuto pensare che una così bella sensazione fosse allo stesso tempo così sbagliata.
Chiuse gli occhi e qualche istante dopo lo sentì sussurrare.
-Buonanotte, Leonessa- 



 
 
Uno spiffero d' aria improvviso sbuffò nell' orecchio di Robb.
Lentamente il ragazzo aprì gli occhi.
Si mise a sedere e guardò i lembi della tenda.
La luce che filtrava dallo spiraglio era così flebile da non essere quasi percepita.
Non era neanche ancora l' alba. 
Si voltò, ed Euridice era proprio accanto a lui, profondamente addormentata.
I capelli biondi erano sparsi intorno alla sua testa, ed una ciocca le copriva le labbra. 
Istintivamente, Robb la scostò per poterle osservare il viso.
Provò un enorme senso di tenerezza.
Dormiva come una bambina, ed era così innocua, innocente nel suo respiro terribilmente regolare.
Non riuscì a fare a meno di pensare che fosse davvero bellissima.
Spesso aveva sentito parlare nei regni di quanto fosse avvenente nonostante la giovane età. 
Lui stesso aveva potuto constatarlo quando l' aveva vista scendere da quella dannata carrozza a Grande Inverno per la prima volta.
Si sentiva spesso blaterare anche delle tue enormi 'tette imperiali' e di quanto fossero grosse, ed effettivamente non aveva potuto non notarle, nonostante
fosse un galantuomo. 
Dormire accanto a lei, senza neanche poterla sfiorare, era stato davvero difficile.
Aveva fatto fatica a prendere sonno con Euridice al suo fianco. Pensieri inappropriati e voglie lo avevano tormentato tutta la notte.
Le diede un' ultima occhiata prima di provare ad alzarsi. 
Si infilò la tunica e il mantello, gettando tra un indumento e l' altro un' occhiata fugace ad Euridice.
Legò la cintura alla vita e sistemò la spada, fece per uscire per andare a chiedere alla guardia di mandare una donna lì accanto a lei, ma un mugolio lo bloccò. 
-Mmmmmh-
Euridice si stava stiracchiando ancora con gli occhi chiusi.
Robb lo trovò stranamente eccitante. Scosse velocemente la testa e tornò serio.
-Dove stai andando Lupacchiotto?- sibilò Euridice con la voce sfilacciata ed assonata, mentre si rotolava nel letto.
-Per me è ora di alzarsi. Tu però puoi continuare a dormire, se vuoi. Farò venire immediatamente mia madre o qualche donna.- 
-E che cosa hai di così tanto urgente da fare?- aprì definitivamente gli occhi ed osservò Robb. 
-Beh..- Robb non volle dire 'Devo organizzare la Guerra contro la tua famiglia', per cui si limitò a stare in silenzio.
Euridice si tirò su a sedere, e Robb notò i capelli dorati scivolarle dietro la schiena. 
-Bene, a quanto pare sembra nulla. Ieri sera volevi dirmi qualcosa- 
Il Re del Nord si avvicinò, consapevole che se si fosse seduto su quel materasso non si sarebbe più alzato per tutto il giorno. 
Ma lo fece comunque. 
-Volevo dirti che mi dispiace per quello che ti ho detto. Non avrei dovuto farmi sopraffare dalle emozioni. So perfettamente che non hai nulla a che fare con la morte
di mio padre. Ti avrei trattato diversamente con un altro carattere ma, accidenti, sei così irritante a volte...- 
Euridice rise. 
-Lo so. Ma non dare la colpa a me per le tue parole o al mio carattere-
-Non lo farei mai-
-Ma lo hai appena fatto- 
-No non è quell..- Robb si interruppe e ancora una volta non seppe che cosa risponderle. Scosse la testa sorridendo.
-Ad ogni modo, ti chiedo scusa. Spero potrai perdonarmi.- 
Euridice si mise dritta con la schiena e puntò lo sguardo fiero negli occhi di Robb.
-La guerra è guerra. Io lo capisco. Hai fatto un' ottima mossa, lo devo riconoscere. Potresti anche piacermi, se solo non mi facessi controllare tutto il tempo e portassi il nome degli Stark- 
Entrambi sorrisero.
-Ora vai, se devi andare- disse Euridice, attendendo la sua risposta.
Il Re del Nord si limitò ad annuire. 
-Non sei..tanto male come Lannister
Euridice rise.
-E tu non sei tanto male come Stark- 
Robb fece un sorriso sghembo ed uscì dalla tenda con il cuore pervaso da uno strano senso di felicità. 
Era perfettamente a conoscenza che non avrebbe dovuto sentirsi così..bene. 
Era come se si fosse rigenerato, rinato dopo una tempesta piena d' odio. 
-Robb!- la voce di Catelyn tuonò alle sue spalle.
Il Giovane Lupo si voltò e attese che la madre si avvicinasse. 
-Ti stavamo cercando, dove eri finito?-
Robb non rispose, ma si tradì gettando un' occhiata verso la tenda di Euridice, dentro la quale stava entrando una donna. 
Catelyn comprese e si voltò sconvolta.
-Non mi dire che..-
-No!- rispose Robb -Nulla del genere. Sono solo rimasto con lei perchè era impaurita. E non mi fido a lasciarla con nessun altro- 
Evitò di dire alla madre che avevano condiviso il letto. 
-Avrei potuto restare io con lei, o qualche altra donna..- 
Effettivamente era l' idea più plausibile, e sarebbe stato anche il momento giusto per dirle che da quella notte in poi una donna a turno sarebbe dovuta rimanere con lei. 
Però non lo fece. 
-No. Non mi fido io e non si fida lei. D' ora in poi lei dormirà nella mia tenda.- 
Catelyn lo guardò, interdetta ed impassibile. 
-Spero di aver sentito male- 
-Non lo hai fatto. Si sente al sicuro solo con me. E io voglio proteggerla,sai benissimo che dalla sua vita dipendono quelle di Sansa e Arya- 
Catelyn sembrò addolcirsi. 
-Ti avrà rimbabito di parole con quella maledetta lingua Lannister, ti avrà già sogg...- 
-Madre- la interruppe -Devi fidarti di me.- 
-Ma si inizierà a vociferare qua e..- 
-Io sono il loro Re. Nessuno ha il diritto di giudicarmi qui. Solo di obbedire.-
Silenzio. 
-Robb è una ragazza...- Catelyn strizzò gli occhi come se avesse appena bevuto del limone -..è molto bella e standole così accanto sono sicura che non potrai resistere e...- 
-Non si tratta di resistere, madre!- tuonò Robb. 
-E' possibile che tu non faccia altro che attaccare me e anche lei? Lasciaci tregua!- Catelyn rimase interdetta alle parole del figlio, mentre Robb si allontanava 
per raggiungere la cella di Lord Kastark.



Alla fine era stato costretto a liberare Lord Kastark. 
La madre era improvvisamente riapparsa e aveva premuto per la sua liberazione.
Egli aveva spiegato che non si trovava lì per violentarla ma solo per ucciderla, per vendicare il figlio.
Il discorso aveva fatto infuriare Robb al punto di condannarlo a morte, ma Catelyn era intervenuta
Alla fine erano riusciti a trovare una tregua: Lord Karstark e le due guardie sarebbero state lontane da Euridice. Se solo avessero osato anche solo guardarla 
gli avrebbe tagliato la testa per poi gettarla in pasto a Vento Grigio senza alcuna pietà.
Nuove strategie di Guerra erano state decretate, e chissà per quale strano motivo si sentiva in colpa ogni volta che complottava contro i Lannister.
Quasi come se stesse tradendo Euridice. E lo trovò totalmente assurdo. 
Lui li odiava, li odiava dal profondo delle sue viscere. Avrebbe voluto vederli tutti morti, a partire da Joffrey.
Non desiderava null' altro che tenere tra le mani la testa di Tywin Lannister. 
Era una cosa che trovava particolarmente senza senso, quella di sentirsi un po' in colpa, in quanto il pensiero di Tywin morto lo rendeva quasi più felice che vedere Euridice. 
Ma, allo stesso tempo, lo faceva sentire davvero male. 
Provò vergogna per qualche istante e chiese scusa silenziosamente al padre.
-La prima cosa è riavere Sansa e Arya- sibilò, per autoconvicersi -E poi la vendetta-.
Il suo momento preferito della giornata, quello di sdraiarsi accanto a lei e beh, avere reazioni maschili (ma questa era una cosa che fin ora aveva taciuto con tutti), stava arrivando.
Doveva comunicare ad Euridice il verdetto. La madre alla fine aveva avuto la meglio. 




 
Quando Robb le spiegò che cosa alla fine aveva deciso, Euridice non si scompose di un millimetro. 
Rimase semplicemente immobile.
Robb spostò gli occhi freneticamente, agitato, in attesa di una sua risposta.
-Lo immaginavo- fu tutto quello che Euridice fu in grado di dire. 
Il Re del Nord la seguì con lo sguardo. 
- La mia vita per te, in fondo, non conta poi molto, se non come garanzia. Io sono viva, no? La tua possibilità di avere Sansa ed Arya è ancora accesa. Che importa se qualcuno prova a farmi del male.- 
-Non devi neanche pensare una cosa del genere- aveva ribattuto prontamente Robb sedendosi accanto a lei sul letto. 
Euridice sapeva benissimo che cosa stava facendo: cercava di farlo sentire in colpa per vedere se davvero iniziava a tenerci a lei oppure semplicemente era solo un incentivo. 
Non le importava davvero che quei tre fossero uccisi, anche perchè avrebbe voluto levargli la vita lei stessa, sapeva perfettamente che ora lei era in posizione privilegiata rispetto a loro. 
-Non li ho uccisi, ma ti assicuro che pagheranno- 
Euridice non rispose, gli lanciò semplicemente una languida occhiata. 
-Sei un uomo misericordioso, Robb Stark, proprio come tuo padre
Il volto del Giovane Lupo si illuminò. 
-Lo conoscevi bene?- 
La ragazza scrollò le spalle. 
-Non molto, a dire la verità. Ma ho intuito diverse cose dalle nostre poche conversazioni- 
Effettivamente erano state davvero poche, e tra queste, Euridice scelse di raccontargli quella che più le stava a cuore e mai avrebbe dimenticato. 

I vecchi cardini della porta  mugolarono come un gatto di agonia.
Euridice entrò nella cella.
Un odore di muffa e di ferro arrugginito aleggiava nell' aria.
Sarebbe stato tutto completamente oscurato, se non fosse stato per un fuocherello che danzava spensierato sulla torcia appesa ad una parete.
Ned Stark stava piegato su se stesso.
Euridice, grottescamente, pensò assomigliasse ad un fagiolo. 
-Potresti richiedere un' altra torcia- Ned Stark alzò la testa di scatto. -Sono sicura te la concederebbero. E anche se non fosse così, te la porterei io - posò un dito sulle labbra e sorrise.
-Sarebbe il nostro piccolo segreto- 
-Io ne ho fin troppi di misteri- rispose Ned, secco. -Di che cosa hai bisogno?- 
-Risposte- Euridice si avvicinò. -Hai avuto la faccia di affermare che io e i miei fratelli non siamo i figli di Re Robert. Il minimo che puoi fare è darmi delle spiegazioni- Il suo tono non era arrabbiato nè agitato.
Era calmo, quasi in maniera esasperante. 
Ned la osservò a lungo. 
-Con questa scusa vorresti forse incastrarmi?- 
-No. Semplicemente, pensavo di avere il diritto a delle risposte. Hai fatto crollare tutto il mio mondo, la famiglia in cui credevo..non saprei con chi altro parlare- 
Un uomo del Nord dal cuore tenero. 
-Ti prego, spiegami che cosa sai, come lo hai scoperto e perchè ne sei certo. Ho il diritto di sapere chi sia mio padre- 
Ned pensò a Jon Snow, ed immaginò il momento in cui gli avrebbe rivelato l' identità di sua madre, su lui stesso.
Ma ora percepiva quel momento distante anni luce. Chissà se sarebbe riuscito mai a dirglielo, un giorno.
-Il colore dei vostri capelli- esordì Ned, risvegliando l' attenzione di Euridice. 
-Ho controllato sui manufatti che Jon Arryn stava leggendo prima di morire- implicitamente, disse ad Euridice molto più di quanto avesse intenzione di fare.
-Ogni Baratheon ha sempre avuto capelli corvini e schegge di ghiaccio al posto degli occhi. Il loro seme ha sempre prevalso su quello di qualsiasi altra casata.
'Il Seme è forte'. Di generazione in generazione. Mai una variazione genetica da secoli. Tu e i tuoi fratelli avete i capelli biondi. Non è possibile- 
Euridice era sconvolta. 
-E se fosse davvero una variazione genetica, uno scherzo del caso?- 
Ned scosse la testa.
-Il Seme è forte- ripetè. 
La ragazza esitò qualche secondo, prima di rispondere.
-Stai rischiando davvero molto con queste affermazioni. Joffrey non vede l' ora di esporre la tua testa su una picca.- 
Ned tenne alto lo sguardo, senza rispondere.
-E pensi che mio padre sia mio zio, Jaime Lannister?- la domanda le premeva nella mente sin da quando era entrata.
-Si- rispose flebilmente.
-Ne sei certo?- 
-Non del tutto, non conosco la vita..privata di tua madre. Ma è probabile. I tuoi capelli sono chiari, come quelli dei Lannister- 
La tensione che si generò poteva addirittura essere tagliata con un coltello. 
-Grazie, Ned. Ti prometto che queste informazioni non usciranno dalle mia bocca. I tuoi segreti sono al sicuro, con me- 
Ned esitò qualche istante, poi rispose con un' altra domanda. 
-Sei perfettamente calma. Non ti sconvolge neanche un po' sapere che forse tuo zio è anche tuo padre?-
La ragazza sorrise. 
-A dire il vero no. E' la tua parola contro la nostra. E anche se fosse, non ne sarò mai del tutto sicuro. Ci sono cose che non mi tornano. Cose che mi appartengono.-
Euridice si alzò e fece per andarsene, ma si bloccò prima ancora di fare il passo.
-Sei un uomo d' onore, Ned Stark-  disse, in tono solenne.  -Ma l' onore in questo mondo non salva. L' onore condanna.


Robb ascoltava con interesse e commozione ogni parola che scivolava fuori dalle labbra di Euridice.
Avrebbe tanto voluto piangere, poter ricordare suo padre e compiangerlo.
Era lampante.
-Giuro, sei la prima persona alla quale rivelo l' incontro tra me e tuo padre- 
Robb la osservò.
-Hai avuto altre conversazioni rilevanti con lui?-
Euridice appoggiò la schiena sulla testata del letto, concedendosi tempo per pensare.
-No, niente di importante. Oh sisisi, ecco!- esclamò alzando l' indice e tirandosi nuovamente su. 
Robb inarcò un sopracciglio e sorrise, trovando Euridice divertente e un po' fuori dagli schemi per essere una Principessa.
Aspettò qualche secondo e poi parlò. 
-Quando è venuto a ringraziarmi per aver salvato la vita del metalupo di tua sorella-
Robb spalancò la bocca per lo stupore, mentre protendeva le labbra in un sorriso.
-Oh, davvero l' hai fatto?-
Euridice annuì, sorridendo. 
-Sapevo che il metalupo era stato salvato, mio padre lo aveva scritto in una lettera qualche giorno dopo, ma non avevo idea fossi stata tu a farlo- 
-Beh, è bastata solo una buona capacità oratoria e qualche moina da brava principessa- rispose Euridice, facendo chiaramente finta di vantarsi.
Robb rise.
-E, beh, anche soddisfando Re Robert in certe maniere...- 
Robb cessò di ridere e il silenzio li avvolse.
I due continuarono a fissarsi, fino a quando sulle labbra di Euridice comparve un sorriso e il suo corpo iniziò a sobbalzare dalle risate che stava trattenendo.
Infine non ce la fece più e scoppiò a ridere davanti ad un Robb interdetto.
-Sei proprio un credulone, Stark, dovresti vedere la tua faccia- Euridice continuò a ridere a crepapelle, piegandosi in avanti. 
Robb spalancò la bocca, emise un -oh- e poi seguì Euridice a ridere. 
Probabilmente era vero, la risata è contagiosa, perchè per dei minuti. 
Poi, trascorsi, iniziarono a calmarsi.
Euridice si portò una mano vicino agli angoli degli occhi, per levarsi le lacrime che, dalle risate, si erano formate e non erano scese.
Robb non smise un secondo di osservarla, invece, con un sorriso dipinto sulla bocca. 
Quando Euridice si voltò e si accorse dello sguardo indiscreto di Robb, egli impiegò qualche istante, prima di realizzare ed abbassarlo.
-Bene- disse il Giovane Lupo. Alzandosi, sfregò le mani contro la pesante tunica.
-Credo si sia fatto tardi, dobbiamo entrambi riposare, ci aspettano dure giornate- 
-Oh, beh, il mio stare seduta perennemente a leggere in attesa che qualche Lannister venga a salvarmi non è che poi mi provochi tutta questa stanchezza- 
Robb sorrise, ancora una volta. 
-Puoi uscire e fare quello che vuoi, non sei una carcerata- 
-Se non ricordo male sono un ostaggio--
Il Giovane Lupo non rispose. 
-E ora fuori che devo cambiarmi- lo scacciò scherzosamente Euridice. 
Effettivamente stava succedendo qualcosa di strano.
Inusuale. 
Qualcosa che non accadeva da ormai troppo tempo, così tanto che le persone non avrebbero potuto nemmeno immaginarlo.
Chissà, forse questa volta il lupo e il leone non si sarebbero azzannati la gola a vicenda. 






Angolo Autrice. 
Salto la parte dei convenevoli e arrivo subito a quella in cui vi chiedo immensamente scusa per il mio ritardo!
Non aggiorno da mesi, me ne rendo conto, ma quest' anno mai mi sarei aspettata una simile tortura da parte della scuola.
Non ci fanno neanche respirare çç
Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Cercherò di aggiornare il più presto possibile, lo prometto!
Nel frattempo spero in una vostra recensione, è molto importante per me!
Grazie mille e a presto!


 
 

 
 
  
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