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Autore: neve_20    01/12/2015    2 recensioni
I protagonisti di Soul Eater si ritrovano in un nuovo capitolo della loro storia.
Nuovi pericoli, nuovi nemici, anche nuovi amori...
In teoria la trama č la stessa, con qualche piccolo accorgimento, ovvero una storia incentrata sulla sconfitta della follia, ma con qualche punto da "beautiful" e delle piccole scenette comiche (un po' per far divertire)
non vi preoccupate non ho tolto le parti dei combattimenti e ho aggiunto qualche scena cruenta
se siete curiosi passate a leggere
sono sicura che vi appassionerā
p.s. la storia non č stata fatta interamente da me, ma ho avuto un piccolo aiuto da chiara_centini
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Nuovo Personaggio, Sommo Shinigami, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Primo episodio:

UN ANIMA FORTE

RISEDE IN UN CORPO FORTE

E IN UNA MENTE FORTE

 

Maka prese una grossa boccata d'aria, respirando forte e riempendo i polmoni di ossigeno; finalmente la brutta sensazione della follia che le strisciava lungo la spina dorsale se n'era andata. Soul, ancora in forma di falce, rimase in silenzio, lasciando a Maka il tempo di riprendersi un minimo dallo sforzo degli ultimi mesi... ne aveva bisogno tanto quanto lui.

La master guardò la sua arma con un sorriso appena accennato sulle labbra sottili << ancora non ci credo Soul... è finita, finita veramente >>

Soul le sorrise di rimando, tornando alla sua forma umana; per un momento pensò di abbracciarla e sdrammatizzare con una delle sue solite battute squallide e vederla ridere ancora e ancora.

Nell'ultimo periodo gli piaceva da impazzire vederla ridere o anche solo sorridere per qualsiasi suo commento; non si soffermò nemmeno per un attimo sul fatto che non gli era mai piaciuto, probabilmente tutta l'ansia e la stanchezza dell'ultimo periodo lo stavano facendo impazzire. Zittì i suoi pensieri e la coscienza che parlottava nella testa cose senza senso come “abbracciala e sta zitto!”; sbuffò: parlava con se stesso, si, era impazzito in modo molto poco cool!

Le mise un braccio attorno alle spalle stringendola appena più stretta a se << Finalmente è finita oserei dire >> sospirò ancora facendola voltare per dirigersi verso la scuola << andiamo, Lord Shinigami si arrabbierà se arriviamo in ritardo alla riunione anche questa volta! >> ridacchiarono per poi avviarsi verso la Shibusen sempre stretti in un abbraccio che poi tanto abbraccio non era! La portò sotto braccio per un discreto lasso di tempo, prima di rendersi conto che averla così vicina gli faceva stirare le labbra in un sorriso da ebete, ma che allo stesso tempo era il più sincero che avesse fatto.

 

*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***

 

Black*Star lasciò cadere a terra i pesi mentre tirava un sospiro stanco e si stropicciava gli occhi; da quanto non si faceva una bella dormita come si deve?

Sospirò ancora alzandosi dalla panca per dirigersi verso la cucina per mangiare qualcosa e poi andarsene a dormire.

Scostò la porta scorrevole trovando Tsubaki con tanto di grembiule da cucina che mescolava qualcosa in una pentola e ne controllava un'altra che conteneva del riso bianco.

<< Tsubaki, cosa stai facendo? >> le chiese aggrottando le sopracciglia; lei si voltò e sorrise << ti sto preparando una bella cena! Ti sei allenato tanto, avrai bisogno di energie, no? >> rispose lei mantenendo il sorriso sulla faccia.

<< oh, grazie Tsubaki, mi ci voleva proprio una cena degna di un dio! ahahah >> rise a gran voce Black*Star prima di aiutare Tsubaki e mangiare riso e pollo al curry.

Si alzarono per sparecchiare e, dopo aver messo a posto, si diressero verso le loro camere; prima di entrare nella stanza fermò la sua arma richiamandola << ehi Tsubaki... posso dirti una cosa? >> lei lo guardò un attimo << certo! >> era felice che il suo master condividesse qualcosa con lei.

<< Tsubaki... ecco, io volevo dirti solamente che ci tengo a te >> disse facendo imporporare le guance dell'arma << Durante la battaglia ero preoccupato, sai? Mi chiedevo se ce l'avremmo mai fatta – sospirò facendo un sorriso amaro – se non fosse stato per Maka non so se saremmo qui ora.. >> si girò a guardarlo negli occhi << Promettimi che non mi lascerai mai solo, per favore >>

L'arma non sapeva se essere più stupita per le parole di Black*Star o del suo 'per favore', ma si limitò a sorridere scacciando quei pensieri poco carini << Starò al tuo fianco fino alla fine Black*Star >> lui le sorrise di rimando << Grazie Tsubaki.. sei importante, come potrebbe essere mia sorella e non potrei perderti per nessun motivo al mondo >> la guardò un attimo ancora prima di augurarle la buona notte ed entrare nella sua stanza per chiudersi subito la porta alle spalle; Tsubaki, invece rimase sulla soglia della camera, ripensando alle parole del suo master.

Aveva detto di avere paura di non farcela, di perderla; sospirò girando la maniglia e aprendo la porta, richiudendola piano alle sue spalle.

Si stese sul letto sospirando, non sapeva come sentirsi: era felice, perché Black*Star le aveva detto che ci teneva a lei; ma era anche triste, perché per lui, lei era solamente “la sorella che aveva sempre voluto” e non “la ragazza che amava”.

Si addormentò poco dopo, con le parole del suo master che le ronzavano ancora in testa.

 

Kid aveva una brutta sensazione alla bocca dello stomaco. Era sicuro che eliminando suo fratello, finalmente quella sgradevole pressione allo sterno gli sarebbe scomparsa; invece, continuava a sentirla, sempre presente, che schiacciava i polmoni verso l'alto e la costante sensazione di stare per rigettare il pranzo.

Pensò per un momento al motivo che poteva avere tutto ciò : suo padre era ferito e si, era preoccupato per lui (chi non lo sarebbe!), ma gli avevano assicurato che nel giro di qualche mese sarebbe tornato perfettamente in forma, come prima della battaglia; era anche nervoso negli ultimi tempi, ma per quello dava la colpa allo stress degli ultimi mesi, e al dover sopportare quell'egocentrico di Black*Star tutti i giorni.

Adesso che ci pensava, però, Black*Star lo aveva aiutato tanto, nel momento del bisogno, lui c'era; certo, nel suo modo stravagante e da megalomane, ma beh... Black*Star era pur sempre Black*Star!

Kid si chiese a cosa puntasse veramente quel ragazzo dagli assurdi capelli irrimediabilmente asimmetrici: aveva notato una certa titubanza durante la battaglia, forse anche lui non si sentiva in piena forma come lui... scosse la testa:come mai così all'improvviso gli importava tanto? Black*Star era sempre stato bravo a prendersi cura di se stesso da solo e non aveva certo bisogno che qualcuno gli stesse troppo appiccicato in stile mamma chioccia.

Kid ridacchiò immaginandosi come una gallina che si prendeva cura di un Black*Star versione pulcino azzurro con una Maka e un Soul che pigolavano l'uno contro l'altro come se discutessero; probabilmente era impazzito se si immaginava cose simili.

Scosse ancora la testa, prendendo lo skate e avviandosi verso la porta, gli serviva una bella boccata d'aria fresca, si sarebbero calmate le follie a cui pensava, forse. O meglio, sperava che si placassero!

Chiuse la porta di casa, lasciando che lo skate lo portasse dove capitava, senza pensare per una volta a qualsiasi cosa; continuò a fuggire da tutti i problemi che aveva, lasciandoli scorrere indietro con il vento che gli scompigliava i capelli e che gli faceva agitare la felpa che indossava.

Si fermò poco dopo ad un bar; possibile che si scordasse tutte le volte la sua bottiglietta d'acqua a casa? Entrò per comprarne una, ricordandosi di rimettere le bottigliette a posto in modo simmetricamente perfetto. Uscì bevendo un sorso d'acqua fresca; gli ci voleva proprio una bella girata da solo per Death City.

Stava per tornare a casa, ma appena poggiato lo skate a terra, sentì degli urletti concitati e il miagolio così tenue da poter essere appena udito.

Kid si voltò verso il vicolo li affianco e vide due ragazzi con un bastone che stavano tartassando una gattino grigiastro che restava fermo in un angolo a subire quei soprusi da quei due; si avvicino alla coppia, apparendogli alle spalle << si può sapere cosa state facendo voi due? >> chiese poi, un sopracciglio alzato in segno di disapprovazione; i ragazzini si voltarono << stiamo giocando con questo gatto! >> esclamò uno; << se continuate così lo ucciderete... >> gli fece notare Kid, indicando il gattino ancora appallottolato nell'angolo. << e allora? Tanto è solo un randagio, non lo vuole nessuno, che differenza può fare? >> rispose l'altro ragazzino, con fare ovvio.

Kid ebbe uno spasmo al sopracciglio alzato ed ebbe, per un momento, l'immane voglia di tirare uno Shinigami Chop a quei due abbastanza forte da fracassargli il capo. << Come sarebbe a dire “e allora?” >> sbuffò Kid, guardando male entrambi; li scansò malamente e prese il micio in braccio tenendoselo stretto al petto: era veramente piccolino.

Guardò ancora i due bambini, che a loro volta lo guardavano male << e adesso sparite piccoli teppisti, prima che io cambi idea e vi prenda a calci in culo >> i suoi occhi si scurirono appena e i due si diedero alla fuga immediata; non volevano avere problemi con il figlio dello Shinigami.

Kid li guardò andare via con la coda tra le gambe: se la prendevano con un gattino indifeso ma appena arrivava qualcuno che avrebbe potuto fare del male a loro se la davano a gambe subito. Abbassò lo sguardo sull'esserino che tremava nel suo abbraccio; aveva paura anche di lui. Molto più che comprensibile.

Si avviò a casa con quell'esserino tremante tra le braccia stando attento a non fargli ulteriormente male stringendolo troppo a se; appena tornato, vide Liz e Patty sul divano, intente a mettersi lo smalto.

Si girarono a guardarlo e aggrottarono le sopracciglia accorgendosi che non era solo << e lui chi è? >> chiese Liz, alzandosi per vedere meglio il piccolo ospite; << OHHHH che carino che sei!! >> urlò invece Patty, saltando sul divano.

Il gattino si strinse di più a Kid, mentre lui sorrideva; delle volte faceva paura anche a lui Patty. Si congedò senza rispondere avviandosi verso il bagno; fece scorrere l'acqua finché non divenne tiepida per poi bagnare un asciugamano e togliere un po' dello sporco che aveva il gattino sul pelo. Stette attento ai taglietti e lo lavò con cura, sciacquando il panno più e più volte, finché il pelo del gatto non tornò del suo colore; rimase stupito nel vedere che era tutto bianco, senza una macchia a parte i taglietti che ora erano puliti e disinfettati. Lo asciugò con molta delicatezza e lo portò di nuovo giù in salotto, poggiandolo sul divano nero, dove il piccoletto si mise a sedere, gli occhioni enormi e gialli-verdi che lo fissavano spalancati e le orecchie tirate su a captare qualsiasi rumore; Kid si mise seduto di fronte al gattino, osservandolo: era magro e il pelo bianchissimo, ora pulito, era perfetto, anche se in alcuni punti dei ciuffetti mancavano. Probabilmente quei due ragazzini gli dovevano aver tirato il pelo fino a staccarlo.

<< Ho deciso, ti chiamerò Negaimasu >> disse poi fissando la reazione del gattino, che miagolò piano, inclinando la piccola testolina pelosa. Si, gli piaceva.

Lo prese di nuovo in braccio, portandolo in cucina; aprì un scatoletta di tonno, mettendola al cento di un piattino e mettendola a terra; il gatto si avvicinò piano al piatto e prese cauto un morso di tonno. Prese poi a mangiarlo con gusto mentre Kid lo osservava e gli accarezzava la schiena con delicatezza.

Quella notte, sul letto di Kid, una palla di pelo bianca era esattamente al fianco alla testa del futuro Shinigami.

 

*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***

 

La mattina seguente si ritrovarono tutti alla scuola di armi e maestri d'armi Shibusen; era troppo che non tornavano nella loro amata classe e non ne vedevano veramente l'ora, compresi Black*Star e Soul.

Riuscirono a vedere la “gloriosa” entrata del professor Stein sulla solita sedia con le rotelle e il suo solito, misero, fallimento. Fecero appena due ore di lezione prima che Lord Shinigami li convocasse e qualcosa, nel cuore di tutti, pensò che non fosse esattamente per dare una buona notizia.

 

Maka si voltò all'improvviso, ancora di fronte a Lord Shinigami; qualcosa le dava fastidio. Qualcuno li seguiva.

Ma dietro di lei e i suoi amici non c'era proprio nessuno; avvertiva la presenza di.. qualcosa, ma non riusciva a vederla. Si strinse appena nelle spalle cercando di scacciare l'orrida sensazione di essere osservata, ma nulla, continuava a sentire il peso di quello sguardo così persistente.

Decise di ignorarlo senza darlo a vedere agli altri.

Passò avanti tranquillamente, o almeno, per quanto possibile.

 

Black*Star fece molti meno complimenti e si mise a guardare e frugare in giro come se cercasse di trovare qualcosa che li stava fissando, ma senza avere nessun risultato. Si arrese alla fine quasi urlando << ma che diavolo! Aiutatemi a trovare questo qualsiasi cosa o coso o persona che mi sta dando sui nervi! >> cominciò a guardare di nuovo in giro come se si fosse fumato una specie di super droga o se stesse impazzendo; beh, per essere uno che ama essere al centro dell'attenzione, non sa davvero sopportare il fatto di essere osservato!

<< su su ragazzi, come mai siete così nervosi? >> chiese Shinigami, ridacchiando del loro nervosismo << chi c'è nella stanza della morte con noi? >> chiese Kid guardando appena il padre troppo concentrato a cercare l'intruso; lo percepiva ovunque, come se li circondasse totalmente.

<< oh! Allora sentite anche voi la presenza delle nuove alunne vero? >> domandò ancora Shinigami, continuando a ridacchiare << Andiamo ragazze! Uscite prima che voi facciate impazzire i miei poveri ragazzi! >> continuò a ridacchiare ancora.

Si sentirono altre due risatine provenire alle spalle del gruppo. Si voltarono trovandosi praticamente a meno di 20 cm due ragazze a braccetto che se la ridevano alla grande di loro.

La più bassa, aveva un gran sorriso stampato in faccia, e stava guardando la piccola compagnia con gli enormi occhi color ghiaccio riscaldati da una felicità inspiegabile; si teneva tra le dita una ciocca di capelli biondi platinati e una delle meches blu avvolgendoli attorno alle dita e facendo piccoli riccioli. La frangetta era tenuta indietro da una pinzetta e il resto dei capelli erano lasciati sciolti sulle spalle. Aveva un paio di pantaloni della tuta neri e una felpa dello stesso colore con ai piedi delle DVS; la poca pelle scoperta risultava abbastanza bianca da sembrare quasi impalpabile.

L'altra invece teneva i capelli legati con una coda alta, biondi fino a metà schiena per poi sfumare in un viola chiaro sulle punte arricciandosi appena; portava una maglia larga che lasciava vedere la pelle della spalla sinistra, con il davanti bianco candido e il dietro di un bel color lapislazzulo e degli shorts neri che le arrivavano giusto a metà coscia, mentre ai piedi aveva delle NYI color cobalto e bianche. La pelle chiara che era lasciata scoperta era costellata da cicatrici biancastre sparse un po' ovunque che incidevano quasi una trama sulla sua pelle.

<< bene ragazzi, loro sono le ragazze... >> << si si, siamo quelle nuove yey! >> commentò la platinata sorridendo a tutti, mentre l'altra alzava gli occhi al cielo << Scusatela, deve aver battuto la testa da piccola >> disse dandogli una pacca sulle spalle guardando l'altra che intanto metteva il broncio.

<< Si ehm.. ecco loro sono – indicò le due – le vostre nuove compagne di team >> disse nervosamente Lord Shinigami.

<< non ti preoccupare Shini, ci pensiamo noi a questi bravi ragazzi >> spiegò quasi acida quella con i capelli biondi e viola << Io sono Tazsuia e sono la master ho 17 anni e non vi servirà sapere altro >> si presentò scontrosa infilando le mani in tasca e squadrando più o meno tutti, soffermandosi un attimo o poco più su ognuno dei presenti. Fece una smorfia guardando Soul e Black*Star, uno di fianco all'altro mentre la platinata si presentava << Io sono Shido, sono l'arma e anche io, come la mia master, ho 17 anni. Confido che aver fatto così tanta strada per stare qua con voi non sia stato solo tempo sprecato >> sorrise ancora a 32 denti.

Lord Shinigami posò una grossa mano sulle spalle delle due << la vostra casa è affianco a quella di mio figlio, quindi dopo le lezioni vi farete accompagnare da lui se non vi spiace! >> Tazsuia si irrigidì sotto la mano di Shinigami e voltò piano la testa per guardarlo dritto negli occhi della maschera << e posso sapere esattamente come mai dovremmo stare accanto a suo.. figlio? >> chiese alzando un sopracciglio

Lord Shinigami ridacchiò nervosamente prima di rispondere con un secco “non so” molto poco persuasivo.

Kid guardò un attimo il padre; sembrava essersi particolarmente innervosito da quando le due ragazze erano entrate.

Quella che si chiamava Tazsuia non la conosceva, c'era qualcosa di fermo in lei, qualcosa che non lo convinceva affatto; si aspettava quasi di vederla saltare al collo di uno dei presenti e provare ad ucciderlo anche con una scusa come “ lo facevo per vedere se era reattivo/a ma a quanto pare no! “.

L'altra invece gli dava come l'impressione di dejavù; come se la conoscesse da sempre, ma allo stesso tempo non se la ricordava affatto.

Era come vedere qualcuno di sfuggita, ma ricordarsi perfettamente la sua faccia.

Sentendosi osservata la ragazza si girò e per una frazione di secondo i due si guardarono dritti negli occhi; lei aveva sempre quel sorriso stampato sulle labbra e per lui fu come svegliarsi da un sogno fatto ad occhi aperti: avrebbe potuto essere anche una perfetta sconosciuta, ma quel sorriso lo avrebbe riconosciuto tra mille. Era veramente.. << Siamo entrambe italiane, il caro Lord Shinigami ci ha convocate qui come sorveglianza, sapete, con tutti i fatti accaduti poco fa, voleva stare tranquillo almeno nella convalescenza >> riprese Shido ignorando bellamente Kid che per tutto questo tempo la stava fissando.

Lei sapeva esattamente chi era, le era bastato quella frazione di secondo per riconoscerlo, per rivedere in quel ragazzo così strano lo stesso bambino di quei lontani anni ormai passati. Le sembrò che tra l'ultima volta che era stato in Italia e quel giorno ci fossero stati abbastanza anni per essere definiti “ ere geologiche “.

 

Maka non sapeva che pensare di quelle due; l'arma le sembrava così affidabile che le concedesse la sua amicizia incondizionata, ma quella master... beh diciamo solo che se non le avesse creato problemi sarebbe stata ben contenta di non averci a che fare.

Non seppe nemmeno come, ma gli venne in mente di vedere l'anima della master, sperando di trovare qualche risposta ai punti interrogativi che la ragazza le suscitava.

Chiuse appena gli occhi e li riaprì quasi subito; riusciva a vedere chiaramente l'anima dei suoi amici. Quella di Tazsuia invece appariva quasi sfumata, o meglio, in attuale movimento: l'anima di colore nero come la pece l'avvolgeva completamente, era come se un turbine di sabbia completamente nero le vorticasse attorno, impedendo la vista dell'anima vera e propria.

Maka arrivò alla conclusione che quella ragazza aveva un'anima grande almeno quanto quella del professor Stein e questo si che la spaventava a morte.

 

Tazsuia ebbe un fremito e si voltò verso Maka << Shinigami potevi anche dirmelo che la cara “ codino biondo “ sa vedere le anime >> osservò con tono indifferente la ragazza, continuando a fissare l'altra master << e tu la vuoi smettere di guardarmi l'anima o devo farti smettere io per caso? >> sbuffò ancora accorgendosi che Maka continuava a spiare dalla sua posizione.

Maka batté gli occhi e tornò a vedere normalmente mentre un altro brivido lasciava la schiena di Tazsuia.

No, quella squadra non le piaceva affatto. Quella Maka che la fissava con così tanta intensità non le piaceva, ne tanto meno il tizio con le tre linee in testa bianche; per non parlare di quei due strani individui che aveva di fronte! Quello con i capelli bianchi le dava la strana sensazione di essere costantemente sotto osservazione ma allo stesso tempo sentiva di potersi fidare; era come quando si ha un'arma in mano e sei sicuro di saperla usare bene ma che l'altro potrebbe usarla meglio di te. Era un controsenso unico!

L'altro invece, il tizio dai capelli blu veramente non lo poteva vedere. La sua anima era un concentrato di ego e sicurezza in se stesso e solo Dio le avrebbe impedito di ucciderlo, o forse, nemmeno lui; in fondo, lei avrebbe superato anche gli dei!

Shido invece era tranquilla; sapeva che probabilmente la sua master ci avrebbe messo moooolto tempo prima di accettare tutti quei nuovi compagni di squadra, ma lei invece si sarebbe adattata in fretta; e sarebbe stata anche più veloce se Kid non la distraesse ogni tre per due!

<< beh, ora vorremmo sapere di voi! >> esclamò Shido contenta e con il solito sorriso ancora in faccia; il primo a farsi avanti fu quello strano ragazzo dai capelli bianchi, le mani in tasca e la schiena curva << Io sono Soul, sono l'arma di Maka – disse indicando la ragazza con i codini biondi affianco a lui – e ho 18 anni appena compiuti >> sorrise appena e Shido notò che aveva i denti appuntiti, come quelli di uno squalo.

Fu il turno di “codino biondo”; stava rigidamente dritta con le braccia lungo i fianchi e parlava con voce rigorosa << Io sono Maka, maestra d'armi specializzata nell'utilizzo di falci; come ha già notato la tua master sono in grado di vedere le anime >>.

Shido alzò un sopracciglio alla serietà della ragazza: si stavano presentando tra coetanei mica era di fronte ad un generale! Le sorrise comunque.

<< Io invece sono Liz e lei è mia sorella Patty – si presentò una ragazza alta indicando quella di fianco a lei vestita nello stesso modo – e noi due siamo le armi di Kid >> concluse lasciando il posto al ragazzo che conosceva già << Io sono Kid, figlio dello Shinigami e sono specializzato nell'uso di armi da fuoco >> le sorrise e lei si sentì arrossire mentre però rimaneva un minimo delusa; che non l'avesse riconosciuta come aveva fatto lei?

<< Io sono Tsubaki e sono l'arma di... >> provò a presentarsi l'ultima ragazza del gruppo, dai lunghi capelli neri ma il ragazzo che a logica doveva essere il suo master la interruppe gridando << lei è l'arma DEL GRANDE BLACK*STAR! Yoooo-uhhhh! >> continuò ad urlare cose come “sono meglio anche di un Dio” e cose simili mentre quella tipa che si chiamava Tsubaki sorrideva appena alla reazione del suo master; si voltò un attimo verso Tazsuia che osservava la scena con un sopracciglio alzato. Probabilmente, se quel Black*Star avesse detto qualcosa di idiota alla sua master, non si sarebbe più trovato la testa sulle spalle in meno di tre secondi; ridacchiò all'idea non così tanto improbabile visto il modo con cui Tazsuia lo guardava in quel momento.

Stava per richiamare tutti all'ordine quando sentì qualcosa che non andava; qualcuno le guardava l'anima, o almeno ci provava. Si voltò verso Maka, la testa inclinata e gli occhi spalancati a fissare la master << cosa staresti cercando di fare codino? >> le chiese Shido, la voce abbassata di un paio di ottave; Maka sbatté gli occhi. Non aveva visto nulla, niente di niente.

L'arma fece un passo verso la master sporgendosi in avanti, per avere la faccia più vicina alla sua e gli occhi annebbiati dalla rabbia << rispondi ragazzina: cosa stra cazzo stavi facendo dentro di me?! >>

Maka si trovò costretta ad indietreggiare; quella ragazza era come trasformata, da dolce e sorridente a piccolo diavolo incazzato. Shido si avvicinò ancora << che c'è Maka-kun, ti hanno tagliato la lingua per caso? Non fai più la so tutto io adesso? >> la stuzzicò ancora.

Tazsuia si mise a ridacchiare << UOOOOOOO BIPOLARISMO IN ATTOOOO>> Shido si voltò verso la sua master ridendo di gusto e andandole vicino per battere il cinque; << ci stava troppissimo! >> risero ancora insieme mentre Maka e gli altri le guardavano come avrebbe fatto un topo con il gatto dopo che aveva cercato di ucciderlo.

Shido si voltò verso gli altri per vederli fissare lei e la sua master in modo guardingo << E dai Maka... stavo solo scherzando ahahah ma azzardati a rifarlo e sei morta >> rise ancora prima che Lord Shinigami la interrompesse << A-a-a-a-a-a-a-allora ragazzi, oggi ho organizzato per voi un bell'allenamento di gruppo – disse Lord Shinigami, guardando il gruppetto di fronte a lui – sono stati avvistati dei demoni nel centro di Singapore; erano un bel gruppetto, perciò ho colto la cosiddetta “palla al baldo” e ho deciso di mandare voi; così riuscirete a fare un buon esercizio di coordinamento e potrete vedere le vostre nuove compagne in azione! >> esclamò poi, con il solito tono di voce spensierato.

Tazsuia fece un mezzo sorriso, guardando il resto del gruppo; avrebbero sicuramente combinato un casino; guardò la sua arma e Shido ricambiò lo sguardo con un mezzo ghigno. La master alzò lo sguardo su Lord Shinigami e sorrise come avrebbe potuto fare un lupo appena prima di uccidere la preda << allora Shini, quando si parte? >>

 

Attraversarono lo specchio, ritrovandosi difronte alla vetrina di un negozio di abiti da sposa; Tazsuia guardò il riflesso della sua arma sulla vetrina: sembrava indossasse un vestito grosso e pomposo pieno di brillanti grandi quanto una mano chiusa a pugno. Era ridicola, non ce la vedeva affatto; quel vestito le sembrava una gigantesca meringa.

Ridacchiò attirando l'attenzione di quest'ultima. Non parlò nemmeno indicando all'arma la vetrina; per un attimo Shido aggrottò le sopracciglia per poi scoppiare a ridere andando dalla master per tirarle una piccola spinta contro la spalla.

 

Maka le guardò male; scherzavano in un momento delicato come quello? Ma che diavolo, un minimo serie non sapevano esserlo anche loro?! Le fissò divertirsi a prendersi in giro mentre camminavano verso il punto in cui erano stati avvistati i demoni di cui aveva parlato lo Shinigami. Sbuffò quando Soul guardò le due nuove con uno strano sguardo, come se le volesse studiare.

Dal canto suo, Soul era incuriosito da quelle ragazze così strampalate: quella Shido le sembrava molto dolce e allo stesso tempo come una bomba a mano che sta per esplodere; mentre l'altra, Tazsuia se non aveva sbagliato, era più come un concentrato di stronzaggine. Almeno queste erano le prime cose che aveva pensato su di loro; ma sapeva, per un motivo non del tutto chiaro, che nascondevano molto più rispetto a quello che davano a vedere. Sorrise: sarebbe stato divertente averle nel team!

 

Camminarono fino all'incrocio dove Lord Shinigami aveva detto che erano stati avvistati l'ultima volta; videro Tazsuia avere un brivido come se avesse freddo e la pelle delle braccia tremare. I suoi occhi scattarono verso destra << lei è stata qui... >> e quando cominciò a correre, solamente la sua arma fu in grado di scattare subito dietro di lei;

<< potevi almeno avvertire eh! >> la riprese Maka continuando a correre appena la raggiunse. Tazsuia si voltò, il viso sfigurato da una smorfia << se sei un'incompetente e non sai stare al mio passo, torna da dove sei venuta >> le rispose acida prima di riprendere a correre ancora più velocemente.

Maka ci rimase quasi male per la risposta di Tazsuia, ma scosse la testa, scacciando quel pensiero: avrebbe ucciso più demoni possibile per dimostrarle di che pasta era fatta!

Corsero per cinque minuti, e quando Tazsuia si fermò all'improvviso, quasi si scontrarono l'uno contro l'altro.

Avevano tutti il fiatone mentre Tazsuia, Shido e Black*Star avevano solamente il respiro leggermente accelerato; dovevano ancora riprendersi dalla corsa quando Tazsuia parlò << Ci sono 17 demoni in questo edificio, di cui tre sono prossimi a diventare kishin; saranno una spina nel fianco, per cui lasciate fare a me e Shido con quei due, abbiamo un conto in sospeso con qualcuno di loro conoscenza – si voltò verso gli altri, il viso marmoreo – vedete di non starmi tra i piedi mentre siamo la dentro >>.

diede un ultimo sguardo gelido a tutta la compagnia prima di ordinare << Shido, trasformazione >>; l'arma sorrise << aye! >> ed obbedì alla propria maestra.

Due daghe, una bianca e una azzurra dai riflessi cobalto e color ghiaccio si materializzarono nelle mani di Tazsuia che ghignò <<bed ora andiamo a prendere a calci qualche culo demoniaco! >> disse prima di buttarsi correndo all'interno dell'edificio.

 

** fine primo capitolo**

 

   
 
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