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Autore: YuuCchan    02/12/2015    0 recensioni
[Half Bad ]
Contiene spoiler di Half Wild.
Dopo la morte di Marcus, Nathan decide di prendersi una tregua dall'inseguimento con Annalise. Per progettare il suo piano ha deciso di stare da solo nella radura dov'è scappato. Ma qualcuno lo sta spiando.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi sveglio di soprassalto. La pioggia è finita, mi trovo nel bosco vicino alla radura dove mi ero fermato dopo aver seminato i cacciatori. Non sento il ronzio dei cellulari nella mia testa, il che dovrebbe essere un bene, suppongo. Come al solito cerco di essere positivo ma è più difficile del solito. Continuo a pensare a Marcus, ho mangiato il suo cuore, ho i suoi doni. I miei sogni adesso sono totalmente oscuri, bui, vedo solo paura, sangue e morte. Poi mi sveglio, ricordo quello che è successo, ricordo Annalise con la pistola in mano puntata verso Marcus, mio padre. L’incanto Nero più potente, ucciso dalla ragazza che amo, che amavo, mi correggo. Le avevo dato il mio cuore, la mia vita per salvarla. Gabriel aveva ragione, mi avrebbe tradito, e adesso probabilmente si è unita ai Cacciatori per stanarmi e uccidermi. Quando i suoi fratelli mi hanno torturato, lacerato la schiena, non ha fatto nulla, certo suo padre l’aveva rinchiusa in casa. Ma probabilmente non si sarebbe per niente al mondo messa contro di loro. Settimane prima avevo ucciso Kieran, io e l’animale dentro di me, lo avevamo fatto, e ne ero felice, se lo meritava dopo tutto quello che io avevo subito, che la mia famiglia ha subito. Ma lei è troppo Bianca per capire. Le avevo donato il mio cuore e lei invece lo ha gettato e calpestato, uccidendo il mio unico genitore, mio padre, <>. Ripenso alle ultime parole che mio padre mi ha detto prima di morire e iniziano a sgorgarmi le lacrime, non riesco a smettere, non dovresti piangere, è patetico, mi ricordo continuamente, non servirà, lui non tornerà mai più. E tutto per una stupida ragazza! Credevo veramente che Annalise potesse amarmi, ricordo la prima volta che ci siamo baciati, era stato stupendo, la volevo tutta per me, forse ero solo un ragazzino ingenuo. Adesso sono qui, davanti al lago che aspetto… qualcosa. Non so nemmeno io bene cosa aspettarmi, che i Cacciatori vengano a prendermi forse? Che mi portino direttamente da Soul? Che qualcuno dell’Alleanza mi trovi e mi riporti al campo. Ma non sono sicuro se ci sia ancora, il campo. E comunque vorrei vedere una sola persona in questo momento. Ma è molto probabile che il passaggio sia stato chiuso.

Credo di essere piuttosto distante dalla città, non sento rumori, a parte qualche aereo che passa qui sopra ogni tanto, ma non mi preoccupo più di tanto dei profani. Continuo a ripetermi che magari potrei stabilirmi qui, senza uno scopo preciso, restare in forma animale… Una vita tranquilla, come quella che volevo, quella che sognavo da tempo… Ma senza Annalise. E poi penso di nuovo a lei e mi infurio. Così divento l’animale che sono, a volte lascio che sia lui a guidarmi e sono semplicemente selvaggio, catturo qualcosa, a volte non lo mangio nemmeno, l’animale lo fa quasi solo per il gusto di farlo. Così mi pento di quello che sto facendo e torno me stesso. Mi lavo giù al lago, mi alleno, per quanto mi possa allenare da solo, non è un granché. Ma forse è meglio che avere Nesbitt tra i piedi. Non sono sicuro nemmeno di questo, alla fine Nesbit non è cattivo, e probabilmente quando diceva di essere già mio amico aveva ragione. Ho il Fairborn, ma non lo uso quasi mai per allenarmi, probabilmente mi porterebbe alla vittima più vicina e vorrebbe dissanguarla e io glielo lascerei fare. Preferisco usare il coltello che mi ha regalato Gabriel. Penso molto anche a Gabriel, a quando lo credevo morto, a quando l’ho aspettato e aspettato vicino alla grotta, e quando l’ho visto tornare Incanto Nero, con i triangoli negli occhi che roteavano tranquilli. Gabriel. E’ sempre così calmo, pacato, pragmatico. Mi manca, mi manca passare il tempo con lui. Alla fine è il mio migliore amico, l’unico che mi vede come una cosa positiva e che ha sempre la forza per calmarmi, Gabriel che mi fa ridere, Gabriel che mi protegge. Gabriel che mi bacia. Gabriel che dice di amarmi. E poi scivolo giù in un pensiero che non mi permettevo da molto tempo. Io che bacio Gabriel, nel bunker di Mercury. Lo volevo, l’avevo desiderato tantissimo in quel momento. E adesso? Cosa desidero adesso?

Inseguire lei, mi dico. O forse è la parte animale di me che lo pensa. Sono nella radura da qualche settimana, non so ancora esattamente come muovermi. Sto cercando di pensare ad un piano, ma è difficile partire da zero, senza informazioni, da solo. Senza mappe, senza sapere nemmeno dove ti trovi. E’ complicato si, ma devo riuscirci. Penso che probabilmente i Cacciatori si staranno diramando in tutta Europa, l’ultima volta eravamo arrivati in Francia. Al campo dicevano che l’Italia non l’avrebbero toccata, non c’erano poi così tanti Incanti, li la vita era dura per i profani più che altro. Lasciando perdere l’Italia, avevo una mezza idea di tornarmene in Galles, o in Inghilterra e puntare dritto verso Soul. Ma Annalise, prima volevo vedere lei sotto le zampe del mio io animale, sentire cos’aveva da dire. Non sapevo se l’avrei uccisa, non ne ero sicuro. 

Sto cercando di accendere il fuoco vicino al lago quando sento dei movimenti alle mie spalle. Un fruscio. Veniva dal bosco. Forse solo animali selvatici o stormi di uccelli. Attorno è tranquillo, non sento nessun cellulare. Niente Cacciatori. Inizio ad agitarmi però, sembra che qualcuno mi stia spiando. Faccio finta di niente. Dò un’occhiata da sopra la spalla facendo il minimo movimento. Sono seduto sui talloni, con un ramo con cui attizzo il fuoco. Ci metterei poco a balzare in piedi e vedere cosa diavolo sta succedendo nel boschetto alle mie spalle. Adesso sono sicuro che non sia un’animale. C’è qualcuno, qualcuno che mi sta spiando. Vedo un’ombra, leggera, silenziosa, le foglie si muovono appena al suo passaggio, ma vedo una macchia più scura in mezzo al verde quando si muove.

Calma, calma, mi ripeto. Serve a poco, l’animale che è in me vorrebbe solo uscire e sbranarlo. Ma io no, non ho voglia di altro sangue, non ancora. Finché non avrò Annalise sotto gli artigli.

Mi blocco.

E se fosse lei? Se fosse tornata? O se i Cacciatori l’avessero mandata qui come esca per catturarmi. Ho il fiato grosso, faccio fatica a concentrarmi. No, non manderebbero subito Annalise, ne sono certo. E lei ora avrà paura di me, dopo avermi visto con tutto quel sangue addosso. Sto per alzarmi in piedi e correre tra gli alberi quando, puff, la presenza misteriosa è sparita. Questa cosa mi disorienta. Non può essere diventato invisibile, Kieran aveva quel dono, mio padre aveva quel dono… E se fosse? No, impossibile. Marcus è morto, mi ripeto. Forse è solo la solitudine che mi sta facendo impazzire. No. Non sono impazzito quando ero dentro una gabbia e venivo torturato da Celia. Come potrei mai impazzire adesso? Da solo? In fondo amo la solitudine, tanto quando Gabriel ama il caffè e le brioche. Sto di nuovo pensando a Gabriel, di nuovo a quel bacio. Quando sento di nuovo quel fruscio.

<< Mi sono stancato adesso…>> Sibilo. Mi porto il coltello alla mano, lo sento nelle mie mani. Accarezzo la lama con la punta del pollice. Mi avvicino silenziosamente al bosco. Niente. Non riesco a vedere. Sta iniziando a calare il buio.  Sono al limitare del bosco. Non m’inoltro completamente ma solo con la testa. Guardo a destra, a sinistra e in alto. Non si sa mai di questi tempi da dove possa spuntare un pericolo. Poi sento un brivido lungo la schiena, i capelli sulla nuca iniziano a raddrizzarsi. Sono completamente in tensione. Ma non avverto nessuna presenza di Cacciatori, continuo a ripetermi che un bene. Mi inoltro un po’ di più nel bosco. Nessuno, Niente.

<>

La presenza è scomparsa, non c’è nessuno adesso. Ho spento il fuoco vicino al lago. Torno indietro e cerco di disfare le prove del mio passaggio. Lo sapevo, troppo tranquillo. Ero troppo esposto. Butto tutto nell’acqua e nascondo quello che posso. Bravo Nathan, bravo coglione, penso. A questo punto mi dirigo verso il piccolo bosco. Cerco un albero dove potermi arrampicare e passare la notte. Ne trovo uno che sembra perfetto. 

Cerco di stare calmo. Potrei trasformarmi in gufo e starmene tranquillamente appollaiato qui, ma decido che è meglio la mia forma umana. Nonostante tutto, il mi corpo è stanco, stanco di fuggire e di restare in tensione. Ma non ce la faccio. Sento le palpebre chiudersi, il corpo rilassarsi, così mi addormento, sul ramo di un albero.

 

La mattina vengo svegliato da delle gocce di rugiada che mi cadono sul naso, mi asciugo con la manica della mia giacca. Mi guardo intorno, non sembra esserci nessuno. La presenza dell’altra sera, scomparsa. Tutto tranquillo. Il mio stomaco brontola, ho fame. Per sta mattina decido che va bene trasformarsi. Così divento l’animale che sono. Non ho ancora ben capito se sono un lupo o una cosa del genere. Posso trasformarmi in quello che voglio, ma questa è la forma che preferisco. Mi sento totalmente selvaggio. Inizio a fiutare una pista, decido che caccerò la preda ma poi l’arrostirò sul fuoco, se la mangiassi cruda probabilmente darei di stomaco. Sto inseguendo la mia prenda quando sento ancora quel fruscio. Drizzo le orecchie e annuso l’aria. Inizio a guardarmi intorno, sospettoso. Qualcuno mi spia, questo è certo. Adesso sto digrignando i denti. Ho trovato il suo odore, mi fermo un secondo. E’ famigliare, troppo famigliare. Ma non voglio farmi ingannare, potrebbe essere il trucchetto di qualche Incanto. E’ la prima volta però, che percepisco l’odore di qualcuno, così forte. Posso quasi sentire la sua determinazione e la sua paura. La sua agitazione. Vedo un cespuglio che si muove, e più in là l’ombra scura. Con un balzo decido di prenderlo. Gli salto addosso e digrigno le fauci. Della bava mi cola dalla bocca. Ho la zampa sopra il suo petto, sto per azzannarlo, quando lo metto bene a fuoco, vedo i suoi occhi da Incanto Nero e non posso crederci. Chiudo la bocca e tolgo la zampa dal suo petto. Lui tossisce e gracchia una <>

Arretro un po’ per guardarlo meglio in viso. 

E’ Gabriel.

  
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