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Autore: Vanex23    03/12/2015    0 recensioni
A 18 anni non sempre si è pienamente coscienti di ciò che si fa, ancora si vive con la leggerezza di essere 'piccoli' finché non si supera un certo limite, anche mentalmente, cosa che in quel periodo non mi ritrovavo minimamente a pensare e beh, forse me ne sto rendendo proprio conto adesso. Ma ciò non importa più: ormai sapevo che da quella sera la mia vita sarebbe stata comunque stravolta in ogni senso possibile e inimmaginabile del termine e forse, per una volta, non avevo sbagliato a comportarmi da perfetto idiota come giornalmente ero abituato a fare. Forse non avevo ancora capito il mio limite, ma era stato proprio quello che non mi aveva fermato, che mi aveva fatto capire fino a che punto potessi arrivare
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  DUE SINGLE A NOZZE.




A 18 anni non sempre si è pienamente coscienti di ciò che si fa, ancora si vive con la leggerezza di essere 'piccoli' finché non si supera un certo limite, anche mentalmente, cosa che in quel periodo non mi ritrovavo minimamente a pensare e beh, forse me ne sto rendendo proprio conto adesso. Ma ciò non importa più: ormai sapevo che da quella sera la mia vita sarebbe stata comunque stravolta in ogni senso possibile e inimmaginabile del termine e forse, per una volta, non avevo sbagliato a comportarmi da perfetto idiota come giornalmente ero abituato a fare. Forse non avevo ancora capito il mio limite, ma era stato proprio quello che non mi aveva fermato, che mi aveva fatto capire fino a che punto potessi arrivare.



OGGI.

Appartamento n°212.
Ero davanti lo specchio a sistemarmi la camicia prima di dedicarmi completamente a sistemare la parte più importante ormai del mio aspetto: i capelli. Dire di essere fissato con il look era anche poco, la mia era una vera e propria ossessione, ma so esattamente che la caretteristica umana per antonomasia è essere ossessionati da qualcosa o da qualcuno, ed io ce le avevo entrambe. Ma ovviamente, chi meglio del mio conquilino, nonché mio migliore amico dai tempi del liceo, poteva capirmi? Avevamo anche un'ossessione comune, anche se questa sarebbe sfociata nell'oltre, ma non ci avrebbe mai fermati. Imbucarci a qualsiasi tipo di festa, che sia matrimonio, compleanno, battesimo o qualsiasi altro in cui si potesse mangiare, bere e divertirsi a scrocco altrui, era ormai diventato un nostro lavoro personale. Lo facciamo anche molto bene, è una cosa a cui teniamo particolarmente, ognuno per i propri motivi, ma sempre a rispettare la regola principale: divertirsi.
Finalmente avevo anche finito di sistemare i capelli, un po' più ribelli del solito, avrei decisamente dovuto tagliarli prima o poi, ma non era ancora giunto il momento giusto.
-Senti- Si avvicinò il mio migliore amico, intento a sistemarsi i pantaloni. -Metti questa, oppure questa?- Mi fece notare le due camicie che teneva in mano, aspettando una risposta soddisfacente.
Le guardai attentamente prima di scegliere la fortunata -Ti offendi se ti dico che fanno schifo tutte e due?- Domandai ridendo. Non sapevo davvero quale fosse la più brutta tra le due.
-No. Ma non ho molto da mettere, le altre 70 in armadio le ho usate tutte.- Mi spiegò, facendo spallucce.
-Prendine una mia, possibilmente bianca e restituiscila, perché mi servirebbe per la prossima festa.- Gli risposi, indicando il mio armadio.
-L'unica cosa bella di vivere con te è sapere di avere la stessa taglia e poter prenderti i vestiti.- Mi disse soddisfatto per aver trovato una nuova camicia ed aver salvato la serata prima del previsto.
-Piuttosto, ti ricordi il piano, vero?- Chiesi incerto, ricordando com'era andata l'ultima volta e non si poteva di certo parlare di successo.
-Certo!- Esclamò specchiandosi e sistemandosi i capelli, più e più volte.
-Calum, seriamente... Devo ricordarti com'è andata l'ultima volta? Perché mi riferisco proprio a quella volta in cui...- Stavo continuando la frase ma il mio migliore amico mi interruppe bruscamente.
-Ehi, non è stato un errore mio. Purtroppo era un addio al celibato, cosa potevo saperne io che ci avrebbero scambiati per spogliarellisti?- Domandò confuso.
-Avevo detto solo matrimoni, non qualsiasi tipo di feste. Sai che solo ai matrimoni puoi rimorchiare sicuro? E sai che solo ai matrimoni si entra con più successo? I compleanni sono una cosa a sé, concentriamoci su questo tipo di feste.- Risposi sedendomi sul divano.
-Per me è uguale, l'importante è che non manchi da bere.- Riprese lui, facendomi ridere.
Effettivamente non aveva tutti i torti.
-Sei pronto?- Chiesi affiancandomi alla porta.
-Sì, sono qui, prontissimo.- Rispose lui seguendomi.
-Ricordati: noi entriamo come camerieri, appena siamo dentro, scappiamo nei bagni e ci cambiamo. E non farti sgamare.- Dissi molto sicuro.
-Smettila di comportarti come un polizziotto antidroga di 50 anni e muoviti ad uscire, ho capito perfettamente.- Mi riprese lui, imitandomi.


***


Eravamo entrati al ristorante da più o meno 20 minuti e ce l'avevamo fatta. Tutto secondo i piani. Entrati da camerieri, cambiati nei bagni e usciti da comuni ragazzi invitati ad un matrimonio, quando in realtà non eravamo invitati ma ci eravamo imbucati. Non male come tattica, ogni tanto mi sorprendo anche della mia propria mente.
Calum era appena uscito dal bagno e prontamente mi aveva raggiunto, e mentre guardavamo la sala riempirsi a poco poco, potevamo confonderci tra la folla per non farci notare.
-Calum, ma il matrimonio di chi sarebbe?- Domandai poco dopo, facendo finta di nulla.
-Come di chi sarebbe il matrimonio? Non avevi detto di saperlo?- Mi chiese lui di rimando.
-Non ho mai detto di saperlo.- Risposi io stranito.
-Sì che lo hai detto!- Esclamò.
-No!- Continuai io.
Da lontano in quel momento udii una voce, sicuramente doveva essere qualcuno degli invitati, che attirò la mia attenzione -Come sono felice che Ashton finalmente si sia sposato.-
Mmh, Ashton. Non mi era nuovo quel nome a dirla tutta, anzi, mi ricordava qualcuno, qualcuno che non riuscivo bene a identificare in quel momento.
-E' di Irwin il matrimonio comunque.- Mi risvegliò dai miei pensieri il mio amico.
-Ashton Irwin!- Esclamai subito.
-Ed io che ho detto?- Chiese confuso.
-Sì, grazie per esserti sprecato.- Gli risposi.
-E' arrivato l'aperitivo e la sala si sta riempiendo, avrei una certa fame, che ne dici?- Mi chiese, intuendo il suo richiamo primitivo per il cibo.
-Sì tranquillo, teniamoci un po' in contatto, vado a fare un giro per la sala anche io, a dopo.- Lo liquidai andando dalla parte opposta alla sua.
Girai un paio di volte per la sala, mentre notavo sempre più felice di quanti invitati vi fossero a questo matrimonio, doveva essere davvero un evento storico per invitare tutta questa gente. Non avevo ancora molta fame, quindi decisi di esplorare in lungo e in largo il luogo, chissà ci fosse stata un'altra festa a cui poter partecipare sempre nello stesso posto.
Mentre stavo per avvicinarmi all'uscita, però, qualcosa, o meglio qualcuno, mi bloccò.
-Tu saresti?- Mi chiese un ragazzo, capelli corti e sistemato, smoking nero, sembrava fosse quasi lo sposo.
-Un amico dello sposo.- Risposi solamente.
-Ah e perché il sottoscritto non ti riconosce?- Mi chiese avvicinandosi di più a me. 
-Ashton davvero non mi riconosci?- Domandai seriamente colpito dal suo avermi rimosso dalla sua memoria.
-Non attacca con me.- Rispose in modo furbo.
No Ashton aspetta! Andavamo al liceo insieme, sono Lucas. Continuai indicandomi dalla testa ai piedi per farmi riconoscere.
-Io non conosco nessun Lucas.- Mi rispose confuso.
-Luke Hemmings, terzo anno insieme, avevo i capelli un po' più lunghi di adesso, anche se a vederli ora non c'è poi così molta differenza, ero senza il labbret, ed ero anche un po' più basso di adesso.- Gli dissi descrivendomi più o meno come potevo essere due anni prima.
-Ah ma tu eri forse il genio in matematica? Che stava sempre col ragazzo cinese?- Mi domandò cercando di fare mente locale.
-Sì, e no, il ragazzo mi dispiace ma non è cinese, è kiwi.- Specificai.
-Ehm, io non credo di essere molto bravo con la memoria, ma non penso proprio di avervi invitati al mio matrimonio.- Mi rispose indicando Calum che era ormai accanto a me.
-Ciao Ashton, come butta?- Cominciò Calum porgendogli la mano. -Quindi oggi ti sposi? Che bravo ragazzo.- Continuò sorridendo.
-Sì ragazzi ma io sono sicuro di non avervi invitati.- Disse il ragazzo guardandoci più volte.
-Ma la tua ragazza, nonché oggi moglie, sì! Avrà sicuramente preso l'annuario di classe e avendo visto alcune foto insieme avrà pensanto di invitarci.-Rispose Calum.
Dio Calum, ogni tanto qualcuna buona la spari.
-Probabile, forse non mi avrà detto nulla per farmi una sorpresa, in questo caso mi scuso ragazzi per non avervi accolti com'è giusto accogliere un ospite. E benvenuti.- Disse abbracciandoci, contento della falsa sorpresa.
-Anche noi siamo molto felici di rivederti. Ne è passato di tempo.- Rispondemmo insieme io e Calum.
-Già. Adesso scusatemi ma devo accogliere tutti gli invitati che devono ancora arrivare, ci vediamo qui in giro e scusate ancora per questo piccolo incoveniente.- Ci disse prima di scappare letteralmente via.
-Ma non si era detto niente casini?- Mi riprese Calum ridendo per la scena precedente.
-Io cercavo solamente di farmi i fatti miei, lui mi ha sbarrato la strada.- Risposi spiegando la situazione.
-Per questa volta ti ho salvato il culo.- Mi disse battendomi il cinque. -Adesso ritorno a mangiare qualcos'altro, ci vediamo dopo in giro.-



***



Avevo praticamente parlato con ogni persona all'interno della sala e tutti avevano creduto alla mancata sorpresa per Ashton. Non pensavo fosse davvero così facile ingannare le persone con così poco. Avevamo mangiato il primo della serata, ogni tanto io e Calum andavamo alla ricerca di qualche bella ragazza magari a cui fare compagnia ma quasi tutte erano per lo più impegnate. Avevamo addirittura conosciuto la sposa che si era detta così entusiasta di conoscerci e addirittura voleva invitarci anche nella loro nuova casa qualche sera in nome degli anni al liceo già passati. Calum aveva diciamo anche trovato qualcuna con cui poter chiacchierare, amica della sposa tra l'altro, ma le cose non sembravano andare poi così tanto bene in quella serata.
-Scusami, ci stai per caso provando con la mia fidanzata?- Aveva chiesto un ragazzo a Calum, mentre lui stava ancora con bicchiere in mano e non aveva potuto scambiare più di mezza parola con la ragazza.
In tutto ciò, mi venne da ridere per la situazione che si era creata.
-No.- Rispose il mio amico serissimo, e la ragazza si girò verso di lui, guardandolo per qualche secondo, quasi a reggere il gioco.
-Mi era sembrato il contrario, in questo caso ti chiedo scusa.- Riprese il tizio strano, molto strano, a giudicare la tinta rosso fuoco dei suoi capelli. -Piacere, Micheal Clifford.- Disse stringendo la mano al mio amico.
-Calum Hood, piacere mio.- Ricambiò la stretta di mano, sorridendo.
Dopodiché il ragazzo si allontanò tra la folla.
-Beh, visto che sei fidanzata, levo il disturbo.- Disse Calum, sorseggiando il vino.
-Non sono fidanzata, lui è il mio ex ragazzo.- Rispose la ragazza, ricambiando il sorriso di Calum, che in quell'istante si era illuminato di immenso.
-Beh, tu sai il mio nome, ma io non so il tuo.- Continuò il mio amico.
-Caren, piacere.- La ragazza era davvero molto carina. Capelli neri, ondulati, fino alle spalle e occhi azzurri, il classico tipo di ragazza che piaceva a Calum. Chissà se aveva qualche amica carina da presentarmi. Per attirare l'attenzione, tossii un paio di volte, facendo capire a Calum ciò che doveva fare.
-Caren, non è per caso avresti qualche amica carina da presentare al mio amico Luke che è qui solo soletto? E magari la smette anche di rompere?- Chiese disturbato Calum, facendomi quasi scappare mezza risata per il suo comportamento.
-In realtà sì, ma in questo momento è scomparsa.- Rispose Caren completamente disorientata guardandosi attorno.
-Fa niente. Vado in giro, ci vediamo dopo-. Dissi ad entrambi, per poi dirigermi verso il bagno.
Mentre camminavo nella direazione dei bagni, fui colpito dalla figura di una ragazza, che faceva avanti ed indietro per la stanza senza sosta. Mi avvicinai leggermente, per capire cosa avesse.
-E' una tortura stare qui.- Aveva iniziato quasi a lamentarsi.- Non credo riuscirò ad avere il coraggio per dirlo ai miei. Più che altro non ho il coraggio per dirlo e basta.- Si era fermata. Stava parlando al telefono, sicuramente col suo fidanzato. Stavo per andarmene, ma la frase successiva attirò nuovamente la mia attenzione.- Nessuno oltre te e Caren sa che mi sono lasciata. Non l'ho detto neppure a Becky.- Ah quindi era single. -Ma comunque questo matrimonio è diventata una tortura, tutti a chiedermi ancora per l'università o per il mio fidanzamento, purtroppo devo ancora reggere altre due settimane e dopo tornerò al campus. Le vacanze di natale saranno odiose quest'anno.- Passò un altro minuto facendo ancora avanti e indietro e dopo staccò la chiamata. 
Si girò subito e all'improvviso e per poco non stava per cadermi anche addosso, cosa che non mi sarebbe neppure dispiaciuta.
-Scusami.- Disse sorridendo leggermente. Il colore dei suoi capelli e i suoi occhi, mi sembravano qualcosa di stramaledettamente conosciuti, ma non riuscivo ad inquadrarla bene. Sicuramente sarà stata solamente impressione.
-Figurati.- Risposi spostandomi leggermente, pensando che volesse passare.
-Puoi anche chiudere la porta, io lì non ci torno, almeno non per ora.- Mi spiegò, andandosi a posizionare davanti uno specchio.
-Non ti piacciono i matrimoni?- Domandai curioso, riflettendo sulle parole che avevo sentito prima nella sua conversazione.
-No.- Rispose nervosa.
-Capisco.- Risposi facendo calare uno stranissimo silenzio imbarazzante tra di noi, cosa che non mi era mai accaduta.
-Comunque piacere, Amber.- Mi disse sorridendomi e porgendo la mano.
-Luke.- Risposi ricambiando prontamente.
-Sei un parente o..?- Chiese curiosa.
-Sono un ex compagno di classe di Ashton, dovevamo essere una sorpresa io e un altro mio amico, ma è fallita.- Risposi fingendomi triste.
-Non dimostri la tua vera età..- Iniziò lei, fissandomi.
-Beh, Ashton è più grande di me di due anni, io ho 20 anni infatti, mentre lui ne ha 22! E' stato bocciato, non so esattamente quante volte per finire nella mia stessa classe, ma abbiamo passato il terzo ed il quarto insieme. Sì, sembro più piccolo effettivamente, ma è solo quando non ho la barba.- Spiegai tutto così velocemente da finire per ridere insieme a lei, dopo essermi reso conto di tutto quello che avevo detto.
-Te ne avrei dati 17 infatti, per un attimo mi sono sentita una pedofila.- Mi disse sorridendo. Era davvero bella.
-Allora questo vuol dire che porto bene gli anni.- Risposi risolutivo.
-A me quanti ne daresti?- Chiese in modo furbo.
-Mmh, 20.- Mentii. In realtà gliene avrei dati 17 anche io, ma avevo sentito la discussione al telefono, quindi non potevo sbagliarmi.
-Quindi dimostro l'età che ho?- Chiese scioccata.
-Non so gli altri cosa ti abbiano mai detto, ma per me sì.- Risposi innocente.
-Sei bravo.- Mi disse contenta.
-Sì beh, lo so..- Mormorai contento anche io.
-Amber maledizione, ecco dove sei finita!- Fummo interrotti dall'arrivo improvviso della sposa nei bagni e ciò sembrava più imbarazzante di quanto non lo fosse già.
-Becky mio dio, cosa c'è?- Domandò quasi terrorizzata la ragazza. Avrei scommesso che quelle due ragazze fossero sorelle. Stesso colore degli occhi e anche stesso colore dei capelli. Amber era un po' più magra della sorella e più alta, capelli più lunghi, ma aveva molto dei lineamenti della sorella.
-Dai vieni un po' con noi. Posso rubartela, vero?- Mi domandò sorridendo.
-Certo, fa pure.- Dissi io ridendo per la faccia che aveva appena fatto la ragazza alle spalle della sposa.
-Perfetto.- Disse la sposa contenta.
-Noi ci vediamo in questi giorni, vero?- Mi chiese Amber prima di seguire l'altra ragazza.
Quando vuoi. Risposi facendole un occhiolino.
Subito dopo Amber fu costretta ad uscire dal bagno richiamata nuovamente dalla sposa, lasciandomi lì dentro ancora a pensare.
A pensare perché beh, se c'è una cosa che so bene di me stesso è che la memoria non riesce mai ad ingannarmi.
Io avevo già visto da qualche parte quella ragazza, e avrei scoperto sicuramente in tutti i modi dove.





















Angolo Autrice:
Nuova ff in arrivo, eeeeeeeh? Sì beh, ne sto approfittando perché finalmente ho di nuovo il mio amato e adorato pc e posso scrivere tutto quello che voglio, ho di nuovo la linea ed era già da tempo che volevo pubblicare una ff un po' più easy delle prime due (che aggiornerò in questi giorni, tranqui). Se ve lo state chiedendo: sì, mi sono ispirata all'omonimo film "Due single a nozze" anche se con qualche variante, che ci sarà sicuramente all'interno di questa nuovissima storia. Più che altro sarà solamente la trama di partenza e il titolo ad essere uguali, ma poi nel tempo ci saranno molte cose diverse.
So anche che il capitolo è corto, ma, essendo il primo, non potevo scrivere molte cose.
Ad ogni modo vi lascio con questa nuova ff per oggi e fatemi sapere se vi piace e cosa ne pensate.
Noi ci vediamo alla prossima, xoxo, Vanex23.
  
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